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Emergenza rifiuti: calabresi contrari ai rifiuti campani
Si allarga il fronte contro i conferimenti dei rifiuti campani in Calabria. No dei sindaci dell’alto Tirreno, di Cassano e di Crotone. preoccupazione della CGIL 10/01Si allarga il fronte del no in Calabria verso la decisone di conferire parte dei rifiuti campani in discariche calabresi. Una decisione che non è stata accettata dagli amministratori locali della nostra regione. Un fronte che di ora in ora aumenta le fila raccogliendo un malcontento che viene dal basso, dalla popolazione, che anche in Calabria è pronta a farsi sentire. E inatnto a Roma sono in corso in queste ore una serie di incontri tra esponenti del Governo e rappresentanti delle Regioni disponibili ad accettare un quantitativo di rifiuti provenienti dalla Campania per contribuire a risolvere l'emergenza di queste settimane. Al momento, non è stato deciso se convocare ed eventualmente quando convocare per domani un nuovo incontro plenario tra Governo e Regioni sul tema. Da quanto si apprende, invece, una serie di contatti vi sarebbero tra il supercommissario straordinario Gianni De Gennaro e il capo dipartimento per lo sviluppo delle Economie territoriali della Presidenza del Consiglio dei ministri, Francesco Boccia e gli assessori e i tecnici di alcune Regioni, sotto il coordinamento e la supervisione del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. Gli incontri e i contatti servono per capire la quantità e il tipo dei rifiuti che le Regioni potrebbero eventualmente far arrivare dalla Campania e smaltire nei propri siti. Sindaco di Cassano: ci opporremo. "In termini di solidarietà e di collaborazione con lo Stato e con la Regione Campania, assediata ancora una volta dall'emergenza rifiuti, il Comune di Cassano All'Ionio, ha già dato". Ad affermarlo, in una nota, è il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianluca Gallo. "Già nell'ottobre del 2006 - sostiene Gallo - abbiamo subito l'imposizione formale dello smaltimento, presso la nuova discarica di contrada 'La Silva', appena inaugurata, di oltre 1000 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania. L'operazione ha provocato nella comunità locale forti polemiche politiche e vibrate proteste da parte della popolazione residente". "Il sindaco Gallo - è scritto nel comunicato - da subito, annuncia battaglia sulla ventilata ipotesi di procedere allo smaltimento di buona parte dei rifiuti campani nuovamente presso la discarica consortile di contrada 'La Silva'". "Con tutti i gravi problemi del quotidiano - sostiene Gallo - relativamente alla gestione ordinaria e straordinaria dei servizi alla collettività e le note ristrettezze economiche in cui, come ente locale, siamo costretti a muoverci, non possiamo consentirci di peggiorare ulteriormente la nostra situazione, anche per quanto riguarda lo smaltimento dei nostri rifiuti solidi urbani, che una volta esaurita la buca di accoglienza, ci vedrà costretti a trasferire i nostri presso altri siti, con il conseguente aggravio di spesa per l'ente e quindi per i cittadini utenti. Spero e mi auguro, ha affermato il sindaco di Cassano, che in questa occasione, in chi è chiamato a decidere, prevalga il buon senso". "Di certo - conclude il sindaco di Cassano - non resteremo a guardare. Ci opporremo con ogni mezzo all'eventuale provvedimento, che ancora una volta violenterebbe e penalizzerebbe il nostro territorio, già in forte credito in materia di salvaguardia ambientale" Sindaci alto Tirreno: Assolutamente contrari. C'é preoccupazione nell'alto Tirreno cosentino per il possibile utilizzo della discarica consortile di Scalea per i rifiuti provenienti dalla Campania. Per questo motivo, i sindaci di Scalea, Papasidero, Tortora, Santa Domenica Talao, San Nicola Arcella, Grisolia, Praia a Mare, Buonvicino, Verbicaro e Aieta hanno inviato un telegramma al presidente della giunta regionale, Agazio Loiero, all'assessore alle politiche ambientali, Diego Tommasi, e al commissario per l'emergenza rifiuti, prefetto Salvatore Montanaro. "I sottoscritti sindaci - è scritto nel telegramma - preoccupati per le notizie che vedrebbero la Calabria quale regione individuata per lo smaltimento dei rifiuti della regione Campania manifestano la loro più assoluta contrarietà che si verifichi la suddetta evenienza. Sottolineano che il sito della discarica di Scalea non può essere in alcun modo utilizzato per la suddetta emergenza atteso che il già precario equilibrio del settore rifiuti calabrese ed in particolare dell'alto Tirreno cosentino vanificherebbero gli sforzi che quotidianamente le amministrazioni compiono al fine di incrementare la raccolta differenziata che rende l'attuale discarica correttamente utilizzata. Il verificarsi di una sciagurata ipotesi di utilizzo della discarica di Scalea per lo smaltimento dei rifiuti della Regione Campania ci vedrebbe costretti a mettere in atto tutte le iniziative tese ad impedire una simile ipotesi" Sindaco di Crotone: no a conferimento rifiuti campani. "Non siamo nelle condizioni logistiche di ospitare a Crotone i rifiuti provenienti dalla Campania. Tutto ciò non per mancanza di volonta ma perché già con i nostri rifiuti siamo in una situazione di emergenza. In questo momento mi sto recando alla Regione proprio per discutere della questione". Lo ha detto all'ANSA il sindaco di Crotone, Peppino Vallone, interpellato telefonicamente riguardo alla possibilità di trasferire parte dei rifiuti della Campania nella città ionica. Tommasi “Mai parlato di siti o quantità”. L'assessore regionale all'ambiente, Diego Tommasi, in una nota ha evidenziato che "nel tavolo di ieri, convocato dal presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi per tentare di superare questa `emergenza nazionalé, non si è parlato né di siti, né di quantità di rifiuti in arrivo verso la Calabria". "Le indiscrezioni - prosegue Tommasi - sui siti e sulle quantità di rifiuti, servono solo ad alimentare un allarme ingiustificato, nel momento in cui servirebbero senso di responsabilità e grande unità in Calabria e nel Paese. Sottolineo nuovamente che la situazione della nostra regione, che, è vero, presenta alcuni punti di forte criticità a causa dell'impiastica carente esistente, non è affatto nelle stesse condizioni della Campania. Ciononostante il nostro apporto solidale alla Campania, come ci sollecita il governo, non lo faremo mancare, pur consapevoli delle nostre minime disponibilità". "Nella riunione di ieri, lo voglio ribadire, abbiamo accolto - ha concluso Tommasi - l'appello del presidente Prodi ad assumerci ciascuno le proprie responsabilità istituzionali affinché l'immagine dell'intero Paese non venga ulteriormente compromessa a livello internazionale ma l'impegno è circoscritto temporaneamente e nei limiti angusti delle nostre responsabilità come aveva preannunciato in una dichiarazione il presidente della Regione Loiero. E' solo un fatto di responsabilità nazionale e civile, tutto qua" CGIL: Una decisione preoccupante. Perplessità e preoccupazione sono espressi dal segretario regionale della Cgil, Massimo Covello, e dal segretario generale della Cgil di Crotone, Antonio Spataro, circa il conferimento in Calabria dei rifiuti della Campania. "Tale volontà - sostengono i segretari della Cgil - dall'alto valore politico, cozza drammaticamente con una situazione della nostra Regione drammatica e conclamata di crisi ambientale incombente. I siti di stoccaggio e di smaltimento calabresi, soprattutto nel Crotonese, sono ampiamente a rischio saturazione e ciò ha già innescato forti allarmi tra le popolazioni locali culminati con la grande manifestazione del 22 dicembre scorso. Non vorremmo che dietro la volontà solidaristica si celasse l'intenzione di consentire ampliamenti di siti assolutamente inaccettabili". La Cgil Calabrese e di Crotone ritengono che il "superamento della gestione commissariale in Calabria - aggiungono - debba, in primo luogo, produrre il ripristino delle normali procedure democratiche e concertative che implicano il confronto istituzionale e sociale. Per questo motivo e più in generale per dare alla questione rifiuti una valenza ordinaria e non di ordine pubblico, chiedono alla Giunta Regionale di promuovere urgentemente una sede di confronto con le Istituzioni e le Parti Sociali interessate" Pignataro (Pdci) “In calabria esiste
già l’emergenza”. "L'assessore regionale
all'ambiente Diego Tommasi si preoccupi principalmente di risolvere
l'emergenza rifiuti in Calabria e poi pensi a come e dove smaltire
quelli campani". Ad affermarlo è l'On. Fernando Pignataro
deputato calabrese del PdCI, il quale pur rimarcando come il principio
di solidarietà nazionale debba sempre essere onorato, considera
però rischioso in questo caso importare in Calabria rifiuti
di altre regioni. "La nostra regione - ricorda Pignataro - vive
da anni in una condizione di grave emergenza ambientale ed il fatto
di non aver ancora definito e in modo conclusivo approvato un piano
regionale dei rifiuti in grado di pianificare una situazione che in
certe aree è divenuta intollerabile, dimostra come sia pericolosa
ed approssimativa la decisione di smaltire in Calabria rifiuti provenienti
ad esempio dalla Campania. Non si capisce esattamente - continua il
deputato del PdCI - soprattutto quale area del territorio calabrese
sarebbe in grado di ricevere rifiuti se consideriamo che proprio un
mese fa circa si sono svolte in contemporanea due grandi manifestazioni
di protesta da parte dei cittadini di Gioia Tauro e Crotone, contro
rispettivamente il paventato raddoppio del termovalorizzatore e contro
il raddoppio della discarica. La Calabria - teme Pignataro - rischia
seriamente di implodere dal punto di vista ambientale se a breve scadenza
non si assumono decisioni che razionalizzano lo smaltimento dei rifiuti
su base regionale senza che si creino ulteriori allarmismi nei confronti
delle popolazioni locali, le quali giustamente temono ripercussioni
anche sulla salute soprattutto dei propri figli. In conclusione dunque,
l'assessore Tommasi si impegni ad affrontare in modo definitivo la
vicenda calabrese che non può più essere rinviata e
lasciata in mano ai soliti speculatori che si arricchiscono sulla
pelle dei cittadini senza alcuno scrupolo. Questo - conclude l'esponente
comunista - deve essere il primo obiettivo che la giunta regionale
deve porsi nel 2008 prima che sia troppo tardi e che la tragedia a
cui stiamo assistendo in Campania non si registri anche in Calabria" Capigruppo CDL Regione: Discutiamone in Consiglio. "Chiediamo al presidente Bova di indire immediatamente una conferenza dei capigruppo per la convocazione di un consiglio straordinario sulla gravissima vicenda dei rifiuti campani che saranno ospitati anche in Calabria". E' quanto affermano in una nota congiunta i capigruppo della Cdl, Pino Gentile, Michele Trematerra, Alberto Sarra, Mimmo Crea, Sergio Abramo e Francesco Galati. "La Giunta non può arrogarsi il diritto - aggiungono - di assumere una decisione del genere by-passando il consiglio regionale, anche perché c'é il grave rischio che la soluzione cosidetta transitoria diventi definitiva le parole pronunciate ieri sera dal ministro Nicholais a Porta a Porta sono state illuminanti. Nicholais ha detto testualmente che è stata trovata 'una soluzione politica fra alcune regioni' e questo sottintende una serie di trattative personali che non possono essere fatte sulla pelle dei calabresi". "Vorremmo capire - concludono i capigruppo - perché la Basilicata ha detto no ai rifiuti campani e noi dobbiamo, invece, dire si. Per questo è indispensbaile che si svolga una riunione del consiglio regionale"
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