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Toghe lucane sotto inchiesta
Toghe Lucane indagate: A Potenza sit in a sostegno di Woodcoock e De Magistris 04/07 Cinque striscioni (a sostegno dei pm di Potenza, Henry John Woodcock, e di Catanzaro, Luigi de Magistris, sul "giornalismo libero" e sul "malaffare in lucania") e un sit-in di tre ore davanti al Palazzo di Giustizia del capoluogo lucano: è stato questo il modo con cui i rappresentanti di alcune associazioni di cittadini della Basilicata hanno dimostrato il loro "affetto e solidarietà" al lavoro dei sostituti procuratori delle inchieste "Vallettopoli" e "Toghe lucane". La manifestazione, a cui hanno partecipato una quarantina di persone, è iniziata stamani a Potenza intorno alle 10. Primo atto, l'esposizione degli striscioni lungo la cancellata che circonda il Tribunale: "Furti, intrighi e malaffare, la morte della lucania", "Il giornalismo libero è l'aria pura della democrazia, come l'illegalità ne è la morte", "Woodcock e De Magistris, siamo con voi", "Il Csail Val d'Agri è con voi" e "Forza Woodcock e De Magistris, l'Italia per bene è con voi", e non fa nulla se in quest'ultimo c'é un errore di ortografia, perché "é il pensiero che conta", spiega uno dei manifestanti. Alcune telecamere hanno ripreso la scena e non è mancato chi, come qualche automobilista di passaggio, ha chiesto ai vigili urbani se "Fabrizio Corona fosse tornato a Potenza", o se "c'é qualche altro vip in manette", a memoria dei tempi di Vallettopoli. Ma il vero senso della manifestazione è stato quello di dare "una nuova immagine della Basilicata, martoriata da scandali e polemiche", ha spiegato il presidente del Csail (Comitato per lo sviluppo delle aree interne lucane), Filippo Massaro, lontano dai clamori mediatici delle inchieste, perché "noi non entriamo nel merito - ha aggiunto il segretario regionale di Cittadinanza attiva, Maria Antonietta Tarsia - ma diamo il nostro sostegno senza protagonismo". Il Tribunale del riesame annulla la perquisizione a Labriola. Il tribunale del Riesame di Catanzaro, accogliendo le istanze presentate dagli avvocati Nicola Rocco e Aldo Casalinuovo, difensori dell'avvocato Giuseppe Labriola, presidente dell'Ordine degli avvocati della provincia di Matera e segretario provinciale di Alleanza nazionale, ha annullato il provvedimento di perquisizione e sequestro eseguito nel giugno scorso su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Luigi De Magistris. Il provvedimento era stato eseguito nell'ambito dell'inchiesta "Toghe lucane" che vede Labriola indagato per reati associativi finalizzati alla corruzione in atti giudiziari. Lo ha reso noto lo stesso Labriola. "Ho la coscienza tranquilla - ha detto Labriola - e mantengo la fiducia nella magistratura. Abbiamo respinto quanto mi è stato contestato, anche attraverso il deposito di atti che chiariscono la mia posizione"
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