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Cronaca
Preso dopo dieci anni il latitante Bellocco


Bellocco si nascondeva in un bunker. Tutti i particolari.

16/02 Si nascondeva in un bunker sotterraneo in cemento armato, fornito di tutte le comodita', nel quale si accedeva attraverso una botola, e aveva con se' alcune armi, tra cui un mitra kalashnikov, Gregorio Bellocco, di 49 anni, latitante da 11 anni e capo di una delle piu' potenti cosche della 'ndrangheta, arrestato stamattina dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria. Dopo l'arresto nel febbraio del 2004 di Giuseppe Morabito, detto '''u tiradrittu'', i carabinieri del Ros incassano cosi' un altro importante risultato nella lotta contro la 'ndrangheta. Gregorio Bellocco era inserito nell'elenco dei trenta latitanti piu' pericolosi diramato dal Ministero dell'Interno. Ha in sospeso una condanna all'ergastolo inflittagli per l'omicidio di Franco Girardi, un pregiudicato pugliese affiliato alla 'ndrangheta assassinato a Varese il 9 luglio del 1982. Girardi fu ucciso per punizione perche' era venuto meno al compito, affidatogli dai vertici della stessa cosca Bellocco, di coprire la latitanza di Antonino Bellocco, fratello di Gregorio, arrestato il primo giugno del 1980. Gregorio Bellocco godeva di grande prestigio negli ambienti criminali, con un rapporto di stretta collaborazione, in particolare, con elementi della camorra e della sacra corona unita, di cui, tra l'altro, sarebbe stato uno dei fondatori. Avrebbe sempre svolto un ruolo di primo piano nel narcotraffico, nelle estorsioni e nel controllo delle attivita' commerciali e imprenditoriali nella Piana di Gioia Tauro. La sua cosca, inoltre, aveva imposto il suo controllo nei lavori per la realizzazione del porto container. Con Gregorio Bellocco, tra l'altro, gli stessi carabinieri del Ros avevano un conto in sospeso. Nel dicembre del 2003, infatti, il boss di Rosarno, grazie a una soffiata, era sfuggito all'arresto dopo che proprio i militari del Ros lo avevano individuato in un'abitazione di Anoia, nel Reggino. Il bunker in cui Bellocco si nascondeva nelle campagne di Rosarno, dopo l'individuazione, e' stato tenuto per alcuni giorni sotto una sorveglianza discreta dai carabinieri. Stamattina i militari hanno deciso di entrare in azione, sorprendendo nel sonno Bellocco, che era in compagnia della moglie. L'operazione e' stata coordinata dai sostituti procuratori distrettuali di Reggio Calabria Nicola Gratteri e Roberto Di Palma, che hanno anche incontrato i giornalisti insieme al comandante del Ros, gen. Giampaolo Ganzer. Malgrado la latitanza, hanno riferito gli investigatori, Bellocco non aveva mai rinunciato a vedere la moglie, che incontrava praticamente una volta la settimana. E proprio seguendo i movimenti della donna i carabinieri sono giunti all'individuazione del bunker in cui si nascondeva il boss di Rosarno, che e' finito cosi' in trappola. Il rifugio del latitante, individuato dai carabinieri dopo una prolungata attivita' di osservazione della zona e di monitoraggio dei fiancheggiatori, era costituito da un manufatto in cemento armato, dotato anche di cucina e bagno. Bellocco, nel momento in cui e' stato bloccato dai carabinieri, era in compagnia della moglie e aveva alcune armi, che non ha pero' utilizzato, facendosi ammanettare senza opporre resistenza.

Bellocco deve scontare l’ergastolo. La scheda

Deve scontare una condanna all' ergastolo per omicidio Gregorio Bellocco, il boss della 'ndrangheta inserito nell' elenco dei 30 latitanti piu' pericolosi del Ministero dell' Interno, arrestato stamattina dai carabinieri nelle campagne di Rosarno. La condanna al carcere a vita nei confronti di Bellocco trae origine dall' accusa contestata al boss di essere stato il mandante dell' omicidio di Franco Girardi, un pregiudicato pugliese affiliato alla 'ndrangheta assassinato a Varese il 9 luglio del 1982. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, Girardi fu ucciso dopo che il primo giugno del 1980 era stato arrestato, dopo un lungo periodo di irreperibilita', Antonino Bellocco, fratello di Gregorio, e di cui lo stesso Girardi era stato incaricato di proteggere la latitanza. L' arresto di Antonino Bellocco, cosi', fece scattare la vendetta ai danni di Girardi, ritenuto responsabile della cattura dello stesso Bellocco. Ad ordinare l' omicidio di Girardi sarebbero stati lo stesso Antonino Bellocco e il fratello Gregorio. Gregorio Bellocco si era reso irreperibile dopo che nel 1994 era stata emessa nei suoi confronti un' ordinanza di custodia cautelare nell' ambito dell' operazione ''Isola felice'' condotta dai carabinieri del Ros contro la stessa cosca Bellocco. Tra l' altro Gregorio Bellocco era gia' sfuggito all' arresto nel dicembre del 2003 quando i carabinieri erano riusciti ad individuare un' abitazione ad Anoia, nel Reggino, in cui si sarebbe nascosto il latitante. Nell' occasione i militari arrestarono Carmelo Bellocco, cugino di Gregorio. Il ruolo di boss attribuito a Gregorio Bellocco deriva dal fatto che l' uomo aveva sostituito da alcuni anni il fondatore della cosca Bellocco, Umberto, considerato uno dei capi storici della 'ndrangheta, il cui ruolo era riconosciuto dalla camorra e dalla sacra corona unita, della quale, tra l' altro, lo stesso Umberto Bellocco era stato uno dei fondatori. La cosca Bellocco e' sempre stata molto attiva nel settore del narcotraffico, nelle estorsioni e nel controllo di tutte le attivita' commerciali e imprenditoriali nella Piana di Gioia Tauro. Anche nel periodo della latitanza Gregorio Bellocco ha continuato a gestire gli affari della cosca, estendendone tra l' altro gli interessi in Lombardia, in particolare nella zona di Varese, con il controllo nella zona del traffico della droga.

Le congratulazioni di Ciampi

Il presidente della Repubblica Carlo azeglio Ciampi, appena rientrato in Italia dal suo viaggio di Stato in India, secondo quanto si apprende, si e' immediatamente congratulato con il comandante generale dell'Arma dei carabinieri Luciano Gottardo per l'arresto del boss della 'ndrangheta Gregorio Bellocchio.

Ministro Martino: “Profonda soddisfazione”

''Profonda soddisfazione'' per l' arresto del boss della 'ndrangheta, Gregorio Bellocco, ad opera dei Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros, e' stata espressa dal ministro della Difesa, Antonio Martino, in un telegramma inviato al generale Luciano Gottardo, comandante dell' Arma. ''A tutti gli uomini dell' Arma che hanno partecipato alla brillante azione - ha scritto Martino - vanno il mio piu' vivo apprezzamento e l' invito a proseguire con la consueta esemplare professionalita' sulla strada del dovere e dell' impegno nella lotta contro la criminalita' organizzata''

Pisanu “Congratulazioni ai Carabinieri”

Dall' Arabia Saudita, dove si trova in visita ufficiale, il ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, ha telefonato al comandante generale dell' Arma dei carabinieri, generale Luciano Gottardo, per congratularsi con i carabinieri del Ros, del Gis e dell' Arma territoriale per l' arresto di Gregorio Bellocco, uno dei trenta piu' pericolosi latitanti della criminalita' organizzata. ''Questa nuova brillante operazione dell' Arma, condotta con alta professionalita' e grande pazienza - ha commentato il ministro - dimostra l' efficacia dell' azione dello Stato contro la 'ndrangheta e ogni altra forma di criminalita' organizzata.A nome del Governo - ha aggiunto - voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo importante successo, dal quale, ne sono certo, scaturiranno presto nuovi sviluppi investigativi''.

Angela Napoli “Un duro colpo alla ndrangheta rosarnese”

''La cattura del pericoloso latitante Gregorio Bellocco, avvenuta ad opera del Comando provinciale di Reggio Calabria dei carabinieri e dei Ros, ai quali vanno i miei sinceri complimenti, rappresenta un altro duro colpo all' omonima cosca della 'ndrangheta rosarnese''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Angela Napoli, vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia. ''La cattura di Bellocco, avvenuta nelle campagne - aggiunge Angela Napoli - dimostra come i latitanti piu' importanti continuino a vivere in prossimita' della loro sede di residenza per poter gestire il predominio sul territorio. Non va sottovalutata la capacita' strutturale e la potenza delle cosche Bellocco-Pesce di Rosarno, le quali non solo mantengono la loro attenzione sulle attivita' commerciali del porto di Gioia Tauro, ma riescono, altresi', a penetrare in tutti gli organismi, avvalendosi di persone spesso insospettate ed insospettabili. Alcune indagini hanno poi evidenziato come proprio a Rosarno siano stati istituiti 'tavoli delle cosche' attorno ai quali sarebbero state decise le spartizioni territoriali per gli affari illeciti dell' intera regione''. ''Non mi stanchero' mai di sollecitare, pero' - conclude il vicepresidente della Commissione antimafia - che accanto alla cattura dei latitanti della 'ndrangheta avvenga quella dei loro fiancheggiatori, senza i quali i periodi di latitanza non potrebbero essere decennali''.

Sottosegretario mantovano “Complimenti ai Carabinieri”

Il sottosegretario all' Interno, Alfredo Mantovano, ha espresso ''vivissime felicitazioni'' al comandante dell' Arma dei Carabinieri, generale Luciano Gottardo, al comandante del Ros, generale Giampaolo Ganzer ed al Comandante della Regione Carabinieri Calabria, generale Centore, per la brillante operazione che ha portato alla cattura di Gregorio Bellocco, latitante da oltre dieci anni ed inserito nella lista dei trenta piu' pericolosi catturandi. ''La cattura di Bellocco - ha spiegato Mantovano - si inserisce in una strategia di contrasto alla criminalita' organizzata che giorno dopo giorno sta registrando crescenti successi e che il Governo appoggia con ogni energia. Ogni latitante catturato e' la dimostrazione che non esistono sacche di impunita' dove lo Stato non puo' arrivare a garantire la sicurezza della comunita'''.

Vigna “La notizia mi riempie di gioia”

La notizia dell'arresto del boss dell' 'Ndrangheta Gregorio Bellocco ''mi riempie di gioia''. Lo ha affermato il procuratore nazionale antimafia Pierluigi Vigna, a margine della firma di un memorandum d'intesa con l'Onu per lo scambio di informazioni in materia di criminalita' organizzata. ''La notizia che mi hanno comunicato questa mattina alle sei e mezza - ha detto - mi riempie di gioia. L'arresto di Bellocco e' una bella notizia''.

Minniti “Un ottimo lavoro”

''Un ottimo lavoro investigativo che ha inferto un duro colpo alla 'ndrangheta e che incoraggia quanti lottano per la legalita''. Lo afferma Marco Minniti, responsabile problemi dello Stato dei Ds, facendo riferimento all' arresto del boss Gregorio Bellocco. ''Esprimo - aggiunge Minniti - le piu' sincere felicitazioni all' Arma dei carabinieri per la cattura di un pericoloso latitante come Bellocco, esponente di spicco delle cosche che operano nella zona di Rosarno''.

 

Loiero: “Una bella notizia”

''Questa e' una bella notizia per tutta la Calabria''. E' quanto ha detto il parlamentare della Margherita Agazio Loiero, candidato alla presidenza della Regione Calabria, circa l'arresto di Gregorio Bellocco. ''Esprimiamo - ha aggiunto - grande soddisfazione e ringraziamo l' Arma dei Carabinieri per il grande lavoro e il duro colpo inferto alla 'ndrangheta''.

Lumia “Bellocco godeva di troppe complicità”

''Il fatto che Gregorio Bellocco, cosi' come gli altri tre latitanti arrestati di recente, si nascondesse nella sua zona d' origine, impone una seria riflessione sulle troppe complicita' di cui godono i boss mafiosi''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Giuseppe Lumia, capogruppo dei Ds nella Commissione parlamentare antimafia. ''Per prima cosa, comunque - ha aggiunto Lumia - voglio fare i miei complimenti agli uomini del Ros e del comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria. Ora il lavoro investigativo deve rivolgersi con attenzione a capire quali sono i nuovi equilibri. Non e' pensabile, infatti, che la 'ndrangheta lasci scoperto il comando della cosca che controlla il porto di Gioia Tauro, decisivo per tutti i traffici piu' importanti e remunerativi''.

 

 

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