HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

    Condividi su Facebook

La nave con i rifiuti radioattivi di fronte Cetraro c'è

 

 

La nave con i fusti radioattivi c'è, di fronte Cetraro. PM Giordano "Si squarcia un velo". Regione preoccupata

12 set 09 Una nave mercantile di oltre 100 metri è quella che si trova inabissata a circa 20 miglia dalla costa di Cetraro ad una profondita' di circa 500 metri. Questo il primo rapporto della società incaricata dalla Regione per scandagliare il fondale dopo il primo avvistamento su segnalazione della Repubblica informata dalla confessione del pentito Francesco Fonti. Il relitto è di una nave non bullonata, quindi di fabbricazione posteriore alla seconda guerra mondiale. A prua si nota uno squarcio e si intravede un fusto, su cui verranno indirizzate le prossime analisi. La nave, sempre ceondo le dichiarazioni del pentito dovrebbe contenere 120 fusti e sarebbe una di una miniflotta di tre navi. L'imbarcazione, di cui non si è riuscito ancora a scoprire la denominazione, sarebbe quasi completamente ricoperta di vecchie reti, evidentemente appartenenti a pescherecci che negli anni hanno incrociato nella zona e che le hanno perse, perchè si sono impigliate sul relitto. L'ipotesi degli inquirenti è che diverse navi con rifiuti tossici siano state fatte affondare nelle acque del Tirreno cosentino dalla criminalità organizzata del luogo, e cioè della cosca Muto che avrebbe gestito il traffico dei rifiuti tossifi traendone immensi profitti. Questo il primo responso del sopralluogo compiuto oggi con uno speciale robot in grado di scattare fotografie sul fondo marino, sul luogo dove nel dicembre scorso i sonar avevano rilevato una massa di grandi dimensioni, dagli 80 ai 100 metri di lunghezza, di origine sconosciuta. Le ricerche sono state effettuate dalla societa' Coopernaut Francia, chiamata dalla Regione Calabria su disposizione del procuratore di Paola, Bruno Giordano, nell'ambito di un'inchiesta sull'illecito smaltimento di rifiuti tossici. Il sospetto e' che la nave inabissata al largo di Cetraro possa essere una delle cosiddette ''navi a perdere'' che secondo un collaboratore di giustizia di 'ndrangheta, sarebbero state utilizzate per smaltire illecitamente rifiuti tossici facendo affondare i battelli al largo.

Profondo squarcio a prua. Il relitto della nave individuato oggi sul fondo marino al largo delle coste di Cetraro presenta un profondo squarcio sulla prua dal quale sono visibili alcuni fusti schiacciati. Il relitto, lungo circa 120 metri, e' adagiato su un fianco. A individuare il relitto, dopo che i sonar avevano segnalato una massa nella zona, e' stato un rov, uno speciale robot che trasmette immagini in superficie. Al momento non e' stato ancora possibile stabilire se sulla fiancata vi sia scritto il nome dell'imbarcazione. Per questo l'esplorazione subacquea del rov sta procedendo. Lo squarcio rilevato a prua e' compatibile con il racconto fatto dal collaboratore di giustizia ai magistrati della Procura di Paola. L'uomo, infatti, aveva parlato di una nave carica di rifiuti tossici fatta affondare facendo esplodere una carica a prua. La Marina militare, contattata dalla Procura di Paola gia' nelle scorse settimane, tra l'altro, aveva escluso che in quella zona siano affondate navi per eventi bellici o fenomeni naturali. Il collaboratore aveva sostenuto che sulla nave, da lui indicata con il nome di Cunsky, erano stivati 120 fusti contenenti scorie radioattive. Al momento, la Procura di Paola non dispone ancora di elementi certi che possano dire se il relitto appartenga alla Cunsky ed e' per questo che le riprese proseguono per verificare se sia possibile individuare il nome. Intanto e' da escludere, almeno per il momento, la possibilita' che possa essere recuperato almeno un fusto per sottoporlo ad esami. Il robot impiegato, infatti, puo' solo fare filmati.

Procuratore Giordano “Si squarcia un velo”: "Si tratta di un grosso successo per tutti, perche' si comincia a squarciare un velo". Lo ha detto Bruno Giordano, procuratore della Repubblica di Paola, appena appresa la notizia del ritrovamento di una nave mercantile sul fondale al largo di Cetraro, sul Tireeno cosentino. Dell'esistenza di navi che trasportavano rifiuti pericolosi, affondate nei mari calabresi, aveva parlato un pentito. "Voglio dire - ha aggiunto il procuratore - che il merito e' della Regione Calabria e dell'assessore all'Ambiente, Silvio Greco, che ha creduto in questa ricerca e ci ha supportato in ogni modo", ha aggiunto Giordano. "Parliamo tanto delle cose cattive, come la malasanita', ma ogni tanto parliamo anche dei successi dovuti a tanto impegno".

Ass. Greco “Fortemente preoccupati”. ''Siamo fortemente preoccupati. Adesso che il relitto della nave e' stato trovato, chiediamo al Governo che ci dica cosa c'e' dentro quel relitto e ci dica dove sono altre navi che si dice siano state affondate nei mari calabresi''. A dirlo e' stato l'assessore all'Ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco, che sta seguendo personalmente la vicenda del relitto trovato nel Tirreno. ''Inoltre - ha aggiunto Greco - chiediamo che si riaprano con forza e vigore tutti i rilievi necessari a terra sulle matrici acqua, aria e suolo per scongiurare qualsiasi rischio per la popolazione. Non dico questo per scaricare responsabilita', ma il fatto e' che le Regioni non hanno alcuna competenza sul mare come pure sui rifiuti tossici e radioattivi che sono di competenza governativa. Noi non abbiamo competenza perche' non abbiamo gli strumenti idonei. Al Governo, dunque, chiediamo con forza risposte in tempi rapidi e non tollereremo silenzi e rinvii''. Dopo avere specificato che la distanza dalla costa (14 miglia) e la profondita' (500 metri) del luogo dove si trova il relitto non comporta problemi di contaminazione per la balneazione, Greco ha voluto ringraziare ''l'attivita' del procuratore di Paola Bruno Giordano senza il quale non si sarebbe venuti a capo di questa vicenda. E' stato solo per sua le sue capacita' e la sua testardaggine''.

Cerca con nell'intero giornale:

-- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti