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Cronaca
Apertura anno giudiziario della Corte dei Conti

 

Apertura dell’anno giudiziario della Corte dei Conti. Aumentate del 22% le vertenze nel 2005. 86 milioni di euro il danno erariale accertato per l’86

18/02 Sono state in tutto 2.590 le vertenze aperte nel 2005 dalla Procura regionale della Corte dei Conti della Calabria con un incremento pari al 22% sull' anno precedente: di queste 1.145 hanno riguardato l' amministrazione statale, 1.218 gli enti locali e 227 le aziende sanitarie locali. Il dato e' emerso dalla relazione svolta dal procuratore regionale Cristina Astraldi De Zorzi in occasione dell' inaugurazione dell' anno giudiziario 2006. L' apertura della seduta e' stata caratterizzata dalla lettura della relazione del presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria, Domenico Oriani. ''Tra le patologie che emergono dalle pronunce della sezione regionale - ha spiegato Oriani - ci sono il costante ampliamento dei compiti delle amministrazioni territoriali e il progressivo incremento delle risorse disponibili senza un contestuale adeguato rafforzamento dell' impianto organizzativo''. Il presidente della sezione giuridisdizionale, nella relazione, ha indicato ''i radicali cambiamenti apportati alle modalita' di azione della pubblica amministrazione con la introduzione di criteri e valori di natura aziendalistica; la privatizzazione dei soggetti esercenti servizi pubblici; la delegificazione dell' attivita' amministrativa non bilanciati da una pari attenzione alle regole di trasparenza e da una decisa azione di miglioramento della qualita' del livello professionale del personale interno. L' inquinamento dei processi decisionali mediante il ricorso, in misura crescente, al conferimento di natura 'fiduciaria' di incarichi dirigenziali e esterni a consulenti ed esperti in assenza di ben definite trasparenti regole di affidamento e revoca dell' incarico, dando luogo a forme di indebita ingerenza nella direzione politica sulla dirigenza amministrativa in violazione del principio di separazione tra attivita' di gestione della quale e' chiamata a rispondere la dirigenza amministrativa e quella di programmazione, direzione e controllo di competenza dei vertici politici. Controlli di legalita' e di efficienza inficiati da processi di codecisione tra controllore e controllato''. Nella relazione il presidente Oriani ha indicato le sentenze relative a amministratori e funzionari citati per il danno causato dal mancato perfezionamento delle procedure espropriative in termini legali. ''Sono i costi, sarebbe piu' giusto definirli sprechi, - ha sottolineato - cagionati dalla differenza tra il prezzo pagato per effetto della cosiddetta occupazione acquisitiva e la indennita' di esproprio che, in via fisiologica, si sarebbe dovuta corrispondere e delle somme, sempre di rilevante entita', erogate per interessi, rivalutazione monetaria, spese di lite e successiva esecuzione. Occorrerebbe per la migliore salvaguardia del pubblico erario privilegiare il versante organizzativo''. In base ai dati forniti dal presidente Oriani, i giudizi di responsabilita' in materia di contabilita' pubblica non definiti al 31 dicembre scorso sono stati 129, di cui 82 discussi nelle 25 udienze svolte. Le sentenze pubblicate sono state 55 mentre le ordinanze e i decreti risultano essere 16. Il totale degli importi e' pari a un miliardo 946 mila euro. I giudizi di conto non definiti sono 44 alla fine dell' anno, con sette udienze e 29 giudizi discussi; sentenze pubblicate due e ordinanze e decreti 38. In materia di pensioni civili, alla fine del 2005, risultano pendenti 1.088 ricorsi a fronte dei 1.266 dell' anno precedente. Per le pensioni militari risultano pendenti 545 ricorsi a fronte degli 835 giacenti al 31 dicembre del 2004. Per quanto concerne il contenzioso sulle pensioni di guerra, invece, sono 812 i ricorsi pendenti al 31 dicembre scorso rispetto ai 1.323 del periodo precedente. A seguire, nella sua relazione, il procuratore Astraldi De Zorzi, ha messo in evidenza che ''alla fine del 2005 risultavano pendenti 1.520 vertenze con un incremento rispetto al 2004 del 23%. Nell' anno passato sono state conferite 18 deleghe ai militari della sezione accertamenti danni erariali e responsabilita' della Guardia di Finanza e sono stati accertati 86 milioni 878 mila euro con segnalazione di 419 presunti responsabili''. In particolare, sono state indicate le indagini relative alla creazione del servizio socio assistenziale per bambini portatori di handicap e quella relativa alla mancata riscossione dei canoni Aterp. In materia sanitaria e' stata portata avanti l' indagine sulla mancata attivazione dell' Ospedale di Pizzo e sulla mancata utilizzazione, nella Locride, di apparecchiature sanitarie. ''L' attivita' istruttoria - ha indicato Astraldi - ha fatto registrare 1.238 richieste di documenti ed elementi istruttori mentre le archiviazioni sono state, in totale, 2.158. E' significativo che, nel 2005, sono stati invitati a dedurre 520 soggetti con 131 posizioni che sono state archiviate. Gli inviti a dedurre hanno riguardato 86 vertenze mentre sono stati depositati 71 atti di citazione e due istanze di resa di conto. Gli importi di danno richiesti con gli atti di citazione sono ammontati a oltre 51 milioni di euro con un incremento del 36% rispetto all' anno precedente''. ''Nel corso del 2005 - ha sottolineato il procuratore - sono stati accolti o parzialmente accolti 39 atti di citazione, cui sono seguite altrettante condanne o parziali condanne, mentre solo 13 hanno dato luogo ad assoluzione. Sono stati chiesti e convalidati quattro sequestri per un importo totale pari a oltre due milioni di euro. L' attivita' di monitoraggio solta nel 2005 ha fatto rilevare che gli importi di condanna dal 1992 ammontano a 10 milioni 471 mila euro di cui e' stato riscosso il 18%''.

86 milioni di euro il danno erariale accertato per il 2005

18/02 Ammontano ad oltre 86 milioni di euro i danni erariali accertati dalla Corte dei Conti della Calabria nel 2005. Lo ha affermato il procuratore generale della sezione regionale Cristina Astraldi De Zorzi, nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2006. "Di questi - ha sottolineato il procuratore - si e' pero' prescritta una buona parte, a causa dei tempi troppo lunghi per effettuare tutte le verifiche dovute".

Presidente del TAR Reggio “Un offesa il delitto Fortugno”

''Questo grave delitto offende il popolo e le istituzioni della Calabria. Offende il popolo perche' ne vede offuscata la propria storia e la propria immagine di onesta', di laboriosita' e di diffuso impegno civile; offende le istituzioni per l' importante ruolo pubblico ricoperto dalla vittima''. A dirlo e' stato il presidente della sezione reggina del Tar, Luigi Passanisi, che ha dedicato il primo passaggio della sua relazione in occasione dell' inaugurazione dell' anno giudiziario, all' omicidio di Francesco Fortugno. Passanisi, inoltre, ha richiamato ''tutte le istituzioni, nessuna esclusa, a compiere ogni sforzo per migliorare la propria struttura ed il proprio funzionamento al fine di incoraggiare e sostenere la popolazione per far si' che la nostra regione possa collocarsi al piu' presto tra quelle economicamente piu' sviluppate''. Il presidente del Tar, inoltre, ha rivolto un appello affinche' ''dalla prossima legislatura Governo e Parlamento pongano mano ad un complessivo riordino della giustizia amministrativa al fine di dare alla stessa un definitivo assetto, tanto piu' necessario alla stregua del mutato quadro istituzionale''. Poi i dati statistici, con i 13709 ricorsi pendenti al 31 dicembre 2005, ''un trend comunque in diminuzione'', tenuto conto che nell' anno preso in considerazione, sono stati 1290 i ricorsi presentati, a fronte di 2877 sentenze e decreti, decisioni interlocutorie, ordinanze di sospensione e decreti ingiuntivi. Attivita' della pubblica amministrazione, igiene e sanita', e pubblico impiego costituiscono oltre i due terzi, sul totale di 1290 dell' anno 2005, delle tipologie di ricorsi presentati, seguiti significativamente dal settore edile (119) e da materie inerenti la pubblica sicurezza e tributari (98).

Tassone: “ruolo delicato quello della Corte dei Conti”

''La Corte dei conti svolge oggi un ruolo estremamente importante e delicato anche se bisogna capire in quale direzione, dal momento che alcune volte si e' assistito ad una contrapposizione tra la Corte e gli amministratori locali o regionali''. Lo ha detto Mario Tassone, viceministro alle infrastrutture intervenendo, a Catanzaro, alla seduta inaugurale dell' anno giudiziario 2006 della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria. ''C' e' un interesse generale che deve essere tutelato nella difesa dei diritti del cittadino - ha detto Tassone - ma soprattutto della buona amministrazione, seppure quello della buona amministrazione sia un concetto molto labile con confini molto deboli. Ritengo che lo sforzo che deve essere fatto e' di chiedere al legislatore una definizione sempre piu' puntuale di quelle che sono competenze per l' attivita' dell' amministrazione''. Apprezzamento per la relazione del presidente Oriani ''che ha segnalato lacune e fornito idonee proposte attuative'' e' stato espresso dal presidente dell' Ordine degli Avvocati di Catanzaro Giuseppe Iannello. ''Prendiamo atto degli sforzi che si stanno facendo - ha detto Iannello - per affrontare il contenzioso pendente''. Il presidente degli avvocati catanzaresi ha proposto, nel suo intervento, l' organizzazione di un convegno sulla disciplina delle societa' pubbliche''. Aldo Di Girolamo, in rappresentanza della Presidenza del Consiglio di Stato, ha messo in evidenza l' azione dell' organismo per il potenziamento degli uffici centrali e periferici. In relazione all' introduzione di una sorta di condono erariale con la recente Finanziaria, Di Girolamo ha espresso un giudizio negativo sostenendo che ''provvedimenti di questa natura finiscono per creare aspettative di un loro ripetersi e eliminano il concetto di deterrenza''. Tesi riprese e rilanciate da Francesco Romanelli rappresentante dell' Associazione nazionale magistrati ''La norma - ha detto - rischia di introdurre una situazione in cui il peculatore potrebbe essere graziato per legge. Una determinazione che stride in maniera evidente con il rafforzamento dei poteri del procuratore''.

 

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