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Calabria ancora in fiamme
Stato d’allerta per gli incendi nel cosentino. Dolosi gli incendi a Vadue. Proteste di Loiero “Disegno criminale contro il territorio”. 120 roghi in Calabria. Gli ispettori in Regione 16 ago 08 Il prefetto di Cosenza, Pietro Lisi, ha presieduto una riunione del Centro coordinamento soccorsi dedicata ad un esame della situazione degli incendi. A conclusione della riunione, cui hanno partecipato i rappresentanti delle forze di polizia, dei vigili del fuoco, dell'esercito, della Provincia e dell'Azienda sanitaria, è stato deciso di mantenere lo stato di allerta malgrado emerga "una situazione - riferisce la Prefettura - complessivamente sotto controllo, con un impegno preminente che, allo stato, è finalizzato alla bonifica ed allo spegnimento dei focolai residui". Incendio doloso quello di ieri a Vadue. Un capannone industriale distrutto e gravi danni ad una decina di imbarcazioni realizzate in un altro stabilimento: è il bilancio dell'incendio sviluppatosi ieri a Carolei, nel cosentino, e messo sotto controllo solo stamani. Le fiamme avevano lambito anche una casa di cura. Un incendio che, secondo il sindaco, è di origine dolosa. Le fiamme hanno annerito anche alcune abitazioni che, comunque, non sono state raggiunte dall'incendio grazie all'intervento dei mezzi aerei e delle squadre a terra che hanno lavorato per tutta la notte. Ingenti, invece, i danni alla vegetazione, in particolare ad una vasta aerea coltivata a castagneti e uliveti. "Sicuramente - ha detto il sindaco, Umberto Silvagni - si tratta di un incendio doloso. Ci sono delle testimonianze, infatti, che parlano di focolai appiccati in più punti". In miglioramento la situazione anche a Rossano, un altro dei centri del Cosentino maggiormente colpiti dagli incendi. Nel corso della notte alcune abitazioni sono state evacuate per l'avvicinarsi delle fiamme, poi domate dalle squadre a terra che hanno impedito che gli edifici rimanessero danneggiati. Danni consistenti, invece, si registrano nei vasti uliveti che si trovano nella zona. Stamani la situazione è in via di miglioramento. Loiero “Disegno criminale contro la Calabria”. "C'é un disegno criminale ormai chiaro che mira a distruggere il patrimonio naturalistico della Calabria". E' l'allarme lanciato, con una dichiarazione, dal presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero. "Oltre duecento roghi in due giorni e tutti dolosi - aggiunge Loiero - la dicono lunga. Gli interventi della Protezione civile sono stati finora puntuali, ma per quanto si potrà andare avanti in questa lotta tra Stato e antistato, quest'ultimo costituito da un centinaio di delinquenti che attentano al territorio e mettono a rischio case e persone?". "E' un corsa affannosa - dice ancora Loiero - ma per fortuna quest'anno c'é un controllo degli incendi come mai si è verificato in Calabria. Questi criminali agiscono con motivazioni diverse e raggiungono lo stesso scopo. Bruciano per dimostrare di avere il controllo mafioso del territorio. Bisogna fermarli". Secondo Loiero, "le forze dell'ordine stanno lavorando con impegno e qualche risultato è stato ottenuto. Ma bisogna insistere e fare di più, producendo uno sforzo esemplare altrimenti ogni impegno di governo diventa inutile. E' interesse di tutti, quindi, denunciare" Sono 120 i roghi segnalati. Sono state 120 le segnalazioni di incendio giunte da stamani alla centrale operativa della Protezione civile regionale della Calabria. Una situazione fronteggiata con l'impiego di tutti i mezzi aerei a disposizione: sei Canadair della flotta nazionale e cinque elicotteri della protezione civile regionale, oltre, naturalmente, le squadre a terra. Nel Cosentino due Canadair ed un elicottero stanno operando nella zona di Corigliano. Lo stesso numero di mezzi è a Longobucco ed un altro aereo sta operando su Cardeto. E' finito, invece, l'intervento su Rossano, che ha impegnato il sistema antincendio da ieri. Un elicottero ed un Canadair sono al lavoro a Caccuri, nel crotonese, mentre due elicotteri sono all'opera, rispettivamente, a Lamezia Terme ed a Gagliano, un quartiere di Catanzaro. Al momento, secondo quanto è stato riferito, non ci sono situazioni di pericolo per abitazioni e persone. A Rossano bruciati 350 ettari di macchia. Sono 350, secondo una prima stima del Corpo forestale dello Stato, gli ettari interessati dall'incendio sviluppatosi ieri nelle vicinanze di Rossano, nel cosentino, e proseguito anche oggi. In particolare è stata interessata dal fuoco una superficie di macchia mediterranea, rimboschimento di pino domestico e uliveti di proprietà privata ed in parte proprietà comunale. Complessivamente, sulla zona hanno operato cinque canadair oltre alle squadre a terra, tra le quali quelle del Corpo forestale di coordinamento distrettuale e della caserma di Rossano. Le fiamme sembrerebbero adesso sotto controllo. La scorsa notte a Rossano, durante i festeggiamenti per la festa patronale, ci sono stati momenti di paura. Centinaia di persone hanno abbandonato la piazza in cui era in corso un concerto a causa del fumo che aveva invaso tutta l'area. Dopo il rogo di Rossano, vietati i fuochi d’artificio. La situazione critica determinatasi a Rossano a causa degli incendi di bosco ha indotto il questore di Cosenza, Raffaele Salerno, a vietare i fuochi d'artificio organizzati per la festa patronale. Proprio per la gravità della situazione è stata così revocata l'autorizzazione che era stata concessa in un primo tempo per lo svolgimento dei fuochi. Sul posto, insieme ai vigili del fuoco ed ai carabinieri, la scorsa notte è intervenuto il personale dei Commissariati di polizia di Rossano e Castrovillari. E' stato necessario, tra l'altro, mettere in sicurezza un deposito di bombole di gas che era minacciato dalle fiamme. Il fumo ha invaso la piazza del centro storico in cui era in corso un concerto costringendo molte persone ad allontanarsi verso la zona marina. Alcune persone sono state colte da malore perché intossicate dal fumo. Gli ispettori in Regione. Funzionari della Protezione civile nazionale sono stati oggi in Calabria dove hanno incontrato i responsabili della sala operativa regionale e, subito dopo, il presidente della Regione, Agazio Loiero. Il capo ufficio dell'attività aeronautica, gen. Luciano Massetti, ed il capo ufficio emergenze, Fabrizio Curcio, hanno prima visitato la sala operativa, incontrando il responsabile Eugenio Ripepe. Nel corso dell'incontro, secondo quanto si è appreso, è stato chiarito il motivo della visita dei due funzionari, decisa perché ieri, da Roma, un dirigente non sarebbe riuscito a mettersi in contatto con la sala operativa regionale della Calabria. Una circostanza che, però, è stata smentita dai funzionari calabresi che hanno evidenziato, invece, come ci siano stati 300 contatti con il centro che coordina, a livello nazionale, gli interventi aerei, e la sala operativa calabrese. Massetti e Curcio hanno poi incontrato Loiero, il quale ha ribadito ai due funzionari che il numero spropositato di incendi (ieri ne sono stati segnalati circa 300 tra protezione civile e vigili del fuoco e quasi tutti, secondo gli esperti, sarebbero di origine dolosa) rende impossibile fronteggiarli. Loiero ha quindi sottolineato la necessità di un maggior controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine per prevenire il fenomeno. Corbelli “Una taglia sui piromani”. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha rivolto un appello al Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, per "istituire una taglia per i piromani". "I piromani - afferma Corbelli - che stanno distruggendo il Paese sono dei delinquenti che stanno, in molti casi, perseguendo un preciso disegno criminale. Vanno per questo subito individuati e assicurati alla giustizia". "Ci sono tra di loro - aggiunge - alcuni che procurano un danno enorme, devastante per l'ecosistema, il paesaggio, il clima e il turismo. Coloro che hanno appiccato il fuoco in questi ultimi giorni e ultime ore non possono perciò restare impuniti. Troppo grande e irreparabile è il danno che hanno provocato". "Chiedo quindi al Ministero dell'Ambiente - conclude Corbelli - di istituire, di concerto con le Regioni interessate, un provvedimento straordinario. Una taglia consistente da assegnare a chi permetterà, con la sua testimonianza decisiva, di scoprire e assicurare alla giustizia i piromani che stanno devastando le nostre regioni". E’ tutto il sud che brucia. Dopo
mesi senza fiamme, brucia il Sud Italia. E il bilancio di due giorni
di incendi boschivi, che sono stati agevolati dalla mancanza di precipitazioni,
e ieri dalle alte temperature e dal forte vento di scirocco, è
pesantissimo: un morto e altre quattro persone intossicate in Sicilia,
migliaia di evacuati ieri in Puglia, oltre ai danni ambientali e economici,
stimati dalla Coldiretti in 5.550 euro per ogni ettaro di bosco andato
a fuoco, 55 milioni dall'inizio dell'anno. La regione più colpita
è la Calabria: più di 200 i roghi tra Ferragosto e oggi,
tutti dolosi, secondo il governatore Agazio Loiero, che parla di un
"disegno criminale". Se le fiamme sono soprattutto al Sud,
i canadair della Protezione civile sono dovuti intervenire oggi anche
in Sardegna, Abruzzo, Lazio, Piemonte e Liguria. Rispetto all'anno
scorso però in tutta Italia gli incendi boschivi sono decisamente
in calo: tra maggio e agosto di quest'anno sono diminuiti dell'87
per cento rispetto allo stesso periodo del 2007, secondo i dati resi
noti ieri dal ministro dell'Interno Roberto Maroni. Mentre il Corpo
forestale dello Stato, che prende in considerazione un periodo più
ampio, parla di una contrazione del 50 per cento (da 5562 a 2791)
per complessivi 22.631 ettari distrutti dall'inizio dell'anno. Un
invito a non abbassare la guardia e a applicare le pene agli incendiari
viene dal ministro dell'Agricoltura Luca Zaia. E oggi un piromane,
è stato arrestato in Basilicata; mentre in Abruzzo un minorenne
ha confessato di aver accidentalmente provocato un rogo che ha distrutto
un centinaio di ettari di bosco in provincia di Pescara, nella zona
tra Popoli e Bossi.
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