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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Buco da 23 mln di euro a Isola C.R.
Danno erariale da 23 mln su reddito di inserimento a Isola, Procuratore Astraldi “un danno sociale, indagini anche in altri comuni” 01 apr 09 "Quanto accaduto a Isola Capo Rizzuto è un caso di responsabilità contabile con un danno erariale ma anche sociale". Lo ha detto il Procuratore regionale della Corte dei Conti, Cristina Astraldi, circa l'indagine nella gestione del reddito minimo d'inserimento da parte del Comune di Isola Capo Rizzuto. Astraldi ha illustrato stamani gli esiti dell'indagine della Guardia di Finanza che ha portato ad accertare un danno erariale di 22,7 milioni di euro. "E' una vicenda - ha aggiunto - in cui è mancata la rendicontazione perché non è stata trovata la documentazione relativa all'utilizzo dei fondi per il reddito minimo d'inserimento. Ed il danno sociale si dimostra proprio con le numerose proteste che negli anni sono state fatte da coloro che avevano diritto ad ottenere le somme messe a disposizione dal Ministero del Lavoro". Il comandante regionale della Guardia di finanza, generale Gaetano Giancane, ha evidenziato che "abbiamo intensificato l'attività di contrasto nell'utilizzo illecito di fondi. Nel primo trimestre di quest'anno abbiamo avuto dei notevoli risultati ed in questo contesto si inserisce anche l'indagine fatta sul reddito minimo d'inserimento del Comune di Isola Capo Rizzuto". Il Procuratore Astraldi ha dichiarato che le indagini non sono terminate e che verranno svolte a tappeto anche negli altri comuni. Il buco sulla gestione del reddito di inserimento. Il "buco" di 22,7 milioni di euro nella gestione del reddito minimo d'inserimento da parte del Comune di Isola Capo Rizzuto (Crotone) è stato scoperto dalla guardia di finanza di Catanzaro che ha segnalato alla Corte dei conti 13 tra sindaci, commissari, segretari comunali e funzionari del Comune per un danno erariale di pari importo. Dalle indagini, coordinate dal procuratore regionale della Corte dei conti per la Calabria Cristina Astraldi, è emerso nell'utilizzo dello stanziamento, per un totale di 35 milioni ripartito in diverse annualità e erogato fra il 1998 ed il 2002 con gestione che si è protratta fino al 2007, ci sarebbero state irregolarità. In particolare, sarebbero state riscontrate irregolarità nel ricorso reiterato e, secondo l'accusa, abusivo del Comune alle anticipazioni di cassa, fatte in carenza dei requisiti di legge e in difformità dalle procedure previste. Per le anticipazioni, infatti, è prevista un'apposita e preventiva delibera della Giunta comunale che autorizzi l' utilizzo dei fondi vincolati dalla cassa comunale che poi deve essere tempestivamente reintegrata. Nel corso dei controlli al Comune, invece, secondo l'accusa, spesso non sono state neanche esibite le delibere. Inoltre, gli elenchi dei soggetti che avevano diritto a percepire il reddito minimo di inserimento non erano compilati correttamente. La finanza ha presentato un rapporto anche alla Procura di Crotone per accertare l'eventuale esistenza di ulteriori aspetti di carattere penale.
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