Sgomberato tra tensioni e proteste l’Istituto Papa Giovanni. Sstracciate tessere elettorali. PM Giordano "Ripristinata la legalità"
17 mar 09 Grande tensione questa mattina all'alba a Serra d’Aiello davanti l’Istituto Papa Giovanni XXIII per l’inizio dello sgombero ordinato dalla Procura della Repubblica di Paola. Oltre trecento agenti di polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza in tenuta antisommossa, sono intervenuti con la forza per liberare l'accesso alla struttura sanitaria bloccata da giorni dai lavoratori che hanno provato resistendo passivamente ad evitarne l’ingresso. Poi la ragione ha indotto i protestanti a far entrare gli agenti che assieme alle numerose ambulanze, oltre 40 unità operative con medici al seguito, arrivate per trasportare i pazienti da trasferire hanno proceduto allo sgombero. La struttura, presidiata da giorni dagli operatori che da mesi non ricevono lo stipendio e che chiedono la ristrutturazione della stessa e non il suo smantellamento, non è in condizioni igieniche tali da sopportare il carico degli oltre trecento degenti che attualmente vi risiedono. Così la Procura ne ha ordinato lo sgombero. La magistratura, inoltre, ha aperto diverse inchieste che vanno dal dissesto finanziario alla scomparsa dei degenti
Tessere elettorali strappate. Alcuni lavoratori hanno strappato le tessere elettorali per protesta durante lo sgombero. Urlando "vergogna, ci vergogniamo di essere cittadini italiani" i lavoratori hanno espresso il loro disappunto nei confronti della classe politica che non avrebbe dato le risposte ai quesiti sul loro futuro. Dopo essersi incatenati ieri alla sede regionale dell'assessorato alla Tutela della salute, i dipendenti avevano ottenuto un incontro alla Regione Calabria fissato per domani pomeriggio. Bisognera' vedere, alle luce dello sgombero di oggi la cui colpa, secondo i dipendenti, e' da attribuire anche all'inerzia dell'amministrazione regionale, se l'appuntamento sara' confermato.
PM Giordano, Ripristinata la legalità. Con lo sgombero dell'istituto Papa Giovanni ''abbiamo ripristinato, di fatto, la legalita' su una parte del territorio nazionale''. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, che ha emesso insieme al pm Eugenio Facciolla il provvedimento di allontanamento dei circa trecento degenti dall'istituto. ''L'istituto Papa Giovanni - ha aggiunto Giordano - a causa della protesta dei dipendenti, che presidiavano da alcune settimane la struttura per impedirne lo sgombero, era diventata a tutti gli effetti una zona extraterritoriale. Un atteggiamento, da parte delle maestranze, che non era giustificato perche' il provvedimento di sgombero ha lo scopo di tutelare i degenti, che saranno trasferiti in strutture sanitarie pubbliche e convenzionate, ma mira anche a garantire l'occupazione dei dipendenti dell'istituto attraverso adeguate forme di mobilita'''. Secondo Giordano, ''la situazione gestionale dell'istituto era arrivata al limite. Ormai per i circa 300 degenti non c'erano piu' viveri e generi di prima necessita' perche' nessuno garantiva piu' le forniture alla struttura. C'e' stato un momento in cui la responsabile sanitaria nominata dalla Procura ha dovuto pagare di tasca propria le ultime fatture per la fornitura di medicinali''. .
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