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E' morto Mino Reitano
Muore Mino Reitano, un simbolo della Calabria 28 gen 09 E' morto all’età di 64 anni
dopo una lunga malattia Mino Reitano. Il cantante calabrese si è
spento nella sua abitazione di Agrate Brianza, assistito dalla moglie
Patrizia e dalla figlia Giuseppina Elena. Mino Reitano era malato
da due anni, ed era stato sottoposto a un intervento chirurgico un
anno e mezzo fa e, successivamente, nello scorso novembre. I funerali
del cantante, che lascia anche un'altra figlia, Grazia Benedetta,
si svolgeranno giovedì alle 15 nella chiesa di Agrate Brianza. Sua la sigla dello Zecchino d’oro. Dopo la sigla dell'Eurovisione, partiva "Ciao amico". Per otto anni, dal '76 all'84, e' stata la sigla ufficiale dello Zecchino D'Oro, il festival internazionale di canzoni per bambini dell'Antoniano di Bologna. Forse non tutti ricordano che quella canzone cantata dal "Piccolo Coro" oggi dedicato a Mariele Ventre - inserita anche in un 33 giri in ricordo di un concerto tenuto dai piccoli coristi bolognesi per papa Wojtyla in occasione di un'udienza privata del 1979 - era uno dei tanti successi di Mino Reitano, il cantante calabrese scomparso la notte scorsa. Un legame particolare legava Mariele, la fondatrice del Piccolo Coro, e Reitano, che amava scrivere canzoni per bambini. "Ricordo delle telefonate lunghissime tra di loro - ricorda Maria Antonietta Ventre, sorella della direttrice del Piccolo Coro scomparsa ormai 13 anni fa - perche' lui le parole, la musica, le concordava con Mariele: sulla 'espressiva' dei bambini chiedeva la sua approvazione... ". Un legame professionale e artistico molto forte ("Erano molto amici- ricorda ancora la sorella - li legava una grandissima stima reciproca e un grande affetto"), sfociato in altre tre canzoni protagoniste, negli anni, del festival canoro per bambini: due quarantacinque giri - "Francesco"(1982), dedicato alla figura di San Francesco (testo L.Beretta- F. e M. Reitano) e "In tre" (L. Beretta- F. Reitano, M. Mesure) - e "La sveglia birichina" (1973, Lp 15° Zecchino D'Oro; testi Beretta, Cadile, F.e M. Reitano). Nel 1980 Mino Reitano incise quest'ultima canzone, ormai famosa, con il Piccolo Coro. "Mariele non ha mai scritto nulla come autore - conclude la sorella - ma ha collaborato molto con alcuni di loro, e Reitano era uno di questi. Uno dei pochi grandi che ha fatto belle canzoni per bambini". Loiero “Era simbolo della Calabria”. "Con la scomparsa di Mino Reitano se ne va uno dei simboli piu' fulgidi della nostra Calabria". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero. "L'ho conosciuto e apprezzato. Era una persona semplice - ha aggiunto Loiero -, con un grande cuore e come tanti calabresi aveva lasciato, fin da giovanissimo, la sua terra per cercare fortuna in Germania, diventando nel giro di pochi anni uno dei piu' importanti interpreti della musica melodica italiana. Ma anche dopo aver raggiunto fama e ricchezza, Reitano non ha perso mai occasione di ricordare la sua regione, anzi, negli anni ne e' divenuto un ambasciatore illustre. Oggi, per i calabresi sparsi in tutto il mondo e' un giorno triste. E' una perdita grave. Le sue note e la sua voce - ha concluso Loiero - sono state per decenni la colonna sonora di tanti ragazzi di Calabria che sognano il riscatto della propria terra". Nell’ultima intervista perdona tutti. "Perdono tutti. Non voglio lasciare nulla in sospeso con alcuno. Il cristianesimo e' saper dimenticare, lasciarsi alle spalle rancori e risentimenti, abbandonarsi liberamente alla misericordia. Senza perdono la nostra fede sarebbe vuota. Io stesso chiedo perdono nel caso abbia danneggiato qualcuno, anche se, mi creda, nel limite delle mie possibilita', ho sempre cercato di aiutare e comprendere tutti. Se non ci sono riuscito, spero davvero vogliano scusarmi". Sono le parole di Mino Reitano nell'ultima intervista rilasciata al sito cattolico "papanews.it", al quale il popolare cantante aveva rivelato di considerare la mamma morta qundo era piccolissimo il suo angelo custode e di invocarla insieme alla Vergine, "l'altra mamma" della quale si era detto devotissimo. Reitano aveva raccontato anche di aver pregato in passato anche il beato Giovanni XXIII per riacquistare la voce perduta e di essere stato guarito: "molto tempo fa, a causa dello stress e dei tanti concerti che avevo tenuto in giro per il mondo, avevo perso la voce. I medici non sapevano spiegarsi scientificamente il caso, perche' una vera e propria patologia non emergeva da alcun tipo di accertamento diagnostico. Fu cosi' che, comprensibilmente sconvolto, andai a Sotto il Monte, il paese nativo del Beato Giovanni XXIII per pregare il 'Papa Buono' di intercedere presso Dio affinche' mi restituisse la voce. Il tempo di fare ritorno in Calabria e stavo di nuovo bene. I medici non seppero dare alcun tipo di spiegazione: fu qualcosa di praticamente istantaneo".
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