HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Cronaca
Relazione della minoranza della commissione antimafia

 

Relazione della minoranza della commissione antimafia sulla ndrangheta calabrese.

Dopo l'area del reggino e' quella di Vibo Valentia, secondo i componenti di minoranza della commissione parlamentare antimafia, la provincia piu' inquinata e piu' condizionata sia per la presenza di una forte 'ndrina, quella dei Mancuso di Limbadi, sia per la ''debolezza dei personaggi politici locali - e' scritto nella relazione - che hanno chiesto i voti ai Mancuso o con gli stessi hanno rapporti di collusione che durano da molto tempo''. La situazione nel vibonese e' ritenuta ''particolare' anche per ''l'alto numero di logge massoniche - prosegue la relazione di minoranza della commissione parlamentare antimafia - tra cui qualcuna copertaþa cui aderisce il fiore fiore della borghesia; attraverso queste logge sono condizionateþtutte le scelte urbanistiche, economiche e politiche della citta'. Con la recente operazione ''Dinasty'' della squadra mobile di Vibo Valentia dell'ottobre 2003 il clan Mancuso di Limbadi ha ricevuto un duro colpo. Per la prima volta tra i 62 arrestati compaiono non solo quelli appartenenti all'ala militare, ma anche personaggi dirigenti come Pantaleone Mancuso del 1947, detto Luni. La 'ndrina dei Mancuso era arrivata al dominio totale su tutti e su tutto. Allorquando si presentava uno dei Mancuso o un tramite di essi, nessuno osava negare un favore sia quando si trattava di una attivita' privata sia pubblica''. Anche nelle altre province calabresi la situazione e' ritenuta preoccupante. ''Nel catanzarese - prosegue la relazione facendo riferimento a note della Dia - l'attivita' estorsiva e' lo strumento tipico attraverso cui le cosche attuano il controllo e lo sfruttamento del territorio. L'azione criminale e' indirizzata verso tutti gli operatori economici, siano essi imprenditori o esercenti commerciali. L'area maggiormente interessata al fenomeno e' quella di Lametta Terme, a seguito dell'importante ruolo che la cittadina ha assunto per lo sviluppo dell'intera regione. Benche' gli esponenti di rilievo delle cosche lametine siano attualmente in stato di detenzione, le cosche endogene presentano sicuramente un livello organizzativo piu' evoluto se messo a confronto con quello degli altri gruppi criminali presenti nel catanzarese e si caratterizzano per la loro capacita' di gestire, ad alti livelli, una vasta e diversificata gamma di attivita' criminose, che vanno dall'estorsione all'usura, dal traffico di stupefacenti a quello di armi''.
Nella provincia di Crotone si registra la presenza di sodalizi della 'ndrangheta tra i piu' organizzati e pericolosi, con proiezioni nel Nord Italia, Europa e Americhe, e saldi rapporti di alleanza con le cosche del reggino, principalmente per il traffico di droga. ''Le cosche crotonesi - sostengono i commissari di minoranza dell'antimafia - che al momento stanno vivendo una fase di ristrutturazione, prevalentemente insistono sul litorale ionico, dove gli interessi economici sono maggiormente presenti. Il gruppo di maggior prestigio e' sempre quello della famiglia Arena di Isola Capo Rizzuto che pero' essendo attualmente indebolito piu' di altri dalle inchieste giudiziarie, non esercita piu' una ''leadership'' incontrastata, tanto da dover convivere, in contrapposizione latente con le altre cosche. Nei centri provinciali sono presenti piccole ma agguerrite compagini criminali, che a livello locale mantengono un ferreo controllo del territorio, anche grazie alle alleanze strette con i gruppi maggiori''.
I commissari di minoranza della commissione antimafia ritengono che, negli ultimi anni, il territorio del cosentino e' stato fortemente condizionato da un violento scontro armato tra i clan e dalla consumazione di numerosi reati che evidenziano i nuovi caratteri della 'ndrangheta. '' L'intero - conclude la relazione - territorio di Cosenza, in cui, per contiguita' territoriale e criminale, deve considerarsi incluso quello di Paola o comunque del comprensorio dell' alto Tirreno Cosentino, essendosi ritrovato di colpo e per lungo tempo privo degli esponenti delinquenziali storici, e' divenuto terreno di libera caccia per l'emergente clan dei Bruni, alias Bella Bella, che, nel frattempo, aveva accorpato intorno a se soggetti ormai perdenti delle zone di Castrovillari, Cassano, Paola e Cosenza e, pertanto proprio nel 1999, aveva iniziato a svolgere piu' ampie attivita' illecite (traffico di droga, rapine, estorsioni a commercianti e sui lavori pubblici, ecc.) ponendo a capo di ogni attivita' un proprio referente e su ogni singola zona del territorio''.

Dopo Fortugno un clima di tangibile paura

''Con l'omicidio Fortugno si e' aperto un nuovo scenario criminale e nel contempo politico. Certo e' difficile prevedere quello che riservera' l'immediato futuro; tuttavia e' tangibile il clima di paura e di preoccupazione che vive in Calabria soprattutto chi e' chiamato ad amministrare la cosa pubblica o sta facendo impresa, due attivita' che negli ultimi anni sono diventate particolarmente a rischio''. E' quanto scritto nella relazione della minoranza della Commissione parlamentare antimafia. ''L'omicidio Fortugno - prosegue la relazione - ha cambiato molte cose, tra queste la percezione dei giovani del fenomeno 'ndrangheta. Hanno capito, all'improvviso e nel modo piu' brusco, che non e' possibile alcuna forma di convivenza con il potere mafioso. I giovani di Locri sono stati i protagonisti assoluti di uno straordinario movimento di lotta contro la 'ndrangheta che non ha precedenti in Calabria. Mai nel passato si era vista una mobilitazione cosi' vasta ed una partecipazione cosi' corale che si e' estesa in tutta Italia con questi giovani che hanno girato le scuole del centro e del nord per spiegare ai loro coetanei cosa significhi vivere giorno dopo giorno con i mafiosi che circolano normalmente ed abitualmente in piazza e nelle vie del paese''. ''Hanno spiegato anche - conclude - come sia difficile in quelle realta' esercitare la democrazia e vivere una vita di relazione normale, come si fa tra coetanei e in rapporto con gli adulti''.

Rapporti tra ndrangheta e massoneria e ndrangheta con i politici

''La relazione di maggioranza non fa cenno, neppure incidentalmente, ai rapporti tra 'ndrangheta e massoneria, cosi' come non fa cenno, quasi fosse un problema inesistente, a casi emblematici di rapporti della 'ndrangheta con esponenti politici''. E' quanto scrivono nella loro relazione i componenti di minoranza della commissione parlamentare antimafia facendo riferimento alla situazione della 'ndrangheta in Calabria. ''La 'ndrangheta - si aggiunge nella relazione - ha chiuso con le guerre del passato che avevano insanguinato in modo particolare la provincia di Reggio Calabria ed e' uscita da quel periodo piu' rafforzata perche' ha selezionato i suoi quadri dirigenti ed ha creato una struttura di comando in grado di chiudere tutte le faide aperte - tranne quella di Locri che e' continuata fino ad oggi - e di decidere sulle strategie future di comune accordo tra tutte le 'ndrine piu' forti e piu' prestigiose. La relazione di maggioranza, dopo aver fatto una fotografia della realta', sfugge pero' al compito principale di chiedersi e di comprendere il motivo del perche' si sia giunti alla odierna situazione e di individuare le strategie che, in concreto, possano contrastare un fenomeno che, allo stato attuale, potrebbe apparire difficile da contrastare al punto da sembrare invincibile. Se avesse voluto affrontare il problema in modo adeguato, avrebbe dovuto prendere l'avvio dalla relazione sulla Calabria approvata dalla Commissione al termine della legislatura precedente''. ''La relazione di maggioranza - si prosegue - fa cenno a quella relazione solo per riabilitare alcuni personaggi che in quel documento erano stati indicati, senza alcuna volonta' di criminalizzazione, a solo titolo esemplificativo di un costume di contiguita' diffuso nella societa' calabrese, come paradigma di casi emblematici e documentati di rapporti a rischio tra esponenti delle istituzioni ed esponenti indagati e, quanto meno contigui, alla criminalita' organizzata reggina. Se la 'ndrangheta viene valutata e considerata come fenomeno criminale puro e semplice esente da contaminazioni politiche, massoniche, o di altri poteri deviati, allora l'analisi non potra' che essere parziale, insufficiente, anzi addirittura fuorviante rispetto alla realta'''. ''E' evidente - conclude la relazione - che, trattando la 'ndrangheta come puro e semplice dato criminale e delinquenziale, si corre il rischio che anche le ipotesi di contrasto risultino inadeguate e perdenti''

Il traffico di esseri umani

''C'e' anche una novita' che e' segnalata dalla Direzione Nazionale Antimafia e cioe' la presenza di mafiosi calabresi nei traffici di esseri umani gestiti da organizzazioni mafiose straniere. In questi casi ci sono accordi pattizi che sono particolarmente convenienti per la 'ndrangheta''. E' quanto sostengono i componenti di minoranza della commissione parlamentare antimafia circa gli interesse della 'ndrangheta nell'immigrazione clandestina. ''L'ampiezza - prosegue la relazione - del fenomeno della immigrazione clandestina, che in larga parte ha interessato i territori del distretto, con particolare riferimento alla provincia di Crotone - e' sito in quel circondario uno dei piu' grandi centri di accoglienza d'Europa - e la zona della Sibaritide, con prevalenza per le localita' di Corigliano e Rossano, non poteva non suscitare anche gli appetiti di gruppi criminali, attenti alla possibilita' di ulteriori profitti, da realizzare non tanto con il coinvolgimento diretto nelle operazioni di ingresso dei clandestini nel territorio dello Stato, quanto con l'offerta di contributi utili al raggiungimento dei fini dell'organizzazione straniera, previa adeguata ricompensa in armi o droga o mediante partecipazione diretta alle attivita' delittuose, tra le quali assumono particolare rilevanza il traffico di stupefacenti, il traffico di armi e la tratta di esseri umani''. Le indagini compiute su questo fronte ''offrono - conclude la relazione - un quadro, sufficientemente certo, del fenomeno criminale in esame, connotato da un interesse, sempre piu' crescente, delle organizzazioni criminali allo sfruttamento degli immigrati nei vari settori della prostituzione, del lavoro nero e della utilizzazione illecita delle cosiddette badanti''.

Mellea. “Sosteniamo la relazione della minoranza antimafia”

''Come associazione condividiamo e sosteniamo la relazione fatta dalla minoranza in commissione parlamentare antimafia. Da parte nostra c'e' tutto il nostro impegno per diffonderla''. E' quanto ha detto il presidente dell'Osservatorio Falcone-Borsellino-Scopelliti, Carlo Mellea, stamane a Catanzaro a margine di una manifestazione durante la quale e' stato presentato il calendario con le foto delle manifestazioni organizzate dall'associazione. ''Esiste un forte connubio - ha aggiunto Mellea - tra mafia e politica. Nella relazione di maggioranza, stranamente, si evita di fare riferimento ai nomi politici e questo non e' un aspetto positivo. In Calabria la 'ndrangheta rappresenta una forte potenza economica e quindi occorre da parte di tutti un impegno incisivo per combatterla. Riteniamo, infatti, che servono a poco le passerelle quando poi scarseggia una azione incisiva di contrasto''. Per diffondere i contenuti della relazione di minoranza della commissione parlamentare antimafia l' Osservatorio Falcone-Borsellino-Scopelliti promuovera' a maggio un incontro durante il quale sara' presentato anche il libro dell'onorevole Giuseppe Lumia dal titolo 'Politica e Mafia'. Il 16 febbraio prossimo nei locali della 'Casa delle Culture' di Catanzaro si svolgera' un incontro con gli studenti del liceo artistico durante il quale verranno proiettati spezzoni del film sulla storia di Paolo Borsellino.

 


 

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti