Messaggio del Capo dello Stato alla
Nazione
01 gen 08 Messaggio di fine anno del Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano al suo terzo anno sul colle del Quirinale
alla guida della Presidenza della Repubblica Italiana. "A voi
tutti italiani - ha detto il Presidente in diretta radio e tv- di
ogni generazione e di ogni condizione sociale, residenti nel nostro
paese e all'estero. Ai servitori dello Stato, ai civili ed ai religiosi
operanti per il bene della comunità, alle forze dell'ordine
e alle Forze Armate". E, sottolinea il capo dello Stato, "con
speciale calore e riconoscenza ai nostri militari impegnati in missioni
difficili e rischiose per garantire la pace e sradicare il terrorismo
nelle regioni più critiche".
Nel rivolgere agli italiani il suo augurio per il 2009, Giorgio Napolitano
affronta dall'inizio il nodo della crisi economica. "Non ignoro
- dice - la forte preoccupazione che ci accomuna nel guardare all'anno
che sta per iniziare. Un anno che si preannuncia più difficile,
e che ci impegna a prove più ardue, rispetto alle esperienze
vissute da molto tempo a questa parte".
DA CRISI DEVE USCIRE UN'ITALIA PIU' GIUSTA
"Dalla crisi deve, e può uscire, un'Italia più
giusta. Facciamo della crisi un'occasione per impegnarci a ridurre
le sempre più acute disparità che si sono determinate
nei redditi e nelle condizioni di vita". Lo afferma il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di fine anno
agli italiani. Per riformare un sistema di protezione sociale squilibrato
e carente - prosegue il capo dello Stato - per elevare, a favore dei
figli delle famiglie più modeste, le possibilità di
istruzione fin dai primi anni e di ascesa nella scala sociale".
CITA ROOSEVELT, AVER PAURA SOLO DELLA PAURA
"Dobbiamo guardare in faccia ai pericoli cui è esposta
la società italiana senza sottovalutarne la gravità:
ma senza lasciarcene impaurire". Giorgio Napolitano, nel suo
messaggio di fine anno agli italiani, affronta il problema della crisi
economica con un forte invito a non lasciarsi prendere dalla paura.
"L'unica cosa di cui aver paura è la paura stessa",
dice il capo dello Stato cintando una frase di Franklin D. Roosevelt.
"L'unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa".
Nel suo discorso di fine anno, il presidente della Repubblica usa
la celebre frase di Franklin D. Roosevelt. Il presidente americano
la pronunciò nel 1932, nel suo primo discorso da presidente
degli Stati Uniti. Roosevelt, arrivato alla Casa Bianca nel pieno
della crisi economica seguita al tracollo finanziario del '29, si
rivolgeva con queste parole a un paese impoverito e spaventato, scosso
nelle sue certezze, indicandogli la strada della ripresa.
ITALIA HA DEBITO ELEVATO,SERVE PIU' RIGORE
Di fronte alla crisi economica, l'Italia "é condizionata
nelle sue scelte dal peso dell'ingente debito pubblico accumulato
nel passato". Lo dice il presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano nel suo discorso di fine anno. Secondo Napolitano, "nessuno
può dimenticarsene nell'affrontare qualsiasi problema".
Per questo, il capo dello Stato chiede che gli interventi per lo sviluppo
ristabiliscano "trasparenza e rigore nell'uso del denaro pubblico".
SFIDA E' UNIRE FORZE COME NEL DOPOGUERRA
"Per l'Italia, la prova più alta, in cui si riassumono
tutte le altre, è quella della nostra capacità di unire
le forze, di ritrovare quel senso di un comune destino e quello slancio
di coesione nazionale che in altri momenti cruciali della nostra storia",
come nel dopoguerra e nella lotta al terrorismo "abbiamo saputo
esprimere". E' l'appello all'unità che il presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, lancia agli italiani in occasione
del suo messaggio di fine anno.
"Ci riuscimmo - prosegue Napolitano - quando dovemmo fare i conti
con la terribile eredità della seconda guerra mondiale, potemmo
così ricostruire il Paese", creando così "le
condizioni di quella lunga stagione di sviluppo economico e civile
che ha trasformato l'Italia. E ci riuscimmo ancora quando più
tardi sconfiggemmo il terrorismo. Dobbiamo riuscirci anche ora, a
partire dall'anno carico d'incognite che ci attende"
PATTO COSTITUZIONALE ANCORA VIVO E OPERANTE
Nel dopoguerra, grazie alla nostra capacità di unità
potemmo ricostruire il Paese, "far rinascere la democrazia, stipulando
concordemente quel patto costituzionale che è ancora vivo e
operante sessant'anni dopo". Così, il capo dello Stato,
Giorgio Napolitano, nel suo tradizionale messaggio di fine anno, lancia
con forza il suo appello all'unità di tutti gli italiani.
PARTITI ESCANO DA STERILE LOGICA DI SCONTRO
"E' essenziale che le forze politiche escano da una logica di
scontro sempre più sterile". E' l'appello alla collaborazione
che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rivolge ai
partiti in occasione del suo tradizionale messaggio di fine anno.
Secondo Napolitano, le forse politiche "possono guadagnare fiducia
solo mostrandosi aperte all'esigenze di un impegno comune, ed esprimendo
un nuovo costume, ispirato davvero e solo all'interesse comune".
RIFORME SIANO CONDIVISE,ORA SFORZO IN PARLAMENTO
Le riforme "sono già all'ordine del giorno" e "vanno
condivise". Lo sostiene il capo dello Stato, Giorgio Napolitano
in un passaggio dedicato al confronto sulle riforme del suo messaggio
tradizionale di fine anno. "E' una crisi senza precedenti come
quella attuale che chiama ormai - afferma Napolitano - a un serio
sforzo di corresponsabilità tra maggioranza e opposizione in
Parlamento, per giungere alle riforme che già sono all'ordine
del giorno e che vanno condivise".
SERVE REAZIONE VITALE INTERA COLLETTIVITA'
Serve "un'autentica reazione vitale, come negli anni più
critici per il Paese" dell'intera "collettività nazionale",
per affrontare la crisi "senza precedenti" che sta davanti
all'Italia, dice Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di fine anno
agli italiani.
"E' importante, ma non basta" uno sforzo condiviso da maggioranza
e opposizione per varare riforme condivise, osserva Napolitano. "Sono
chiamate alla prova tutte le componenti della nostra società,
l'insieme dei cittadini che ne animano il movimento, in una parola
l'intera collettività nazionale. Questo è lecito attendersi
dalle generazioni che oggi ne costituiscono la spina dorsale - sottolinea
il capo dello Stato - un'autentica reazione vitale come negli anni
più critici per il Paese".
REGOLE NUOVE PER FERMARE FRENESIA FINANZA
Contro la crisi mondiale bisogna definire "nuove regole"
capaci di frenare "la frenesia finanziaria" che ha causato
conseguenze "così gravi". Lo afferma il presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo terzo messaggio agli
italiani di fine anno. "La portata della crisi - sottolinea il
capo dello Stato - é tale da richiedere imperiosamente il massimo
sforzo di concentrazione tra i protagonisti dell'economia mondiale,
per definire nuove regole capaci di assicurare uno sviluppo sostenibile,
ponendo fine alla frenesia finanziaria che ha provocato stravolgimenti
e conseguenze così gravi. Il mondo in cui viviamo è
uno, e come tale va governato". "Nel far fronte alla crisi
- osserva Napolitano - l'Italia non agisce da sola. Agisce come parte
di quella Europa unita che si conferma come non mai un punto di riferimento
essenziale, e siamo orgogliosi di avere concorso con tenacia e coerenza
a costruirla".
SOSTEGNO A IMPRESE,MA ANCHE STILI VITA PIU'SOBRI
"Della crisi l'occasione per rinnovare la nostra economia, è
insieme con essa anche stili di vita diffusi, poco sensibili a valori
di sobrietà e lungimiranza". Lo afferma il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano in un passaggio del suo messaggio
di fine anno. Napolitano parla anche del necessario sostegno alle
imprese. "Lo sforzo che in questo momento va compiuto per sostenere
le imprese che sono in difficoltà pur essendosi mostrate capaci
di ristrutturarsi e di competere - dice - non può essere separato
dall'impegno a promuovere indirizzi nuovi per lo sviluppo futuro dell'attività
produttiva in Italia".
MIO RUOLO UNIRE ITALIANI, GRAZIE PER LA FIDUCIA
ROMA - "Unire gli italiani", secondo la "missione"
indicata dalla Costituzione per il presidente della Repubblica, mettendo
al primo posto il "valore dell'unità nazionale".
Nel suo messaggio di fine anno, Giorgio Napolitano sottolinea quale
sia la natura del suo ruolo al vertice delle istituzioni e ringrazia
i cittadini per i messaggi di "simpatia e fiducia" che,
dice, "mi confortano e mi spronano". "Lo spirito del
mio messaggio, italiane e italiani - dice infatti il capo dello Stato
- corrisponde alla missione che i padri della Costituzione vollero
affidare al presidente della Repubblica: unire gli italiani, tenendosi
fuori dalla competizione tra le opposte parti politiche, rappresentando,
col massimo scrupolo d'imparzialità e indipendenza, i valori
in cui possono riconoscersi tutti i cittadini. I valori costituzionali,
nella loro essenza ideale e morale. Il valore, sopra ogni altro, dell'unità
nazionale. I valori della libertà, dell'uguaglianza di diritti,
della solidarietà in tutte le necessarie forme ed espressioni,
del rispetto dei ruoli e delle garanzie che regolano la vita delle
istituzioni". "Sento che questo è il mio dovere,
questa è la mia responsabilità - sottolinea Napolitano
- E vi ringrazio per le manifestazioni di simpatia e di fiducia, per
gli schietti e significativi messaggi che mi giungono da tanti di
voi: mi confortano e mi spronano".
L'AUGURIO AGLI ITALIANI MA ANCHE AGLI IMMIGRATI
ROMA - Giorgio Napolitano conclude il suo terzo messaggio di fine
anno agli italiani con gli auguri "a voi che mi ascoltate - la
stessa espressione usata nell'incipit di un anno fa - a tutti gli
italiani". Con un pensiero agli immigrati, Napolitano estende
gli auguri "a tutti coloro che venendo da lontano operano in
Italia nel rispetto delle regole e meritano il pieno rispetto dei
loro diritti".
Il
video del messaggio
Il
testo integrale del messaggio