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Preoccupazioni dei lavoratori del "Papa Giovanni"
Istituto Papa Giovanni, dipendenti in fibrillazione “Perché non interviene la Regione?” 05 mar 09 "La Giunta regionale intervenga per risolvere definitivamente la vertenza dell'Istituto Papa Giovanni XXIII". A sostenerlo, in una nota congiunta, sono Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl e Natale Pace, segretario generale della Fp-Cisl. "Seguiamo con grande trepidazione e apprensione - sostengono Sbarra e Pace - lo svolgersi della ormai ventennale vertenza dei lavoratori e degli ammalati dell'Istituto Papa Giovanni di Serra D'Aiello. Il recente provvedimento del giudice dottor Facciola di chiudere la struttura e trasferire i pazienti in altra più idonea sede ha fatto precipitare improvvisamente la situazione di crisi, ma potrebbe anche rappresentare il punto di svolta per mettere la parola fine, in un modo o nell'altro, a questa triste vicenda. Certo non era più a lungo sostenibile il degrado igienico-sanitario e la impossibilità finanziaria a garantire anche la minima manutenzione alla struttura e una dignitosa parvenza di assistenza medica agli ammalati". "Va detto chiaramente - proseguono Sbarra e Pace - che solo lo spirito di sacrificio dei dipendenti, l'affetto personale di essi per gli ammalati, la speranza che a normalità raggiunta ognuno potesse avere garantito il posto di lavoro, ha fino ad oggi permesso il mantenimento in vita del Papa Giovanni. La Cisl calabrese ritiene dunque non più differibile l'esigenza di porre la parola fine a questa situazione, garantendo assistenza sanitaria agli ammalati e il posto di lavoro di quanti fino a oggi, con sacrifici sovrumani anche di carattere finanziario, hanno tenuto in piedi la struttura". Per la Cisl calabrese "oggi è tempo che la Regione intervenga con tutto il necessario peso politico, presenziando ai momenti contrattuali per il rilancio dell'Istituto, tenendo fortemente i contatti con la magistratura perché non rimanga isolata, vigilando perché le risorse del bilancio sanitario regionale investite sul Papa Giovanni non vengano male utilizzate come nel passato a danno di ammalati e lavoratori". Diverse, intanto le iniziative, dei lavoratori del Papa Giovanni che nel pomeriggio hanno consegnato una lettera al leader dell’Udc Pierferdinando Casini presente al Rendano. Gli stessi sono dallo scorso lunedì davanti la struttura a presidiarne gli ingressi con striscioni e cartelli. A tutt’oggi lo sgombero previsto dei 220 malati non è stato effettuato. Si sta studiando il modo per rendere eventualmente agibile una delle ali interdette della struttura. Intanto proseguono le trattative in Prefettura per porre rimedio al grave problema che colpisce oltre 500 famiglie da mesi senza stipendio.
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del 28/01/2004
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