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I Bronzi di Riace al G8?
Polemica sui bronzi al G8, Arlacchi e Zavettieri favorevoli alla loro trasferta 15 feb 09 "A differenza della 'ndrangheta, alla
quale politici ed intellettuali del luogo stanno per erigere addirittura
un museo di tre piani per la conoscenza del fenomeno mafioso, le opere
d'arte come i Bronzi di Riace appartengono all'umanità intera.
Provengono dalla cultura da cui è nata la civiltà occidentale
e dovrebbero girare il mondo come fanno tutti gli altri capolavori".
A sostenerlo è il prof. Pino Arlacchi, sociologo, ex vicesegretario
generale dell'Onu, originario di Gioia Tauro. "A proposito dei
Bronzi al G8 - aggiunge - Berlusconi non ha proposto nulla di strano.
Qualunque primo ministro avrebbe fatto così. Il G8 è
un'occasione eccezionale di promozione del patrimonio artistico di
una paese come il nostro". "I politici reggini - afferma
Arlacchi - non sono stati capaci, a 37 anni dalla scoperta delle statue,
di fare in modo che il Museo Magna Grecia venisse adeguatamente ristrutturato
e non sono stati capaci di creare i servizi di supporto necessari
per attirare il pubblico. In un altro contesto intorno ai Bronzi e
al Museo si sarebbe costruita, da tempo, la fortuna di una città
e di una regione. Il fallimento di una classe politica, di destra
e di sinistra, si misura anche da questo. I politici calabresi non
sono stati capaci, a quasi 40 anni dalla nascita della Regione, di
valorizzare l'eredità della grande storia che é passata
dalle loro parti. La prova di ciò è il fatto che la
Calabria e l'Abruzzo-Molise sono le uniche regioni italiane che, a
tutt'oggi, sono escluse dalla mappa dei siti Unesco patrimonio storico
dell' umanità. Ma per l'Abruzzo ci sono delle ragioni. Per
la Calabria nessuna, se si eccettua il malgoverno". "La
Calabria - ha concluso Arlacchi - ha una ricchezza culturale incomparabile,
che va dalla Cattolica di Stilo alla cattedrale di Gerace, dall'archeologia
della Magna Grecia a Pentedattilo, Tropea, le lingue albanesi e grecaniche,
e così via. Ciascuno di questi esempi meriterebbe una candidatura
alla protezione Unesco". Il Sindaco di Stilo replica ad Arlacchi. La Cattolica di Stilo "é già inclusa nella cosiddetta Lista Propositiva" dell'Unesco. Lo ha sostenuto il sindaco di Stilo, Giancarlo Miriello. "A proposito delle dichiarazioni del sociologo Pino Arlacchi, rese a margine della discussione su chi è favorevole o no al trasferimento dei Bronzi di Riace dal Museo di Reggio Calabria alla Maddalena in occasione del prossimo summit del G8 - ha sostenuto Miriello in una nota - e con riferimento specifico alla citazione della Cattolica di Stilo e alla candidatura che il tempietto bizantino meriterebbe alla protezione dell'Unesco, mi preme precisare che il più importante monumento di questa città è già incluso nella cosiddetta Lista Propositiva". "Questa - ha proseguito il Sindaco - costituisce l'elenco dei siti che, in attuazione della Convenzione, ogni Stato membro dell'Unesco è tenuto a presentare al Centro del Patrimonio Mondiale per segnalare i beni che intende iscrivere nell'arco dei successivi 5-10 anni. Tale Lista propositiva, inoltrata al Centro del Patrimonio Mondiale nel novembre del 1996, comprendeva 85 beni o siti italiani da inserire gradualmente nella Lista del Patrimonio Mondiale a partire dal 1997". "Ciò significa - ha concluso Miriello - che la Cattolica di Stilo, primo ed unico bene calabrese, verrà compreso presto nel Patrimonio Mondiale dell'Unesco" Zavettieri “Sbagliato il protezionismo”- "Sarebbe profondamente sbagliato opporre un diniego" all'ipotesi di trasferire temporaneamente i Bronzi di Riace alla Maddalena in occasione del G8. A sostenerlo è il segretario nazionale de I Socialisti Saverio Zavettieri. "Nel 2002/2003 - ha proseguito sostenuto in una dichiarazione - è stato promosso dal centrodestra e dal centrosinistra reggini un referendum contro la riproduzione dei Bronzi di Riace proposta dalla Giunta regionale dell'epoca al fine di avvalersi delle statue copia come ambasciatori naturali della cultura calabrese nel mondo". "Oggi - ha sostenuto Zavettieri - innanzi alla richiesta di trasferire temporaneamente le due statue in Sardegna all'Isola della Maddalena in occasione del prossimo incontro del G8, evento dall'estrema importanza mondiale, sarebbe nuovamente e profondamente sbagliato opporre un diniego, motivato magari dalla consolidata vocazione eccessivamente protezionistica della Città di Reggio Calabria verso le due opere d'arte". "Il Sindaco di Reggio Calabria, che rappresenta la città più importante per abitanti e collocazione geografica della regione, eletto con oltre il 70% dei consensi - ha concluso Zavettieri - avrebbe l'autorità per decidere senza condizionamento alcuno. Lo faccia nell'interesse della sua città e dell'intera Calabria, assumendo un ruolo dirigente e non di mera rappresentanza, facendo uscire le due statue dal chiuso del museo reggino per proiettarli come messaggeri di arte, cultura e pace in tutto il mondo".
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