Pisanu
trasmette la relazione sulla Calabria a parlamento e Consiglio Regionale.
“La ndrangheta non è invincibile”. Quasi 5.000
arresti effettuati. Caso Fortugno risultati al più presto.
11/02 Oltre 4.700 persone arrestate, quasi 37.000 denunce e 37 latitanti
catturati tra l' agosto e l' ottobre dello scorso anni: sono queste
alcune delle cifre contenute nella relazione che il ministro dell'
Interno, Giuseppe Pisanu, ha inviato nei giorni scorsi al Parlamento
ed al Consiglio regionale della Calabria per illustrare lo stato di
avanzamento del programma di contrasto alla 'ndrangheta calabrese
avviato nell' estate del 2004. Il progetto fu messo a punto, per incarico
dello stesso ministro Pisanu, dal prefetto Luigi De Sena, allora vice
capo della Polizia e direttore della Polizia criminale, oggi prefetto
di Reggio Calabria. ''Con questa sua recente nomina - si afferma in
una nota del Viminale - il governo ha voluto dare, dopo l' assassinio
del vicepresidente Fortugno, un forte segnale di continuita' operativa
nella lotta all' illegalita' nella regione. Il prefetto De Sena puo'
infatti mettere ora a frutto, nel coordinare l'attuazione del piano,
il patrimonio di esperienza maturato nel suo lavoro di impostazione,
svolto sulla base di una intensa serie di confronti con le diverse
realta' istituzionali ed associative calabresi''. Il Viminale spiega
anche che il Piano Calabria ''persegue l'obiettivo di indebolire e
debellare la 'ndrangheta agendo lungo tre linee di intervento, diverse
per contenuti e tempi di attuazione ma strettamente collegate tra
loro'': massimo sforzo nel controllo del territorio, aggressione ai
patrimoni criminali e coinvolgimento delle istituzioni locali per
elevare gli standard di sicurezza. Nella prima fase, spiega il Viminale,
si e' prodotto il massimo sforzo nel controllo del territorio, a presidio
della sicurezza dei cittadini. ''L' impegno delle forze di polizia
e della magistratura - si spiega - e' stato premiato da risultati
di grande rilievo, sintetizzati nei dati riferiti al periodo 1ø
agosto 2004-31 ottobre 2005: arrestate 4.785 persone e denunciate
altre 36.979; catturati 37 latitanti, tra cui 4 inseriti nel 'programma
speciale di ricerca dei 30 latitanti piu' pericolosi'; smantellate
23 associazioni mafiose, 99 associazioni per delinquere e 15 associazioni
finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti''. In tutte le province,
inoltre, sono stati istituiti tavoli permanenti o si sono svolti incontri
con i rappresentanti istituzionali e delle categorie produttive ''per
affrontare i gravi problemi legati alle estorsioni e agli atti intimidatori''.
Le forze di polizia hanno individuato i responsabili di 250 sui 392
episodi estorsivi denunciati, segnalando 528 persone all' autorita'
giudiziaria. Sono stati inoltre predisposti progetti per realizzare
sistemi di videosorveglianza nei centri urbani, negli insediamenti
produttivi e lungo le strade d' interesse strategico. La seconda fase,
invece, ''mira ad aggredire i patrimoni criminali e fa leva anche
sull' intensificazione delle attivita' informative ed investigative''.
Per l' individuazione delle ricchezze illecitamente accumulate dalla
'ndrangheta ''sono state definite nuove e piu' penetranti strategie,
nel cui ambito e' stato costituito, a Reggio Calabria, un gruppo di
lavoro coordinato dalla Dia per la condivisione delle informazioni
tra forze di polizia''. Le misure di prevenzione patrimoniale complessivamente
proposte fino allo scorso 6 dicembre sono 19; quelle di prevenzione
personale assommano a 377, mentre gli avvisi orali sono stati 718.
''Con le prime due fasi - si afferma nella nota del Viminale - si
sono dunque rinforzate sia le attivita' di prevenzione sia quelle
repressive, che verranno ora ulteriormente affinate grazie al potenziamento
dell' intelligence''. La terza fase, infine, prevede il coinvolgimento
delle istituzioni locali ''nella realizzazione di progetti tecnologici,
per elevare gli standard di sicurezza, e di programmi di formazione
per la diffusione della legalita'. Quest' ultima linea di intervento
guarda, evidentemente, a risultati di piu' lunga maturazione sul terreno
della coesione sociale, di quella presa di coscienza collettiva che
- conclude la nota - resta la condizione indispensabile per la sconfitta
della 'ndrangheta da parte dello Stato, delle istituzioni locali e
di tutti i calabresi onesti''. ''E' auspicabile che un risultato positivo,
specialmente in ordine al movente, possa essere raggiunto al piu'
presto'': e' quanto si legge nella relazione del ministro Giuseppe
Pisanu, al Parlamento e al Consiglio regionale, sullo stato di avanzamento
del Programma Calabria, in relazione alle indagini sull' omicidio
di Francesco Fortugno. Pisanu rileva come ''gli organismi investigativi
delle forze di polizia e la magistratura procedono in maniera intensissima
e senza soluzione di continuita' alle attivita' investigative sull'
omicidio''.
Sfatare il mito dell’invincibilità
''Un luogo comune che occorre sfatare con forza e' il mito dell'
invincibilita' della mafia per il suo forte radicamento sul territorio
e per l' acquiescenza, a volte la passivita', che accompagna i suoi
comportamenti'': e' quanto rileva il ministro dell' interno Giuseppe
Pisanu nella relazione al Parlamento e al Consiglio regionale sullo
stato di avanzamento del Progetto Calabria. ''Questa convinzione e'
erronea - dice Pisanu - e va respinta con la dovuta energia. Basta
a dimostrarlo l' impegno delle istituzioni che, proprio in quella
regione, ha visto cadere vittime illustri tra gli appartenenti alle
forze di polizia e alla magistratura. Mai dobbiamo cedere al ricatto
e alla intimidazione. In una regione che vive costantemente il clima
dell' emergenza voglio affermare e dimostrare coi fatti che l' unica
vera emergenza e' la straordinarieta' dell' impegno quotidiano, fatto
di adempimento dei doveri e delle responsabilita'''. Pisanu parla
a tal proposito di una lezione ereditata dal giudice Falcone che deve
valere anche in Calabria e per rendere tangibile questo impegno il
Ministro dell' Interno ha impartito direttive affinche' nella Prefettura
di Reggio Calabria venga costituita una specifica struttura di supporto
che dovra' svolgere compiti che non debbono essere confusi con le
missioni attribuite all' ufficio di rappresentanza del Governo, operando
con l' unica finalita' di tradurre in realta' i contenuti del Programma
Calabria. Nella parte finale della sua relazione Pisanu si sofferma
sui compiti che deve avere la struttura di missione: ''quella - dice
il Ministro - di essere il volano del Programma Calabria che, per
la sua architettura e per le sue finalita', va ben oltre i compiti
assegnati alla Prefettura di Reggio Calabria, anche se la stessa deve
esserne coinvolta''. A tal proposito il Ministro confida in una sinergia
tra i compiti della Prefettura e quelli della struttura di missione:
''senza questa sinergia - dice Pisanu - sarebbe infatti impossibile,
a mio avviso, tradurre in realta' concreta i contenuti del Programma
Calabria''
Nessuna misura speciale per la Calabria
Non ci sara' nessuna misura speciale in nessuna parte d'Italia e
neppure in Calabria ''dove l'omicidio Fortugno va considerato come
un evento particolarmente doloroso e drammatico ma inquadrato nella
realta' calabrese'': lo ha detto il ministro dell'Interno Pisanu,
rispondendo alla domanda di un giornalista, nel corso di una conferenza
stampa al Viminale sul voto del 9 e 10 aprile. Le procedure di voto
per le prossime elezioni politiche, ha spiegato oggi il ministro,
''sono semplificate'': non si avranno piu' 3 schede ma solo 2, una
per la Camera e una per il Senato. L'elettore esprimera' il voto tracciando
un segno sul simbolo della lista prescelta. Non e' possibile infatti
manifestare 'voto di preferenza' per i candidati: la lista e' bloccata.
Il sistema di votazione non si applica pero' cosi' a tutto il territorio
nazionale. Pisanu ha spiegato che per la Camera l'eccezione e' costituita
dalla Valle d'Aosta, dove l'unico seggio viene attribuito col maggioritario
uninominale. Al Senato le eccezioni sono costituite, oltre che dalla
Valle d'Aosta (si vota col sistema maggioritario semplice), anche
dal Molise (a cui spettano 2 senatori eletti con sistema proporzionale
ma senza premio di maggioranza) e dal Trentino dove si vota con il
vecchio sistema: 6 senatori vengono eletti col sistema maggioritario
semplice in altrettanti collegi uninominali, mentre l'ultimo senatore
e' eletto in base al recupero regionale dei voti non utilizzati. Per
quanto riguarda il voto all'estero, il ministro ha spiegato che ogni
elettore ricevera' un plico che rimandera' al consolato entro le ore
16 del giovedi' precedente alle elezioni. All'estero vale il sistema
proporzionale puro e c'e' il voto di preferenza. Delle quattro circoscrizioni,
alcune eleggono 2 parlamentari, altre 1 ma le liste possono contenere
fino al doppio dei nomi dei candidati. L'ammontare del finanziamento
massimo per effettuare le elezioni politiche e' di complessivi 393.147.000
euro. La spesa autorizzata per la realizzazione della sperimentazione
informatizzata dello scrutinio nelle 4 regioni (Lazio, Sardegna, Puglia
e Liguria) e' di 34.620.722 euro. Tra le principali scadenze elettorali
che attendono partiti e gruppi politici ricordate oggi da Pisanu:
dal 24 al 26 febbraio per il deposito del contrassegno presso il ministero
dell' Interno e dal 5 al 6 marzo per il deposito delle liste dei candidati.
La Calabria deve compiere il primo
passo
''Mi rivolgo ai calabresi onesti ed alla parte migliore di quella
terra: ci vuole un atto di coraggio collettivo per uscire dalla palude'':
e' questo uno dei passaggi della relazione del Ministro Pisanu al
Parlamento e al Consiglio regionale sullo stato di avanzamento del
Programma Calabria. ''Non posso certo - scrive Pisanu - avere la presunzione
di riuscire da solo a risolvere un problema sul quale si e' depositata
la polvere del tempo. Ma certo voglio gettare un sasso nell' acqua
di uno stagno da tempo immutabile, fare il primo passo, cioe', di
un nuovo percorso che possa segnare una positiva inversione di tendenza''.
''Nel corso degli incontri - prosegue Pisanu a tal proposito - e del
colloqui ricercati e promossi dall' autorita' di governo con tutti
i vertici istituzionali della Regione, si e' potuto cogliere un senso
che ho prima chiamato di abbandono fatto di attendismo, da un lato,
e di vittimismo, dall' altro''. Qui l' appello di Pisanu ai calabresi
onesti ed il ministro cosi' prosegue: ''Non sono gli altri a dover
agire. Deve essere la Calabria tutta, le istituzioni elettive e tutte
le forme di aggregazione sociale e civile. I cittadini, in una parola,
a compiere il primo passo''. Il ministro dell' Interno parla di un
segnale positivo da parte dei ragazzi di Locri, di un ''coraggio senza
eguali e senza precedenti contro la mafia. Prendiamo ad esempio questo
coraggio, seguiamo la loro strada e portiamo ancora piu' avanti la
bandiera e il vessillo di un rinnovamento che sembra schiudere i germogli
di una nuova stagione della vita politica calabrese. Una stagione
che e' stata preannunciata, a livello politico locale, da presidente
Loiero, il cui dinamismo e le cui iniziative il governo centrale incoraggia,
sostenendolo con tutti quei provvedimenti che si rendono necessari''
Criticità nel settore della
Giustizia
Devono essere risolte ''in tempi brevi'' le ''varie criticita' del
settore della giustizia che pesano come un deficit negativo sulla
societa''': e' questo un altro dei passaggi dell' ampia relazione
del ministro dell' Interno Giuseppe Pisanu al Parlamento e al Consiglio
regionale sullo stato di avanzamento del Programma Calabria. ''Criticita'
- scrive Pisanu - che affondano le proprie radici nel passato ma che
oggi non possono tollerare ulteriori indugi. Questo se non vogliamo
vanificare la spinta positiva partita dalla manifestazione di Locri,
ove gruppi consistenti di giovani hanno gridato la loro volonta' di
affrancamento dal giogo dell' illegalita' diffusa e della minaccia
criminale. Come pure non puo' rimanere senza risposta la manifestazione
della notte di Capodanno sempre a Locri. Proprio nella mancanza di
risposte si annida invece il primo germe della criminalita', la prima
forma di illegalita' che, se non contrastata, degenera nelle forme
patologiche della 'ndrangheta''.
Prevalente il metamorfismo criminale
Usa una espressione nuova il ministro dell' Interno Giuseppe Pisanu
per definire la 'ndrangheta calabrese, che viene confermata come una
delle piu' terribili ed agguerrite organizzazioni criminali di stampo
mafioso in Italia: il tratto preminente e' il suo ''metamorfismo criminale'',
dice Pisanu, specificando come il termine aiuta a comprendere la grande
capacita' di ''mimetismo, sociologico e culturale, della propria dimensione
criminale. Adattamento, da un lato ai processi evolutivi e alle grandi
trasformazioni della societa' globalizzata; permanenza, mantenimento
e consolidamento, dall' alto, del suo aspetto arcaico. Entrambi i
due aspetti - scrive ancora Pisanu nella relazione inviata al Parlamento
e al Consiglio regionale sullo stato di avanzamento del Programma
Calabria - si manifestano con intimidazioni, estorsioni ed intromissioni
nei piu' importanti settori economici e politico-amministrativi''.
Pisanu definisce questa ambiguita' solo apparente, una ambiguita'
che il Ministro dell' Interno mette come origine ''dei piu' sanguinosi
ed efferati delitti e l' ostacolo all' affermarsi delle condizioni
preliminari per qualsiasi forma di progresso economico e sociale''.
Da qui una complessita' tale del fenomeno che non si puo' esaurire
nelle competenze del solo Ministro dell' Interno.