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ndrangheta problema nazionale da risolvere
Macrì (DDA): La ndrangheta un problema nazionale da risolvere 24 gen 09 "La 'ndrangheta e' diventata ormai
una grande impresa economica e questo è un problema nazionale
da affrontare". Lo ha detto a Catanzaro il sostituto procuratore
della Direzione nazionale antimafia, Vincenzo Macrì, a margine
del seminario sul tema "'ndrangheta e altre mafie, un'emergenza
criminale, organizzato dalla Fondazione Imes. "Bisogna abbandonare
- ha aggiunto - il vecchio stereotipo della 'ndrangheta come organizzazione
locale. Le cosche ormai hanno proiezioni a livello nazionale e internazionale.
E negli anni l'organizzazione ha avuto un'evoluzione tale da diventare
un'impresa economica che opera sia nell'illecito, e pensiamo ai grandi
proventi del traffico di droga, che sull'economia legale, occupandosi
di appalti e subappalti di opere". "Quando tempo fa ho lanciato
l'allarme - ha concluso Macrì - di come Milano sia diventata
la capitale della 'ndrangheta, intendevo dire proprio che le cosche
investono i loro proventi in citta' come Milano e Roma, acquistando
attività commerciali e investendo nell'economia". Cisterna (DDA) “Forti investimenti in Italia e all’estero” ''Il territorio ormai si sta saturando del fenomeno mafioso e quindi ora stanno venendo fuori i grandi investimenti della 'ndrangheta in Italia e all'estero". Lo ha detto il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia, Alberto Cisterna, stamani a Catanzaro nel corso di un seminario sulla 'ndrangheta. ''Negli anni - ha aggiunto - c'é stata una forte accumulazione di denaro proveniente da anni e anni di traffici nella droga ed in altre attività illecite. Ci sono volumi di denaro enormi che devono essere gestiti. Quindi pian piano i fenomeni stanno venendo a galla solamente perché sono evidenti". "Tutti questi soldi, in Italia e all'estero - ha concluso Cisterna - stanno iniziando a diventare visibili ed emergono fenomeni come l'acquisto di ristoranti in Italia, in Spagna e Germania. Ma vengono fuori anche forti investimenti delle cosche in attività economiche" Ledonne “La crisi favorirà la ndrangheta”. "Dalla situazione di crisi economica le mafie trarranno dei benefici per fare i loro affari". E' l'allarme lanciato dal procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia, Emilio Ledonne, nel corso di un seminario a Catanzaro sulla 'ndrangheta organizzato dalla Fondazione Imes. ''La grave crisi che si è verificata in questo periodo - ha aggiunto - porta inevitabilmente le banche ad una restrizione creditizia, per cui le nostre imprese si vedranno chiusi i cordoni della borsa. In questa carenza di liquidità ed in questo contesto è facile che le mafie intervengano per offrire denaro. L'impresa può essere consapevole, accettando l'aiuto economico, oppure inconsapevole se le mafie acquistano i titoli azionari. In quest'ultimo caso avremo un'impresa che diventa a partecipazione mafiosa". "Credo - ha concluso Ledonne - che ormai abbiamo superato la fase del pericolo perché siamo in quella della realtà. Serve intervenire con apposite indagini che contrastino il fenomeno del riciclaggio". Loiero “una battaglia dura”. ''Quella contro la 'ndrangheta e' una battaglia dura che va affrontata in tutti i modi per dare una speranza ai nostri giovani''. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, questa sera a Catanzaro ad un convegno sulla 'ndrangheta organizzato dalla fondazione Imes. ''Noi come politica - ha aggiunto - possiamo fare molto. La nostra Giunta, subito dopo l'insediamento, approvo' una delibera con la quale decidemmo la costituzione di parte civile in tutti i processi contro la 'ndrangheta. Questa fu la nostra prima iniziativa contro le cosche. Poi sono seguiti tanti altri segnali contro la 'ndrangheta. Non ultimo quello della costituzione della Stazione unica appaltante. E il nostro impegno e' finalizzato a dire subito da che parte stiamo perche' oggi non abbiamo piu' alibi''. Secondo Loiero, ''la Calabria ha un'immagine devastata per i fatti che sono avvenuti e che avvengono e che hanno consolidato un forte pregiudizio verso la nostra terra e verso i calabresi. Negli ultimi trent'anni il filo che divide la legalita' dall'illegalita' si e' assottigliato moltissimo e non possiamo permetterci di andare oltre. E' necessario quindi che tutti compiamo degli sforzi perche' si possa dare ai giovani la speranza di un futuro migliore, con una criminalita' organizzata battuta''.
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