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Consiglio dei Ministri impugna piano casa

 

 

Il Consiglio dei Ministri impugna la legge sul piano casa della Regione. Loiero “Operazione elettorale”

12 mar 10 Il Consiglio dei Ministri ha impugnato, su proposta del Ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, tre leggi regionali, tra cui il piano casa delle Calabria. Nella nostra regione è stata impugnata la legge regionale n.5/2010. La norma attua l'intesa del 1° aprile 2009 tra Stato, Regioni e Autonomie locali, sulle misure per il rilancio dell'economia attraverso l'attivita' edilizia, e' stata approvata dal presidente della Regione quale commissario ad acta con decreto n. 24 del 9 febbraio 2010 e contiene le misura per il piano-casa della Calabria. Il Cdm ha sollevato conflitto di attribuzione contro la promulgazione e la pubblicazione della legge e nel contempo, la questione di legittimita' costituzionale, ai sensi dell'art.127 Cost., riguardo agli articoli 1 e 2 del testo. Premettendo che la Calabria e' l'unica regione ad aver subito il commissariamento nel dicembre 2009 a seguito della ''persistente inerzia nell'emanazione della legge attuativa dell'intesa del 1° aprile 2009'', il ministero spiega che nell'impugnativa viene ''contestata la violazione del principio della leale collaborazione sia con riferimento al rapporto che vincola il Presidente della Regione, in qualita' di commissario ad acta, all'osservanza di tutte le direttive governative, sia per cio' che riguarda le disposizioni della legge, in quanto subordina la attuazione della legge stessa ad una successiva delibera di Giunta, con ulteriore differimento dei termini per la concreta attuazione dell'intesa''. Inoltre viene contestato il mancato rispetto della normativa piu' restrittiva in materia ambientale nelle zone ad elevato rischio idrogeologico.

Loiero “Operazione elettorale”. “Attendo di leggere le motivazioni, perché non servono quelle politico-elettorali del comunicato stampa del ministero, prima di vedere cosa eventualmente eccepire all’impugnativa del governo delle legge regionale sul cosiddetto piano casa che ho approvato come commissario del governo”. Così il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, il quale si è detto “sorpreso della decisione dell’esecutivo nazionale, sebbene fosse stata preannunciata, anche perché, proprio per lealtà istituzionale e prima ancora per lealtà costituzionale, sul merito della legge ho avuto un serrato scambio di idee con il ministro Raffaele Fitto”. La vicenda che ha portato alla sollevazione di profili di incostituzionalità della legge regionale n. 5 dell’1 febbraio scorso, ha avuto inizio il 30 dicembre 2009, allorquando il ministro Fitto, inviò una diffida sostenendo che il Consiglio regionale era inadempiente nell’approvazione della legge e incarica Loiero di provvedervi come commissario del governo, sostituendosi al Consiglio Regionale. “Mi sono chiesto – afferma Loiero – se il governo poteva delegarmi poteri che non ha, come quello di approvare una legge e ho sottoposto un quesito al Comitato di consulenza giuridica che mi rispose manifestando perplessità”. Loiero scrisse allora a Fitto spiegando i suoi dubbi e invitando il ministro, ad ogni buon conto, a fornirgli istruzioni su come procedere. Il ministro rispose dandogli tempo fino al 9 febbraio per fare la legge con la minaccia di sostituire Loiero con un commissario-prefetto. Loiero, quindi – spiega una nota del suo portavoce – preparò la legge sperando di farla comunque approvare dal Consiglio regionale che, però, non fece in tempo. “Pure non convinto della procedura – afferma Loiero – l’approvai come commissario proprio per la leale collaborazione tra istituzioni. Ho fatto una legge di soli principi, scrissi al ministro, per i dubbi che ho e perché non intendevo fare una legge che vada a incidere direttamente e da un giorno all’altro sugli strumenti urbanistici dei comuni. In data 11 febbraio ho tuttavia promulgato la legge, avvertendo il ministro che avevo dieci giorni di tempo per pubblicarla. Chiesi a Fitto di farmi sapere in tempo se l’articolato andava bene o no”. Il termine scadeva sabato 21 febbraio ma fino a quella data nessuna osservazione è arrivata da parte del governo. Il 23 mattina, dunque, la legge, “fatta – dice Loiero – in base alle indicazioni ricevute”, è stata promulgata. Solo alle 7 di sera del 23 febbraio al fax dell’Ufficio di Gabinetto è arrivata una lettera del ministro delle Regioni che, ovviamente, è stata protocollata il giorno dopo, dopo 13 giorni cioè dal ricevimento della nota di Loiero da parte del ministro. “Fitto faceva sapere che il testo di legge non andava bene – conclude Loiero – ma ormai non c’era nulla da fare. A parlare di mancata leale collaborazione, secondo me, bisogna stare attenti. Ma vedremo nel merito e ci regoleremo di conseguenza”.

Inoltre nel MOLISE è stata impugnata la legge finanziaria regionale 2010, ritenendola illegittima in relazione ad alcuni articoli in materia di personale. In particolare, sono previste misure (determinazione buoni pasto e indennita' supplementare ad alcune categorie di personale) che vanno invece disciplinate dalla contrattazione collettiva e non dalla legge. Inoltre, sull'organizzazione del Servizio sanitario regionale, i singoli interventi previsti per il personale non sono in linea con il piano per il rientro dal disavanzo sanitario e violano l'art.117, comma 3 della Costituzione in materia di coordinamento di finanza pubblica. Infine, la Giunta regionale promuove e disciplina le funzioni dell'informatore medico-scientifico aziendale in contrasto con la competenza statale in materia di professioni.

Infine in UMBRIA è stata impugnata la legge sulla ''Disciplina regionale dei lavori pubblici e norme in materia di regolarita' contributiva per i lavori pubblici''. La legge e' ritenuta censurabile su numerose norme in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, perche' attribuisce alla Regione la competenza a disciplinare ambiti rientranti nella potesta' legislativa esclusiva dello Stato. Inoltre, talune norme regionali violano disposizioni statali di principio su aspetti che costituiscono materie di potesta' legislativa concorrente.

 

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