Prima assemblea degli abitanti
di Cerzeto che non vogliono spostarsi dalla scuola
Cavallerizzo che sviola verso il laghetto provocato
dalla frana
13/03 SI è svolta in serata la prima assemblea degli abitanti
“sfollati “ di Cerzeto. Dopo una riunione tra amministratori
locali, Sindaco, Protezione Civile e rappresentanti locali è
stato comunicato a quanti sostavano nella scuola che devono lasciare
l’edificio per la ripresa delle normali funzioni della struttura.
Tutti dovrebbero trasferirsi in ex edifico scolastico dove non c’è
riscaldamento ed acqua calda ed i locali sono più piccoli o
in alternativa in una tendone riscaldato nel campo sportivo dove attualmente
c’è la cucina da campo che prepara da mangiare. Immediate
proteste della popolazione che non vuole, giustamente, lasciare la
scuola. A tal proposito si è deciso di creare un comitato cittadino
che farà da portavoce con le istituzioni. Inoltre nella riunione
istituzionale si è deciso di fare i primi interventi, con i
primi stanziamenti della Regione, sulla strada che collega Cerzeto
con l’autostrada e il monitoraggio satellitare della frana.
La strada interrotta
I numeri per gli aiuti
Versmento su conto corrente postale
ccp n. 11404878
Causale: Sfollati Frana Comune Cerzeto
Caritas Diocesana S. Marco / Scalea
Versamento bancario:
Unicredit Banca, via XX Settembre,
87018 - San Marco Argentano (CS)
ABI 3226 CAB 16200 c/c 4041350
Causale: Sfollati Frana Comune
Cerzeto
La strada finisce nel vuoto
Pecoraro Scanio “L’allarme
in Italia nasce sempre dopo l’emergenza”
L'allarme, in Italia, viene generato solo dopo l'emergenza, poiché
siamo un Paese che vive di scatti emozionali e pochissimo di programmazione.
Invece di riuscire a intervenire quando si sa che possono accadere
dei disastri- ha proseguito Pecoraro Scanio - c'è la grande
solidarietà che scatta soltanto dopo i disastri. Si capisce
che i cittadini esprimano la solidarietà dopo i disastri ma
non è comprensibile che i governi e le Regioni, che hanno il
compito della prevenzione, non investano prima qualche milione di
euro quando sanno che dopo, invece, dovranno investire miliardi di
euro".
Pecoraro Scanio a Cerzeto: “Perché
Berlusconi non viene qui?”
''Invece di stare chiuso a Palazzo Chigi, Berlusconi venga a Cerzeto,
e inizi a occuparsi del territorio, dei problemi dell' Italia. Invece
di fare chiacchere e di promettere il ponte sullo Stretto venga a
dire cosa sta facendo per evitare altre Cerzeto nei prossimi anni''.
A sostenerlo e' stato il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio,
che stamani e' stato a Cerzeto, il piccolo paese del cosentino nel
quale una frana ha distrutto gia' alcune abitazioni e minaccia un'
intera frazione, motivo per il quale oltre 300 persone sono state
evacuate. ''Non a caso - ha detto Pecoraro Scanio - apriamo la campagna
elettorale nazionale da qui, a dimostrazione che il tema vero e' la
messa in sicurezza del territorio e non le promesse a vanvera come
il ponte sullo stretto. Sfidiamo la destra a confrontarsi con l' Italia
reale e non con le paillette e gli spot che loro vendono''. ''Quello
che fa rabbia - ha aggiunto riferendosi a Cerzeto - e' che sono cose
previste e prevedibili e che sono circa 150 i paesi a rischio frana
solo in Calabria. E poiche' il problema e' nazionale forse e' il caso
che Berlusconi si faccia un giro. Anche sull' autostrada Napoli-Bari
dove 50 chilometri sono inagibili tra le due principali realta' del
Mezzogiorno continentale''. ''Invece di contare i voti - ha proseguito
Pecoraro Scanio - Berlusconi conti i disastri che si stanno causando
per i tagli che il Governo ha fatto ai fondi sulla difesa del suolo.
Taglia i milioni di euro necessari alla prevenzione epoi deve spendere
i miliardi per rimettere a posto i dissesti. Lunardi fa chiacchere
sul ponte sullo Stretto, su tunnel e gallerie e intanto franano i
paesi e franano le autostrade. Sfidiamo Berlusconi a dare risposte
concrete e a muoversi da Palazzo Chigi e andare in giro a vedere l'
Italia vera, quella che frana''. ''Nel 2005 - ha sostenuto ancora
il leader dei Verdi - se non ci sono state vittime dobbiamo dire grazie
ad un cittadino, non a sistemi di allerta, ma ad un cittadino particolarmente
preoccupato e diffidente sulle rassicurazioni, che ha suonato le campane.
Una cosa da medioevo. Il governo ci dica se Berlusconi ha intenzione
di allertare i campanari in tutta Italia e di sostituirli ad una rete
di protezione civile moderna. Puo' darsi che per i soldi che Lunardi
spende nei progetti del Ponte non bastano a fare le reti e noi ci
affideremo a chi suona le campane. E' un sistema, come dire, un po'
antico che in questo caso ha funzionato''.
Una strada spaccata in duei
Pittelli (FI) “Scorretto screditare
Berlusconi”
''Utilizzare la disperazione degli abitanti di Cerzeto per screditare
Silvio Berlusconi, quasi fosse lui il colpevole di decenni di cattiva
amministrazione del territorio, e' demagogico, ma in linea col modo
di fare politica di certa sinistra''. A sostenerlo e' stato il coordinatore
di Fi della Calabria, Giancarlo Pittelli, rispondendo al presidente
dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio. ''Il Governo - ha proseguito Pittelli
- ha dimostrato di essere vicino agli sfollati di Cavallerizzo emanando,
nel primo Consiglio dei ministri utile, il decreto Cerzeto; la Regione
ha, dal canto suo, stanziato fino adesso 250 mila euro per far fronte
alle prime emergenze. E' scorretto far credere che il Presidente del
Consiglio abbia ignorato questa triste vicenda. Piuttosto l'esponente
dei Verdi dovrebbe dirci cosa ha fatto la sua coalizione, quando ne
aveva la possibilita', per affrontare il dissesto idrogeologico in
Calabria''.
la piazzetta frana verso le case che si scollano da
terra
Corbelli chiede alla Procura di
aprire un inchiesta
L'apertura di una inchiesta da parte della magistratura per accertare
eventuali responsabilita' ''per i mancati interventi sulla frana nella
frazione Cavallerizzo di Cerzeto'', che ha portato all'evacuazione
di oltre 300 persone, e' stata sollecitata dal leader del movimento
Diritti civili, Franco Corbelli. ''Superata la prima fase di emergenza
- ha sostenuto Corbelli - e dopo la dichiarazione dello stato di calamita'
che mi auguro porti subito i primi finanziamenti e i primi concreti
interventi per la ricostruzione di Cavallerizzo in un altro sito vicino,
e' doveroso interrogarsi oltre che sulle cause, a tutti note, anche
sulle precise e gravi responsabilita' di tutte quelle istituzioni
che hanno omesso di intervenire in questi anni per evitare che la
tragedia si consumasse. La frana di Cavallerizzo e' un problema vecchio.
In questi anni ci sono state decine di denunce, di appelli da parte
dell' Amministrazione locale e dei cittadini. Eppure nessuna istituzione,
nessun governo regionale e nazionale ha mai preso in considerazione
questo grave problema. Ogni istituzione scaricava su un' altra il
problema''. ''Quello che e' successo - ha proseguito Corbelli - dimostra
quanto fossero fondati quegli appelli e quegli allarmi, da tutti colpevolmente
ignorati e disattesi. Oggi la popolazione di Cavallerizzo per questa
negligenza delle Istituzioni ha perso tutto: la casa, il lavoro. Chiedo
che questa gente venga aiutata concretamente e subito e che la competente
Procura della Repubblica apra un' immediata inchiesta e faccia piena
luce sulla frana e su tutti i responsabili del mancato intervento''.
Un panorama agghiacciante
Indagine Eurispes: “Provincia
di Cosenza maglia nera per le frane”
Sono 1.695 le frane censite in Calabria e 1.050 il numero delle localita'
interessate. Il territorio provinciale piu' colpito quello di Cosenza
con il 35,5% di eventi franosi. L'area regionale a potenziale alto
rischio di frana copre una superficie di oltre 664 chilometri quadrati.
I dati sono emersi da una ricerca condotta da Eurispes Calabria. Il
territorio della provincia di Cosenza, secondo Eurispes, si pone come
area piu' interessata dall'evento delle frane: su 1.695 episodi che
hanno interessato la Calabria, ben 602, pari al 35,5%, hanno colpito
il solo territorio cosentino. A seguire la provincia di Reggio Calabria
con 512 episodi (30,2%), Catanzaro con 206 frane censite (18,8%),
Vibo Valentia e Crotone rispettivamente con 154 frane (9,1%) e 108
frane (6,4%). Il numero delle localita' investite dal fenomeno conferma,
complessivamente, i pesi di ciascuna provincia: maglia nera a Cosenza
con 346 localita' interessate da eventi di frane (32,9%). Seguono
Reggio Calabria (325 frane pari al 30,9%), Catanzaro (197 frane, 18,8%),
Vibo Valentia (100 frane, 9,6%) e Crotone (85 eventi, 7,8%). ''Un
ulteriore indicatore utile a comprendere l'insistenza di fenomeni
franosi rispetto a una determinata area territoriale - afferma Eurispes
- e' dato dal rapporto tra numero di frane e localita' coinvolte.
Gli eventi franosi interessano un numero significativo di aree a rischio
dislocate su tutto il territorio calabrese. Il rapporto di tale fenomeno
e' pari a 1,7 per la provincia di Cosenza, 1,62 per quella di Catanzaro,
1,5 per i territori provinciali di Reggio Calabria e di Vibo Valentia,
mentre la provincia di Crotone con un rapporto pari a 1,3 risulta
essere il territorio meno interessato dal fenomeno''. In Calabria,
secondo i dati contenuti nel report 2003 relativo alla pianificazione
territoriale e al rischio idrogeologico redatto dal ministero dell'
Ambiente e della tutela del territorio e dall' Unione delle Province
d' Italia, riferisce Eurispes, la superficie complessiva a ''potenziale
rischio idrogeologico piu' alto'' e' pari a 1.166,9 chilometri quadrati,
dei quali ben il 56,9%, pari a 664,2 chilometri quadrati, per frane
e il 43,1%, pari a 502,7 chilometri quadrati, per alluvioni. Le aree
alluvionabili e franabili rappresentano il 7,7% della superficie totale
calabrese. Condizione, quest'ultima, che pone la Calabria al di sopra
della media nazionale pari al 7,1%. Cosenza presenta la piu' vasta
superficie a rischio frane pari a 319,5 chilometri quadrati, seguita
da Reggio Calabria (139,9 kmq), Catanzaro (125,5 kmq), Vibo Valentia
(53,1 kmq) e Crotone (26,3 kmq).
Cavallerizzo si sta sgretolando
Gasparri: “Ora scattano tutte
le procedure ed interventi finanziari”
''Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza scattano le procedure
tipiche di questi casi e quindi interventi, risorse. Quello che e'
successo in altre vicende''. A dirlo e' stato il ministro delle Comunicazioni,
Maurizio Gasparri, in merito alla vicenda di Cerzeto, il paese del
cosentino dove una frana ha costretto all'evacuazione di oltre 300
persone. ''La sensibilita' del governo - ha detto Gasparri - e' stata
immediata. E' chiaro che bisogna affrontare i temi del dissesto idrogeologico
in termini generali, pero' scattano tutte le procedure e gli interventi
finanziari e procedurali, tipici della dichiarazione dello stato di
emergenza''.
La frana
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