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Archvio Genchi in Senato

 

Rutelli relaziona in Sanato sull’archivio Genchi: Pollari seguito per 20 mesi. Oltre 18 milioni di righe di tabulati telefonici acquisiti

10 mar 09 Le conversazioni telefoniche del generale Niccolo' Pollari sono state individuate per venti mesi del suo mandato di capo del servizio segreto militare, insieme alla lista dei suoi interlocutori. Lo ha detto in Senato il presidente del Copasir Francesco Rutelli a proposito del caso Genchi, il consulente del pm De Magistris. "Attravesro i tabulati, che includevano queste informazioni, e' stato verosimilmente tracciato - abbiamo acquisito elementi in questo senso - il percorso dei suoi spostamenti per lo stesso periodo di tempo, 10 marzo 2005 -15 dicembre 2006", ha aggiunto Rutelli che ha precisato: "lo stesso e' avvenuto per due stretti congiunti del generale Pollari". Per il presidente del Copasir "e' certo che questa attivita' sia stata compiuta nella piena consapevolezza dell'identita' delle persone di cui sono stati acquisiti i tabulati di traffico telefonico" . Sull'acquisizione di dati "estremamente sensibili" che riguardano l'ex direttore del Sismi, Rutelli ha sottolineato: "non e' stato illustrato alcun legame fra questa attivita' invasiva e l'indagine giudiziaria, che come e' noto riguardava presunte malversazioni e corruzioni relative a fondi comunitari e regionali in Calabria". In base ai dati acquisiti dal Copasir, inoltre, sono stati acquisiti i tabulati del traffico telefonico "di altre 17 utenze mobili e 11 utenze fisse utilizzate da appartenenti ai servizi, per i quali l'accertamento e' stato parimenti invasivo". Il coinvolgimento nelle indagini giudiziarie di esponenti dei servizi e' stato piu' volte evocato "anche in dichiarazioni pubbliche", ha detto il presidente del Copasir che ha voluto precisare come il comitato non abbia acquisito su questo "alcuna informazione significativa", nonostante le "puntuali e ripetute richieste" avanzate nel corso delle audizioni e di cio' il comitato "non puo' che essere profondamente insoddisfatto, poiche' suo compito istituzionale e' proprio quello di controllare la correttezza dell'operato dei servizi di informazione e sicurezza ed e' quindi anche presso il Copasir che questi aspetti di coinvolgimento, se effettivamente sussistenti avrebbero dovuto essere rappresentati". Per legge, infatti, i soggetti che vengono ascoltati "sono tenuti a riferire con lealta' e completezza le informazioni in loro possesso concernenti le materie di interesse del comitato". Si tratta di una "vicenda di enorme rilievo per le istituzioni democratiche" ha poi aggiunto il presidente del Copasir, Francesco Rutelli, in Senato, a proposito del caso Genchi. Sia "chiaro - ha aggiunto - il Comitato non ha inteso esprimere giudizi sull'attivita' della Procura di Catanzaro a proposito dei due procedimenti denominati "Poseidone" e "Why Not". Abbiamo espresso rispetto nei confronti di indagini giudiziarie che si sono svolte in contesti delicati. Tocca agli uffici giudiziari valutare alcune dichiarazioni che abbiamo raccolto anche presso il Comitato, contenenti una lettura critica delle ragioni che avrebbero portato all'avocazione delle indagini"

Sistematico pedinamento elettronico. "Si tratta di un vero e proprio pedinamento elettronico sistematico". Il presidente del Copasir Francesco Rutelli definisce cosi' l'attivita' del consulente Gioacchino Genchi. "Nel caso di funzionari dei Servizi di informazione per la sicurezza e di magistrati dell'Antimafia, esso - dice Rutelli - presenta una delicatezza tutta particolare". Il presidente del Copasir spiega che "non e' affatto vero che la disponibilita' dei tabulati di traffico telefonico sia meno delicata e rilevante di quella delle intercettazioni telefoniche. Al contrario: e' estremamente penetrante la capacita' di disporre dell'intero sviluppo di tutti i contatti telefonici di una persona in un arco di 24 mesi (a che ora, quanto a luogo, quante volte la persona parla con tutti i propri interlocutori) e di combinare queste informazioni con la localizzazione nello stesso periodo di tempo (resa possibile nei tabulati grazie alle celle che coprono la rete telefonica mobile in tutto il territorio, nella aree urbane, con una approssimazione di circa 150 metri)"

Acquisite 18 milioni di righe di traffico telefonico. "La tecnica di indagine sviluppata dal consulente Gioacchino Genchi, cui il pm di Catanzaro ha delegato lo svolgimento degli accertamenti, ha portato ad acquisire un numero impressionante di dati; secondo un'informazione riferita al Comitato dal ROS dei carabinieri, si tratterebbe di una cifra oscillante tra i 14 e i 18 milioni di righe di traffico telefonico". Lo ha detto nell'Aula di Palazzo Madama il presidente del Copasir Francesco Rutelli a proposito del caso Genchi, il consulente del pm De Magistris. "Tra questi dati - ha sottolineato Rutelli - sono state certamente acquisite informazioni sensibili per le quali non si e' potuta conoscere la necessita' o l'utilita' per le indagini: emblematico e' il caso del Procuratore Nazionale Antimafia, Dr. Pietro Grasso, del quale sono stati acquisiti - dice Rutelli - i tabulati di 24 mesi di traffico telefonico, nonostante lo stesso pubblico ministero responsabile delle indagini abbia dichiarato di essere all'oscuro di questa attivita' svolta dal suo consulente. Ogni cittadino italiano puo' ben comprendere la delicatezza della disponibilita' di queste informazioni; puo' comprenderlo anche chi magari sia meno sensibile alla tutela dei dati potretti dalla legge, riportati nei tabulati di almeno 13 parlamentari, ministri e sottosegretari di Stato, nonche' delle utente di 14 numeri riferiti alla Presidenza della Repubblica e di 52 utente fisse e mobili del Csm. Alcuni giorni prima dell'inizio di una ispezione disposta dal ministero della Giustizia, sono stati acquisiti i tabulati del capo degli ispettori. Sono stati acquisiti tabulati riferiti ad una lunghissima serie di Ministeri, uffici giudiziari, corpi dello Stato, fino all'ambasciata americana".

Nessuna garanzia di distruzione dei dati sensibili. "Non si hanno garanzie di una conservazione protetta e, alla fine, della distruzione dei dati sensibili. Il che e' intollerabile. Sarebbe come se i dati acquisiti nel corso di indagini basate sul DNA restassero in possesso dei consulenti tecnici che hanno compiuto le analisi". Lo ha detto nell'Aula del Senato il presidente del Copasir Francesco Rutelli sulla questione Genchi. "Il garante della privacy - ricorda Rutelli - ha gia' emanato direttive restrittive sulle modalita' operative di varie figure di consulenti che trattano dati sensibili. E' evidente la criticita' nel caso di possibili incroci di dati anche tra diverse indagini. Piu' in generale c'e' da chiedersi se nelle istituzioni competenti vi sia adeguata consapevolezza della necessita' di ordinare la tempestiva e certa distruzione dei dati sensibili; e perche' si sia registrata una tanto insufficiente collaborazione tra organi dello Stato. Non fosse altro - per fornire un esempio che e' alla base degli accertamenti compiuti dal Copasir - nel suggerire all'autorita' delegata di 'mettere in sicurezza' dati sensibili riferiti al capo del Servizio segreto militare del nostro paese".

Schifani “Vicenda inquieta, colmare vuoto legislativo”. "Ci troviamo dinanzi a una vicenda estremamente emblematica e inquietante, piena di risvolti delicati che hanno toccato elementi sensibili delle istituzioni del Paese". Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha espresso preoccupazione per la vicenda dell'archivio Genchi dopo aver ascoltato la relazione del presidente del Copasir Francesco Rutelli sulla banca dati messi in piedi dal consulente dell'ex Pm di Catanzaro Luigi De Magistris nell'ambito delle indagini Why Not e Poseidone. "Al di là del fatto di aver sfiorato la violazione della privacy di alcuni parlamentari - ha sottolineato Schifani - è il contesto generale che è molto più articolato ed inquietante". Secondo il presidente del Senato "é necessaria una attenta riflessione sulla necessità urgente di colmare un vuoto legislativo per la tutela non solo dei diritti garantiti dall'articolo 68 della Costituzione (che riguarda la tutela dei parlamentari nello svolgimento delle loro funzioni, ndr), ma anche di tutti i cittadini"

 

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