Dir.resp. Pippo Gatto

 

Sindacalista ucciso a Reggio: individuati ed arrestati tre moldavi. Altri due sono espatriati

12 gen 09 La squadra mobile di Reggio Calabria ha arrestato all'alba cinque persone accusate dell'omicidio di Pietro Logoteta, 69 anni, dirigente del sindacato Confsal agricoltura, ucciso a Reggio il 9 luglio dello scorso anno. Logoteta fu assassinato mentre si trovava nel suo ufficio, a pochi metri dalla sede del Consiglio regionale della Calabria, colpito alla testa più volte con un corpo contundente. La cassaforte dell'ufficio fu trovata vuota. Secondo quanto si è appreso, le indagini avrebbero confermato che il movente dell'omicidio è stata la rapina. I cinque sono stati arrestati in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Procura di Reggio Calabria.

Tre moldavi in manette. Sono immigrati georgiani le persone accusate dell'omicidio di Pietro Logoteta, il sindacalista della Confsal agricoltura ucciso a Reggio Calabria il 9 luglio scorso. Le persone arrestate, secondo quanto è stato riferito successivamente dalla Squadra mobile reggina, sono tre, in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica. Altri due provvedimenti sono da eseguire poiché i destinatari non si trovano in Italia. Logoteta fu ucciso con modalità, secondo quanto riferito dalla polizia, particolarmente brutali. L'uomo fu dapprima colpito con alcune coltellate e, successivamente, gli fu fracassato il cranio con un corpo contundente. Dopo l'omicidio gli assassini si impossessarono del denaro custodito in cassaforte e si allontanarono.

Due fuggiti all’estero. Sono fuggiti all'estero, e sono ricercati, i due georgiani accusati di essere stati gli esecutori materiali dell'assassinio del sindacalista della Confsal agricoltura Pietro Logoteta. I due, Sviadi Ardazishvili, di 27 anni, e Shota Dolaberidze, di 29, sono accusati di omicidio volontario aggravato. Le tre persone arrestate, Irma Ardazishvili (34), cugina di Sviadi, e Eka Didebashwili (29), anche loro georgiane, e Claudio Buda (43), sono accusate di favoreggiamento personale nei confronti dei due responsabili dell'omicidio avendoli aiutati, secondo gli investigatori, a sottrarsi alle ricerche attuate nei loro confronti dalla polizia. I particolari dell'operazione che ha portato agli arresti sono stati illustrati dal questore di Reggio Calabria, Santi Giuffré, e dal dirigente della Squadra mobile, Renato Cortese. Secondo quanto è emerso dalle indagini, la rapina ai danni di Logoteta nel corso della quale è stato commesso l'omicidio sarebbe stata progettata grazie alle informazioni sulle abitudini del sindacalista raccolte da Eka Didebashwili, che, secondo quanto riferito dalla polizia, svolgeva lavori di pulizia nella sede della Confsal agricoltura insieme ad Irma Ardazishvili.