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Convegno contro l'usura a Lamezia
Notte di fuoco per un posto auto tra calabresi nell’aretino: un morto ed un ferito. Sei arresti 06 dic 08 Nessun legame con la 'ndrangheta o con altre
forme di criminalità organizzata. Gli inquirenti sembrano certi
che quanto accaduto a Meleto, frazione di Cavriglia in provincia di
Arezzo, dove un uomo è stato ucciso la scorsa notte in un conflitto
a fuoco, sia il frutto dell' eccessivo nervosismo dei protagonisti.
Niente faide ma solo una lite per il parcheggio dell'auto. Nella sparatoria
è morto Nicola Andreacchio, 35 anni, mentre é rimasto
ferito alla testa Salvatore Deluca di 33 anni: medicato all'ospedale
fiorentino di Careggi, questa mattina è stato dimesso. Il proiettile
lo ha solo sfiorato. In manette è finito Orlando Vecché,
40 anni, con l'accusa di omicidio volontario. Quattro, forse sette,
i colpi sparati con la sua pistola, ritrovata in casa. E' stato il
tragico epilogo di una lite di vicinato cominciato all'alba, ma le
ruggini tra le due famiglie erano antiche. Rancori che giorno dopo
giorno, anno dopo anno, si sono acuiti fino agli spari della scorsa
notte. La famiglia avversa abita davanti al Vecché. Già
altre volte gli abitanti della zona avevano assistito a litigi, quasi
sempre per ragioni futili. Ieri alle sei di mattina lo scontro verbale
fra un componente della famiglia Vecché e la sorella di Andreacchio.
La sera una sorte di resa dei conti. Sembra che Andreacchio, operaio
edile, sia giunto sul posto assieme a tre suoi amici, tutti residenti
a Mercatale Valdarno. L'idea era di fare una "sceriffata",
una sorta di minaccia pubblica per far capire chi comandava fra i
due nuclei familiari. Andreacchio aveva con sé una pistola.
Potrebbe aver sparato un colpo intimidatorio in aria provocando la
reazione immediata di Orlando Vecché, che si è affacciato
alla porta di casa ed ha sparato verso i quattro. A terra sono rimasti
Andreacchio colpito a morte e Deluca ferito alla testa. I carabinieri,
giunti in breve tempo, sono entrati nella casa di Vecché, lo
hanno arrestato e sequestrato l'arma. Una decina le persone ascoltate
in caserma, dai carabinieri e dal pm Julia Maggiore. Sei gli arresti. Sono salite a sei le persone finite in carcere dopo la notte di fuoco che a Cavriglia ha provocato la morte di una persona dopo una lite per un posto auto. Oltre all'uomo accusato dell'omicidio, Orlando Vecché, i carabinieri hanno messo le manette ai polsi a cinque uomini che si trovavano in compagnia di Nicola Andreacchio, il 37enne rimasto ucciso. Andreacchio, secondo la ricostruzione degli inquirenti, era il capo del gruppo che alle 22,00 di ieri si era presentato a casa del Vecché per "mettere le cose a posto" dopo il litigio del mattino. Un litigio che rappresentava una tappa delle tante discussioni che avevano visto negli anni contrapporsi le famiglie Vecché e Samà (con la quale era imparentato l'Andreacchio). Anche sulla scorta di questi arresti, e sul presupposto che il primo a sparare, forse a scopo intimidatorio, sia stato proprio l'Andreacchio, i legali del Vecché puntano alla legittima difesa. Per questo sarebbero intenzionati a chiedere la immediata scarcerazione del loro cliente. Per martedì mattina è stata fissata l'udienza di convalida dei sei provvedimenti restrittivi.
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