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![]() Guerriglia dei pescatori a BruxellesPescatori in rivolta a Bruxelles, la UE dice no ad aiuti per il caro petrolio. Incidenti 04 giu 08 Oltre 1.200 pescatori giunti da tutta Italia a bordo di 24 pullman hanno partecipato oggi a Bruxelles alla manifestazione poi degenerata in scontri con la polizia nei quali sono rimasti coinvolti alcuni di loro. In tutto i manifestati sono stati tra i 5.000 e i 6.000, essenzialmente francesi e italiani, coordinati dall'associazione 'Marinerie d'Italia e d'Europa, e hanno gridato la loro collera contro il caro-gasolio. Numerosi gli striscioni italiani con sopra scritti appelli rivolti al commissario europeo alla pesca Joe Borg: "Siamo in ginocchio Borg, dicci cosa fare, noi lo faremo", oppure "Pari opportunità per i pescatori europei" e ancora "I pescatori di Viareggio basta: tirano i remi in barca". "Siamo oltre 1.200 - ha spiegato all'Ansa il coordinatore dell'associazione, Francesco Caldaroni - in rappresentanza delle marinerie di Rimini, Chioggia, Ancona, Civitanova Marche, San Benedetto del Tronto, Pescara, Manfredonia, Ercolano, Portici, Napoli, Salerno, Santa Maria Castel Abate, Vito Valenzia, Cedara Mare, ma anche Fiumicino, Civitavecchia, Anzio, Gaeta, Terracina, fino a Viareggio, Santo Stefano e la Spezia". Tra loro ci sono Fernanda e Chiara, vengono dalla Toscana e hanno rispettivamente 54 e 30 anni. Fernanda, che è già nonna e armatrice dice all'ANSA: "Siamo qui per far conoscere la grave situazione in cui ci troviamo". Gli fa eco Chiara, tre figli e moglie di un comandante di un peschereccio: "Abbiamo lasciato il Sud per la Toscana ma è difficile arrivare alla fine del mese e dobbiamo abbandonare il sogno di avere un nostra barca".
Pesce italiano oramai introvabile. Pescherie praticamente vuote e aste del pesce chiuse. E' questa la situazione fotografata in queste ore in alcune regioni dalla Federcoopesca-Confcooperative, secondo cui le specie nostrane di cattura sono quasi introvabili. La protesta del settore contro il caro gasolio, si sta diffondendo in tutte le principali marinerie. Il quadro peggiore viene dalla Marche dove si è verificata la chiusura totale di tutti i mercati ittici della regione e non é possibile acquistare alcun prodotto italiano. Nel Lazio si registra un calo del 40-50% di pesce fresco nelle pescherie e nei ristoranti, a favore del prodotto di allevamento e di quello importato; in forte diminuzione in particolare sono nasello, sogliole, ma anche telline e lupini tipici del litorale laziale. Per sabato e domenica ci potrebbero essere delle difficoltà per chi vorrà raggiungere le isole pontine, essendo prevista una manifestazione di pescatori nel porto turistico di Anzio. In Liguria, sono stati presidiati i mercati ittici di Genova e Savona, i più importanti della regione, causando forti difficoltà a grossisti e dettaglianti di reperimento del pesce. In Sicilia, il poco prodotto ancora disponibile proviene dalla piccola pesca meno toccata dal problema del gasolio; la Federcoopesca prevede anche possibili blocchi nelle strade provinciali. In Veneto, a Venezia un centinaio di pescatori ha attraversato il Canale della Giudecca con i pescherecci per raggiungere la Capitaneria di Porto.
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del 28/01/2004
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