Chiusura Polti: Ultimo atto di una
lunga serie di dismissioni. Gentile: "La Regione promuova iniziative".
Rio: "Realizzare un fondo di solidarietà"
13/01 La decisione di Polti Sud di chiudere l' impianto produttivo
di Piano Lago provoca ''viva preoccupazione ed indignazione per la
grave situazione di crisi determinatasi con la conseguente perdita
di 200 posti di lavoro'': a sostenerlo sono Anna Aurora Mancuso, presidente
della Comunita' Montana del Savuto e l' intera Giunta dell' ente.
“La chiusura della Polti – è scritto in una nota-
è l'ultimo atto di una lunga serie di dismissioni (ricordiamo
la DNE, la EBI, la MICROFISBA, la IOM e altre) che hanno messo in
ginocchio il tessuto produttivo e sociale della zona, indebolendo
fortemente un territorio come quello del Savuto che, già debole,
attraverso la zona industriale di Piano Lago puntava invece ad un
forte rilancio. Lo scempio verificatosi sul territorio con la chiusura
della Polti deve far riflettere fortemente le istituzioni su come
alcune aziende, che in passato hanno deciso di investire in Calabria
avvalendosi soprattutto di fondi pubblici, lungi dal perseguire anche
l'interesse dei nostri territori, hanno depredato gli stessi con un
inaccettabile sistema del "mordi e fuggi" che merita di
essere denunciato a gran voce. E' per questo che riteniamo necessario
un immediato intervento della Regione affinchè la gravissima
vicenda della Polti venga portata sui tavoli del Governo nazionale
e si avvii un confronto con l'azienda, finalizzato al recupero dell'attività
produttiva. La grave crisi che interessa ormai tutti i settori e la
drammatica situazione occupazionale che investe il territorio (ricordiamo
anche l'ormai antico problema dei lavoratori precari LSU e LPU, che
da tempo aspettano risposte per la loro stabilizzazione) richiede
un forte intervento di tutti i livelli istituzionali per la messa
in atto di incisive e non più prorogabili azioni di contrasto,
in grado di bloccare l'emorragia di posti di lavoro che sta ormai
irreversibilmente fiaccando il tessuto socio-economico dell'intera
Regione.
Gentile “La Regione promuova
iniziative”
13/01 ''Ancora una volta un'azienda che usufruisce dei benefici delle
leggi dello Stato chiude i battenti in Calabria. La Polti di Piano
Lago improvvisamente ha annunciato di chiudere gli stabilimenti senza
proporre soluzioni alternative a salvaguardia dei posti di lavoro
di circa 200 unita'''. E' quanto sostiene in una nota il segretario
della commissione finanze del senato, Antonio Gentile, circa la vertenza
dell'azienda Polti di Piano Lago (Cosenza). ''La Regione Calabria
- ha aggiunto - deve farsi carico assieme alle forze sindacali ed
al Ministero del Lavoro di una forte iniziativa al fine di riconvertire
lo stabilimento in difesa innanzitutto di 200 famiglie che si troverebbero
improvvisamente senza salario e magari con grosse difficolta' di ricollocazione
in un mercato del lavoro sempre piu' in crisi. Non si puo' con amarezza
riscontrare, ancora una volta, che certi imprenditori utilizzano le
nostre zone industriali solo al fine di poter usufruire delle agevolazioni
governative e 'mollare' il campo non appena si intravedono talune
difficolta' fisiologiche presenti nei cicli economico industriali
del nostro Paese''. ''Sarebbe veramente interessante sapere - ha concluso
Gentile - come mai solo oggi queste industrie chiudono per aprire
altrove e sapere anche se tutte le leggi sono state rispettate allorquando
si decise di aprire lo stabilimento in Calabria. E' oltraggioso il
comportamento dell'Azienda Polti, non solo verso gli operai ma verso
tutti i calabresi che l'hanno accolta con fiducia e con speranza''.
Raffaele Rio (Eurispes) : “Realizzare
un fondo di solidarietà”
''Realizzare un Fondo di sviluppo e di solidarieta' per salvaguardare
i livelli occupazionali esistenti ed aumentare il potere contrattuale
delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori sulle attivita' di
rilancio del tessuto economico calabrese''. E' quanto prevede una
proposta ''per fare ripartire il sistema Calabria'' avanzata da Raffaele
Rio, presidente di Eurispes Calabria. ''Il sindacato calabrese - afferma
Rio - puo' giocare un ruolo determinante per la crescita dell' economia
regionale se, pero', accetta di condividere un ruolo piu' strategico
che movimentista. Si tratta, in altri termini, di imboccare un percorso
innovativo che, oltre allo strumento tradizionale e fondamentale della
protesta e della mobilitazione, si appropri della strategia della
programmazione''. Per il presidente di Eurispes Calabria ''il tessuto
imprenditoriale calabrese presenta dei bassissimi livelli di internazionalizzazione,
elevato nanismo e poca propensione all' innovativita'. Cio' ha l'
effetto di ridurre la competitivita' delle nostre aziende e produce
il progressivo smantellamento, da parte di importanti gruppi industriali
di altre aree del Paese, dei loro stabilimenti e dei loro disegni
di investimento. Un atteggiamento strutturale e preoccupante che,
soprattutto negli ultimi anni, ha spinto la mobilita' sociale verso
il basso, aumentando i regimi di precarieta' e le famiglie che si
trovano in condizioni di poverta' e di quasi poverta'''. ''A questo
punto - sostiene ancora Rio - invitiamo i segretari Castagna, Sbarra
e Pignataro ad un incontro per verificare l' opportunita' di istituire
in Calabria un fondo di sviluppo e di solidarieta'. Un progetto che
avrebbe l' obiettivo di stimolare l' economia regionale attraverso
la formulazione di investimenti strategici a vantaggio sia dei lavoratori
sia degli imprenditori calabresi, investire in imprese contribuendo
alla loro creazione e al loro sviluppo anche attraverso mirati servizi
di consulenza, creare nuovo lavoro e preservare i livelli occupazionali
esistenti e, infine, promuovere una cultura economica tra i lavoratori
in modo da aumentare la loro influenza nelle politiche di programmazione
e di sviluppo della Calabria''.