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Polemica Bernaudo-Latorre, la replica del Rettore dell’Unical
Polemica Bernaudo-Latorre, la replica del Rettore dell’Unical 12 apr 10 “Premesso che, per non sottrarre tempo ai problemi dell’Università, non risponderò ad ulteriori interventi che dovessero venire ancora dal sindaco di Rende, capisco adesso le ragioni dell’astio con cui l’Avv. Bernaudo si rivolge nei miei confronti, e solo riguardo alla mia persona, avendo egli chiaramente fatto intendere che ogni responsabilità per l’incontro avuto nei giorni scorsi con il sindaco Perugini debba essere addebitata soltanto al Rettore Latorre”. Così il Rettore dell’Università della Calabria prof. Giovanni Latorre in una dichiarazione. “Bernaudo, afferma Latorre, tira nuovamente in ballo la visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, avvenuta lo scorso anno, chiamandomi in causa per alcune decisioni sulle quali speravo di aver fatto chiarezza. Debbo prendere atto che il sindaco Bernaudo non ha ancora capito, o, a questo punto, fa finta di non comprendere, che per la cerimonia del 15 gennaio 2009, fu il Cerimoniale del Quirinale, in un primo momento, a decidere di non prevedere nel programma della giornata saluti ed interventi diversi da quello del Rettore dell’Università della Calabria; e che, successivamente, dopo l’iniziativa assunta dal sindaco di Rende, quella iniziale impostazione venne modificata, con la possibilità di prendere la parola sia per l’Avv. Bernaudo che per il primo cittadino di Cosenza, Avv. Salvatore Perugini. Il rispetto che l’Università della Calabria porta alle Istituzioni, e lo stile di cui è certamente depositaria, non avrebbero mai potuto giustificare, ove mai possibile, una scelta tendente ad escludere il sindaco di Rende da quell’importante evento; né, certamente, lo stesso Quirinale, per rispetto della figura del Capo dello Stato, e di ciò che rappresenta come elemento di unità del Paese, avrebbe eventualmente accettato una richiesta del genere. Spero davvero, a questo punto, con questa ulteriore e definitiva specificazione, di aver posto fine ad una “tiritera” francamente fuori luogo e pretestuosa. Per una decisione che, a questo punto, dopo gli interventi di questi giorni, non ho difficoltà a definire “punitiva” ha, invece, optato il Comune di Rende, il cui Sindaco non ha ritenuto di coinvolgere l’Ateneo nelle sue più recenti iniziative di profilo istituzionale: l’inaugurazione del viale intitolato al compianto On. Francesco Principe e alla sua gentile consorte, e la piazza del nuovo Municipio; ciò, tuttavia, senza che per questo l’Università della Calabria, sempre e comunque rispettosa delle altrui iniziative, stigmatizzasse un comportamento quantomeno inusuale e immotivato. Dedico, infine, solo due righe all’accusa, che si commenta da sola, visto il pulpito dal quale arriva, di essere un “monarca” e, quindi, di concepire il mio ruolo nell’Università secondo questa forma di governo. Rispondo solo che la democrazia e il rispetto delle persone, da sempre - e senza sforzo - contraddistinguono la vita e i comportamenti della comunità universitaria di Arcavacata, dal primo all’ultimo dei suoi componenti. Vorrei davvero augurarmi che la stessa considerazione potesse essere fatta anche oltre i confini dell’Università, e che il concetto ma, soprattutto, le azioni ispirate al rispetto della democrazia e dei suoi valori, elementi fondanti della quotidianità del nostro Campus, diventassero per quanti ancora non hanno imparato a considerarle, un esempio da imitare e da cui prendere spunto per regolarsi di conseguenza>.
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