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Operazione antiusura dei CC a Cosenza: 5 arresti
Operazione antiusura dei CC a Cosenza: 5 arresti, un ricercato 12 set 09 I Carabinieri hanno eseguito, nella mattinata di oggi, a Cosenza e in provincia, un'ordinanza di custodia cautelare emessa su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro a carico di 6 individui, tre uomini e tre donne, indagati a vario titolo di usura, ricettazione, truffa e di attribuzione fittizia di titolarita' di beni. L'operazione, denominata in codice Freedom, ha portato in carcere un uomo, agli arresti domiciliari altre quattro persone e per una sesta l'obbligo di dimora. Una di queste persone e' al momento ancora ricercata. In carcere e' finito Walter Marsico, 42 anni, di Belvedere Marittimo, gia' noto alle forze dell'ordine. Gli arresti domiciliari sono stati concessi a M. Fausta, 46 anni, di Spezzano Sila, incensurata, M. Pasqualina, 61 anni, di Cerzeto, incensurata, e P. Maurizio, 38 anni, di Cosenza, gia' penalmente censito. Obbligo di dimora per M. Maria, 52 anni, di Cosenza, incensurata. L'indagine, avviata nel marzo del 2003, ha permesso di scoprire un'attivita' usuraria, perpetrata elargendo somme di denaro in prestito e pretendendo poi interessi ad un tasso del 10% mensile. L'attivita' di usura e' aggravata dall'aver agito a danno di persone in stato di bisogno e che svolgevano anche attivita' imprenditoriale o professionale. In un caso e' stato accertato che, a fronte di un prestito di 2.500 euro, in un periodo di 6 mesi la vittima ha dovuto restituire, oltre al capitale, la somma di 1.500 euro. Il gruppo si sarebbe reso responsabile anche di truffe a danno di quattro societa' del centro-nord d'Italia, poste in essere mediante la costituzione di ditte fittizie, tramite le quali gli indagati effettuavano ingenti ordinativi di merce varia (containers, carrelli elevatori, articoli per la casa e capi di abbigliamento), il cui importo veniva poi fraudolentemente pagato con assegni emessi senza copertura finanziaria o di illecita provenienza. In questo caso il danno economico stimato e' di circa 350.000 euro. Inoltre i sei sono accusati di attribuzione della titolarita' di beni e attivita' commerciali a favore di terze persone, allo scopo di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, e di utilizzo di beni di provenienza illecita.
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