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Otto marzo in anticipo
Otto marzo in anticipo con manifestazioni e iniziative. Musei gratuiti per le donne 06 mar 09 Tante voci ma unico spirito: no alla violenza
maschile, no alla strumentalizzazione che la politica fa delle donne
per ottenere consensi. E' il leit motiv che domani, 7 marzo, legherà
le migliaia di donne che scenderanno in piazza in tante città
italiane in occasione della Festa della donna festeggiata in anticipo
per via della domenica. Sotto accusa gli ultimi provvedimenti del
governo considerati "razzisti" ed "autoritari".
E che soprattutto compromettono l' autodeterminazione e la libertà
delle donne. Un'occasione di incontro e di protesta quella di domani
voluta e promossa dalle reti femministe e lesbiche che quest' anno
hanno optato per iniziative territoriali piuttosto che per il tradizionale
grande evento nazionale. A Bologna, è in programma un corteo
notturno (ore 20, piazza dell'Unità) contro la violenza che
- per le promotrici - non è un fatto di ordine pubblico ma
culturale, sociale, politico. "Rifiutiamo - dicono - qualsiasi
provvedimento in chiave razzista e autoritaria fatto in nostro nome.
Per noi la violenza é 'solo' maschile e non dipende dal passaporto
ma da chi la agisce. Ci ripugna la logica violenza tanto degli stupratori
quanto delle ronde dei giustizieri. Per noi una strada è sicura
quando è piena di donne". La manifestazione a Catania,
in mattinata in Piazza Mazzini, é dedicata ad Anna Politkovskaia,
la giornalista russa uccisa. "Siamo infuriate ed esasperate -
afferma il Movimento delle femministe e lesbiche catanesi - per tutta
la valanga di violenza che noi donne italiane e migranti stiamo subendo
a causa di comportamenti maschili oltraggiosi e devastanti. E' inaccettabile".
Alle partecipanti sarà offerto anche un 'pacchetto bellezza',
così "da non lasciarci sopraffare dalla violenza-bruttezza
di certo maschile". A Roma, la manifestazione partirà
alle 15 da piazza del Colosseo. Nel documento della Rete c'é
un richiamo ad un'azione comune. Dice lo slogan: "Unite per affermare
la nostra libertà". E poi: "la violenza maschile
e patriarcale nasce in famiglia, ci colpisce in casa, in strada, a
lavoro. Non deleghiamo ad alcuno la nostra difesa: no alle ronde,
no alla strumentalizzazione razzista sui nostri corpi. Riprendiamoci
la parola e la notte. Per la nostra autodeterminazione, per una vita
libera da paure, da false sicurezze militarizzate". A Torino,
alle 15, corteo, spettacoli e iniziative artistiche di strada: "portiamo
i nostri corpi e le nostre idee, non le bandiere" richiamano
le donne della Casa delle Donne di Torino. "Lottare per essere
libere" è lo slogan della manifestazione a Firenze (14.30,
Largo Annigoni) il cui volantino afferma: "Le donne non vogliono
essere strumentalizzate per limitare libertà e diritti. Rivendichiamo
l'autodeterminazione di ciascuna e di ciascuno nelle scelte di vita,
di orientamento sessuale, di maternità, di fine vita".
Sit-in a Cagliari (15.30, Piazza Amendola) contro le decretazioni
d'urgenza e le leggi "razziste" del pacchetto sicurezza.
"C'é un attacco sempre più pesante alle donne che
viene portato avanti da parte del governo, come la proposta di innalzamento
dell'età pensionabile". Nel pomeriggio a Mantova, il Collettivo
femminista Colpo di streghe organizza un presidio contro la violenza
e la difesa del lavoro. A Napoli, alle 18.30, assemblea pubblica (Corso
Officina, 99) contro "il controllo dei corpi delle donne".
Il Collettivo femminista deGenere di Trento, secondo il quale "il
corpo delle donne per il governo è un bene pubblico da difendere
come si difende un territorio" organizza una pesca femminista
per difendersi dal pacchetto sicurezza". L’impegno contro la violenza di CGIL,CISL e UIL. Le donne di Cgil, Cisl e Uil della Calabria, in occasione dell'8 marzo, "sostengono l'impegno delle organizzazioni sindacali nazionali sulla tematica della violenza contro le donne". "Negli ultimi tempi - è scritto in una nota - la violenza sulle donne ha di nuovo assunto caratteri socialmente drammatici, evidenziando come questo non sia un problema solo di ordine pubblico dato che il fenomeno all'interno del nucleo familiare non è in diminuzione, ma sociale e culturale; esso, infatti, pone l'accento su come nella nostra società vengano considerate le donne". "Ora più che mai - affermano Cgil, Cisl e Uil - è necessario riconoscersi compagne di viaggio, ora che si susseguono segnali di recrudescenza di fenomeni che desideravamo fossero essere relegati in un passato sempre più lontano. Invece, non passa giorno senza che i media riportino cronache di aggressioni sempre più crudeli ed efferate a danno di bambine, giovani ed anziane, in luoghi pubblici e, il più delle volte, nell'ambito delle mura domestiche. Ma cosa sta succedendo in questo mondo, in questa Italia, in questa nostra Calabria, dove il problema è anche più acuito dal dilagare di una macrocriminalità che per tante donne levano ossigeno agli stessi pensieri del domani?". "In un giorno di rievocazione di una tragedia che ha aperto un orizzonte più promettente alle lavoratrici di oltre un secolo fa - prosegue la nota - ancora le organizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori Cgil, Cisl e Uil vogliono affrontare anche il tema scandaloso della violenza tra le mura domestiche, per non sottovalutare la radice del male sociale che nasce nella testa di maschi e non di 'uomini'. Una problematica che contiene diverse sfumature culturali, meglio, pseudo-culturali legate ad usanze anche tribali appartenenti ad altre latitudini (che dire delle infibulazioni e delle pratiche delle mutilazioni genitali?)". "Una volta - sostengono Cgil, Cisl e Uil - un mazzo di rose voleva essere un richiamo di attenzione per timidi e/o galanti, ora non si sa se è stalking. Che le mimose siano il segno di un sempre più coinvolgente 'contarsi' per dire che i più sono per il rispetto della dignità e dell'incolumità delle donne e per ragionare di azioni concrete e positive che possano contribuire a rafforzare il senso, un po' smarrito, della reciproca solidarietà. E per far vedere che le reti di supporto ci sono divisioni ed isolamenti non possono che favorire sbandati di cervello e di gambe, quelli sì il più delle volte uniti. Altro triste fenomeno da combattere è l'aumento di fatti molesti e di ricatti sessuali nei luoghi di lavoro". "Un segno positivo - concludono Cgil, Cisl e Uil - è stato in questi giorni l'entrata in vigore del riconoscimento del reato di stalking e la relativa punibilità; nonostante, lo stesso D.L. abbia ancora miglioramenti da apportare, è il primo passo su un nuovo percorso che partendo da una prospettiva di genere può portare reali benefici a favore della lotta alla violenza. Come Cgil, Cisl e Uil vogliamo aprire una riflessione profonda in Calabria su questi temi per individuare percorsi e modalità che tengano conto della specificità dei singoli territori e far fronte con efficacia a questo gravissimo fenomeno". Domenica 8 Marzo Donne gratis nei musei. Per usufruire dell'accoglienza più galante - oltre ai fiori un biglietto del cinema e un libretto - bisogna spingersi fino alla biblioteca pubblica di Sesto Fiorentino, in Toscana. Ma con o senza omaggi dedicati all'altra metà del cielo, torna la festa delle donne, domenica 8 marzo, in tutti i luoghi statali della cultura, dai musei ai siti archeologici, dai monumenti alle biblioteche. Con un corredo di oltre 150 eventi organizzati anche quest'anno in tutta Italia. E se il tema per il 2009 è 'La donna nell'arté, illustrato in diverse città da conferenze di esperti e visite guidate alle collezioni, non mancano iniziative in tono leggero, come al museo tattile Omero di Ancona, dove l'arte si apprezza insieme a un più prosaico pinzimonio d'olio d'oliva e a prodotti naturali per la cura del corpo. L'occasione, naturalmente, è sempre buona per una visita ai capolavori della archeologia, ai musei e ai monumenti più blasonati, tutti gratuiti domenica per le donne, dal Colosseo agli scavi di Pompei. Ma quasi ovunque c'é di più e non solo per domenica. Spalmati sui giorni subito a ridosso della festa, dal 5 al 9 marzo ci sono concerti, spettacoli teatrali, letture di poesie, conferenze, aperture straordinarie organizzate regione per regione, città per città e anche nei centri più piccoli. Iniziative pensate per le signore, ma anche per le bimbe, come al Museo Archeologico Paolo Giovio di Como, in Lombardia, dove la mattina dell'8 marzo si può partecipare (in questo caso il biglietto è gratuito anche per i maschietti) ad un percorso interattivo per ragazzini dai 7 ai 12 anni all'interno della sala dei Vasi Greci per scoprire e ricostruire la giornata tipo di una donna vissuta a Taranto alla fine del IV secolo a.C. L'elenco completo è su www.beniculturali.it, ma intanto ecco qualche suggerimento: a Sassari, alla Mus'A Pinacoteca al Canopoleno, domenica, un'esperta racconta Le donne di Garibaldi. A Palazzo Reale di Napoli, una conferenza e poi una visita guidata portano alla scoperta dei dipinti di autrici donne presenti nella collezione. A Pescara, nel museo casa natale di Gabriele D'Annunzio si leggono le lettere e le poesie che il Vate indirizzò ad alcune delle sue donne. A Roma, ci sono da scoprire le Donne di Palazzo Barberini, ma anche le bellezze preistoriche, presentate in una visita guidata al Museo etnologico Pigorini. A Sesto Fiorentino, le donne in visita alla biblioteca l'8 marzo, ma anche il 7 e il 9, riceveranno fiori, un biglietto per un cinema locale dove si proietta una rassegna La donna nello Schermo e Bibliodonna, un depliant con consigli di lettura sul tema dell'identità femminile realizzato in collaborazione con la Biblioteca di Empoli e la Società per la Biblioteca circolante. E ancora: a Reggio Emilia, non si paga per partecipare, domenica, alla visita guidata alle collezioni dei Musei Civici per scoprire L'arte segreta di farsi bella. Donne romane tra natura e Artificio. Alla Galleria Nazionale di Parma, il tema è invece La Maddalena, peccatrice, penitente, santa. A Ferrara, nel Museo Archeologico nazionale, un archeologa e uno psichiatra raccontano delle donne di Troia tra mito, psicoanalisi, violenza di guerra e maldicenza. A Bari, al Castello Svevo, l'8 marzo è un'occasione per visitare Il terzo paradiso di Michelangelo Pistoletto/Mama scultura sonora di Gianna Nannini, la mostra interattiva curata da Achille Bonito Oliva. Il programma dei musei in Calabria. L'8 marzo tutte le donne che amano l'arte potranno accedere gratuitamente a musei e siti archeologici statali della Calabria. A darne notizia è il soprintendente per i beni archeologici della Calabria, Caterina Greco. "In occasione della Festa della Donna - è scritto in un comunicato - il Ministero per i Beni e le Attività culturali partecipa con lo slogan 'La donna nell'arte" Donne, eroine, sante nei dipinti della Galleria Nazionale di Cosenza, Palazzo Arnone, 8 marzo 2009 – Ore 10.00 Le sante martiri nei capolavori dell’arte sacra di Calabria, Siderno Superiore, chiesa arcipretale San Nicola di Bari, 8 marzo 2009 – Ore 18.00 Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali
celebra, per il terzo anno consecutivo, la Festa della Donna organizzando,
con lo slogan La donna nell’arte, un ricco programma gratuito
di concerti, mostre, laboratori, dibattiti, proiezioni e altri eventi
al fine di rappresentare l’arte al femminile. Alle ore 18.00, a Siderno Superiore (Rc), presso la chiesa arcipretale San Nicola di Bari, si terrà un incontro sul tema “Le sante martiri nei capolavori dell’arte sacra di Calabria”. L’iniziativa si avvale del patrocinio dell’amministrazione comunale di Siderno. Parteciperanno alla manifestazione: Alessandro Figliomeni, sindaco di Siderno; Aldo Caccamo, consigliere comunale, che si soffermerà su “Cenni storici su Siderno Superiore”; Rosa Anna Filice, storico dell’arte della Soprintendenza BSAE della Calabria, che affronterà “Il tema del martirio nei dipinti calabresi dal XV al XVIII secolo”; Gianfrancesco Solferino, storico dell’arte, che relazionerà su “Le sculture marmoree e lignee dedicate alle eroine della Chiesa”. Le conclusioni saranno tratte da mons. Giuseppe Fiorini Morosini, vescovo di Locri - Gerace. Modererà i lavori Giacomo M. Oliva, responsabile per i musei diocesani della Calabria. <<Per la celebrazione della Festa della Donna – come precisa Rosa Anna Filice della Soprintendenza – si propone, come motivo di riflessione, un tema che possa far risaltare il rapporto tra l’arte e la donna pur con riferimenti concreti alla difesa e alla valorizzazione della dignità femminile nella società contemporanea.”Le sante martiri nei capolavori dell’arte sacra di Calabria” - conclude Rosa Anna Filice - è un argomento che richiede una rilettura della coraggiosa testimonianza resa dalle eroine cristiane nel martirio come espressione antica, ma purtroppo sempre attuale, del sopruso fisico e morale subito dalle donne>>. L’8 marzo il MiBAC offrirà a tutte le
donne l’ingresso gratuito nei luoghi d’arte statali: musei,
monumenti, archivi, biblioteche, siti archeologici. La Donna nell’Arte – Festa della Donna
2009 Donne, eroine, sante nei dipinti della Galleria Nazionale
di Cosenza Le sante martiri nei capolavori dell’arte sacra
di Calabria Lanucara “Occasione per parità tra uomini e donne”. "'L'8 marzo della crisì deve trasformarsi in un 8 marzo di una nuova, indispensabile parità tra uomini e donne e tra chi ha e chi non ha, ma soprattutto questo 8 marzo deve diventare l'8 marzo di un lavoro dignitoso che sappia sconfiggere la schiavitù che si sta insinuando in maniera grave e che inficia la libera coscienza delle giovani generazioni". E' quanto afferma, in una dichiarazione in vista della Festa della Donna, Antonia Lanucara, presidente della Commissione regionale per le pari opportunità. "Le donne di Calabria hanno avuto l'opportunità di studiare - prosegue Lanucara - e molte di esse hanno superato con l'impegno profuso il genere maschile (si diplomano e si laureano prima e con voti più alti dei loro colleghi maschi). Godiamoci la vita questo 8 marzo, occupandoci di noi stesse, trovando la fede in noi stesse, accompagnata dall'indispensabile ottimismo della volontà". Nella dichiarazione la presidente della Commissione pari opportunità del Consiglio regionale sostiene che "sul piano della sicurezza per la vita ci siamo adoperati coinvolgendo la Giunta regionale perché valuti la costituzione di parte civile così come ha già fatto per gli omicidi di 'ndrangheta, nei casi di femminicidio. Abbiamo pensato, tra l'altro, di impegnarci per realizzare una fondazione a Fossato Jonico, per un centro contro ogni violenza nei confronti delle donne, degli indifesi, abili ed inabili". "Il popolo delle donne calabresi - conclude - non vuole più essere offeso nella sua dignità e intende combattere l'arroganza e la volgarità di quanti, in occasione della raccolta del consenso elettorale, dicono di stare dalla parte dei loro bisogni. Il messaggio, infine, che mi sento di mandare a chi abita i luoghi delle decisioni e che l'8 marzo si presentano aperti e disponibili ai cambiamenti sociali e paritari, è che le ineguaglianze producono un'acredine che uccide la democrazia" Le donne chiedono spazio nelle amministrazioni. Degli oltre 148 mila amministratori comunali italiani, le donne rappresentano il 17,6%: la partecipazione femminile nella vita politica locale è dunque ancora molto esigua e di questo le donne sono consapevoli, al punto che, per aumentare la propria partecipazione, sono ampiamente favorevoli all'introduzione di quote rosa nelle liste elettorali (68%) mentre gli uomini sono nel 47% dei casi contrari. Le ragioni della sottorappresentazione delle donne nella vita politica sono state studiate da Cittalia, struttura dell'Anci dedicata agli studi e alle ricerche, in una indagine condotta su un campione rappresentativo a livello nazionale nelle scorso mese di febbraio. Dallo studio emerge che donne e uomini hanno, in fatto di partecipazione delle prime alle opportunità professionali, sociali e politiche, visioni diverse e, il più delle volte contrastanti: gli uomini ritengono che ormai le donne abbiano raggiunto la parità e abbiano le loro stesse opportunità (43%) mentre le donne sono molto meno ottimiste: addirittura l'84% infatti ritiene di essere ancora oggi svantaggiate in termini di opportunità loro concesse. Per il 55% delle intervistate, poi, il proprio ritmo di vita è frenetico e questa percentuale sale al 64% tra le donne occupate, a fronte del 52% degli uomini. E anche il giudizio che le donne rivolgono al proprio comune, per la promozione delle pari opportunità, è molto critico: per il 77% le iniziative avviate sono state poco o niente efficaci a conciliare i tempi casa-lavoro. Donna ex arbitro sfida Mancinelli a boxe. Cassius Clay il suo mito, il pugilato la sua grande passione coltivata sin dall'infanzia nella palestra del papà, ex pugile prima, maestro poi a Lamezia Terme. Gli allenamenti, la giornate trascorse in palestra divisa tra la danza classica e i guantoni: Antonella Minieri non ha mai pensato che la boxe, la 'noble art', fosse una questione solo maschile ed ha voluto sorprendere tutti e buttarsi nella mischia. Nel 1987 diventa il primo arbitro donna "del mondo - dice - donne giudici-arbitro ma mai nessuna era salita su un ring per dirigere un match", oggi è la prima donna candidata alla presidenza delle Federpugilato. Tra due settimane, il 14 marzo a Chianciano si saprà come è andata la sfida con il presidente uscente Franco Falcinelli. Quaranta anni da compiere il prossimo mese di ottobre, avvocato esperta in diritto militare e di famiglia, sposata e madre di due figli, Antonella Minieri vuole portare una ventata di novità nel mondo della boxe. "Le sfide mi sono sempre piaciute - dice - e poi le donne possono fare qualsiasi cosa". La sua decisione di candidarsi alla presidenza della Federboxe ha sorpreso ma non più di tanto. Chi la conosce bene sa che Antonella Minieri non si arrende facilmente. "So che non sarà facile - prosegue - ma io me la gioco fino alla fine. Spero sia una sfida leale, senza colpi bassi. Ho deciso di candidarmi spinta e sostenuta soprattutto dalla mia famiglia: voglio dare una nuova immagine alla Federazione, senza nulla togliere a quanto fatto fino ad ora. Ma mi piacerebbe pensare ad una federazione più manageriale, vicina ai ragazzi ed alle società. Lavorerò per il rilancio del professionismo e del dilettantismo, oltre che per la valorizzazione delle quote rosa. Sarò attenta ai giovani e al ruolo sociale che il pugilato può avere". Il pugilato come stile di vita "perché è veramente una nobile arte", dice. "Ricordo ancora il primo incontro che ho arbitrato - racconta - era un match dilettanti. Intorno a me c'era grande attenzione per l'unicità di quell'avvenimento. Andò tutto benissimo, i pugili furono stupendi, un match bellissimo". Il suo avvento nel mondo della boxe ha fatto storcere il naso a più di uno. "Un po' come capita a tutte quelle donne che si inseriscono in ambiti che per tradizione sono sempre stati 'maschili'. All'inizio erano tutti un po' titubanti, poi però si sono abituati. E poi - scherza - non ci sono le 'quote rosa'? Ho arbitrato fino al 2000 quando poi sono stata eletta alla corte di giustizia federale (di cui è vice presidente, ndr) e non sono mai stata contestata". Antonella Minieri però sul ring ci sale ancora: "Mi alleno, perché mi piace e mi fa stare bene. Mi sarebbe piaciuto fare la pugile". Il pugilato nel dna. Già perché anche la figlia di Minieri ha un debole per i guantoni: "Ha 13 anni e fa la prepugilistica". .
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