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Rifiuti, riunione a Catanzaro
Emergenza rifiuti in Calabria, tregua armata dopo la riunione con i sub Commissari. La Regione minimizza 11 ago 08 E' una sorta di tregua armata, in attesa di nuovi provvedimenti, tra i sindaci e l'Ufficio del Commissario per l'emergenza ambientale in Calabria. Questo è come si può descrivere il clima dopo la riunione tra i sub commissari Luisa Latella e Antonio Falco (il commissario Goffredo Sottile, nonostante la situazione precipiti di ora in ora, è assente e tornerà domani) e i rappresentanti istituzionali dei comuni che ospitano le discariche individuate per il conferimento dei rifiuti provenienti dall'impianto Sovreco di Crotone al cui titolare è stato revocato il certificato antimafia. Tre ore circa di confronto definito al termine "molto equilibrato" con i sindaci di Cassano allo Ionio e Scalea, decisi a confermare il proprio no al provvedimento, e il vicesindaco di Lamezia Terme dove nel pomeriggio si terrà un Consiglio comunale aperto alla presenza anche dei presidenti delle Province di Catanzaro, Ferro, Cosenza, Oliverio, e Crotone, Iritale. Era assente, invece, il rappresentante del Comune di Catanzaro. "Siamo riusciti - ha detto il prefetto Latella - a trovare delle piccole soluzioni. Adotteremo nuovi provvedimenti e in due giorni vedremo di risolvere la questione". La Regione nicchia e per bocca del neo assessore regionale all’ambiente Silvio Greco, che ha avuto assegnata la delega, con relativa patata bollente, proprio questa mattina dal presidente Loiero ha affermato "Ritengo che quella imboccata sia la strada giusta per risolvere il problema". Tra le ipotesi percorribili ci sarebbe la rimodulazione dell'ordinanza prefettizia. Ma i segnali che vengono dai comuni interessati non vanno verso questa direzione, visto che il vertice è stato disertato dai rappresentanti delle Amministrazioni di Catanzaro e di Lamezia Terme Catanzaro impugna l'ordinanza e il 18 ufficializza
in Consiglio il No al conferimento. Il Consiglio comunale
di Catanzaro si riunirà in seduta straordinaria il 18 agosto
"per mettere a punto le ulteriori iniziative per ottenere la
revoca dell'ordinanza del prefetto Sottile". E' quanto si afferma
in una nota del Comune. "La decisione è stata adottata
- prosegue la nota - dopo una lunga riunione congiunta tra l'esecutivo
e la conferenza dei capigruppo. Nei giorni che precederanno la riunione
del Consiglio, un gruppo di amministratori controllerà le operazioni
di conferimento dei rifiuti ad Alli, monitorando le quantità
che arriveranno dai Comuni delle province di Crotone e Cosenza. Alla
fine della riunione, giunta e conferenza dei capigruppo hanno stilato
un breve documento con cui si chiede l'immediata revoca dell'ordinanza
del prefetto Sottile". "La conferenza dei capigruppo e la
giunta comunale della città di Catanzaro - è scritto
nel documento - respingono con forza i contenuti dell'ordinanza emessa
dal commissario per il superamento delle criticità ambientali
in Calabria, prefetto Goffredo Sottile. Tale atto è stato prodotto
senza la necessaria e indispensabile concertazione con gli Enti locali
e rischia, per la sua superficialità e la sua imprudenza, di
creare notevoli disagi nei Comuni interessati all'operazione. La netta
opposizione della città di Catanzaro al conferimento di ulteriori
rifiuti nella discarica di Alli non è preconcetta ed è
esclusivamente legata al pericolo che l'impianto, già prossimo
all'esaurimento, possa giungere al collasso ben prima dei due anni
programmati, tempo assolutamente necessario per ampliare la discarica
e realizzare un nuovo sistema di compostaggio e smaltimento dei rifiuti".
"Già in altre occasioni - prosegue il documento - la città
di Catanzaro ha dimostrato la sua partecipe solidarietà ai
problemi determinati dalle questioni ambientali, accettando che un
discreto quantitativo di rifiuti campani fosse conferito ad Alli.
Oggi, queste condizioni di emergenza non esistono e sono state, semmai,
create proprio dall'improvvida decisione del prefetto Sottile che
non ha seguito l'unica e più ragionevole soluzione: la requisizione
dell'impianto di Columbra". "Conferenza dei capigruppo e
giunta comunale - conclude il documento - nel chiedere l'immediata
revoca del provvedimento, vigileranno, in attesa della riunione del
Consiglio comunale, affinché l'equilibrio e la responsabilità
da sempre manifestata dal Comune Capoluogo ogni qual volta si è
trattato di prendersi carico delle altrui difficoltà (anche
quelle determinate da errori e irresponsabilità) non vengano
violati da quanti, per insipienza e incapacità, non riescono
a dare soluzioni ai problemi della collettività" Sindaco Crotone “Reazioni scomposte”: "Senza entrare nel merito del provvedimento adottato dal prefetto Sottile è evidente che se il dato è quello riscontrato dal Prefetto stesso siamo di fronte ad un atto dovuto". A sostenerlo, in una nota, è il sindaco di Crotone, Peppino Vallone, in riferimento alle problematiche emerse dopo la decisione di conferire in altri siti i rifiuti provenienti dalla discarica Sovreco. "E' chiaro che la successiva fase - prosegue Vallone - imporrà maggiore chiarezza circa l'evolversi di una situazione che ci preoccupa perché potremmo realmente trovarci, fra qualche tempo, davanti ad un fatto emergenziale per il nostro territorio e non solo. Quello che sorprende è la reazione di alcuni sindaci i quali rispetto ad una problematica della città di Crotone, dovuta ad un fatto emergenziale e temporaneo, reagiscono in alcuni casi anche in maniera scomposta". "Vorrei ricordare - prosegue Vallone - quello che Crotone da oltre dieci anni ha già dato in tema di rifiuti e di solidarietà verso il resto della nostra regione. E naturalmente anche rispetto a quello che avviene fuori regione. Ricordo che solo nel 2006 a Columbra sono arrivate 30-40 mila tonnellate di rifiuti campani. Ci saremmo aspettati una maggiore sensibilità istituzionale nei confronti della città di Crotone e del suo comprensorio". "Quando sento dire 'abbiamo gia' datò - conclude Vallone - forse sarebbe opportuno che di questa sensibilità amministrativa fosse accreditata più la città di Crotone che altre" Il neo assessore Greco e Loiero minimizzano.
"Non ritengo che la situazione sia da considerarsi un'emergenza.
Bisogna tenere bene i piedi per terra". Lo ha detto Silvio Greco,
neoassessore all'Ambiente della Regione, che sta partecipando alla
riunione nell'ufficio del commissario delegato per l'emergenza ambientale
sulla vicenda dei rifiuti di Crotone. "Siamo davanti ad una situazione
- ha aggiunto Greco - che ci può consentire la gestione di
un evento, anche se sicuramente problematico. Alla luce di quello
che ha dichiarato il presidente Loiero, ritengo si possa guardare
con ottimismo al futuro. Certo è necessario partire con qualcosa
di immediato: lavorare sulla differenziata in modo da risparmiare
più soldi e ottenere risultati migliori con meno discariche.
E' chiaro che bisogna affrontare la situazione e mi pare che il commissario
abbia in proposito le idee chiare". Tallini “Sottile agisce senza poteri e competenze”. "Il provvedimento emesso dal prefetto Sottile sulla discarica di Crotone difetta dei presupposti essenziali, anche per la la carenza di potere e l'incompetenza assoluta dell'autorità emanante". A sostenerlo é il consigliere regionale Domenico Tallini. "Prendendo in esame - afferma Tallini in una nota - la legislazione in materia di smaltimento dei rifiuti, in particolare la legge numero 225 del 1992, è di tutta evidenza che in Calabria non esiste più il Commissario per l'emergenza ambientale, ma solo per la criticità, essendo venuta meno la stessa emergenza ambientale. In questo ambito, le competenze sono limitate alle iniziative già programmate e in corso di attuazione". "Di conseguenza - aggiunge Tallini - non rientra nei limiti oggettivi e soggettivi del prefetto Sottile il provvedimento da lui emesso, perché non attiene a un procedimento già in corso, ma a una criticità sopravvenuta e occasionale, non dovuta peraltro a cause soggettive ma a ragioni soggettive, quali la situazione della società proprietaria delle discarica di Crotone". "L'ordinanza emessa - conclude Tallini - è stata quindi emessa in assoluta carenza di potere e competenza da parte del prefetto Sottile ed è, inoltre, priva di ogni motivazione, in quanto si limita solo a prendere atto di una richiesta del presidente della Giunta regionale". Corbelli invoca Berlusconi. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha chiesto al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, un intervento per risolvere la situazione venutasi a creare in Calabria dopo la chiusura della discarica Sovreco di Crotone. "L'invito - ha detto Corbelli - è quello di affontare l'emergenza rifiuti in Calabria con lo stesso impegno con il quale ha affrontato il caso Napoli, prima che la situazione calabrese esploda così come è avvenuto in Campania con conseguenze devastanti e drammatiche". "Il coordinatore di Diritti Civili - è scritto in un comunicato - critica le amministrazioni locali, a vari livelli, 'incapaci di risolvere questo grave problema' e stigmatizza anche 'l'ingiustificato silenzio del Governo centrale sulla grave ed esplosiva vicenda calabresé". "Il problema rifiuti in Calabria è una vera e propria emergenza sociale - sostiene Corbelli - la regione non può essere abbandonata al suo destino anche per il grave problema dei rifiuti. L'emergenza spazzatura in tutto il territorio regionale costituisce una priorità urgente. I rifiuti sono una polveriera pronta ad esplodere. Si corre il rischio, reale, che se non si affronta subito, seriamente e concretamente il problema la situazione possa degenerare pericolosamente. Le prime avvisaglie di questi giorni sono inequivocabili. Si rischia una guerra tra comuni". A parere del leader di Diritti civili "bisogna intervenire in tempo e trovare soluzioni giuste e adeguate alla gravità della situazione. Berlusconi anziché continuare ad andare a Napoli ogni fine settimana, a fare la solita passerella mediatica, si spinga un pochino oltre e venga anche in Calabria, nella regione che durante l'ultima campagna elettorale aveva visitato e promesso di premiare con la nomina di un Ministro e che invece non solo ha escluso nella formazione del suo esecutivo ma ha letteralmente cancellato dalla sua agenda di Governo"
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