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![]() Le mani delle cosche reggine sui grandi appalti pubbliciAppalti delle grandi opere in mano alle cosche, 31 arresti tra cui consiglieri e dipendenti comunali, indagati importanti politici 17 giu 08 Due consiglieri comunali fermati ma insistenti voci su mandati di comparizione a politici di livello ben piu' importante: la nuova indagine della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che stamani ha portato all'esecuzione di 31 fermi sui 33 emessi, ha aperto un nuovo capitolo. Stavolta nel mirino gli appalti e i subappalti legati alle grandi opere pubbliche nella zona ionica reggina, tra Bova ed Africo, dove varie cosche avevano creato un cartello in grado di regolare, anche con collusioni politico-istituzionali, la spartizione delle attivita' imprenditoriali sulle principali opere pubbliche, giungendo anche a svolgere un summit tra i piu' autorevoli rappresentanti delle cosche per evitare scontri. Tra i fermati figurano due consiglieri comunali di maggioranza: uno, Sebastiano Altomonte, 54 anni, sindacalista, a Bova Marina, e l'altro, Giuseppe Natale Strati (48), imprenditore, a Samo. Ad Altomonte ed ai suoi rapporti con l'ex consigliere regionale Mimmo Crea, detenuto nell'ambito di un'inchiesta sui rapporti tra mafia e politica nel settore della sanita' e dimessosi dopo l'arresto, i magistrati della Dda che hanno emesso i fermi, hanno dedicato un capitolo del provvedimento intitolandolo ''collusioni politiche ed istituzionali''. E' in questa parte che sono riportati i nomi di numerosi politici, che non necessariamente sono indagati. A fare i nomi e' lo stesso Altomonte, accusato di essere legato alla cosca Vadala' di Bova Marina, in colloqui con altri indagati o anche con persone estranee all'inchiesta che sono stati intercettati dai carabinieri. Altomonte parla dei suoi rapporti con politici per alcuni dei quali mostra scarsa considerazione o li considera negativamente. Dal riserbo imposto su questa parte dell'inchiesta (in ambienti politici sono anche circolate voci di possibili mandati a comparire, ma senza alcuna conferma) e' filtrato solo che alcuni politici sarebbero indagati. Per quanto riguarda invece le persone sottoposte a fermo, sono accusate di associazione di tipo mafioso ed armata finalizzata alla spartizione e gestione di pubblici appalti, all'infiltrazione in pubbliche amministrazioni, locali e regionali, al procacciamento di voti ed altro. Secondo l'accusa sono legate alle principali cosche del versante ionico reggino: Morabito-Bruzzaniti-Palamara, Maisano, Vadala', Talia. I fermi segnano un'altra tappa dell'inchiesta che a febbraio scorso porto' al sequestro di sette cantieri e degli uffici delle imprese che vi lavoravano, allestiti per la realizzazione di una variante alla statale 106, per la cui realizzazione era stato usato del calcestruzzo che si sbriciolava con le mani. Secondo le indagini, le modalita' di aggressione ai settori economici sono quelle ormai collaudate della 'ndrangheta: la conduzione di vere e proprie imprese, ammantate da una parvenza di liceita'; l'estromissione di appaltatori estranei; operazioni sovrafatturate; la gestione delle assunzioni di manodopera funzionale all'accrescimento del ''consenso ambientale''. Collusioni politiche e istituzionali. Sono decine i politici, che non necessariamente sono indagati, che compaiono nel provvedimento notificato stamani alle 31 persone fermate con l'accusa di fare parte di cosche della 'ndrangheta della fascia ionica reggina. I nomi si trovano nella parte del provvedimento - quasi 700 pagine - in cui i magistrati parlano dei rapporti tra uno dei fermati, il consigliere comunale di Bova Marina Sebastiano Altomonte, e l'ex consigliere regionale Mimmo Crea, attualmente detenuto nell'ambito di un'inchiesta sui rapporti tra mafia e politica nel settore della sanita', dimessosi dopo l'arresto. Altomonte, considerato dagli investigatori legato alla cosca Vadala' di Bova Marina, in colloqui con altri indagati o anche con persone estranee all'inchiesta intercettati dai carabinieri, parla dei suoi rapporti con alcuni politici per alcuni dei quali mostra scarsa considerazione o li considera negativamente. Parlando poi di una consultazione per il rinnovo del consiglio comunale di Bova Marina, Altomonte afferma che i Vadala' sono scesi direttamente in campo perche' ''vogliono prendere tutto il dominio politico cosi' come hanno fatto a Melito''. Il consigliere comunale fermato, che in alcuni colloqui si vanta di capire di politica e di avere un sacco di voti, parla anche degli appoggi dati alle elezioni regionali del 2005 e dei contrasti sorti con alcuni politici sui nomi da sostenere. Silenzio assoluto da parte degli investigatori, invece, sulle voci che da stamattina circolano in vari ambienti politici e giudiziari su inviti a comparire emessi nei confronti di alcuni politici a livello sia regionale che nazionale. Loiero: ''Siamo sulla strada giusta''. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero in una nota dell'ufficio del portavoce circa i fermi eseguiti nel reggino. ''Questa ennesima operazione anticrimine in Calabria - aggiunge - va a incidere in uno dei segmenti piu' delicati: quello degli appalti pubblici a cui le organizzazioni illecite mostrano di non voler rinunciare''. ''Bisogna quindi complimentarsi - prosegue Loiero - con la magistratura inquirente e con i Carabinieri che non demordono in questa attivita' di bonifica sociale che va ulteriormente incoraggiata. Le amministrazioni debbono attrezzarsi meglio per operare con trasparenza e rispetto delle regole. La Calabria e' l'unica regione che si e' giuridicamente attrezzata con la stazione unica appaltante proprio per evitare situazioni inquinate da parte della criminalita' e poteri forti. Stiamo lavorando per renderla al piu' presto attuativa''. Minniti “Strategia permanete contro le mafie”. ''E' mafia potente e invasiva quella a cui i Carabinieri e la Procura Antimafia di Reggio Calabria, con una operazione di grande professionalità, hanno assestato un colpo micidiale fermando una trentina di persone." Lo dichiara Marco Minniti, Ministro ombra degli Interni del Partito Democratico. "Alla Procura e all'Arma,un ringraziamento e complimenti vivissimi. Operazione che merita il plauso di tutti perché colpire la mafia che allunga le mani sugli appalti significa liberare il mercato e l'imprenditoria dalle ipoteche violente che comprimono e impediscono lo sviluppo. Ma operazione importante anche perché le opere eseguite dalle imprese mafiose risultano di sempre più scarsa qualità mettendo a rischio, oltre lo sviluppo, anche la vita e l'incolumità dei cittadini." "Si continui - conclude Marco Minniti - con una strategia quotidiana e permanente contro le mafie per liberare i territori in cui sono insediate da ogni condizionamento" Napoli “Rivedere i protocolli di legalità”: L'onorevole Angela Napoli, in una nota, ha commentato l'operazione svolta stamane dai carabinieri nel reggino, richiamando l'attenzione sulle "collusioni politico-istituzionali della 'ndrangheta''. "Grazie all'infaticabile opera - è detto nella nota - del Comando provinciale dei carabinieri e della Dda di Reggio Calabria è stato inferto un duro colpo alle cosche della 'ndrangheta di una parte del territorio ionico reggino. Anche l'operazione di questa mattina evidenzia come la 'ndrangheta, con le sue collusioni politico-istituzionali, sia padrona di ogni parte del territorio calabrese e come sia inserita in tutti gli appalti pubblici e nelle varie amministrazioni''. "Credo - prosegue la componente della commissione Giustizia alla Camera - che sia giunto il momento di fare un'attenta valutazione sull'efficacia sia delle certificazioni antimafia che dei vari protocolli per la legalità, essendo ormai palese la capacità delle singole cosche di gestire nelle diverse fasi ogni tipo di appalto e di riuscire a controllare qualsiasi attività imprenditoriale. Chi in Calabria continua a colludere con la 'ndrangheta dovrebbe meditare sulla gravita' di questi rapporti che finiscono col pesare negativamente sullo sviluppo della nostra regione e sull'incolumità di tutti quei magistrati che con coraggio combattono ogni tipo di criminalità organizzata".
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