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Accuse di De Magistris alla magistratura calabrese

 

Pesanti accuse di De Magistris alla magistratura calabrese “Parte di essa non è estranea al crimine”. Corbelli "Faccia i nomi"

18 ott 08 "Una parte rilevante della magistratura calabrese non è affatto estranea al sistema criminale che gestisce affari di particolare rilevanza in Calabria". Lo ha detto Luigi De Magistris, giudice del Riesame di Napoli, nel corso di un intervista a Sky Tg24. "Sono dell'idea - ha aggiunto - che se la magistratura avesse remato tutta da una stessa parte e se la legalità, alla quale ogni magistrato si dovrebbe attenere, rappresentasse un patrimonio vero di tutta la magistratura calabrese, non staremmo qui a discutere come mai in 10 anni non è cambiato proprio nulla. Senza una parte della magistratura collusa la criminalità organizzata sarebbe stata sconfitta. E il collante in questo sistema sono i poteri occulti che gestiscono le istituzioni. Io stavo indagando su questo fronte e ritengo che uno dei motivi principali del fatto che io sia stato allontanato dalla Calabria risiede proprio in questi fatti". Sul suo trasferimento deciso dal Csm, De Magistris ha detto che "quello che mi è accaduto è molto grave. E' un messaggio negativo nei confronti di un territorio che doveva ricevere altri messaggi. Il Consiglio superiore della magistratura avrebbe dovuto dare un segnale positivo alla Calabria e starmi vicino"

Corbelli “De Magistris facci ai nomi”. "De Magistris faccia nomi e cognomi dei suoi colleghi collusi con la criminalità, per rendere un servizio importante alla legalità e alla giustizia in Calabria e nel resto del Paese". Lo afferma in una nota il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, circa le dichiarazioni del magistrato Luigi De Magistris. "Il giudice De Magistris - ha aggiunto - ha lanciato, in una intervista a Sky Tg24, una accusa gravissima e devastante per la credibilità della magistratura calabrese e delle Istituzioni che non può certo cadere nel vuoto e non avere conseguenze adeguate. Per questo occorre, è doveroso, che De Magistris faccia adesso, nelle sedi istituzionali competenti, nomi e cognomi di tutti quei magistrati collusi con il potere criminale. Riferisca di tutti i casi di collusione di cui è a conoscenza. Un magistrato della sua esperienza e popolarità se ha fatto quelle accuse di inaudita gravità è perché è a conoscenza di fatti e circostanze precisi. Le vada a denunciare agli organismi preposti". "Non può - prosegue - la sua devastante accusa restare generica e nel vago. Soprattutto non si può, non è giusto, sparare nel mucchio e generalizzare, perché in Calabria ci sono tanti magistrati che lottano contro la mafia, rischiando la propria vita. Occorre per questo dare un volto e un nome a quei magistrati organici al sistema criminale".

Dal 16 settembre è a Napoli. Luigi De Magistris ha lasciato il 16 settembre scorso il suo incarico da pubblico ministero della Procura di Catanzaro per assumere quello di giudice del riesame a Napoli. A chiedere il trasferimento di De Magistris era stato l'allora Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, circa presunte irregolarità da parte del pm nella gestione delle inchieste Why Not, Poseidone e Toghe Lucane. Solo gli atti di quest'ultima erano rimasti a De Magistris, mentre Why not fu avocata dalla Procura generale e la delega per Poseidone gli fu tolta dall'allora procuratore di Catanzaro, Mariano Lombardi. Il Csm, al termine del procedimento, accogliendo solo in parte le richieste della procura generale, ha deciso nel gennaio scorso la sanzione della censura ed il trasferimento di sede e di funzioni per il magistrato. Al magistrato, tra l'altro, erano stati contestati due provvedimenti 'abnormi': quello con cui aveva disposto che i nomi di due suoi indagati fossero chiusi in un armadio blindato e il decreto di perquisizione nei confronti di un magistrato di Potenza, in cui si riferivano fatti 'non pertinenti' come la relazione extraconiugale tra due magistrati. La sentenza della sezione disciplinare del Csm era stata confermata dai giudici delle Sezioni unite della Corte di Cassazione che, nel luglio scorso, avevano rigettato i ricorsi di De Magistris e del ministero della Giustizia, perché presentati entrambi fuori dai termini. Dopo questa decisione, il Plenum del Csm, all'unanimità, aveva approvato la proposta presentata dalla terza commissione, competente per i trasferimenti, indicando Napoli come nuova sede per De Magistris chiamato a svolgere funzioni di giudice. Una sede, quella del capoluogo campano, indicata dallo stesso pm tra quelle a lui gradite.

 

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