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Deficit sanità, Rettori preoccupati per commissariamento
I Rettori calabresi preoccupati dell’ipotesi commissariamento della sanità 03 lug 09 I rettori delle Università calabresi Giovanni Latorre (Unical), Francesco Saverio Costanzo (Catanzaro) e Massimo Giovannini (Reggio Calabria), in un documento, hanno manifestato la loro "preoccupazione" per l'ipotesi di commissariamento della sanità "Come rettori delle tre università calabresi, ma non di meno come cittadini - è scritto nel documento - sentiamo il dovere di manifestare la nostra preoccupazione rispetto al rischio che a danno della regione venga adottato un provvedimento a nostro parere ingiusto e dannoso, che tra l'altro contribuirebbe ad accentuare la percezione, nell'opinione pubblica, della Calabria come territorio senza regole, dove si concentra il peggio del mondo". "Allo scopo di evitare equivoci ed incomprensioni sulla nostra iniziativa - proseguono Latorre, Costanzo e Giovannini - premettiamo di essere fortemente critici sul rapporto, spesso perverso, che nell'ultimo quindicennio in Calabria si è sviluppato tra la gestione della sanità ed il mondo della politica; una situazione pesante ed inaccettabile, rispetto alla quale auspichiamo una inversione di tendenza nel segno dell'interesse pubblico, dell'autonomia e della professionalità. Questo, tuttavia, non ci impedisce di guardare con estrema preoccupazione alla richiamata ipotesi che un settore tanto importante, come quello della salute dei cittadini, venga commissariato con la nomina di un pro-console che dovrebbe rispondere non già ai cittadini medesimi, ma unicamente a chi gli ordinerà di riportare i bilanci in pareggio, anche a costo di costringere la regione ed i suoi abitanti a subire misure draconiane oltreché una mortificante umiliazione". "Allo stesso modo - sostengono i Rettori - non va sottaciuto il grave vulnus istituzionale che, sulla base di motivazioni meramente contabili, si accompagnerebbe ad una tale soluzione, con il conseguente disconoscimento delle competenze regionali in materia di sanità garantite dalla Costituzione, che significherebbe un precedente grave per la democrazia nel nostro Paese. Per questi motivi sentiamo il dovere di appellarci, innanzitutto, alle forze politiche della regione affinché, consapevoli che nell'arco degli ultimi anni tutti si sono avvicendati al governo della Calabria, condividano una comune assunzione di responsabilità rispetto a questa vicenda; un appello finalizzato anche e soprattutto a chiedere che vengano privilegiati e tutelati, sopra ogni cosa, gli interessi della collettività, senza cedere a poco auspicabili e perniciosi obiettivi di diversa natura se non, addirittura, ispirati al pericolosissimo 'tanto peggio tanto meglio'". "Un pressante appello, infine - concludono i Rettori - rivolgiamo anche al Governo perché riconsideri con attenzione la volontà di procedere nella direzione sopraindicata, evitando in questo modo di assumere decisioni che, paradossalmente, potrebbero ulteriormente aggravare la situazione dei conti nella sanità calabrese, con gravi ripercussioni anche sulla tenuta della democrazia nella regione".
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