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In 5 abusano di una donna a Sibari, arrestati dai CC

 

Cinque romeni abusano di una connazionale a Sibari: catturati con le valige in mano finiscono in manette

31 gen 09 Cinque romeni sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria dai carabinieri a Cassano allo Ionio con l'accusa di violenza sessuale di gruppo su di una donna rumena di 21 anni. Le persone raggiunte dai provvedimenti sono Maricel Munteanu, di 33 anni; Vasile Muresan (21), Varel Muresan (33) Paul Cristian Tanaven (21) e Tiberiu Calin Lacutus (20). I cinque, tutti celibi e occupati come braccianti agricoli in un'azienda della zona, sono stati fermati dai militari mentre si apprestavano a lasciare la zona per trasferirsi altrove. Il fatto è accaduto nella zona della stazione di Sibari dove vive una folta colonia di romeni. La donna, anche lei bracciante agricola, sposata e madre di un bimbo che attualmente è in Romania, ha denunciato le violenze subite fornendo ai militari indicazioni sulle cinque persone che, a turno, avevano abusato di lei all'interno della sua abitazione. La donna, accompagnata dal marito, ha dato delle indicazioni precise ai carabinieri anche su particolari tatuaggi che hanno trovato riscontro nel corso delle verifiche effettuate nei confronti dei cinque romeni.

Catturati con le valige in mano. Avevano le valigie pronte per lasciare la Calabria i cinque romeni fermati stamani dai carabinieri a Cassano allo Ionio con l'accusa di avere stuprato in gruppo una loro connazionale, L'incubo per la giovane donna romena, violentata a turno dai cinque, era iniziato mercoledì scorso alla fine del turno di lavoro nei campi dove si stanno raccogliendo le arance. Il branco ha seguito la donna fino alla sua abitazione e poi ha messo in atto la violenza. La ventunenne, dopo lo stupro di gruppo, si è rivolta immediatamente ai carabinieri per denunciare, assieme al marito, anch'egli bracciante agricolo nella stessa azienda, la violenza subita. I carabinieri, quando hanno fatto irruzione nelle abitazioni dei componenti del branco, in contrada Bruscata, nei pressi della stazione di Sibari, hanno notato che i cinque avevano preparato le valigie per fuggire. I cinque fermati sono stati rinchiusi nel carcere di Castrovillari.

La donna “devono essere puniti”. "Devono essere puniti". E' apparsa provata dalle violenze subite ma anche determinata nel denunciare quanto accaduto ai carabinieri la donna romena di 21 anni stuprata a Cassano allo Ionio da un gruppo di cinque connazionali tra i 20 e i 33 anni. Il marito della donna, anch'egli romeno, era al lavoro quando il branco di connazionali, impegnati come la coppia nel lavoro dei campi, ha approfittato di lei. La ventunenne, dopo essere stata seguita dai suoi aggressori, è stata prelevata dalla sua abitazione e condotta poco distante nella casa dei cinque che, a turno, l'hanno violentata per alcune ore. La donna è stata segnalata ai servizi sociali del Comune di Cassano allo Ionio. I cinque romeni accusati dello stupro, che vivono tutti nella stessa casa, non hanno precedenti penali ed erano arrivati in Calabria all'inizio della stagione della raccolta degli agrumi.

Una colonia di 200 persone. Sono circa duecento i cittadini romeni, come la giovane donna violentata dal branco di connazionali, domiciliati a Cassano allo Jonio e distribuiti nelle frazioni di Lauropoli, Doria e Sibari. Diverse decine, invece, quelli che svolgono lavori occasionali e si spostano secondo il periodo in altre zone della Calabria e del meridione. Quelli domiciliati nella zona della Sibaritide lavorano in particolare nel settore dell'agricoltura, dell'edilizia e dei servizi alle persone. Quasi tutti i lavoratori romeni provengono dalle zone più povere della Romania, Botosani, Bucarest, Jasi, Cluj e Alba. Di queste ultime due città sono originari quattro dei cinque fermati. Nella zona di Sibari, dove soprattutto nel periodo invernale c'é un patrimonio immobiliare che rimane sfitto, si concentrano molti dei lavoratori stagionali che svolgono la loro attività nelle aziende agricole. .

 

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