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![]() No di 4 regioni al nucleare
Centrali nucleari, arrivano i primi no da quattro regioni 25 feb 09 Centrali Nucleari? Non nelle nostre regioni.
La netta presa di posizione, all'indomani dell'accordo Italia-Francia
sulla costruzione di nuove centrali nucleari nel nostro Paese, è
dei presidenti di Puglia, Piemonte, Lazio ed Alto Adige, con quello
della Toscana che ribadisce un "no" ma a titolo personale,
mentre il sindaco di Ragusa, e il presidente della provincia, come
quello di Viterbo, esprimono un netto parere contrario. Ieri il governatore
della Lombardia, Formigoni, si era limitato a dire "vedremo,
valuteremo, verificheremo". "La Puglia si presenta come
territorio off limits per qualunque ipotesi di centrale nucleare"
ha affermato convinto oggi il presidente della Regione Puglia, Nichi
Vendola, che definisce l'accordo "sciagurato", anche perché
non tiene conto della realtà del territorio italiano, "una
striscia allungata e densamente popolata, un Paese la cui antropizzazione
é così capillare che è difficile immaginare il
ritorno a cicli industriali affetti da gigantismo e con problemi di
gestione dell'emergenza praticamente insolubili". "Non vogliamo
il nucleare in Piemonte", ha ribadito la presidente della Regione,
Mercedes Bresso, ricordando che il Piemonte ha scelto di puntare sulle
energie rinnovabili, investendo 300 milioni di euro fino al 2013.
"Il nostro no al nucleare - ha sottolineato - riguarda anche
lo scenario economico, non solo quello ambientale. Il Piemonte ha
iniziato un cammino nella direzione delle energie rinnovabili un anno
fa, producendo così opportunità di lavoro e miglioramento
della qualità del territorio". Un "no" a centrali
nucleari nel Lazio viene dal vicepresidente della regione, Montino
e dall'Assessore all'ambiente, Zaratti, mentre il presidente Marrazzo
ricorda che non si ha bisogno "di una rincorsa a un nucleare,
magari con tecnologie obsolete e collocato in aree del nostro territorio
che già soffrono di un'elevatissima concentrazione di strutture
di produzione energetica". Il ritorno all'energia nucleare "é
una strada completamente errata che comporta rischi e problemi",
sottolinea l'assessore altoatesino all'energia, Michl Laimer. "Il
governo dovrebbe invece puntare sempre più sul risparmio e
l'efficienza energetici e sulle fonti rinnovabili di energia".
"Personalmente - afferma il presidente della regione Toscana,
Claudio Martini - sono contrario a una centrale nucleare nella mia
Regione, ma il mio mandato scade nel 2010 e la decisione toccherà
a chi verrà dopo di me". La Lombardia non si candida ad
ospitare una delle quattro centrali nucleari che saranno costruite
in Italia ma nemmeno dice un no preventivo all'ipotesi. "Vediamo,
valutiamo, verifichiamo" ha detto ieri il presidente della Regione
Roberto Formigoni: "non c'é nessuna decisione né
predecisione. Non c'é un no preventivo come non c'é
un sì preventivo"
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