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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Pupi Avati a Cosenza denuncia: Ho temuto per la mia vitaPupi Avati a Cosenza denuncia “Troppe ingerenze della politica nel cinema, ho temuto per la incolumità” ma poi ci ripensa "Parole dette in clima conviviale" 04 ott 08 “Troppe ingerenze della politica nel
cinema, deve rimanere fuori dalla porta. Ho temuto per la mia incolumità”.
Così risponde Pupi Avati, in un clima molto conviviale, presente
a Cosenza per presentare il suo ultimo lavoro, che sta avendo un gran
successo ai botteghini, “il papà di Giovanna”,
alla domanda sulle motivazioni che lo hanno spinto a lasciare la presidenza
di Cinecittà”. Non c'èra la possibilità
di cambiare le cose – ha poi aggiunto il regista bolognese -
quando sei in una situazione di estrema debolezza, di minoranza, quando
ormai tutta la struttura è condizionata da questo atteggiamento,
non puoi da solo cambiare le cose. E poi, dopo, si corrono anche dei
rischi fisici. Io ho detto allora a mia moglie: guarda che se rimango
investito da una macchina o muoio sotto un camion, non è un
incidente.”, parole scivolate molto tranquillamente nel pre-cena
con gli addetti ai lavori, raccontate al microfono del nostro direttore
Pippo Gatto, durante la registrazione della prossima puntata de “Il
Ficcanaso”, settimanale di inchieste, denunce e politica, che
andrà in onda sulle frequenze dell'emittente regionale calabrese
TEN Teleuropa Network. Una dichiarazione rilasciata tra una battuta
ed una verità , enfatizzate probabilmente per il periodo non
del tutto soddisfacente trascorso a Cinecittà e che oggi Avati
ha voluto ridimensionare affermando che "La cosa si è
originata da uno scherzo in un clima goliardico e conviviale"
e che "se avessi avuto davvero qualche problema, non lo direi
al ristorante ma alla magistratura", chiudendo con un laconico
"Quelle frasi non riflettono il mio pensiero". Alla presentazione
del film, organizzata dal Presidente di ANEC Calabria, Pino Citrigno,
una numerosa cornice di pubblico ha assistito ad una mezzora intensa
di racconti, aneddoti e retroscena del Cinema italiano vissuti in
prima persona da Pupi Avati. Alla Biennale del Cinema di Venezia il
suo ultimo lavoro, un gran racconto finemente inserito in un contesto
autobiografico che mette in scena emozioni vissute nel periodo pre
bellico della sua città, Bologna, addirittura ricostruendo
negli studi di Cinecittà la sua casa , avrebbe meritato il
Leone d'oro ma la giuria ha scelto soltanto di premiarlo con la Coppa
Volpi, l'oscar italiano per la migliore interpretazione, assegnata
a Silvio Orlando, attore protagonista della pellicola. Sul palco Platea gremitissima
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