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Inchiesta Why Not
Inchiesta Why Not, parla il PG Jannelli 15/01 "Nella conduzione dell'inchiesta Why Not
c'é da parte di tutti noi il massimo impegno perché
su questa vicenda si gioca la credibilità nostra e dell'intera
magistratura calabrese". Lo ha detto il procuratore generale
di Catanzaro, Enzo Jannelli, a conclusione di una riunione di coordinamento
per fare il punto sull'inchiesta avocata nei mesi scorsi dalla Procura
generale dal pm di Catanzaro Luigi de Magistris. Alla riunione, presieduta
dal pg Jannelli e protrattasi per quasi tre ore, hanno partecipato
i sostituti della Procura generale che conducono l'inchiesta, Domenico
De Lorenzo ed Alfredo Garbati, il pm Pier Paolo Bruni ed i magistrati
della Procura della Repubblica di Paola (Cosenza) che stanno conducendo
una delle indagini collegate all'inchiesta Why not, quello sugli appalti
per l'energia eolica. A proposito della riunione di stamattina, Jannelli
ha detto che "si è trattato di un normale incontro di
coordinamento, imposto dalla natura dell'inchiesta Why Not, tra i
diversi uffici che stanno indagando su fatti tra loro connessi".
Nell'inchiesta Why Not sono confluiti diversi filoni d'indagine riguardanti
presunti illeciti nella gestione di finanziamenti pubblici nazionali
e comunitari. Gli indagati sono 40. Tra loro ci sono anche il Presidente
del Consiglio, Romano Prodi, ed il Ministro della Giustizia, Clemente
Mastella, indagati dal pm De Magistris per i loro presunti rapporti
con l'imprenditore Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia
delle opere della Calabria e personaggio attorno al quale ruota l'intera
inchiesta. L'inchiesta Why Not è stata avocata dall'avvocato
generale di Catanzaro, Dolcino Favi, all'epoca in cui, prima della
nomina di Jannelli, era procuratore generale facente funzioni, a causa
della presunta incompatibilità di De Magistris. Incompatibilità
determinata dalla decisione di De Magistris di iscrivere nel registro
degli indagati il ministro Mastella dopo che in precedenza il Guardasigilli
aveva chiesto al Csm il trasferimento dell'ex titolare dell'inchiesta
Why Not. La richiesta di Mastella era giunta a conclusione di un accertamento
ispettivo dal quale erano emerse presunte irregolarità da parte
di De Magistris nella conduzione delle inchieste Why Not, Poseidone
e Toghe lucane.
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del 28/01/2004
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