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Guerra tra Procure, le decisioni del CSM

 

Guerra procure: Mano pesante del Csm, via Apicella, sostituiti il Pg Iannelli ed altri tre Pm. Inchiesta Why Not non si fermerà

19 gen 09 La sezione disciplinare del Csm ha sospeso dalle funzioni il procuratore di Salerno Luigi Apicella e ha trasferito d' ufficio il pg di Catanzaro Enzo Jannelli, il suo sostituto Alfredo Garbati e i due pm di Salerno Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani. La sezione disciplinare ha colto solo in parte la richiesta che era stata avanzata dal ministro della Giustizia Alfano, che oltre alla sospensione di Apicella, aveva sollecitato il trasferimento di tutti i sei pm di Salerno e Catanzaro, protagonisti dello scontro tra le due procure. Il tribunale delle toghe non ha invece trasferito il sostituto pg di Catanzaro Domenico De Lorenzo e il suo collega Salvatore Curcio. La decisione è stata presa dopo cinque ore di camera di consiglio.

Legale Apicella “Decisioni che addolorano”. "Apprendo ora le decisioni assunte dalla sezione disciplinare del CSM, che mi addolorano perché riguardano persone, la cui diligenza e serietà professionale, restano indiscusse. Non entro nel merito perché non conosco gli sviluppi procedimentali". E' quanto ha dichiarato l' avvocato Francesco Saverio Dambrosio, legale del procuratore di Salerno Luigi Apicella e dei sostituti Verasani e Nuzzi.

Palamara (Anm) “Chiusa una pagina nera”. "E' stata data una risposta sollecita di fronte a una vicenda delicata, che è stata una pagina nera per la giustizia". Il presidente dell'Anm Luca Palamara commenta con soddisfazione la decisione con cui il Csm é intervenuto sullo scontro tra le Procure di Salerno e Catanzaro. "Non entriamo nel merito della decisione, che rispettiamo - sottolinea Palamara - prendiamo atto di come il sistema dimostri di avere gli anticorpi".

Accettate tutte le richieste del ministro. La decisione del Csm sui magistrati di Salerno e Catanzaro - viene fatto rilevare in ambienti del ministero della Giustizia - è indicativa di un sostanziale accoglimento di tutte le richieste del Guardasigilli Angelino Alfano, anche di quelle più pesanti. Questo, in sostanza, il commento alla sentenza della sezione disciplinare del Csm che ha sospeso dalle funzioni il procuratore di Salerno Luigi Apicella e ha trasferito d' ufficio il pg di Catanzaro Enzo Jannelli, il suo sostituto Alfredo Garbati e i due pm di Salerno Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani.

De Magistris “No alla purga di toghe”. "E' tempo di opporsi alla deriva autoritaria di questo Paese e al consolidarsi di nuove forme di 'eliminazione' dei magistrati che non si omologano al sistema criminale di gestione illegale del potere": è quanto scrive l' Luigi De Magistris, ex pm di Catanzaro e oggi giudice del Riesame a Napoli, in un articolo pubblicato su www.micromega.net. Il magistrato, dice De Magistris, deve procedere "senza paura di intimidazioni istituzionali o 'clave' disciplinari utilizzate in violazione della Costituzione. La libertà e l'indipendenza della giustizia si difendono senza calcoli e ad ogni costo. L'amore della verità può costare l'esistenza. Ed essa si difende anche da chi la mina, in modo talvolta anche eversivo, dal nostro interno". I progetti di riforma della giustizia trovano d'accordo quasi tutte le forze politiche e sanciranno "l'ulteriore mortificazione dei principi di autonomia ed indipendenza della magistratura", osserva De Magistris rilevando che questi principi "vengono mortificati proprio da chi dovrebbe svolgere le funzioni di garanzia e tutela. Dall'interno della Magistratura, in un cordone ombelicale sistemico di gestione anche occulta del potere, si procede per colpire ed intimidire chi non si omologa". "Oggi - avverte De Magistris - dobbiamo difendere la nostra indipendenza anche da attacchi illeciti, talvolta condotti con metodo mafioso, provenienti dall'interno delle Istituzioni". Che può fare, allora, un magistrato? "Si deve decidere senza avere paura" risponde l' ex pm di Catanzaro, e rivolgendosi ai giovani colleghi, dice: "Io ero consapevole che mi avrebbero colpito e che mi avrebbero fatto del male, ma non ho mai piegato il percorso delle mie scelte ed oggi mi sento sereno perché sono consapevole di aver espletato ogni condotta nell'interesse della Giustizia e nel rispetto delle leggi e della Costituzione. Non ascoltate quelle sirene, anche interne alla nostra categoria, che vi inducono a piegare la testa in virtù di una pseudo-ragion di stato che consisterebbe nel pericolo imminente di riforme sciagurate, per evitare le quali dobbiamo, strategicamente, 'girarci' dall'altra parte quando ci 'imbattiamo' nei cosiddetti 'poteri forti' ". "Nella mia esperienza - osserva De Magistris - gli ostacoli più insidiosi sono sempre pervenuti dall'interno della nostra categoria: non sono pochi i magistrati, oramai, pienamente inseriti in un sistema di potere criminale che reagisce alle attività di controllo e che si muove, dal sistema, per evitare che sia fatta verità e giustizia su tanti fatti criminali inquietanti avvenuti nella storia contemporanea del nostro Paese".

Il dispositivo: E' contenuto in una ventina di righe il dispositivo della decisione con la quale la sezione disciplinare del Csm ha disposto la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio del procuratore di Salerno Luigi Apicella e il trasferimento dei suoi colleghi Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi, del pg di Catanzaro Enzo Jannelli e del suo sostituto Alfredo Garbati. "La sezione disciplinare del Csm, visti gli articoli 13, secondo comma e 22, primo comma del decreto legislativo 23 febbraio 2006 n. 109, in parziale accoglimento della richiesta del pg presso la Cassazione e del ministro della Giustizia dispone: - la sospensione cautelare facoltativa dalle funzioni e dallo stipendio nonché il collocamento fuori dal ruolo organico della magistratura del dott. Luigi Apicella, con corresponsione al medesimo di un assegno alimentare nella misura sancita dall'articolo 10, secondo comma del decreto legislativo n. 109 del 2006"; - il trasferimento cautelare provvisorio dei dottori Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi, sostituti procuratori della Repubblica presso il tribunale di Salerno all'attuale sede e dalla funzione requirente; - il trasferimento cautelare e provvisorio dei dottori Enzo Jannelli, procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Catanzaro e Alfredo Garbati, sostituto procuratore generale presso la Corte di appello di Catanzaro, dall'attuale sede e dalla funzione requirente". La sezione disciplinare inoltre "rigetta la richiesta di trasferimento cautelare provvisorio dei dottori Domenico De Lorenzo, sostituto pg presso la Corte di appello di Catanzaro e Salvatore Curcio, sostituto procuratore presso il tribunale di Catanzaro, applicato alla procura generale presso la Corte di appello di Catanzaro".

L'inchiesta 'Why not' non si fermerà, dopo la decisione del Csm di trasferire alcuni dei magistrati protagonisti dello scontro con la Procura di Salerno. Restano infatti al loro posto i due pm titolari dell'inchiesta, Salvatore Curcio e Domenico De Lorenzo. La sezione disciplinare del Csm ha evidentemente ritenuto maggiormente responsabili dello scontro con la procura di Salerno il Pg di Catanzaro Enzo Iannelli, in forza del suo ruolo di dirigente dell'ufficio giudiziario, e Alfredo Garbati, in quanto coordinatore dell'inchiesta 'Why not'.

Inchiesta Why Not al centro dello scontro tra procure. C'é l'inchiesta Why Not, avviata dall'ex pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, al centro dello scontro tra i magistrati degli uffici giudiziari di Salerno e del capoluogo calabrese sui quali oggi il Csm è stato chiamato a decidere. L'inchiesta, avviata nel 2006, riguarda presunti illeciti nella gestione dei fondi statali, regionali e comunitari. Tra le persone coinvolte figuravano anche alcuni politici nazionali e regionali e imprenditori. Tra i nomi di spicco anche quelli dell'ex presidente del consiglio dei ministri, Romano Prodi, per la cui posizione si andrebbe verso la richiesta di archiviazione, e l'ex ministro della giustizia, Clemente Mastella, per il quale le accuse sono state archiviate nell'aprile scorso. L'iscrizione nel registro degli indagati di Mastella, che in qualità di Guardasigilli aveva chiesto il trasferimento di De Magistris per presunte irregolarità nella gestione di altre indagini, provocò nell'ottobre del 2007 l'avocazione dell'inchiesta da parte della Procura generale di Catanzaro. Da allora all'inchiesta ha lavorato un gruppo di sostituti della Procura generale ed altri applicati da procure della Repubblica del circondario di Catanzaro coordinati dal procuratore generale, Enzo Jannelli. Le vicende relative all'avocazione dell'inchiesta e l'archiviazione della posizione di Mastella sono all'origine di un'inchiesta della Procura di Salerno nata dopo una serie di denunce fatte dall'ex pm De Magistris. L'inchiesta di Salerno ha portato nei mesi scorsi al sequestro degli atti di Why Not e di un'altra indagine, chiamata Poseidone, relativa a presunte irregolarità nella gestione dei fondi per la depurazione. Nell'indagine della procura campana sono indagati nove magistrati di Catanzaro, imprenditori e professionisti. Dopo il sequestro degli atti di Why not i magistrati della Procura Generale del capoluogo calabrese reagirono con un contro sequestro sottoponendo ad indagine sette magistrati della Procura di Salerno, tra cui il procuratore, Luigi Apicella, per i quali si ipotizzano i reati di abuso d'ufficio e interruzione di pubblico servizio. Successivamente la Procura generale di Catanzaro e la Procura di Salerno hanno raggiunto un accordo, con la mediazione della Corte di cassazione, in base al quale c'é stato il reciproco dissequestro degli atti e l'acquisizione da parte dei magistrati campani di copia della documentazione utile per la loro inchiesta. Nelle settimane scorse i magistrati della Procura generale di Catanzaro hanno chiuso l'inchiesta Why Not, notificando l'avviso di conclusione delle indagini alle 106 persone coinvolte.

Bocciata la ricusazione. E' stata nuovamente respinta l'istanza di ricusazione presentata dai pm di Salerno nei confronti della sezione disciplinare del Csm. Apicella e i suoi sostituti Gabriella Nuzzi e Dionigio Versanani ritenevano di non poter essere giudicati dal "tribunale delle toghe", in quanto tra gli addebiti a loro carico c'é quello di aver fatto proprie, integrandole nel provvedimento di sequestro del fascicolo Why not, "accuse allusive" e "giudizi denigratori" su decisioni giurisdizionali assunte non solo da altre autorità giudiziarie ma dalla stessa sezione disciplinare del Csm. Inoltre i pm di Salerno sostenevano che non potevano giudicarli quei componenti della sezione disciplinare che hanno partecipato ai lavori della Prima Commissione del Csm, che nei loro confronti ha aperto la procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità. La decisione sui trasferimenti e sulla sospensione dovrebbe arrivare in serata. Prima della decisione sulla ricusazione il collegio del giudizio di merito ha ascoltato gli ultimi difensori dei pm di Catanzaro. Degli incolpati oggi sono presenti, oltre al pg di Catanzaro Enzo Jannelli, il suo sostituto Alfredo Garbati e il procuratore di Salerno, Luigi Apicella.

 

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