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Debito sanitario, polemiche
Deficit regionale della sanità, Caligiuri e Limido “Loiero si metta da parte”. Il Governatore “Eredità del centro destra” 01 mar 09 "Il presidente Loiero deve ammettere
il fallimento della sua Giunta che è sancito dal deficit esorbitante
della sanità: ci aspettiamo da lui, che è politico esperto,
un gesto di consapevolezza che lo porti a rassegnare le dimissioni".
Lo afferma, in una nota, Giovanbattista Caligiuri, senatore del Pdl.
"Il deficit impressionate e la scarsezza qualitativa dei servizi
- prosegue Caligiuri - pongono il cittadino calabrese davanti alla
grande beffa di dover rimettere di tasca propria le somme necessarie
per ripianare una situazione insostenibile: il governo Berlusconi
tutto questo non lo permetterà. In quattro anni abbiamo visto
sparire tanti direttori generali, assessori, eliminare il ticket e
propalare una demagogia imbarazzante". "Il caso sanità
- conclude Caligiuri - è lo specchio del fallimento assoluto
di una politica gestionale confusionaria che vede il Partito democratico
oggettivamente responsabile sul piano politico" Limido “Loiero no commissario”: "In questi casi si dice: 'Lo avevamo detto'. Stiamo parlando dell'emergenza sanità in Calabria". A sostenerlo è il consigliere regionale de La Destra, Gabriele Limido. "Circa tre mesi fa, in piena bagarre politica sulla questione - ha aggiunto - la nostra posizione era stata netta: 'nominare al piu' presto un commissario fuori dai giochi politicì, un tecnico competente, estraneo alle clientele e all'affarismo, capace di ripianare i debiti e di incidere sugli sprechi con un piano finanziario serio e credibile". "Oggi - ha sostenuto Limido - anche il ministro Sacconi si accorge del disastro sanità in Calabria arrivando a sostenere quello che noi dicevamo da tempo: commissariamento e lotta agli sprechi. L'auspicio è che la gestione commissariale non venga assegnata al governatore Loiero. Può un malato grave curare se stesso? Proprio per questo motivo, noi de la Destra, riteniamo che il Presidente della Giunta regionale, garante e 'reo confesso' dello sfascio in atto, non sia la persona giusta per poter 'guarire' il sistema sanitario calabrese. Siamo anche stufi di assistere al consueto balletto delle responsabilità. Un atteggiamento immaturo che allontana la verità. Il debito colossale che grava sul sistema sanitario calabrese ne è un esempio. Un buco finanziario che, ad oggi, sembra toccare quasi i 2 miliardi di euro. E questo disastro non lo deve e non lo può pagare il cittadino". "Non c'é ombra di dubbio - ha proseguito Limido - che debbano essere effettuati dei tagli, ma questi vanno mirati alle consulenze stellari elargite agli amici di comodo. Proprio lì, in quelle sacche di clientele, bisogna colpire duramente e non sul diritto alla salute della gente comune. Le bacchettate della Corte dei conti sulla gestione allegra del settore testimoniano che ad oggi si è fatto ben poco. In Calabria, gli ospedali e tutto il sistema sanitario si sono trasformati in un 'carrierificio' in mano alla malapolitica e alla criminalità. Dove le infiltrazioni mafiose sono una pericolosa consuetudine. E chi finora ha governato, ha tutelato solo il benessere di pochi e non quello dei cittadini calabresi". Loiero “Eredità del centrodestra”: "A chi, avendo responsabilità politiche e di governo, ha assistito passivamente al degrado della sanità calabrese e alla formazione di un debito storico, ricordo soltanto che l'enorme deficit è qualcosa che viene da lontano, dal 2001". E' quanto afferma il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, prendendo spunto dalla dichiarazione del parlamentare Giovambattista Caligiuri del Pdl, che accusa di fallimento la giunta regionale. "Ho sempre detto con franchezza di assumermi le mie responsabilità - aggiunge Loiero - ma sinceramente non posso farmi carico delle responsabilità politiche e gestionali del centrodestra che ha governato la Calabria per dieci anni prima di me, lasciando un enorme deficit. Anche per tale motivo ritengo che l'ultima cosa da fare è quella di accapigliarci su un problema così delicato come quello della tutela della salute". In ogni caso, afferma ancora Loiero, "per quanto riguarda il cambio di direttori generali e assessori, ricordo che accettare le dimissioni di qualcuno è un atto di civiltà politica. Non siamo, insomma, ai tempi in cui in presenza di un assessore messo fuori dalla giunta dal mio predecessore possa accadere che un deputato, dunque estraneo al governo regionale, entri con veemenza negli uffici di via De Filippis, esprimendo la propria contrarietà con un atteggiamento da invasato o da drogato, battendo i pugni sulla porta del presidente che prudentemente l'aveva chiusa. Questo noi lo avremmo consentito". L'episodio a cui il presidente Loiero fa riferimento, secondo quanto si è appreso, riguarda la sostituzione dell'ex assessore Domenico Crea, avvenuto nell'agosto 2001. "La situazione nella Sanità è difficile - conclude Loiero - ma la moralizzazione l'abbiamo voluta noi per evitare che scelte scellerate come quelle del passato, quelle sì, pesassero ancora sulle spalle dei calabresi doppiamente penalizzati da sprechi e spese folli e da scarsa qualità dell'assistenza. Il Piano di rientro ci consentirà di costruire una sanità migliore ed equamente distribuita sul territorio".
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