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Fatture false 2 mln sequestrati da Gdf a Gioia e Bologna
Fatture false e società fantasma: 2 milioni di beni sequestrati dalla Finanza tra Bologna e Gioia Tauro 19 set 08 La Guardia di Finanza del comando provinciale
di Bologna ha sequestrato beni per oltre due milioni di euro tra Emilia
e Calabria, nell'ambito degli sviluppi di una indagine coordinata
dalla procura di Bologna su un giro di società fantasma e fatture
false. In particolare, le Fiamme Gialle, in base a un decreto di sequestro
preventivo emesso dalla magistratura bolognese, ieri hanno sequestrato
macchinari di una società calabrese del valore di oltre un
milione e mezzo di euro; quote sociali di due società con sede
a Gioia Tauro (Reggio Calabria)e Sasso Marconi (Bologna); un complesso
immobiliare di pregio sempre a Sasso Marconi del valore di oltre 650.000
euro; una Bmw X5 e 10.000 euro in contanti. Il sequestro è
avvenuto nell' ambito dell' operazione 'Markgain', che nel febbraio
scorso aveva portato all' esecuzione da parte delle Fiamme Gialle
di Bologna di sedici ordinanze di custodia cautelare per associazione
per delinquere finalizzata a reati fiscali e truffa ai danni dello
stato. Le indagini, partite nel 2006, avevano permesso di individuare
una organizzazione che, attraverso società bolognesi intestate
a prestanomi, acquistava e ristrutturava immobili di pregio che venivano
poi venduti con guadagni consistenti che venivano sottratti al fisco.
Le stesse società emettevano anche false fatture fiscali per
servizi mai realizzati per aziende con sede in Calabria, ottenendo
rimborsi a livello nazionale e comunitario. Primo sequestro “per equivalente”. I beni per oltre due milioni di euro sequestrati dalla Guardia di Finanza del Comando di Bologna tra Emilia e Calabria, al centro della nuova tranche dell' indagine bolognese su un giro di società fantasma e fatture false, sono stati sottoposti a una forma di sequestro particolare. Si tratta infatti - spiegano le Fiamme Gialle - di una delle prime applicazioni in Italia del 'sequestro per equivalente', già previsto nel Codice Penale ma esteso ai reati fiscali solo con la Finanziaria 2008. In sostanza, questa misura permette di sequestrare anche beni posseduti dagli indagati in modo legittimo, se di valore corrispondente ai profitti ottenuti con il reato contestato. E' comunque un sequestro preventivo, che verrà trasformato in confisca definitiva solo in caso di condanna o di patteggiamento della pena. L'inchiesta 'Markgain', condotta dal Pm Antonella Scandellari, è la stessa per cui, nel febbraio scorso, finì nei guai un ex calciatore, che restò un mese agli arresti domiciliari per poi tornare in libertà.
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