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Il Presidente Napolitano in Calabria
Il Presidente Napolitano a Reggio rilancia la questione meridionale e chiede rinnovamento politica. Incontro con Loiero 16 gen 09 Come un mese fa a Napoli, Giorgio Napolitano ha sollevato nuovamente il tema del Mezzogiorno sotto l'aspetto della responsabilità delle classi dirigenti del sud e della responsabilità delle politiche nazionali di governo. A questo ultimo proposito ha parlato di una "drammatica caduta del grado di attenzione di tutte le forze rappresentative per il Mezzogiorno" e di una "concreta caduta degli investimenti ordinari dello stato in parte sostituiti dai fondi europei. Oggi, ha aggiunto, c'é un'incertezza nella programmazione nazionale che fa temere "un puro e semplice vuoto di strategia verso il Mezzogiorno" per i prossimi anni. Il Presidente della Repubblica ha espresso questo timore valutando lo stato della "nuova programmazione portata avanti in Italia nei confronti del Mezzogiorno tra gli anni 1998 e 2008. Allo stato attuale - ha aggiunto - non è nemmeno dato sapere se il quadro strategico nazionale approvato per il 2007-2013 resta tutt'ora valido e impegnativo o se ad esso sia destinato a seguire un puro e semplice vuoto di strategia verso il Mezzogiorno". Insomma, che agli impegni sulla carta non seguano i fatti. A questo richiamo ad un dovere di solidarietà nazionale che chiama in causa in particolare le responsabilità politiche di governo, Napolitano ha subito fatto seguire il richiamo, fatto anche ieri, alle classi dirigenti meridionali a realizzare "una autocorrezione e una innovazione innanzitutto, ma non solo, sul piano di un più forte contrasto alla criminalità organizzata che rimane di enorme e grave importanza in senso generale nelle nostre regioni del sud segnatamente in Calabria come in Campania. Bisogna "sciogliere questi nodi ed è più che mai necessario farlo di fronte alla crisi che investe l'Italia e vede le regioni meridionali come la parte del paese particolarmente vulnerabile. Napolitano ha sviluppato il tema sul versante dei rapporti fra nord e sud del Mediterraneo, entrando così nel tema del convegno internazionale "Mezzogiorno euromediterraneo, idee per lo sviluppo", nel corso del quale ha preso la parola dopo l'intervento del commissario per le politiche regionali della Ue Danuta Hubner. Bisogna vedere, ha detto, quanto la crisi peserà anche sullo sviluppo del sud del Mediterraneo. Come per l'Italia, si pone il problema di trasformare la crisi in una occasione per innestare una leva importante e un rinnovamento che ne faccia una opportunità, in modo da superare "un approcci difensivo e ripetitivo". Infine, Napolitano si è detto fiducioso sulle potenzialità della nuova Unione per il Mediterraneo che potrebbe superare i risultati insoddisfacenti di 13 anni di "processo di Barcellona". "L'Unione per il Mediterraneo potrà affermarsi - ha detto - se ci sarà nei fatti una volontà politica chiara se non sarà ambiguamente bilanciata con l'esigenza, pur importante, di rafforzare la politica orientale dell'Unione Europea" Spazio alle nuove generazioni. Giorgio Napolitano ha incoraggiato i giovani a prepararsi a sostituire i politici e gli amministratori ritenuti incapaci. Ai rappresentanti degli studenti di Reggio Calabria ha detto: "Preparatevi a sostituirli. E' essenziale un rinnovamento generazionale nella politica e nell'amministrazione e questo non si decide per decreto ma solo attraverso un vostro sforzo, un impegno, che bisogna a tutti i costi provocare in un sistema che è ancora molto chiuso". Il presidente della Repubblica ha parlato alla facoltà di Architettura di Reggio Calabria, dove ha incontrato in privato i componenti del Consiglio degli studenti, il cui presidente Bruno Madaffari gli ha letto un documento di tre cartelle in cui si rinnovano le critiche alla riforma del sistema universitario e si rivendica un ruolo nel processo di sviluppo della Calabria, criticando "l'assenza in molti casi di uomini capaci". La risposta di Napolitano è stata esplicita. Da un lato ha assicurato la sua attenzione e il suo interesse per una rivendicazione di partecipazione giovanile alla gestione della cosa pubblica, tanto più in quanto avanzata da giovani universitari che nel loro documento fanno riferimento per primi ai suoi richiami sull'importanza del sistema formativo e della ricerca e in particolare ai richiami contenuti nel messaggio di fine anno che spingono nord e sud del paese ad affrontare uniti la grave crisi economico-finanziaria. Dall'altro lato Napolitano ha confermato la sua attenzione per quel che avviene proprio all'interno della scuola pubblica. "Il fatto stesso che io venendo in Calabria - ha detto - abbia voluto visitare l'università, sia a Cosenza che a Reggio Calabria, dimostra che io considero assolutamente vitale il sistema universitario e più in generale quello della formazione poiché si occupa del 'capitale umano' che è uno dei target nelle politiche dei fondi strutturali europei. Il capitale umano rappresenta le forze di lavoro giovanili, la loro formazione a livello universitario e anche ad altri livelli. Parlare di questo significa - ha aggiunto - valorizzare al massimo tutte le potenzialità anche per affrontare il problema che voi avete indicato di disponibilità o di assenza di uomini capaci". Subito dopo Napolitano ha aggiunto l'appello a darsi da fare e a prepararsi a sostituire quelli che non sono ritenuti capaci. Poi Madaffari, studente del secondo anno di Ingegneria, si è detto molto soddisfatto dell'incitamento del Presidente della Repubblica. Incontro con Loiero. Il presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Reggio Calabria, terza ed
ultima tappa del suo viaggio di due giorni in Calabria, sta incontrando,
in Prefettura, il presidente della Regione, Agazio Loiero. Dopo l'incontro
con Loiero, Napolitano si trasferirà all'Università
Mediterranea per presenziare al convegno internazionale sul tema "Euromediterraneo,
idee per lo sviluppo" organizzato dall'ateneo reggino. L'ultimo
impegno per il Capo dello Stato a Reggio Calabria sarà la sua
partecipazione, nel pomeriggio, all'inaugurazione di un centro di
riabilitazione per disabili realizzato dalla Piccola Opera Papa Giovanni,
l'associazione onlus che fu fondata dal sacerdote reggino Italo Calabrò,
morto nel 1990. Hubner “Fondamentali sicurezza e burocrazia”.
"Sicurezza delle aziende e delle persone ed efficienza
della burocrazia sono due condizioni fondamentali per lo sviluppo
del Mezzogiorno". Lo ha detto il commissario europeo per le politiche
regionali, Danuta Hubner, intervenendo al convegno internazionale
sul tema "Mezzogiorno euromediterraneo, idee per lo sviluppo"
organizzato dall'Università di Reggio Calabria cui ha presenziato
il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "L'Unione
europea - ha aggiunto Danuta Hubner - investe oltre un miliardo di
euro l'anno per progetti di cooperazione nel Mezzogiorno d'Italia
e nelle altre aree di crisi euromediterranee. La cooperazione, dunque,
è fondamentale per il sud. Ma anche il sud lo è per
la cooperazione. Noi consideriamo il Mezzogiorno una piattaforma per
lo sviluppo. Ma perché ciò si realizzi occorre tenere
conto delle problematiche specifiche che riguardano quest'area, sicurezza
in primo luogo e funzionamento di burocrazia e funzioni pubbliche,
specie a livello locale che rappresentano due problematiche la cui
soluzione è una condizione preliminare per qualsiasi intervento
di sostegno per lo sviluppo" Napolitano inaugura centro disabili.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha concluso la
sua visita di due giorni in Calabria presenziando a Reggio alla cerimonia
di inaugurazione del centro polivalente Papa Giovanni, una struttura
per la riabilitazione dei disabili. Il centro è stato realizzato
dall'associazione Piccola Opera Papa Giovanni, fondata da don Italo
Calabrò, il sacerdote reggino morto nel 1990. Ha partecipato
alla cerimonia il fratello di don Italo, Corrado Calabrò, presidente
dell'Autorità garante per le comunicazioni. Il presidente Napolitano
ha definito don Italo Calabrò "una bellissima figura per
quanto ha saputo realizzare in favore degli altri. In Calabria e dovunque
- ha aggiunto il Presidente - non contano solo le realizzazioni in
campo economico e culturale, ma anche le iniziative di valore sociale,
umano e spirituale che andrebbero molto più valorizzate".
Napolitano ha espresso alla Piccola Opera Papa Giovanni "la solidarietà,
l'incoraggiamento e l'affetto delle istituzioni della Repubblica".
La figura di don Italo è stata ricordata dal fratello, Corrado
Calabrò, che ne ha sottolineato "le grandi doti umane.
La sua vita - ha aggiunto - è stata dedicata totalmente alle
persone sofferenti, al punto da diventare uno di loro. Fu anche antesignano
della condanna contro la violenza mafiosa". A conclusione della
cerimonia il presidente della Repubblica é ripartito per Roma,
per fare rientro al Quirinale, dove è atteso in serata. Mancini (PDL) “Giusta esortazione a nuovi politici”. "E' giusta e sacrosanta l'esortazione del Presidente della Repubblica rivolta ai giovani calabresi affinché si preparino a sostituire i politici e gli amministratori ritenuti incapaci". Lo afferma Giacomo Mancini del Pdl. "Del resto - aggiunge - la cifra alla quale Napolitano ha ispirato la sua visita in Calabria è stata quella di marcare quanto più possibile (e non sempre gli è stato possibile) il distacco nei confronti dei tanti responsabili di una pessima gestione della cosa pubblica- ha continuato Mancini- dedicandosi invece agli incontri in quei giacimenti di saperi che sono gli atenei calabresi e che rappresentano una speranza importante per il futuro". "Da questo punto di vista - conclude Mancini - il pensiero del Presidente Napolitano rappresenta la più autorevole tra le conferme che la sfida più importante che la Calabria e anche per l'intero Mezzogiorno devono saper vincere è quella di investire in facce nuove che pongano in essere comportamenti migliori nel governo delle istituzioni". Limido “Classe politica trattiene privilegi”. "Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano auspica che i giovani sostituiscano 'i politici e gli amministratori ritenuti incapaci'. Ma come farlo questo rinnovamento generazionale se la classe politica calabrese tende a conservare i propri privilegi e il proprio status alimentando un sistema che tende a chiudersi?". Se lo chiede il consigliere regionale de La Destra Grabriele Limido. "Quando, inoltre - prosegue - in Calabria vige un sistema clientelare sostenuto da un'economia che stenta a svilupparsi e da una criminalità organizzata che soffoca la vita civile e politica dei calabresi". "Lo sviluppo economico della nostra regione - afferma Limido - è strettamente intrecciato al rinnovamento della classe dirigente. Un'emancipazione economica porterà ad un consequenziale cambiamento degli equilibri politici, quindi ad un rinnovamento della classe dirigente. Ma affinché avvenga tutto questo è necessario che lo Stato faccia di più contro il fenomeno della malavita organizzata. Lo sforzo e l'impegno dei giovani è necessario, ma l'aiuto delle istituzioni democratiche, per riportare ordine e legalità nel Sud e in Calabria, è fondamentale. Occorre una legislazione più severa contro la 'ndrangheta e tutte le mafie. Perche', in caso contrario, non finiremo mai di parlare della Questione Meridionale". D’Antoni “Vuoto strategico verso il sud”. "Ringraziamo il Presidente della Repubblica per il suo nuovo e accorato appello sul Mezzogiorno. Un messaggio che deve suonare da monito per il governo, che ha completamente cancellato la questione meridionale dalla sua agenda". Lo afferma Sergio D'Antoni, responsabile Mezzogiorno del Partito democratico. "Il vuoto strategico denunciato dal Capo dello Stato si é tradotto finora in uno scippo di 16,6 miliardi dal Fas e in un sistematico utilizzo di tali risorse a copertura di spese correnti. Il soldi del Sud devono tornare al Sud, coprire investimenti produttivi ed essere aggiuntivi rispetto alla quota di spesa ordinaria. Se l'esecutivo continuerà nella sua impostazione antimeridionalista, a pagarne le conseguenze non sarà solo il Mezzogiorno, ma i conti pubblici e lo sviluppo dell'intero Paese. L'errore che si sta commettendo è di portata strategica e nazionale". Il saluto del Sindaco di Reggio. "Signor Presidente, Reggio Calabria, nel porgerle il benvenuto, la ringrazia per averla scelta come tappa della sua visita nella nostra terra di Calabria". A dirlo è stato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, nel suo saluto al Capo dello Stato Giorgio Napolitano. "Qui, nella più grande ed antica polis della regione - ha proseguito - attribuiamo grande significato alla visita del Capo dello Stato e la consideriamo un segno di particolare attenzione in un momento di rilevante progresso socio-culturale di questo lembo di terra patria che, secondo i nostri obiettivi, si candida a diventare un punto di riferimento per le genti del bacino del Mediterraneo". "All'orgoglio di averla tra noi, sig. Presidente - ha sostenuto il Sindaco - ravvisiamo un nuovo protagonismo, che ci fa recepire puntualmente quella nuova stagione aperta con la riforma del titolo V della Costituzione, che attribuendo specifiche funzioni amministrative, ha offerto finalmente la possibilità alle comunità ed ai suoi governanti, di individuare le strategie e di programmare percorsi di sviluppo adeguati alle potenzialità reali dei territori. Reggio, negli ultimi 10 anni, ha trovato la forza per concretizzare il suo sogno: sta diventando una città turistica. Noi figli del Sud, non sempre sostenuti dai governi che si sono succeduti dall'Unità d'Italia in poi, con perseveranza abbiamo ritrovato quelle sinergie istituzionali che ci hanno consentito di avviare quei percorsi di riscatto che speriamo mai nessuno possa intralciare. Le nostre intelligenze, che fuori da questa terra sanno farsi valere, e la nostra volontà di diventare protagonisti attivi e non trarre più sostentamento dall'assistenzialismo, crediamo siano la migliore garanzia per un'inversione di tendenza da cui, sicuramente, trarrà beneficio l'intera nazione". "A Reggio Calabria - ha proseguito Scopelliti - questa classe dirigente guarda ai giovani ed alla loro crescita, convinta che investire sulle nuove generazioni e sulla meritocrazia rappresenti la vera ipoteca per un futuro diverso da quello dei nostri padri e dei nostri fratelli maggiori costretti ad emigrare. Le politiche per i giovani ci vedono impegnati, assieme alle articolazioni periferiche dello Stato, in un'azione pedagogica contro la criminalità organizzata ed il malaffare. A sostegno dell'azione dell'Amministrazione Comunale, grande merito va riconosciuto al Prefetto, alla Magistratura ed alle Forze dell'Ordine, per i determinati ed impagabili sforzi profusi sul territorio, per il quotidiano impegno nella strenua lotta per l'affermazione della legalità. Tale evidente segnale di presenza dello Stato, è stato recepito positivamente dai cittadini, che iniziano a manifestare la loro fiducia nei confronti delle Istituzioni". "Una forte e significativa dimostrazione - ha sostenuto Scopelliti - è stata resa da alcuni giovani intraprendenti, cosa impensabile in precedenza, che in questi giorni, inaspettatamente, sono stati protagonisti di un esemplare atto di provocazione, affiggendo sui muri di Reggio manifesti di contrasto al racket, fornendo così un ulteriore segno di vitalità, audacia e volontà di non lasciare la propria città nelle spire della criminalità. Un ulteriore e significativo risultato, di estrema utilità per lo sviluppo del territorio, é riferito al dialogo ed alle sinergie che si sono intensificate nel rapporto con l'Università, con la quale, grazie alla realizzazione della Biennale dell'Architettura e delle Arti del Mediterraneo, sarà possibile affermare la baricentricità culturale della città di Reggio Calabria, creando così uno strumento fondamentale per la crescita del nostro territorio". "Signor Presidente - ha concluso Scopelliti - in questo sforzo però non ci sentiamo isolati e se lo Stato, con la sua vicinanza ci accompagnerà, Reggio, grazie anche alle sue bellezze naturali, potrà riesumare gli antichi splendori, riacquistando le qualità di una florida terra, di grande richiamo turistico, culturale e commerciale".
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