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A Riace porte aperte agli immigrati
A Riace porte aperte agli immigrati nelle case sfitte del centro storico 25 ago 08 La solidarietà, per chi fugge dalla
propria terra in cerca di un futuro migliore, non ha confini. E così,
dopo l'allarme del sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, sul
sovraffollamento del centro di accoglienza siciliano, tre sindaci
della Locride hanno offerto la loro disponibilità ad accogliere
gli immigrati nei loro comuni. I primi cittadini di Riace, Domenico
Lucano, di Caulonia, Ilario Ammendolia, e di Stignano, Piero Sasso,
sono pronti ad accogliere gli immigrati nelle case sfitte dei centri
storici, in ex edifici scolastici ed anche in una struttura concessa
dalla Diocesi di Locri. Oltre alla solidarietà per l'accoglienza,
la presenza degli immigrati servirebbe anche per rivitalizzare i borghi
antichi dei tre comuni che da anni ormai sono spopolati per effetto
dell'emigrazione. "Noi siamo disponibili - ha detto Lucano -
ad accogliere gli immigrati che arrivano sulle coste italiane. Gli
immigrati sono, secondo noi, una risorsa che va valorizzata. Si consideri
poi che così facendo riusciremmo a rivitalizzare i nostri borghi
antichi che da anni si sono spopolati". Per il sindaco di Caulonia,
Ilario Ammendolia, si tratta di "una iniziativa di solidarietà.
Vogliamo lanciare un messaggio di accoglienza verso gli immigrati
proprio da un territorio, come la Locride, che spesso è conosciuto
solo per fatti negativi". I tre sindaci hanno già qualche
idea su come dislocare gli immigrati e anche sul numero di persone
da accogliere. "Bisogna agire - ha detto il sindaco di Stignano
- con animo di solidarietà. Si tratta di essere umani che vanno
accolti in modo adeguato. E' bene ricordare che anche noi italiani,
un secolo fa, siamo stati emigranti e abbiamo ricevuto la giusta e
adeguata accoglienza". A Riace, utilizzando le case sfitte nel
centro storico, troverebbe posto una ottantina di immigrati. C'é
poi la Casa del Pellegrino, di proprietà della Diocesi di Locri
e concessa in comodato d'uso al Comune, dove ci sarebbero altri 150
posti letto. A Caulonia si pensa di utilizzare, oltre alle case del
centro storico, anche un ex edificio scolastico: la disponibilità
complessiva sarebbe di una cinquantina di posti letto. Altri cinquanta
immigrati potrebbero trovare posto nelle abitazioni del borgo antico
di Stignano. A Riace, piccolo centro del reggino famoso per il ritrovamento
dei Bronzi, l'idea di ridare vita al centro storico con l'accoglienza
degli immigrati è una esperienza già collaudata. La
portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati,
Laura Boldrini, ha detto che "Riace è un comune che dal
2001 ha aderito a una rete che fa capo al servizio di protezione per
richiedenti asilo e rifugiati. E mi pare che i rifugiati si sono ben
integrati e hanno anche rivitalizzato l'economia locale. Questo è
un esempio di come l'integrazione è qualcosa di accessibile,
possibile e concreto".
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