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50 mil di beni sequestrati a imprenditore
Beni per 50 milioni sequestrati ad imprenditore di Reggio 21 lug 09 La Dia ha eseguito un provvedimento di confisca di beni per un valore di circa 50 milioni di euro riconducibili ad un imprenditore di Reggio Calabria, Alfredo Ionetti, di 76 anni, considerato contiguo alla cosca Condello. La confisca e' stata fatta dal Centro operativo di Reggio Calabria della Dia in esecuzione di un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale. A chiedere la confisca era stato il direttore centrale della Dia, gen. Antonio Girone. Ionetti si è da tempo trasferito a Cesena, dove hanno sede le sue principali attività imprenditoriali. I beni confiscati consistono, in particolare, in tre società di capitali; decine di immobili a Reggio Calabria, Roma e Cesena e in un consistente patrimonio finanziario depositato su conti correnti bancari e polizze assicurative. Il Tribunale ha disposto la confisca dei beni malgrado nel luglio del 2008 il gup distrettuale di Reggio Calabria abbia prosciolto Ionetti dall'accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso riguardo la sua presunta affiliazione alla cosca Condello. Ionetti, per tale accusa, fu arrestato nel marzo del 2006 nel corso dell'operazione Vertice fatta dai carabinieri del Ros. Falbo (DIA) “Profumo di vittoria”. ''Oggi sento profumo di vittoria. Se riuscissimo ad assestare altri colpi del genere li metteremmo veramente in ginocchio nonostante i recenti proscioglimenti per rearti mafiosi". E' quanto ha detto il direttore della Dia di Reggio Calabria, col. Francesco Falbo, nel corso della conferenza stampa per illustrare l'operazione che ha portato alla confisca dei beni ad Alfredo Ionetti. "Alfredo Ionetti - ha aggiunto - conosciuto negli ambienti mafiosi come 'Ciccio Lionetti' era stato prosciolto dall'accusa di associazione mafiosa nel luglio del 2008. Nonostante quel proscioglimento, abbiamo lavorato, poiché rimaneva sempre un personaggio indiziato di reati di natura mafiosa, riuscendo a fornire prova dinanzi ad un Tribunale della provenienza illecita delle sue enormi ricchezze". Nel provvedimento emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, presiduto da Salvatore Laganà, a latere, Daniela Oliva e Concettina Garreffa, sono contenute oltre 80 posizioni imprenditoriali, tra beni mobili ed immobili, tutte finite sotto confisca, intestate non solo ad Alfredo Ionetti, ma anche alla moglie, Francesca Anna Chirico, di 57 anni, ed ai figli Paolo e Daniele, di 28 e 26 anni, tutti residenti a Cesena. Secondo un pentito, Ionetti cassiere della cosca. Le indicazioni di un collaboratore di giustizia, Paolo Ianno', sono tra gli elementi che hanno portato alla confisca di beni per 50 milioni di euro eseguito dalla Dia di Reggio Calabria nei confronti dell'imprenditore di Reggio Calabria, Alfredo Ionetti, di 76 anni, ritenuto contiguo alla cosca Condello. Secondo il collaboratore di giustizia, Ionetti avrebbe avuto il ruolo di "curatore, cassiere e riciclatore" della cosca Condello. L'imprenditore avrebbe anche trasferito, secondo quanto emerso dalle indagini della Dia, ingenti somme di denaro su conti bancari ritenuti sicuri e successivamente le avrebbe riconsegnate al boss Pasquale Condello. Ionetti dal 1989 al 1998 avrebbe acquisito, secondo gli investigatori, un ingente capitale ingiustificato rispetto ai redditi dichiarati ed alle attività lavorative svolte. L'imprenditore avrebbe acquistato, pagando sempre in contanti, numerosi appartamenti a Roma, Cesena e Reggio Calabria, avrebbe provveduto alla stipula di polizze assicurative ed avrebbe effettuato altri investimenti finanziari.
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