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![]() Inchiesta Why Not, chieste 13 condanne
Inchiesta Why Not, Facciolla chiede 13 condanne 04 feb 10 Sono 13, compresa quella dell'ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, le richieste di condanna avanzate dal sostituto procuratore generale di Catanzaro Eugenio Facciolla. Il magistrato, nel processo con rito abbreviato per l'inchiesta Why not su presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici, ha chiesto anche quattro assoluzioni, per alcuni capi d'imputazione, una delle quali per il presidente della Regione, Agazio Loiero. La requisitoria di Facciolla, durata oltre tre ore, prosegue l'analisi iniziata dall'altro pg Massimo Lia, che ha già affrontato alcuni dei capi di imputazione. Il pg ha chiesto la condanna di politici e dirigenti della Regione. Per gli imputati inizialmente accusati di truffa e peculato la Procura generale ha chiesto al gup, Abigail Mellace, la derubricazione in abuso d'ufficio. Le richieste di condanna riguardano Giuseppe Lillo, referente della società Need & Partners, accusato, dopo la derubricazione, falso e frode nelle pubbliche forniture; i dirigenti regionali Pasquale Anastasi (abuso d'ufficio e turbativa d'asta) e Francesco De Grano (abuso d'ufficio); il presidente del consiglio di amministrazione della società Why not Antonio La Chimia (frode in pubbliche forniture e abuso); Chiaravalloti (abuso d'ufficio; per un capo d'imputazione è stata chiesta l'assoluzione) e l'ex assessore regionale Gianfranco Luzzo (abuso d'ufficio); Raffaele Bloise (truffa); il vice presidente del consiglio di amministrazione del consorzio ‘Brutium service’ Giovanni Lacaria (frode in pubbliche forniture e abuso d'ufficio); il principale indagato dell'inchiesta Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle opere in Calabria (abuso d'ufficio, turbativa d'asta, frode nelle pubbliche forniture; per il reato di truffa è stata chiesta l'assoluzione); il referente della team service coop lavoro Francesco Saladino (truffa); il capo gabinetto dell'ex presidente della Regione Giuseppe Chiaravalloti, Francesco Morelli (abuso d'ufficio); Eugenio Conforti (abuso d'ufficio); Pietro Macrì (abuso d'ufficio). Le assoluzioni sono state chieste per Loiero (abuso d'ufficio); per i dirigenti regionali Giuseppe Fragomeni (falso e frode nelle pubbliche forniture) e Renzo Turatto (abuso d'ufficio); per la referente della società Adepta Mariangela De Grano, falso e frode nelle pubbliche forniture). Per gli imputati la quantificazione della pena, prevista per domani ma slittata per lo sciopero del personale di cancelleria, verrà chiesta il 12 febbraio prossimo dal pg Facciolla che concluderà la requisitoria esaminando anche la posizione degli imputati in ordine agli altri capi di imputazione.
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