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Arriva l'influenza
Arriva l’influenza, in Calabria in 40mila a letto entro fine gennaio 22/01 In Calabria, il picco del contagio dell'influenza
stagionale è previsto, secondo gli esperti, per la fine di
gennaio. Tra meno di due settimane il totale di chi è già
a letto con l'influenza salirà a oltre 40 mila persone. L'influenza
2008, definita 'Pacifica', per la presenza di ceppi virali originari
delle Isole Salomone, arcipelago a nord-est dell'Australia, è
iniziata a metà dicembre, anche se non ha ancora espresso tutto
il suo potenziale. "Il freddo di queste ultime due settimane
- dice, in una nota, Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università
degli Studi di Milano - favorisce il diffondersi dell'influenza che
ha anticipato il suo picco rispetto all'inverno scorso. Nei prossimi
giorni il virus raggiungerà il suo massimo stagionale. Chi
sarà colpito dovrà ricorrere ai farmaci antivirali come
oseltamivir, che bloccando la replicazione del virus riducono la durata
e l'intensità dell'influenza, oltre che il contagio di altre
persone." "Inoltre, su consiglio del medico - prosegue l'esperto
- devono essere assunti farmaci di automedicazione come acido acetilsalicilico,
paracetamolo, meglio se associati a vitamina C, antistaminici, farmaci
per la tosse e il mal di gola, per alleviare i fastidiosi sintomi
che il virus porta con sé". Secondo una indagine, resa
pubblica oggi, l'influenza coinvolge ogni anno da 100 a 200 mila calabresi.
La ricerca segnala, sulla sensibilità verso questa malattia
di stagione, un comportamento poco responsabile da parte dei cittadini.
Infatti, in Calabria, oltre il 60% dei cittadini ritiene il vaccino
lo strumento più adatto per prevenirla, ma solo il 33% assicura
di essersi vaccinato. Inoltre, solo quattro calabresi su dieci conoscono
i farmaci antivirali specifici per l'influenza e, ancora oggi, uno
su quattro dichiara di curarsi con gli antibiotici. "Questi dati
sono preoccupanti. Il vaccino e i farmaci antivirali - ha riferito
ancora Pregliasco. - sono fondamentali, soprattutto nelle persone
a rischio, per affrontare l'influenza. Invece, ancora oggi la sensibilità
alla vaccinazione è troppo bassa, come la conoscenza dei farmaci
antivirali. In compenso, sono ancora troppe le persone che credono
di curare l'influenza con gli antibiotici che non solo sono inutili,
ma addirittura dannosi, poiché l'influenza è una malattia
virale. La terapia antibiotica ha un ruolo solo se si verificano complicanze
di origine batterica, come broncopolmoniti o polmoniti."
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