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Dir.resp. Pippo Gatto |
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La Calabria scivola nel fangoLa Calabria scivola nel fango: grosse frane a Tropea e Scilla. A Cosenza evacuate 21 famiglie. la Regione chiede lo stato d'emergenza 29 gen 09 Nuovi smottamenti e colate di fango nell'area
compresa tra i comuni di Scilla e Villa San Giovanni. Una frana -
informa l'Anas Calabria - e' in corso sulla strada provinciale a monte
dello svincolo di Scilla dell'autostrada A/3 Salerno-Reggio Calabria.
Al momento la strada e' chiusa e l'area e' tenuta sotto controllo
da personale Anas, vigili del fuoco di Reggio Calabria e polizia stradale.
Una caduta di detriti e fango si e' verificata invece sulla strada
statale 18, prima del comune di Scilla, dove al e' rientrata l'emergenza
in seguito ai lavori di rimozione e messa in sicurezza della zona
a rischio, che hanno permesso il deflusso dei veicoli leggeri provenienti
da sud. I mezzi pesanti vengono deviati sulla statale 106 con rientro
in autostrada a Rosarno. A Cosenza evacuate 21 famiglie. Troppo rischioso lasciare nelle loro case le 21 famiglie che abitano nell'area del Vallone di Rovito, a Cosenza, dove le piogge hanno causato preoccupanti smottamenti di terreno. Un'ordinanza sindacale ha stabilito, nel pomeriggio di oggi, che le 55 persone (di cui 10 bambini, 9 anziani, 2 disabili e 3 che si trovavano ricoverate in ospedale) devono immediatamente lasciare le abitazioni. Alla decisione si e' giunti dopo la riunione, a Palazzo dei Bruzi, di amministratori e tecnici che hanno valutato la situazione con l'ausilio di due esperti. La Regione chiede lo stato d’emergenza. La giunta regionale della Calabria ha chiesto al governo la proclamazione dello stato di emergenza per i danni ingenti e diffusi che il maltempo ha provocato nelle ultime settimane su tutto il territorio calabrese. La giunta, che si e' riunita questa mattina sotto la presidenza di Agazio Loiero, ha dedicato quasi interamente i lavori alla critica situazione che in queste ore si registra in almeno 220 comuni calabresi che hanno subito danni. Dopo una ricognizione sull'emergenza da parte del presidente Loiero, una lunga analisi - e' scritto in un comunicato - e' stata fatta dall'assessore all'Ambiente, Silvio Greco, il quale ha messo in evidenza i maggiori problemi esistenti sul territorio, derivanti non solo da un'orografia fragile, ma anche dagli effetti della cementificazione che progressivamente ha peggiorato la gia' fragile realta'. La giunta ha preso atto anche delle parole del professor Sorriso Valvo, direttore dell'Irpi Cnr, con cui lo studioso spiega che in Calabria, dove il 70 per cento del territorio e' considerato a rischio frane "ci vorrebbero almeno quindici anni, con un ritmo di interventi per due o tre miliardi di euro ogni anno, per mettere in sicurezza fiumi e costoni a rischio". Si tratta di cifre che non sono ovviamente alla portata di qualsiasi regione italiana. Durante i lavori ogni assessore ha evidenziato la precarieta' di molte aree della Calabria e la necessita' di interventri urgenti per ripristinare una normale agibilita'. E' stato fatto anche un bilancio di quanto gia' realizzato dall'attuale giunta regionale in merito alla messa in sicurezza del territorio. Si tratta di 192 interventi per una spesa complessiva, dalla meta' del 2005 a oggi, di circa 130 milioni euro. Contemporaneamente e' stata effettuata una ricognizione dei futuri interventi previsti dalla giunta regionale calabrese in difesa del suolo che dovrebbero ammontare ad una spesa pari a circa150 milioni di euro. La giunta regionale ha dato mandato inoltre ai dipartimenti competenti di predisporre progetti per la difesa del suolo con il massimo dei fondi possibili e ammessi dalla Unione Europea della programmazione comunitaria 2007-2013. Sopralluoghi nel catanzarese. Numerosi sopralluoghi e le verifiche sono stati compiuti dal Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Catanzaro in seguito a segnalazioni di frane o punti critici legati al maltempo che ha imperversato, soprattutto nei giorni scorsi, in Calabria. In particolare, i vigili del fuoco stanno operando per verificare la situazione determinata da smottamenti che potrebbero coinvolgere abitazioni o arterie stradali. Richieste di verifiche riguardano sia il capoluogo di regione che i centri della provincia, come Fossato Serralta, dove e' stata segnalata una frana, o Serrastretta, per il controllo delle condizioni di stabilita' di una casa disabitata.. Coldiretti: 7 comuni su dieci a rischio frane. Al fatto che 7 Comuni italiani su 10 presentino territori considerati a rischio di frane e alluvioni non e' sicuramente estranea la progressiva cementificazione del territorio che ha sottratto terreni fertili all'agricoltura. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle frane che hanno interessato il sud Italia, dalla Calabria alla Campania. In Italia ci sono 5.581 comuni, il 70 per cento del totale, a rischio idrogeologico dei quali 1.700 sono a rischio frana e 1.285 a rischio di alluvione, mentre 2.596 sono a rischio per entrambe le calamita', con la regione Calabria che si colloca ai vertici per pericolosita' con il 100 per cento dei comuni coinvolti, mentre tale percentuale scende all'86 per cento in Campania. Una situazione a cui non e' certamente estraneo il fatto che - continua la Coldiretti - dal 1982 al 2005 sono scomparsi quasi 6 milioni di ettari di suolo agricolo e che secondo le stime dell'Anbi nell'arco di tempo 1990-2016, se il ritmo di cementificazione del territorio rimanesse inalterato, si sara' persa una Superficie Agricola Utilizzata pari al 17,5 per cento del territorio nazionale, vale a dire un'area superiore a quella delle regioni Sicilia e Sardegna. I cambiamenti climatici che si manifestano con una modificazione della distribuzione delle piogge e l'aumento dell'intensita' delle precipitazioni insieme alla sottrazione delle aree coltivate rappresenta - conclude la Coldiretti - un mix micidiale che fa aumentare la fragilita' dei territorio e impone una piu' attenta politica della prevenzione. Rinviata la seduta del Consiglio regionale. "Sono stato costretto a rinviare la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari prevista per stamattina, a causa del permanere della situazione di assoluta emergenza, anche dal punto di vista infrastrutturale, in cui versa la Calabria: l'autostrada e' interrotta in tre punti. Di questo ho informato il Presidente della Regione. Ho preso atto che e' stata convocata, per dichiarare lo stato d'emergenza, la Giunta regionale; sono a conoscenza del fatto che oggi pomeriggio il Presidente della Regione incontrera' il sottosegretario Bertolaso". Lo dichiara il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Bova, che aggiunge: " Di fronte ad una siffatta drammatica situazione, voglio sottolineare con nettezza una cosa: tutto questo non ha precedenti; la Calabria e' isolata e i calabresi hanno difficolta' anche a spostarsi all'interno della loro regione. Questo stato delle cose non puo' continuare. Non possiamo rimanere ad aspettare i prossimi lutti. Le autorita' preposte e il Governo nazionale - copnclude - facciano il loro dovere ed assumano sin dall'immediato le iniziative necessarie per superare questa insopportabile emergenza senza fine". Laratta “Il Governo mandi l’esercito”. Il deputato del PD Franco Laratta ha invitato stamane il Governo "a rendersi conto di persona della grave situazione in cui versa la Calabria in seguito alla devastante ondata di maltempo che ha di fatto cancellato il sistema delle comunicazioni stradali e autostradali". Ho la netta impressione - dice - che il governo stia sottovalutando la situazione. Le nostre forti pressioni in parlamento, le interpellanze urgenti e gli interventi in Aula non sembrano smuovere l' Esecutivo. A questo punto non rimane altro che il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti si rechi con urgenza in Calabria per verificare la gravita' della situazione e decida un provvedimento urgente. Lo stesso dovrebbe fare il Ministro delle Attivita' Produttive per rendersi conto che le aziende sono al collasso, soprattutto nell'Agricoltura. Il sistema viario, l'agricoltura e le attivita' produttive - continua - sono stremate dalle conseguenze dell'ondata di maltempo senza precedenti. L'Anas, con i mezzi e il personale a disposizione, sta facendo uno sforzo enorme, ma non ce la puo' fare da solo e con i mezzi a disposizione. Occorrono altri uomini e mezzi, e' necessario un intervento straordinario, dovrebbe essere utilizzato anche un reparto dell'Esercito per intervenire nelle zone piu' a rischio. La protezione civile si sta muovendo, ma fattivamente sul territorio ancora si vede poco la risposta forte e necessaria dello stato. In Calabria la situazione e' drammatica. Il Governo - conclude - si muova immediatamente".
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