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Operazione antidroga tra Calabria, Emilia e Lombardia
Operazione antidroga tra Calabria, Emilia e Lombardia: 9 arresti 13 nov 09 Dalle prime ore della mattina i carabinieri di Modena sono impegnati, tra la città emiliana, Milano, Brescia e Reggio Calabria, nell’esecuzione di nove ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone appartenenti ad una organizzazione criminale dedita allo spaccio di cocaina operante tra la Calabria ed il Nord Italia. Operazione Final Fish Lavorava sull’asse Calabria-Modena l’organizzazione di spacciatori di alto livello smantellata dai carabinieri del comando provinciale della città emiliana. Dieci le persone arrestate (solo una risulta irreperibile) al termine dell’operazione “Final fish” che ha ricostruito, nell’ultimo semestre, la rete di importazione e smercio di importanti quantitativi di cocaina. L’indagine è stata condotta dal sostituto procuratore di Modena Stefania Mininni. Una figura di spicco della banda è risultata Santo Bagalà, 42 anni, di Taurianova residente a Finale Emilia, arrestato e ritenuto fornitore della droga per la Bassa Modenese. Erano in particolare i comuni di Finale Emilia, San Felice sul Panaro e Camposanto quelli cui giungevano gli stupefacenti: anche cinque chili di cocaina alla settimana, per un valore di 80 mila euro. Le dosi venivano nascoste accanto a due casolari di Camposanto e Bomporto. Gli inquirenti hanno accertato come Bagalà fosse a stretto contatto con Stefania Tamburini, 35 anni, di Piumazzo di Castelfranco Emilia, e di Pasquale Del Piano, 38 anni, di Aversa (Caserta) per gestire i contatti sia con i fornitori, sia con i clienti in cerca di cocaina. Entrambi sono stati arrestati. Tamburini e Del Piano, stando alle ricostruzioni dei carabinieri, si procacciavano la droga a Milano. Qui sono finiti in manette i due loro principali fornitori: Marisa Ferramosca, 39 anni, di Alessano (Lecce), e il suo convivente tunisino Mohsen Matholouthi, di 42. Ancora irreperibile, invece, un altro quarantaduenne tunisino colpito da mandato di arresto. È finita in cella anche la donna ritenuta l’intermediaria tra i fornitori calabresi e Bagalà: Immacolata Concetta Modafferi. La donna era stata presa nel corso delle indagini a Rizziconi, quando fu trovata con tre etti di cocaina. I grossisti della Modafferi in Calabria, ugualmente arrestati, sono risultati Raffaele Gallo, 44 anni, e suo cugino Filippo Gallo, di 25. In flagranza era stato arrestato anche Luigi Bertacchini, 47 anni, di San Felice sul Panaro che i carabinieri avevano sorpreso con 20 grammi di cocaina che gli erano stati venduti dalla coppia Bagalà-Tamburini. Come ha evidenziato il comandante provinciale dei carabinieri di Modena, Salvatore Iannizzotto, la droga in possesso dell’organizzazione e sequestrata presentava una minima percentuale di principio attivo. “Segno - ha detto Iannizzotto - che la cocaina veniva tagliata con altre sostanze per abbassare il suo valore sul mercato, anche per renderla più appetibile a fasce più ampie di consumatori
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