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Arrestato presunto boss nel vibonese
Arrestato a Filandari il boss Leone Soriano, imponeva pizzo a impresa. Ad incastrarlo le intercettazioni 02 lug 09 Il presunto boss della 'ndrangheta Leone Soriano è stato arrestato dai carabinieri a Filandari L'arresto è avvenuto in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Catanzaro su richiesta della Dda. Soriano è stato rintracciato dai militari della Compagnia di Vibo Valentia nella sua abitazione a Filandari. Imponeva il pizzo ad impresa edile. Duplice estorsione, aggravata dalla modalità mafiosa, di cui una tentata e l'altra consumata, ai danni dei titolari dell'impresa edile Grasso. E' l'accusa per la quale i carabinieri hanno arrestato a Filandari Leone Soriano, di 43 anni, indicato come il capo dell'omonima cosca. Soriano, nel momento dell'arresto, era in casa perché già sottoposto agli arresti domiciliari in seguito all'operazione Rotarico in cui lo scorso anno furono coinvolte 12 persone ritenute affiliate alla cosca Soriano. Il presunto boss, secondo quanto ha riferito, nel corso di una conferenza stampa, il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Lombardo, avrebbe imposto al titolare dell'impresa Grasso, che stava costruendo anche un capannone nell'area industriale di Vibo Valentia per conto di una ditta del nord che si occupa della fabbricazione di penne, non solo pagamenti in denaro, ma anche acquisti di materiale edile da una ditta ritenuta "vicina" ai Soriano o assunzioni di persone indicate dal capo del gruppo criminale. Intercettazioni ambientali. Ad incastrare Soriano anche alcune intercettazioni ambientali che hanno riguardato, oltre al presunto boss, familiari e persone vicine sia ai Soriano che ai Grasso come il consuocero di quest'ultimo e cugino del presunto boss, che avrebbe anche tentato una "mediazione" non riuscita. Dai dialoghi sarebbero emersi anche i timori di Grasso che riteneva che le continue richieste, divenute più pressanti nell'ultimo periodo, potessero essere il preludio all'acquisizione della sua impresa da parte di Soriano. Le indagini, secondo quanto riferito in conferenza stampa dal colonnello Giovanni Roccia, comandante provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia, e dal comandante della compagnia vibonese, Stefano Di Paolo, sono partite dopo una serie di incendi ed attentati dinamitardi subiti dall'impresa Grasso che, tra l'altro, ha eseguito lavori per l'ammodernamento dell'A3 e per la realizzazione delle fognature a Vibo Valentia dopo l'alluvione
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