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Chiusi diversi reparti dell'ospedale di Trebisacce
I NAS scoprono carenze igieniche all'ospedale di Trebisacce. Chiusi diversi reparti 15 lug 09 La direzione generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha disposto la chiusura di alcuni reparti dell'Ospedale civile di Trebisacce e di tutto il blocco operatorio. La decisione è stata presa dal direttore generale Franco Petramala a seguito di un'informativa dei Nas di Cosenza che sotto le direttive del comandante nazionale del nucleo gen. Cosimo Piccinni e del responsabile per il meridione col. Ernesto Di Gregorio hanno ispezionato il nosocomio. I carabinieri, nel corso dell'ispezione, hanno riscontrato gravissime carenze igieniche e strutturali con sale operatorie non a norma, apparecchiature mai revisionate, fili elettrici volanti. Anche l'obitorio è risultato in condizioni impraticabili. La chiusura riguarda i reparti di chirurgia generale, ginecologia, ostetricia e tutto il blocco operatorio. - I militari del Nas, nel corso dell'ispezione, hanno rilevato carenze "tali da evidenziare situazioni oggettive di pericolo imminente sia verso il personale sanitario che verso gli utenti ricoverati". Nel provvedimento di chiusura del blocco operatorio e di sospensione delle attività di chirurgia, ginecologia e ostetricia è stato disposto il reimpiego del personale addetto ai reparti per il potenziamento dell'operatività del pronto soccorso dello stesso ospedale di Trebisacce e degli ospedali di Corigliano e Rossano DG Petramala: Situazione non sostenibile. "Abbiamo preso atto della relazione dei Nas che è una fotografia della realtà. Immediatamente abbiamo chiuso consapevoli che la situazione non era sostenibile". Lo ha detto il direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Franco Petramala, dopo la decisione di chiudere per gravi carenze igieniche e strutturali il blocco operatorio e le attività di chirurgia e ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Trebisacce. "Il degrado è storico - ha aggiunto Petramala - e abbiamo provato ad intervenire ma non c'erano le risorse. Difficile risanare una situazione così grave. La sicurezza è il primo requisito di una struttura sanitaria. Il provvedimento di chiusura del blocco operatorio è perentorio. Abbiamo provveduto ad integrare il personale di Corigliano e Rossano per far fronte ai ricoveri provenienti da Trebisacce" UGL "Chiudere ospedali inutili": "Bisogna avere il coraggio di fare scelte impopolari mettendo in conto anche una eventuale sconfitta elettorale, ma gli ospedali inutili vanno definitivamente chiusi perché producono solo deficit e non offrono servizi di qualità". E' quanto sostiene, in una nota, il segretario provinciale dell'Ugl sanità, Vincenzo Ursini, in merito alla possibilità di riconversione degli ospedali in esubero come una possibile strada di ripiano economico. "Riconvertire gli ospedali in case della salute? E' l'ennesima proposta di facciata - continua Ursini - per evitare eventuali azioni di protesta da parte dei cittadini o di alcuni rappresentanti istituzionali che non hanno a cuore la riqualificazione del sistema sanitario regionale". "La riconversione degli ospedali in case della salute - aggiunge - non deve essere il pretesto per allungare i tempi degli interventi, ma deve concretizzarsi nel breve termine con finanziamenti adeguati facilmente cantierabili". "Si farà tutto questo? - conclude Ursini - Oppure le cose andranno come con le opere finanziate con l'articolo 20 della legge 67/1988? Abbiamo forti dubbi sulla effettiva volontà politica di raggiungere obiettivi a medio termine, ma siamo pronti a riconoscerne i meriti, qualora ciò dovesse accadere".
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