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Riparto spesa sanitaria contestato da 4 Regioni
Spesa sanitaria, quattro regioni contestano il riparto dei fondi 17 gen 09 Comincia in salita il confronto tra le regioni
sul riparto del fondo 2009 per il servizio sanitario nazionale: l'altro
ieri i governatori riuniti nella sede della conferenza delle regioni
in via Parigi a Roma hanno discusso per ore ma alla fine hanno dovuto
gettare la spugna e aggiornare la riunione a mercoledì prossimo,
21 gennaio. Motivo: quattro regioni - Liguria, Campania, Puglia e
Sicilia - hanno chiesto nuovi criteri di ripartizione e sostengono
di avere bisogno di maggiori entrate. In particolare Liguria, Campania
e Sicilia contestano il taglio ai rispettivi piani di rientro, compiuto
per compensare l'aumento di spesa determinato da un consistente aumento
demografico che riguarderebbe altre regioni. Alla Campania toccherebbe,
per esempio, un taglio di 100 milioni di euro. Una ipotesi considerata
inaccettabile dall'assessore regionale, Angelo Montemarano che ha
chiesto una modifica dei parametri che tenga conto, insieme con quello
attuale dell'anzianità, anche della povertà e della
soglia di disoccupazione. Questa richiesta, se accolta, consentirebbe
un aumento dei fondi assegnati alla Campania di 600 milioni di euro.
"La Campania, insieme con le altre regioni del Mezzogiorno -
evidenzia Montemarano - ha fatto presente che il tasso di disoccupazione,
la soglia di povertà sono fattori di 'deprivazione' dei quali
si tiene conto in tutto il mondo". Non è migliore la situazione
della Liguria che si vedrebbe decurtato il piano di rientro già
concordato con il ministero di 48 milioni a fronte di una minore crescita
demografica."Potremmo accettare questo criterio - ha detto il
presidente, Claudio Burlando, se avessimo la sanità a posto.
E' chiaro che sottrarci fondi mentre stiamo risanando non va bene,
si rischia di rimettere tutto in gioco", buttando al vento gli
sforzi fatti nei due anni (il 2009 sarebbe l'ultimo) precedenti per
rimettere a posto i conti. " Nella ripartizione del fondo sanitario
nazionale - ha detto l'assessore alla Sanità della Sicilia,
Massimo Russo - si dovranno trovare parametri di riferimento che permettano
di annullare il gap tra nord e sud che è cresciuto negli ultimi
anni". E anche la Puglia sta valutando se andare ad una rottura
con il governo. L'assessore regionale pugliese alle Politiche della
Salute, Alberto Tedesco,ha spiegato che "i criteri attraverso
i quali viene ripartito il Fsn sono criteri assolutamente penalizzanti
non solo per la Puglia ma per quasi tutte le Regioni meridionali".
"Non si può continuare - secondo Tedesco - con l'unico
criterio dell'anzianità della popolazione. Occorre anche considerare
l'indice di deprivazione: ad un indice di deprivazione più
alto corrisponde una morbilità più alta e quindi costi
sanitari più alti" Per il Lazio, governato da Piero Marrazzo
- molto scettico sulla possibilità di poter accontentare le
regioni insubordinate - le cose vanno meglio, dovrebbe ottenere di
più rispetto al piano di rientro. Insomma la coperta è
corta, si parla di una cifra complessiva di 103.783 miliardi di euro
per tutto il 2009 e accontentare tutti è complicato. "C'é
un problema oggettivo - ha spiegato Vasco Errani - che riguarda il
cambiamento della popolazione, i flussi migratori interni ed esterni
ad una regione.In questo modo viene stravolto un equilibrio anche
per quelle regioni sottoposte a piani di rientro. Nonostante ci sia
un'oggettiva difficoltà - ha però concluso Errani -
io confido che possa essere risolto". Con il riparto 2009 si
chiuderà anche il Patto per la salute che scade a fine anno.
Dal 2010 fino al 2012 le regioni dovranno affrontare una nuova trattativa
per un nuovo patto triennale, ma i presupposti non sono buoni: i fondi
già stanziati in finanziaria (104.345 mld per il 2010 e 106.665
mld per il 2011)sono ritenuti assolutamente insufficienti da Errani
che su basi del genere non si siederà a nessun tavolo. PIEMONTE 7.256.451.385 VALLE D'AOSTA 81.068.701 LOMBARDIA 15.692.450.025 P.A. BOLZANO 432.595.873 P.A.TRENTO 364.870.489 VENETO 7.701.466.458 FRIULI 909.633.964 LIGURIA 2.909.087.274 EMILIA ROMAGNA 7.395.612.986 TOSCANA 6.226.423.517 UMBRIA 1.468.917.326 MARCHE 2.503.782.043 LAZIO 8.688.623.532 ABRUZZO 2.121.575.683 MOLISE 563.593.372 CAMPANIA 8.755.091.072 PUGLIA 6.248.793.858 BASILICATA 947.294.372 CALABRIA 3.033.869.311 SICILIA 4.180.602.963 SARDEGNA 579.739.715
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