Catturato in Canada il boss della
‘ndrangheta Antonio Commisso latitante da tempo
28-06-(G.C.)- La latitanza di Antonio Commisso è finita in
Canada. La polizia ha tratto in arresto uno degli esponenti più
pericolosi dell'omonimo clan che opera a Siderno, nel Reggino. Le
indagini sono state dirette dalla Polizia di Stato di Reggio Calabria,
coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale
Anticrimine della Polizia di Stato, in collaborazione con il Servizio
per la Cooperazione Internazionale di Polizia. Commisso, e' stato
condannato in via definitiva per associazione mafiosa finalizzata
alle rapine al traffico di droga e al condizionamento della competizione
elettorale. Il clan Commisso, grazie ad un ampio giro di parentele
e ad una fitta rete di rapporti intessuti sia in Calabria che all’estero,
ha costituito un gruppo criminale fortemente caratterizzato dalla
matrice mafiosa, in grado di controllare in Canada, Stati Uniti ed
Australia un fiorente traffico di droga. La cattura del latitante
va inserita in una più ampia fase di contrasto avviata dalla
Polizia di Stato nei confronti della ‘ndrangheta che ha già
consentito la cattura di altri pericolosi latitanti di mafia.
Commisso viveva in una villa lussuosa
a Toronto
28/06 Lo hanno sorpreso nella sua lussuosa villa, un immobile da
700 mila dollari situato a Woodbridge, uno dei quartieri piu' esclusivi
di Toronto, dopo che era stato a fare footing, come faceva tutte le
mattine. E' finita cosi' la latitanza di Antonio Commisso, 49 anni,
conosciuto negli ambienti della 'ndrangheta della zona ionica reggina
e in nord america come ''l' avvocato'', considerato il capo indiscusso
dell' omonima cosca. Dopo la sorpresa iniziale Commisso, tramite i
suoi legali, ha cercato di ottenere la possibilita' di pagare una
cauzione per tornare in liberta', ma, ovviamente, cio' non gli e'
stato possibile. Su di lui, infatti, pendeva un mandato di cattura
internazionale dopo la condanna definitiva a dieci anni di reclusione,
emessa nell' aprile 2004, per associazione di tipo mafioso finalizzata
alla commissione di rapine, al traffico di stupefacenti e al condizionamento
delle competizioni elettorali. Il latitante era stato individuato
circa un mese fa dagli investigatori della sezione catturandi della
squadra mobile di Reggio, guidata dal vicequestore Renato Panvino,
e da elementi del Servizio centrale operativo e dell' Interpol. Approfittando
della sua abitudine di uscire di casa per fare footing, stamani i
poliziotti italiani e gli uomini della Cfse, la Combined forces special
enforcement della polizia canadese, sono entrati nella villa ed hanno
atteso il suo ritorno, bloccandolo nel momento in cui aveva infilato
l' accappatoio dopo la doccia. In Canada, secondo gli investigatori,
Commisso poteva contare su appoggi certi da parte di numerosi parenti
e sodali, che negli ultimi trent' anni hanno prima fondato, e poi
sviluppato, il ''Siderno group'', il piu' potente sodalizio criminale
calabrese che opera soprattutto nel traffico internazionale degli
stupefacenti e che, secondo gli inquirenti, siede a pieno titolo nel
governo di Cosa Nostra, dopo la crisi attraversata dai clan siculo-americani,
in molti casi sostituiti nella direzione dei traffici illeciti dagli
emergenti ispanici e dalla triadi cinesi. Nipote di Francesco Commisso,
braccio destro del boss Antonio Macri', assassinato nel gennaio 1975,
Antonio Commisso, secondo gli investigatori, ha progressivamente aumentato
il proprio prestigio mafioso, subentrando allo zio Cosimo, protagonista
di una vittoriosa quanto sanguinaria guerra di mafia con i Costa di
Siderno e artefice della penetrazione in Canada del gruppo criminale,
al momento della condanna di quest' ultimo all' ergastolo per una
serie di omicidi commessi in seno alla faida. ''Antonio Commisso -
e' stato il commento del sostituto Procuratore generale della Repubblica,
Francesco Neri, che ha coordinato l' operazione - e' senza dubbio
la proiezione della forza economica del suo clan in terra nordamericana''.
E dopo l' arresto di Commisso, gli investigatori si attendono adesso
degli sviluppi. ''La sua cattura - sottolinea il questore Vincenzo
Speranza, affiancato dal dirigente la squadra mobile, Salvatore Arena
- potrebbe comportare squilibri negli assetti della criminalita' organizzata
sidernese e ionica. Siderno, in queste ultime settimane, e' stata
teatro di efferati delitti mafiosi. Le forze di polizia stanno comunque
lavorando per garantire l' ordine pubblico e la serenita' in un' area
troppe volte insanguinata dalla violenza mafiosa''.
Commisso voleva pagare la cauzione
per uscire dopo l’arresto
28/06 Subito dopo l' arresto, Antonio Commisso, tramite i suoi legali,
ha cercato di ottenere la possibilita' di pagare una cauzione per
tornare in liberta', ma, ovviamente, cio' non gli e' stato possibile,
essendo ricercato per un mandato di cattura internazionale. E' quanto
si e' appreso da fonti investigative. Commisso, considerato dagli
investigatori il capo indiscusso dell' omonima cosca, era ricercato
sulla base di un provvedimento emesso dall' autorita' giudiziaria
di Reggio Calabria dopo la condanna definitiva a dieci anni di reclusione,
emessa nell' aprile 2004, per associazione di tipo mafioso finalizzata
alla commissione di rapine, al traffico di stupefacenti e al condizionamento
delle competizioni elettorali. Il valore della villa nella quale viveva,
secondo una prima stima, e' di circa 700 mila dollari. Gli investigatori
stanno adesso cercando di stabilire chi fosse il proprietario, anche
se hanno pochi dubbi sul fatto che si tratti di qualcuno riconducibile
al latitante. Nipote di Francesco Commisso, braccio destro del boss
sidernese Antonio Macri', assassinato nel gennaio 1975, Antonio Commisso,
secondo gli investigatori, ha progressivamente aumentato il proprio
prestigio mafioso, subentrando allo zio Cosimo Commisso, protagonista
di una vittoriosa quanto sanguinaria guerra di mafia con la rivale
famiglia dei Costa di Siderno e artefice della penetrazione in Canada
del gruppo criminale, al momento della condanna di quest' ultimo all'
ergastolo per una serie di omicidi commessi in seno alla faida. Il
cartello dei Commisso, di cui, per gli investigatori, fanno parte
integrante le famiglie Macri' e Crupi, grazie ad una fittissima rete
di relazioni, intessute sfruttando al massimo i vincoli familiari
ed i contatti con il territorio di origine, ha costituito un vero
e proprio network criminale fortemente caratterizzato dalla matrice
e dalla capacita' di ntimidazione mafiosa, in grado di controllare
in Canada, Stati Uniti ed Australia da un lato il traffico di sostanze
stupefacenti, dall' altro le attivita' estorsive, realizzate in danno
di operatori commerciali ed imprenditori di origini italiane. Nella
zona di Siderno ed in tutta la Locride, i Commisso hanno altresi'
manifestato una grande capacita' di infiltrazione nelle attivita'
economiche, mantenendo peraltro forti capacita' ''militari''. L' arresto
di Commisso, secondo gli investigatori, contribuira' alla comprensione
delle dinamiche criminali nei territori di Siderno e Locri, segnati
recentemente da una recrudescenza della conflittualita' mafiosa, culminata
negli omicidi di Giuseppe Cataldo, il 15 febbraio 2005, e di Salvatore
Cordi', il 31 maggio scorso. L' arresto di Antonio Commisso, segue
quello di altri latitanti della 'ndrangheta reggina operati dalla
polizia. In particolare sono stati catturati Orazio e Giovanni De
Stefano, Carmelo Maiolo, Roberto e Alessandro Pannunzi, Cristoforo
Giunta, Giovanni Battista Fracapane, Antonio Rosmini e Bruno Giorgi.
Commisso abitava in un quartiere
esclusivo
28/06 Commisso in Canada poteva contare su appoggi certi da parte
di numerosi parenti e sodali, che negli ultimi trent' anni hanno prima
fondato, e poi sviluppato, il ''Siderno group'', il piu' potente sodalizio
criminale calabrese che opera soprattutto nel traffico internazionale
degli stupefacenti e che, secondo gli inquirenti, siede a pieno titolo
nel governo di Cosa Nostra, dopo la crisi attraversata dai clan siculo-americani,
in molti casi sostituiti nella direzione dei traffici illeciti dagli
emergenti ispanici e dalla triadi cinesi. Antonio Commisso era stato
individuato circa un mese fa dagli investigatori della sezione catturandi
della polizia di Stato, guidata dal vicequestore Renato Panvino, della
squadra mobile di Reggio Calabria, e da elementi del Servizio centrale
operativo e dell' Interpol. Come ogni mattina, il boss sidernese era
uscito per il consueto footing, facendo poi rientro nella sua abitazione.
Nella villa, pero', erano riusciti a penetrare anche i poliziotti
italiani e gli uomini della Cfse, la Combined forces special enforcement
della polizia canadese, che lo hanno bloccato nel momento in cui Antonio
Commisso aveva infilato l' accappatoio dopo una doccia. L' operazione
e' stata coordinata dal sostituto procuratore generale, Francesco
Neri, e dal sostituto procuratore distrettuale, Nicola Gratteri, quest'
ultimo, titolare dell' inchiesta ''Bluff'', proprio a carico delle
cosche sidernesi. Antonio Commisso e' anche accusato di avere svolto
un ruolo determinante in occasione delle elezioni comunali a Siderno,
nel 1999, quando vinse il confronto elettorale una lista civica.
Il boss Commisso, latitante in un
quartiere d’affari
28/06 ''Antonio Commisso e' senza dubbio la proiezione della forza
economica del suo clan in terra nordamericana''. E' quanto, tra l'altro,
ha affermato il sostituto Procuratore generale della Repubblica, Francesco
Neri, durante l'incontro in questura con i giornalisti per spiegare
i particolari della cattura del boss della ndrangheta di Siderno a
Toronto. ''Non c'e' dubbio - ha detto Neri - che Antonio Commisso
non vivesse certamente con l'angoscia del latitante, tenuto conto
che in piu' occasioni si incontrava con la moglie e la figlia proprio
in Canada, dove dimostrava di potersi muovere in assoluta tranquillita'
e sicurezza''. Sorpreso dai poliziotti canadesi e italiani in una
villa vittoriana sulla Hollywood Hills, una delle strade del Woodbridge,
un quartiere abitato da noti professionisti e uomini di affari, Antonio
Commisso non ha opposto alcuna resistenza. Dentro la dimora, ''di
cui aveva piena disponibilita''', come ha precisato Salvatore Arena,
dirigente della squadra mobile di Reggio Calabria, aveva in funzione
alcuni computer portatili e numerosi telefonini. E' proprio dalla
verifica in corso sugli strumenti di comunicazione elettronica da
parte degli investigatori, potrebbero saltare fuori particolari finora
inediti sulle ''fortune economiche'' del ''Commisso group''. ''La
cattura di Antonio Commisso - ha sottolineato il questore Vincenzo
Speranza - potrebbe comportare squilibri negli assetti della criminalita'
organizzata sidernese e ionica. Siderno, in queste ultime settimane,
e' stata teatro di efferati delitti mafiosi. Le forze di polizia stanno
comunque lavorando per garantire l'ordine pubblico e la serenita'
in un'area del reggino troppe volte insanguinata dalla violenza mafiosa''.
Pisanu: risultati stanno arrivando
28/06(G.C.)- Dopo l’ arresto di Antonio Commisso avvenuto in
Canada, si registrano le dichiarazioni delle Istituzioni.” Antonio
Commisso e' senza dubbio la proiezione della forza economica del suo
clan in nordamericana”-è quanto afferma il sostituto
procuratore generale della Repubblica, Francesco Neri . Il ministro
Pisanu si e' complimentato per la brillante operazione. “Senza
grida e proclami - ha detto - in Calabria le forze dell'ordine procedono
alacremente nell'attuazione del piano d'azione contro la 'ndrangheta.
Giorno per giorno, i risultati stanno arrivando”. Anche l’
onorevole Lumia dichiara “La caccia ai latitanti a livello internazionale
e' uno dei settori decisivi per far sentire ai boss mafiosi tutta
la pressione dello Stato”. Da quanto si apprende, Commisso detto”
‘NTONI BUCATU”, aveva trovato rifugio nella sua lussuosa
villa di Woodbridge, uno dei quartieri più esclusivi di Toronto.
Il latitante poteva contare sull’ appoggio di parenti e affiliati
al clan Commisso, che negli ultimi trent' anni hanno prima fondato,
e poi sviluppato, il “Siderno group”, il più”
potente sodalizio criminale calabrese che opera soprattutto nel traffico
internazionale degli stupefacenti.
Il Presidente Loiero: “Calabria
vicina alle Forze dell’Ordine” e telefona a Pisanu per
i complimenti
28/06 Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, ha telefonato
al Ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, per complimentarsi per
l' operazione di Polizia che ha condotto alla cattura, a Toronto,
del boss della 'ndrangheta Antonio Commisso, ritenuto il capo dell'
omonima cosca reggina e latitante tra i piu' ricercati. ''Ringrazio
le forze dell' ordine - ha detto Loiero - che con impegno e serieta'
stanno conducendo un' importante battaglia contro la criminalita'
organizzata in Calabria. Con la cattura di Commisso, che si era rifugiato
in Canada dove i clan sidernesi hanno da sempre una presenza nefasta,
esse hanno ottenuto un risultato che ci permette di guardare con ottimismo
all' attivita' investigativa in atto. La Calabria e' vicina e solidale
agli uomini delle forze dell' ordine e della magistratura che stanno
lavorando per riaffermare ovunque il principio di legalita' e garantire
la sicurezza dei cittadini messa in discussione da una mafia arrogante.
Anche noi faremo la nostra parte e, fin da adesso, confermo al Ministro
Pisanu la nostra piena collaborazione''.
Viceministro Tassone “Un segno
che significa che una svolta è possibile”
28/06 Il vice ministro alle Infrastrutture e trasporti, Mario Tassone,
si e' detto molto soddisfatto per la notizia dell' operazione internazionale
di polizia, che ha alleato l' Interpol e la Squadra Mobile di Reggio
Calabria e che ha portato in Canada all' arresto di Antonio Commisso.
''Nei giorni scorsi - afferma Tassone - sono intervenuto in una serie
di occasioni per denunciare quanto il crimine tolga ossigeno allo
sviluppo sociale ed economico della Calabria. Si e' susseguita una
sequenza di episodi, come il caso Balkan Gate e le diffuse intimidazioni
nei confronti di chi ha responsabilita' politiche ed amministrative,
sensori di una situazione critica ed apparentemente indomata. Si tratta
senz' altro di un segnale altamente positivo che dimostra che, allorche'
c' e' un' intensa e diffusa azione investigativa, con sinergie internazionali,
si giunge a risultati importanti. Occorrono, allora, due elementi
convergenti: un' attivita' investigativa di ampio respiro ed una mobilitazione
popolare che indichi la forte ed inequivoca volonta' di non soggiacere
a minacce ed intimidazioni ed ad una cultura dell' illegalita'''.
''L' arresto di oggi - conclude Tassone - indica che una svolta e'
possibile: non esistono santuari malavitosi inespugnabili o personaggi
intoccabili. La rete di protezione di certe organizzazioni criminali,
resa evidente dalle risultanze investigative, testimonia, altresi',
che connivenze e omerta' sono ancora forti e presenti. La presa di
coscienza dei calabresi che vogliono sfuggire al predominio delle
organizzazioni criminali deve dunque farsi sentire, attraverso un
forte contrasto a tali distorsioni del vivere civile''.
Sottosegretario Santelli: “Ennesimo
colpo contro la criminalità calabrese”
28/06 ''La cattura di uno dei 30 latitanti piu' pericolosi d'Italia
e' l'ennesimo colpo messo a segno dallo Stato nella costante opera
di smantellamento dell'impianto criminale calabrese''. Cosi' il sottosegretario
alla Giustizia, Jole Santelli, commenta l' arresto del boss Antonio
Commisso. ''Esprimo soddisfazione - aggiunge Santelli - in particolar
modo per la brillante cattura di oggi che e' stata il frutto anche
della proficua collaborazione con le autorita' canadesi. Un ulteriore
passo avanti nell' attivita' svolta a garanzia della sicurezza e legalita'
sul territorio calabrese''.
Lumia (DS): “Un fatto importante”
28/06 L' on. Giuseppe Lumia, capogruppo DS in Commissione Antimafia
ha commentato l'arresto del boss della 'ndrangheta Commisso cosi':
''La caccia ai latitanti a livello internazionale e' uno dei settori
decisivi per far sentire ai boss mafiosi tutta la pressione dello
Stato, essere riusciti a colpire Commisso in Canada, dove evidentemente
si sentiva al sicuro, e' un risultato importante''. ''In Canada -
aggiunge Lumia - si e' insediata da tempo una forte propagazione della
'ndrangheta, ma in questi ultimi mesi e' stato prima colpito Vito
Rizzuto che voleva inserirsi nella costruzione del Ponte di Messina
proprio partendo da risorse finanziarie accumulate in Canada, ed ora
viene colpito Antonio Commisso che e' a capo di una cosca determinante
nell' organizzazione dei traffici di droga e nel riciclaggio. Quando
c' e' piena collaborazione tra gli stati la caccia ai latitanti produce
sempre risultati e liberare le comunita' italiane all' estero da queste
presenze inquinanti e' importante. Alla Polizia di Stato, all' Interpol
ed ai magistrati Gratteri e Neri vanno i miei complimenti per questo
successo''.
Minniti (DS) “Dato confortante
per la legalità”
28/06 L' arresto del latitante Antonio Commisso, considerato capo
dell' omonima cosca di Siderno, inserito nell' elenco dei 30 ricercati
piu' pericolosi d' Italia, ''e' un colpo importante, l' ennesimo,
contro la 'ndrangheta calabrese ed e' sicuramente un dato confortante
ed incoraggiante per tutti coloro che lottano per la legalita'''.
A sostenerlo e' stato Marco Minniti, deputato Ds e responsabile del
settore problemi dello Stato del partito. Minniti, che si e' congratulato
con la squadra mobile di Reggio Calabria per il risultato ottenuto,
ha aggiunto che l' operazione della notte scorsa, unitamente a quelle
condotte nei giorni scorsi in varie realta' calabresi, ''da' agli
abitanti di questa regione il senso dello Stato che reagisce alla
criminalita'. Una lotta, quella delle forze dell' ordine e della magistratura
- ha aggiunto il parlamentare Ds - che deve essere spinta sempre piu'
avanti per dare finalmente serenita' e tranquillita' a tutti i calabresi''.
Napoli (AN) “Un duro colpo
alla criminalità calabrese”
28/06 L' on. Angela Napoli, vicePresidente della Commissione Antimafia,
ha cosi' commentato l' arresto del boss della 'ndrangheta Commisso:
''La cattura di Antonio Commisso, capo dell' omonima cosca della 'ndrangheta
ionica reggina, assesta un ulteriore duro colpo a quella parte della
criminalita' calabrese principalmente interessata al traffico internazionale
di sostanze stupefacenti''. Per la Napoli ''la proficuita' delle indagini
condotte dalla squadra mobile reggina e coordinate dalla Polizia Internazionale
hanno scovato il latitante Commisso a Toronto, a dimostrazione di
come anche in Canada gli uomini della 'ndrangheta godano di grosse
protezioni. Le grandi potenzialita' economiche della criminalita'
organizzata calabrese, derivanti dal traffico di internazionale di
stupefacenti, consente a questi uomini di viaggiare e vivere con lussi
notevoli ma anche di acquisire supporti umani e di altro genere che
consentono lunghe latitanze. L' accusa che viene mossa ad Antonio
Commisso di condizionare la competizione elettorale evidenzia l' esistenza
in Calabria di rapporti tra la 'ndrangheta e la politica e come la
prima sia in grado di stabilire, per buona parte, quali uomini devono
gestire gli enti locali e quindi la cosa pubblica''.
Centaro: “Lunga la lista dei
latitanti arrestati”
28/06 ''L'arresto di Commisso riveste particolare importanza perche'
frutto di uno stretto rapporto di collaborazione con le autorita'
canadesi e perche' conferma la pericolosa proiezione internazionale
della 'ndrangheta con forti attivita' di riciclaggio di capitali all'estero''.
E' il commento del presidente della Commissione antimafia, Roberto
Centaro, all'arresto del boss della 'ndrangheta Antonio Commisso,
ritenuto un elemento di spicco dell' omonimo clan che opera a Siderno,
nel Reggino. L'uomo e' stato bloccato dalla Polizia a Toronto, in
Canada. ''Con questa brillante operazione - aggiunge Centaro - si
allunga la lista dei latitanti di spicco arrestati in questi anni
dalle forze dell'ordine italiane''.
Ass. Verso Sud “Siderno area
più critica della Calabria”
Per VERSO SUD, Associazione socio-culturale, ''l' arresto di Commisso
in Canada dimostra che le Forze dell' Ordine stringono d' assedio
i latitanti piu' pericolosi e le loro 'ndrine di riferimento nei territori
della Calabria. L' area di Siderno e' tra le piu' critiche a causa
del radicamento delle famiglie 'ndranghetiste, rispetto ad altre zone
della regione. I complimenti rivolti alle Forze dell' Ordine dimostrano
che questa e' la strada giusta per disarticolare il potere delle cosche:
i latitanti, infatti, dai loro covi privilegiati all' estero continuano
a mantenere stretto il collegamento con i propri referenti sui territori
calabresi, riuscendo a gestire i traffici di droga e il riciclaggio
come se stessero nelle proprie zone di riferimento. L' azione di intelligence
e' quella vincente contro una 'ndrangheta organizzata ormai a livello
internazionale, come dimostrano gli arresti di altri latitanti come
i De Stefano, Carmelo Maiolo, Roberto e Alessandro Pannunzi, Cristoforo
Giunta, Giovanni Battista Fracapane, Antonio Rosmini, Bruno Giorgi,
mentre restano da colpire i latitanti che operano in Colombia, da
dove controllano il mercato della cocaina''. Secondo Orfeo Notaristefano,
il sostegno alle Forze dell' Ordine e a magistrati coraggiosi che
sono nel mirino delle cosche, come Nicola Gratteri, deve tradursi
in azioni concrete nella societa' calabrese, dove occorrono dosi robuste
di cultura della legalita', che e' l' esatto opposto dell' incultura
delle cosche basata sulla violenza, sulla coercizione, sui ricatti
e sull' omerta'''.
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