Il
Sindaco di Lamezia favorevole alla chiusura dei centri commerciali
per il primo maggio
30/04 Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, e l' assessore
alle Attivita' produttive, Gianni Lucchino, hanno raccolto l' appello
di quanti avevano chiesto d' intervenire sulla grossa distribuzione
per evitare l'apertura dei negozi il Primo Maggio. Nonostante l'esistenza
di una vecchia ordinanza della giunta di centro-destra, che consente
ai negozianti di aprire quando lo ritengono utile, Speranza e Lucchino
hanno contattato direttamente i titolari chiedendo di tenere chiusi
i negozi nella giornata di domani.
Operazione
Removal: Si costituiscono i due ricercati
30/04 Si sono costituiti al Comando Compagnia di Rossano della Guardia
di Finanza Gaetano Mari, di 26 anni, e Pasquale Donato, di 39, che
erano sfuggiti ieri all' arresto nell' ambito dell' operazione compiuta
contro un' organizzazione di presunti trafficanti di droga. L' operazione
aveva portato, complessivamente, all' arresto di sei persone. Altri
tre arresti erano stati eseguiti nei confronti di altrettante persone
trovate con dosi di sostanza stupefacente. Mari e Donato sono stati
portati nel carcere di Rossano.
Brevi
di cronaca da Corigliano e Mongrassano
30/04 A Corigliano i carabinieri hanno arrestato un pregiudicato
per evasioni dagli arresti domiciliari. A Mongrassano i militari dell’Arma
hanno rinvenuto un fucile a canne mozze calibro 16 privo di matricola
e 20 cartucce, sempre dello stesso calibro, all’interno di un
area demaniale di Mongrassano Scalo
Operazione
“Removal” della Gdf. Sgominata una banda di pusher che
spacciava anche davanti le scuole. Nove arresti tra cui un minore
29/04
Un'operazione antidroga e' stata portata a termine a Rossano, in provincia
di Cosenza, dal comando provinciale della Guardia di Finanza, con
numerose perquisizioni e l'esecuzione di nove ordinanze di custodia
cautelare, destinate a smantellare una rete di spaccio di sostanze
stupefacenti. Sono sei le persone arrestate questa mattina dalla Guardia
di Finanza nel corso di una operazione antidroga definita in codice
''Removal'' e portata a temine dai finanzieri della compagnia di Rossano,
in provincia di Cosenza. La zona interessata dall'operazione e' stata
quella compresa tra i comuni di Corigliano e Cariati, lungo la fascia
costiera ionica. Nell'ambito delle stessa operazione risultano indagate
altre 30 persone. Sono state, inoltre, eseguite numerose perquisizioni.
L'operazione di oggi e' il frutto di una intensa attivita' investigativa
condotta dalle fiamme gialle, sotto la personale direzione del procuratore
capo della repubblica di Rossano, Dario Granirei e rappresenta la
naturale prosecuzione di un'altra operazione portata a termine nell'aprile
dell'anno scorso e denominata in codice ''Veleno''. Le indagini sono
durate diversi mesi, con appostamenti, sopralluoghi, pedinamenti e
con l'ausilio di sofisticati mezzi tecnologici utilizzati per monitorare
costantemente i movimenti ed il giro di clienti di cui gli spacciatori
potevano disporre. - I finanzieri, in particolare, e' stato spiegato
nel corso di una conferenza stampa, seguendo le mosse e gli spostamenti
di decine di assidui consumatori di cocaina e hashish, hanno individuato
e sgominato un vero e proprio ''gruppo'' di giovanissimi ''pusher''
che operava nei comuni di Corigliano, Rossano, Calopezzati, Mirto
Crosia, Mandatoriccio, Pietrapaola e Cariati. Gli ordinI di custodia
cautelare sono stati emessi dal gip del tribunale di Rossano, Federica
Colucci. E' stato arrestato anche un minorenne su disposizione del
gip del tribunale per i minorenni di Catanzaro, Teresa Chiodo, su
richiesta del pubblico ministero Maria Rita Tartaglia, che ne ha disposto
la detenzione all'interno di una comunita' di recupero. All'operazione
hanno partecipato circa cento finanzieri, che si sono avvalsi di unita'
cinofile. Nel blitz e' stato anche impiegato un elicottero della sezione
aerea di Lamezia Terme. Nel corso dell'operazione sono state sequestrate
banconote di piccolo taglio, frutto delle illecite attivita' di spaccio,
un auto di grossa cilindrata, telefoni cellulari e schede telefoniche,
3 fucili con relative cartucce nonche' numerosa attrezzatura e materiale
per il taglio ed il confezionamento delle dosi di droga (bilancini
elettronici di precisione, coltelli, limette, taglierini, carta stagnola
e cellofanata, sostanza da taglio). La cocaina e l'eroina commercializzata
veniva acquista in particolare nella zona del napoletano e del crotonese.
Infatti, durante l'indagine, ci sono stati alcuni riscontri delle
fiamme gialle di Rossano nei confronti di alcuni soggetti arrestati
nell'odierno blitz, sorpresi proprio mentre erano di ritorno da quelle
aree. Nel corso delle operazioni di oggi sono stati arrestati, in
flagranza di reato, altre tre persone con l'accusa di detenzione di
pistola con matricola abrasa e sostanze stupefacenti. Questo l' elenco
delle persone arrestate dalla Guardia di finanza: Armando Morello,
di 23 anni, di Rossano; Vincenzo Beccuti (29), di Calopezzati; Andrea
Tedesco (26), di Rossano; P.C. (19), di Rossano, minore all' epoca
dei fatti; Roberto Mingrone (29), di Mirto Crosia; Cosimo Marchese
(26), di Corigliano. Agli ultimi due sono stati concessi gli arresti
domiciliari. In flagranza di reato, trovati in possesso di armi durante
la perquisizione, sono stati arrestati, Domenico Aggazio, di 62 anni,
ed il figlio Mario, di 21, di Mandatoriccio, nonché Giovanni
Scorza, 21 anni, di Rossano.
Il
Commissario di Rossano risponde alla CGIL: “Non voglio alimentare
tensioni”
29/04 ''Non era ne' e' assolutamente mia intenzione alimentare tensioni,
usare toni non graditi o addirittura adottare comportamenti di scontro
o antisindacali''. A sostenerlo e' stato il commissario straordinario
del Comune di Rossano, Maria Vercillo, dopo la richiesta di un incontro
''urgentissimo'' avanzata dalla Cgil che l' ha anche accusata di condotta
antisindacale. ''Le accuse rivolte dalla Cgil all' istituzione pubblica
- ha aggiunto il commissario - mirano a configurare una situazione
diversa da quella effettivamente sviluppatasi nei giorni scorsi''.
Mons.
Bregantini “No ai compromessi”
29/04 ''Nel Sud il credente deve chiedersi con chi sta. Con Cristo
o con la malavita, con Cristo o il compromesso''. Lo ha affermato
monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo di Locri-Gerace, che ha celebrato
la Messa oggi pomeriggio nel Duomo di Prato a conclusione della Settimana
per la Calabria, promossa dall'Associazione Cieli Aperti di Prato.
''Non sempre e' facile al Sud capire con chiarezza da che parte stare
- ha proseguito Monsignor Bregantini, che aveva scomunicato pubblicamente
gli appartenenti alla ndrangheta - il credente pero' deve stare dalla
parte di Cristo, deve stare dalla parte del bene. Schierandosi con
Cristo possiamo avere il coraggio per vincere il male con il bene''.
Due
arresti a Corigliano
29/04 I carabinieri hanno arrestato a Corigliano Calabro Giovanni
Manfredi, di 34 anni, con l' accusa di evasione. L' uomo, sottoposto
al regime degli arresti domiciliari, e' stato sorpreso mentre era
fuori dalla sua abitazione. Sempre a Corigliano i militari hanno arrestato,
in esecuzione di un ordine di carcerazione, Giuseppe Rivitti, di 53
anni. L' uomo deve scontare una condanna definitiva a tre anni e quattro
mesi di reclusione comminatagli per un' estorsione che avrebbe compiuto
a Corigliano nel 1996. Rivitti e' stato portato nel carcere di Rossano.
Sempre a Corigliano i carabinieri hanno arrestato un commerciante,
Domenico Piattello, di 36 anni. Nell' abitazione dell' uomo i militari
della Compagnia hanno trovato 37 proiettili per pistola calibro 7,65
illegalmente detenuti; due banconote false, una da 100 e l' altra
da 20 euro; otto patenti di guida ed altrettante carte d' identita'
in bianco e valori bollati ed assegni postali falsificati. Nei pressi
della casa, inoltre, e' stato trovato un gommone marino con il numero
di matricola cancellato. Piattello e' stato portato nel carcere di
Rossano.
Un
altro incidente mortale sulla A3 vicino Rogliano: tre vittime
28/04 Tre persone sono morte lungo l' autostrada Salerno-Reggio Calabria
investite da un' automobile dopo che erano scese dalla loro vettura
a causa di un’altro incidente. I tre sono morti tutti sul colpo.
La dinamica dell' incidente è stata riferita dall' Anas, che
ha provveduto a chiudere il tratto dell' autostrada in cui è
accaduto l' incidente, tra gli svincoli di Rogliano e Cosenza, lungo
la carreggiata nord, deviando il traffico lungo la strada statale
19. Nella zona si registrano forti rallentamenti.
Le vittime sono Gennaro Cipriano, di 60 anni, ed Alberto Severo, di
61, originari di Scafati (Salerno) e residenti entrambi a Catania,
che sono le due persone che, dopo avere avuto un incidente mentre
erano a bordo di una Mercedes, e dopo essere scese dalla vettura,
sono state investite da un' auto in transito. La terza vittima, Rosa
Martino, di 39 anni, di Lamezia Terme (Catanzaro), era alla guida
della vettura (un' Audi) che ha dapprima travolta Cipriano e Severo,
ha urtato contro la Mercedes e, dopo alcune giravolte, è finita
contro la barriera di protezione. Secondo quanto si è appreso,
l' incidente è accaduto in un tratto in discesa ed all' altezza
di una curva in un momento in cui, nella zona, pioveva intensamente.
Sul luogo dell' incidente, insieme alla Polizia stradale ed ai mezzi
dell' Anas, sono intervenuti i vigili del fuoco.
Con le tre vittime di stamani, sono dieci le persone morte negli ultimi
sei giorni in incidenti stradali nel cosentino, due dei quali nello
stesso tratto in cui é avvenuto quello di stamani, tra gli
svincoli di Rogliano e Cosenza. Domenica scorsa un pensionato, Domenico
Graziano, di 76 anni, e la moglie, Maria Federico, di 75, che viaggiavano
su una Fiat 500, sono morti dopo che la loro auto si è scontrata
contro un camion sulla statale 106 a Rossano. Mercoledì, sulla
corsia nord dell' autostrada Salerno-Reggio Calabria, tra Rogliano
e Cosenza, una Fiat Tempra si è scontrata contro un camion.
Nell' urto sono morti Biagio Strano, di 72 anni, di Messina, e Vito
Innocenzo Ventrella, 86 anni, di Bari, mentre una terza persona che
era a bordo della vettura è rimasta ferita. In seguito all'
incidente, la corsia nord dell' autostrada è rimasta chiusa
al traffico alcune ore per consentire tecnici dell' Anas di rimuovere
i mezzi coinvolti e di rendere transitabile la carreggiata. Ieri,
infine, a Spezzano Albanese, sulla strada che collega lo svincolo
autostradale dell' A3 di Firmo con la statale 106 ionica, nello scontro
tra due auto hanno perso la vita tre persone, Giuseppe Tricossi, di
78 anni, Leonardo Abruscia, di 46, e la sua convivente Ida Arcidiacono,
di 40. Un altro incidente, questa volta non mortale, ma verificatosi
sempre nel tratto cosentino dell' A3, ha provocato, il 20 aprile scorso,
la chiusura della carreggiata sud tra gli svincoli di Rogliano ed
Altilia per alcune ore. Nella circostanza sono rimasti coinvolti nell'
incidente tre camion.
Operazione
internazionale della Finanza su società di commercio auto in
provincia di Cosenza
28/04 Numerose perquisizioni sono state eseguite dalla Guardia di
finanza nelle sedi legali ed amministrative di alcune società
del cosentino operanti nel settore del commercio di autoveicoli e
nelle abitazioni degli amministratori delle stesse. L' operazione
è stata condotta, per rogatoria internazionale, su richiesta
della Procura di Costanza, in Germania, che sta indagando su un operatore
economico tedesco accusato di evasione di imposta sul valore aggiunto.
L' operazione è stata condotta dai finanzieri della Compagnia
di Castrovillari con di quelli del nucleo provinciale di polizia tributaria
di Cosenza e della compagnia di Rossano e vi hanno partecipato anche
due funzionari ed un dirigente di polizia tributaria dell' ufficio
finanziario di Rottweil (Germania) in collaborazione con il personale
tedesco autorizzato a partecipare direttamente alle operazioni dalla
Corte d' appello di Catanzaro. Nel corso delle perquisizioni, la Finanza
ha sequestrato numerosa documentazione amministrativo-contabile relativa
a transazioni commerciali poste in essere dalle società italiane
con l' imprenditore tedesco indagato. In particolare sono state perquisite
le sedi legali e amministrative, gli uffici ed i magazzini di tre
società con sedi operative a Morano Calabro e Castrovillari
nonché le abitazioni di tre persone interessate dal provvedimento
emesso dal Gip in relazione alla rogatoria internazionale. Inoltre,
sono stati sentiti dal Gip, dott.ssa Annamaria Grimaldi, alla presenza
del comandante della Compagnia di Castrovillari della Guardia di finanza
e dei funzionari di polizia tedesca alcuni amministratori, soci e
dipendenti delle società interessate. Le indagini proseguono
anche in relazione a notizie e dati acquisiti nel corso delle operazioni
che sono stati giudicati di "notevole interesse" e che saranno
al centro di una specifica attività. L' operazione, ha rilevato
la guardia di finanza, "é stata eseguita nell' ottica
del consolidamento della collaborazione della guardia di finanza con
le forze di polizia dell' Unione europea a contrasto dell' evasione
fiscale ed, in particolare, delle frodi relative all' imposta sul
valore aggiunto nel commercio comunitario di autoveicoli".
Field:
“Contrastare il lavoro nero”
28/04 "La scommessa con lo sviluppo si vince coniugando scuola
e formazione con progetti per l'emersione del lavoro nero e di sviluppo
locale, puntando innanzitutto alla creazione di una nuova classe imprenditoriale
locale capace di affrontare le sfide di un mercato sempre più
competitivo". E' quanto ha detto il presidente della Fondazione
Field, Mario Muzzì, concludendo la prima riunione operativa
della task force per la pianificazione strategica presieduta dal docente
di Diritto del lavoro all'Università di Catanzaro, Antonio
Viscomi. "La Calabria - ha aggiunto Muzzì - è fra
le regioni del Sud, quella dove più estesa è l'area
del sommerso, un'economia in nero che devasta il tessuto sociale,
favorendo fenomeni degenerativi che impediscono reali processi di
sviluppo ed all'interno dei quali prospera spesso la stessa criminalità
organizzata delle famiglie ndranghetiste. In Calabria la scommessa
con lo sviluppo si vince combattendo l'illegalità in tutte
le forme in cui si manifesta. Il governo regionale del presidente
Loiero ha deciso fin dal suo insediamento di avviare una politica
di bonifica del tessuto sociale ed economico della regione, affrontando,
fra l'altro, con mezzi adeguati e con terapie efficaci il fenomeno
del sommerso che costituisce uno dei mali endemici dell'economia calabrese.
Per questo il governatore Loiero ed i suoi collaboratori di giunta
hanno deliberato di rilanciare la Fondazione Field, dandole un nuovo
vertice ed ampliando anche il suo raggio di operatività attraverso
anche una ristrutturazione interno". Accanto al comitato tecnico
- scientifico, presieduto dal prof. Meldolesi, presidente della Comitato
nazionale per l'emersione del lavoro non regolare, che è il
padre del progetto già avviato in Calabria, è nata così
la task force per la pianificazione strategica, la cui presidenza
è stata affidata al prof. Viscomi. La Fondazione, come hanno
sottolineato fin dal suo insediamento il presidente della Field Mario
Muzzì e il sottosegretario della Giunta regionale Vincenzo
Falcone, che è anche membro del direttivo della Fondazione,
in attesa della definitiva composizione del comitato tecnico - scientifico,
intende mettere a frutto il contributo dei componenti della task force,
tutti con una larga esperienza nel mondo del lavoro, tre ex sindacalisti,
Walter Fonte della Confartigianato, Vincenzo Damiano già Cisl
e Benedetto Di Jacovo già Uil e un dirigente del Ministero
del Lavoro Roberto Laganà. La task force ha già tenuto,
alla presenza di Mario Muzzì, due riunioni, che sono servite
a fare il punto dei progetti in corso, su cui hanno relazionato i
tutori per l'emersione Rosaria Amantea, che dirige l'area formazione,
e Cosimo Cuomo direttore dell'area emersione e sviluppo. Nel corso
della riunione è stato precisato che gli interventi sono attuati
all'interno del Progetto Emersione Calabria (PEC) che è un
programma integrato con l'obiettivo di attivare contemporaneamente
politiche di sviluppo e di emersione, e nella scuola Field, un'iniziativa
di alta formazione per imprenditori, collegata ad una rete formativa
internazionale, ed impegnata nella costruzione della leadership nella
business administration delle imprese. Dalle esperienze già
maturate, la task force ha tratto utili indicazioni per le successive
azioni della Fondazione. Fra l'altro il presidente Prof. Viscomi,
ha sostenuto che per la redazione di uno dei quattro patti formativi
per lo sviluppo locale, quello che riguarda il Porto di Gioia Tauro,
è necessaria una integrazione tra scuola-formazione e progetto
PEC, realizzando percorsi formativi orientati a creare agenti di sviluppo
interni. Per quanto riguarda il complesso problema del credito lo
stesso Viscomi ha proposto che la Fondazione, che ha già creato,
d'intesa con la Fidart, che è un consorzio fidi di secondo
livello, un fondo di garanzia per l'accesso al credito, si faccia
promotrice di un incontro fra le parti sociali (sindacato e imprese),
individuando inoltre i punti di eccellenza dei Progetti PEC per rilanciare
quelli che hanno dato i migliori risultati.
Treni
speciali per la Festa di San Francesco di Paola
28/04 In occasione dei festeggiamenti in onore di San Francesco di
Paola, Trenitalia, la società di trasporto del Gruppo Ferrovie
dello Stato, in accordo con l'assessorato ai Trasporti della Provincia
di Cosenza, con il Comune di Paola e con il Comitato per il V Centenario
della morte di S. Francesco, metterà a disposizione un treno
speciale che consentirà ai fedeli il rientro a casa al termine
delle manifestazioni previste nel corso dei quattro giorni di festa.
Proprio per permettere ai fedeli di assistere a tutte le manifestazioni
in programma nelle giornate, il treno partirà dalla stazione
di Paola, diretto a Cosenza, all' 1.30, per quattro notti consecutive,
a partire dalla notte tra il primo ed il due maggio. "Le quattro
corse previste - è detto in un comunicato - saranno effettuate
con il Minuetto, il moderno treno a disposizione della Direzione regionale
Calabria di Trenitalia".
Per
il primo maggio il Tropea Express
Continua la collaborazione fra la Direzione regionale di Trenitalia
e l' Associazione treni storici e turistici La Vaporiera Calabria
Express "per l' organizzazione - è detto in un comunicato
- di servizi ferroviari aggiuntivi che contribuiscono a favorire la
promozione turistica, culturale ed enogastronomia del territorio calabrese
e la diffusione della conoscenza del trasporto ferroviario".
"Si tratta di treni - prosegue la nota di Trenitalia - che aiutano
non solo i turisti, ma anche i calabresi, a scoprire i luoghi più
belli della Calabria, i suoi prodotti tipici e le sue manifestazioni
e tradizioni. Trenitalia e La Vaporiera Calabria Express invitano
a trascorrere un primo maggio diverso dal solito, lasciandosi trasportare
dal fascino sempreverde del treno a vapore, lungo l' incantevole scenario
della costa tirrenica. Partirà dalla stazione di Reggio Calabria
centrale il Tropea Express, treno d'epoca che, attraverso le fermate
di Villa San Giovanni, Bagnara, Scilla, Gioia Tauro e Rosarno, arriverà
a Tropea alle ore 10,30. Il viaggio di ritorno inizierà alle
ore 18,10 per concludersi a Reggio Calabria centrale alle 20,30. Il
treno d' epoca sarà composto da vetture 'Centoporte', trainate
dalla locomotiva a vapore 740-244, costruita nel 1912 e restaurata
dall' associazione nelle officine di Trenitalia, e da carrozze ordinarie".
Sono
162 le domande per i bonus ristrutturazione edile in Calabria
28/04 Sono state 162 le comunicazioni di inizio lavori, nel mese
di marzo, che i contribuenti calabresi hanno trasmesso al Fisco per
usufruire del bonus del 41 per cento sulle spese sostenute per la
ristrutturazione o manutenzione degli immobili. Lo rende noto l' Agenzia
delle entrate della Calabria. "Il dato regionale - riferisce
una nota dell' Agenzia delle entrate - indica un incremento del 59
per cento rispetto al mese di gennaio 2006, coerentemente con la forte
ripresa registrata su tutto il territorio nazionale, che con 25.951
domande inviate solo nel mese di marzo segna un + 87,4 per cento rispetto
al primo mese dell' anno. Con 19.457 comunicazioni trasmesse dal 1998
(anno di istituzione dell' agevolazione) al mese di marzo di quest'anno,
la Calabria si colloca al diciottesimo posto, davanti alla Valle d'Aosta,
alla Basilicata e al Molise".
Rinviata
la notte bianca a Rossano
28/04 Slitta di una settimana la manifestazione "Notte Bianca
per il lavoro e la legalità" prevista per domani. Il rinvio
è stato deciso in segno di rispetto per i militari uccisi nell'attentato
di ieri a Nassiriya. La manifestazione, concepita per ribadire la
necessità del ripristino della legalità e la salvaguardia
del lavoro giovanile, è stata rinviata a sabato 6 maggio. Resta
invariato il programma organizzato dalla Comunità Montana "Sila
Greca" con il contributo della Regione Calabria, della Provincia
di Cosenza e con la collaborazione degli studenti del liceo scientifico
di Rossano, di Confcommercio, Cna, Cgil, Cisl e Uil e con il supporto
del comune di Rossano
Processo
G8/Bolzaneto: continuano le testimonianze
28/04 Procede a ritmo serrato il processo per le torture del luglio
2001 nella caserma di Bolzaneto che vede imputati 45 tra ufficiali
e agenti di polizia penitenziaria, PS, CC e personale sanitario. Udienza
tesa e importante quella di oggi 28 aprile 2006 con tre testimoni
alla sbarra. Si torna a parlare dell'infermeria, della totale mancanza
di tutele nei confronti dei fermati e della negazione di quella che
poteva essere l'unica boccata di ossigeno in un'aria satura di violenza
come quella della caserma. S.M. un vigile urbano di Roma della Federazione
dei Verdi, racconta come non sia stato sottoposto alla visita medica:
fortemente anemico e sotto terapia, gli viene impedito nelle lunghe
ore di permanenza di poter prendere le medicine e, portato in infermeria
febbricitante, non viene visitato. ".il medico fece spallucce
come si dice a Roma quando gli chiesi qualcosa per la febbre o quantomeno
di poter essere visitato." Nel mentre veniva fatto spogliare
nudo di fronte a molte persone e schernito: addirittura un agente
lo sbatte contro il muro con violenza e gli taglia la felpa del cappuccio.
Il tutto accade sotto gli occhi impassibili del medico, che non reagisce
in alcun modo e si limita ad alzar le spalle. M.E. rincara la dose,
per 20 minuti viene lasciata nuda davanti a 7 uomini e senza essere
visitata: "non ricordo di esser stata sottoposta ad alcuna visita
medica di rito". Il medico presente, un uomo robusto, alto, piuttosto
in carne capelli mori e sulla quarantina abbondante le fissava i genitali
e le faceva battute. M.E. irritata dalla presenza inquietante chiede
con quale diritto presenziava: il "medico" getta il proprio
tesserino con disprezzo e si qualifica come tale. Anche M.M. oggi
parla dell'infermeria come un luogo dove subivano ulteriori umiliazioni
e percosse. Niente a che vedere con il giuramento di Ippocrate, evidentemente.
Questo "dottore" indifferente e sadico viene riconosciuto
con la certezza del 100% da S.M. in Giacomo Toccafondi. Su Toccafondi,
all'epoca coordinatore e responsabile organizzativo del servizio sanitario
nel sito penitenziario istituito presso la caserma di Genova Bolzaneto
per gli arrestati e/ o fermati durante il vertice G8, pendono numerosi
capi di imputazione dalle lesioni all'omissione di soccorso. Alla
sua posizione oggi è stato inferto un altro durissimo colpo
difficilmente recuperabile dalla sua difesa. I racconti infine confermano
tutti i repertori di insulti e canzoncine fasciste, gli inventari
delle percosse, e la famosa follia che regnava all'interno della caserma.
Gli arrestati passavano ore in piedi nelle celle: non osavano chiedere
di andare in bagno e non avevano il coraggio di chiedere da bere.
S.M racconta il perché in maniera perentoria: "Mejio morìsse
de sete che de botte!". Prossima udienza Martedì 2 Maggio.
Morte
bianca a Rossano
28/04 Un giovane, Pietro Benevento, di 25 anni, è morto in
un incidente sul lavoro a Rossano in uno stabilimento per la produzione
di farina. Secondo una prima ricostruzione dell' incidente, fatta
dai carabinieri, il giovane è caduto in un silos della farina.
Quando è stato soccorso dai compagni di lavoro, Benevento era
ancora vivo, ma è morto durante il trasporto in ospedale. Il
sostituto procuratore della Repubblica di Rossano, Alessia Notaro,
ha disposto l' auptosia sul cadavere del giovane.
Colpi
di pistola contro un auto a Fagnano
28/04 Alcuni colpi d'arma da fuoco sono stati sparati da sconosciuti
contro l'automobile di un benzinaio a Fagnano Castello. L' uomo era
a bordo della sua Toyota quando è stato affiancato da un' automobile
di piccola cilindrata dalla quale sono stati sparati dei colpi d'arma
da fuoco. L'episodio è stato denunciato ai carabinieri, che
hanno avviato le indagini.
Quattro
arresti a Castrovillari per danneggiamento ed estorsione
28/04 Quattro persone sono state arrestate ed altre due denunciate
dai carabinieri per danneggiamento in concorso ed estorsione. Gli
arrestati sono i fratelli Aniello e Luciano Tudda, di 35 e 37 anni;
Mario Zucco, 22 anni, e Tommaso Grieco, 27 anni. Aniello Tudda, con
due ragazze che sono state denunciate, dopo essere stato in un bar
della città, avrebbe lasciato un rudimentale ordigno esplosivo
su un' automobile, una lancia Y, di un imprenditore del luogo. La
deflagrazione dell'ordigno è stata registrata da una telecamera
a circuito chiuso di un privato che ha avvertito i carabinieri che
immediatamente sono riusciti a fermare Tudda e le due ragazze. Luciano
Tudda con Tommaso Grieco e Mario Zucco, secondo l' accusa, per depistare
le indagini sul primo episodio, si sarebbero recati nel centro di
Castrovillari ed hanno incendiato l'automobile di un architetto e
quella di un pensionato. Anche in questa circostanza, però,
una telecamera ha registrato l'accaduto e i carabinieri sono riusciti
ad arrestare i tre. L' imprenditore vittima del danneggiamento della
sua automobile gestisce la raccolta dei rifiuti solidi urbani di Castrovillari
e, nell'ultimo periodo, ha subito diverse intimidazioni. Durante una
perquisizione domiciliare a casa dei fratelli Tudda gli investigatori
hanno trovato del liquido infiammabile, una pistola giocattolo ed
una parrucca.
Un
arresto a Praia a mare
28/04 I carabinieri hanno arrestato a Praia a Mare Alessandro Cinquegrani,
di 47 anni, residente ad Afragola (Napoli). Secondo quanto si e' appreso,
Cinquegrani avrebbe avuto una discussione con una persona con la quale
sarebbe stato da tempo in contrasto, allontanandola dalla sua abitazione
che avrebbe poi occupato. L' uomo avrebbe anche minacciato il rivale
avvertendolo di non chiamare i carabinieri. I carabinieri, dopo avere
raccolto la deposizione della persona minacciata ed avuti i necessari
riscontri da alcuni testimoni, hanno arrestato Cinquegrani con l'
accusa di violenza privata, violazione di domicilio ed estorsione.
L' arrestato e' stato portato nel carcere di Paola.
Tre
morti in uno scontro d’auto sulla strada che collega la 106
alla A3
27/04 Tre persone sono morte in un incidente avvenuto nei pressi
di Spezzano Albanese, nel cosentino, sulla strada che collega lo svincolo
autostradale dell'A3 di Firmo con la statale 106 ionica. Nell'incidente
sono rimaste coinvolte una Opel Vectra, guidata da Giuseppe Tricossi,
di 78 anni, ed una Mercedes 220 con a bordo Leonardo Abruscia, di
46 anni, e la convivente Ida Arcidiacono, 40 anni, entrambi residenti
a Mirto Crosia, nel cosentino. A causa del violento impatto le tre
persone sono decedute sul colpo. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti
gli agenti della polstrada di Rossano e Frascineto. Gli agenti della
polizia stradale stanno proseguendo i rilievi per ricostruire la dinamica
dell'incidente
Truffa
alla UE, 31 avvisi di garanzia emessi dalla Procura di Catanzaro.
Tra gli indagati l’ex assessore Dima
27/04 La Procura della Repubblica di Catanzaro ha emesso 31 avvisi
di conclusione delle indagini preliminari al termine dell' inchiesta
sui presunti illeciti nella gestione da parte dell' assessorato all'
Agricoltura della Regione Calabria, nel corso della precedente legislatura,
di finanziamenti erogati dall' Unione europea. Tra le 31 persone alle
quali sono stati notificati gli avvisi, emessi dal sostituto procuratore
Luigi de Magistris, c' é anche l' ex assessore regionale all'
Agricoltura, Giovanni Dima, di 47 anni, attuale coordinatore regionale
della Calabria di An. Indagati, nell' ambito della stessa inchiesta,
alla quale é estranea la Giunta regionale attualmente in carica,
il segretario di Dima all' epoca in cui era assessore regionale, Claudio
Novello, di 52 anni; l' ex direttore generale dell' assessorato, Camillo
Caruso (64), e l' ex dirigente generale, Franco Nicola Cumino ((66).
I presunti illeciti emersi dalle indagini, condotte dal Gico della
Guardia di finanza, sarebbero stati commessi nel periodo compreso
tra il 2003 e la fine della precedente legislatura regionale. In particolare
l' inchiesta ha portato alla scoperta di un presunto sodalizio criminale
i cui affiliati avrebbero utilizzato i loro incarichi per l' attuazione
delle truffe nell' utilizzo dei finanziamenti comunitari. I presunti
illeciti avrebbero riguardato anche la gestione di finanziamenti statali
e regionali destinati, in particolare, al settore olivicolo e della
pesca. Gli indagati, secondo l' accusa, avrebbero anche imposto, in
cambio dell' erogazione dei fondi, l' assunzione di persone nelle
ditte beneficiarie dei finanziamenti. Nell' inchiesta è coinvolto
anche il consorzio Corassol, cui aderisce la maggioranza dei produttori
olivicoli calabresi, il cui presidente, Giuseppe Strangis, di 65 anni,
ha ricevuto uno degli avvisi di conclusione indagini. Le altre 27
persone che hanno ricevuto gli avvisi di conclusione indagini sono
gli imprenditori agricoli Antonio, Domenico e Giuseppe De Sensi, di
76, 43 e 49 anni; Annunziata Bossi (38), ingegnere navale e redattrice
di perizie giurate; Francesco Giuseppe Bruno (46); Franco Chianello
(30), Romualdo D' Andrea (53), Vincenzo Falvo (36), Diane Ronek (32),
Giulio Settecerze (50), Gregorio Bruno (51) e Vincenzo Baccaro (36),
beneficiari dei contributi; Giuseppe Falcone (46), commerciante di
prodotti ed attrezzature per la pesca; Mario Pignatari (41), dipendente
regionale e consulente professionale per l' attuazione delle misure
del Por Calabria; Maria Rosa Principe, (47), indagata in relazione
all' incasso di assegni emessi da alcuni pescatori; Umberto Provenzano
(53), funzionario dell' assessorato regionale all' agricoltura; Sergio
Rocca (61), responsabile dell' ufficio caccia e pesca dello stesso
assessorato; Emilio Truglia (54), dipendente dell' assessorato all'
Agricoltura e Pietro Falcone (40) consigliere di una cooperativa di
pesca. Avvisi sono stati notificati, inoltre, a Francesco Giuseppe
Bruno (46), Ignazio Gentile (42), Antonio Marino (55), Giovanni Martilotti
(60), Antonio Martino (34), Giuseppe Policastri (36), Rosario Damiano
Zicaro (38) e Tommaso Di Girolamo (61), indicati come persone di fiducia
di Dima.
Intimidazione
a candidato al consiglio comunale di Marano Principato
27/04 Tre cartucce calibro 38 sono state recapitate, a Marano Principato,
nel cosentino, ad un candidato a consigliere comunale nella lista
"Impegno civico", Gabriele Elia. Elia ha rinvenuto, nella
cassetta postale della sua abitazione, una busta contenente tre cartucce
e un foglio con la scritta "Elia no al Comune" e una croce
disegnata. Il gesto è stato denunciato ai carabinieri.
Primo
maggio sotto le nuvole, otto milioni di auto in movimento per il ponte
27/04 Sotto un tempo piovoso, almeno da domani a domenica, ma in
miglioramento dalla giornata di lunedì, si metteranno in movimento,
sulla rete del gruppo Autostrade per l'Italia, 8 milioni di veicoli.
I tragitti saranno di media-breve percorrenza ed il traffico si concentrerà
nella giornata di lunedì, quando, spiega il meteorologo Andrea
Giuliacci, dovrebbe tornare a splendere il sole su gran parte dell'Italia.
I tratti autostradali più interessati dai flussi di traffico
saranno quelli in direzione della riviera ligure ed in Lombardia sull'A4
Milano-Brescia e sulle autostrade dei Laghi. Anche in Emilia Romagna
si prevede circolazione sostenuta sull'A14 Bologna-Taranto, tra Bologna
verso Cattolica: per evitare fenomeni di congestionamento negli orari
di punta, potranno essere attuate, d'intesa con le autorità
locali, limitazioni delle entrate presso gli svincoli di immissione
nel tratto Cattolica-Ravenna-Imola. Qualche concentrazione di traffico
è prevista anche nel nodo fiorentino, verso la Versilia, in
prossimità della capitale, per il tradizionale concerto del
primo maggio e nell'area campana per le classiche gite fuori porta.
Il Gruppo Autostrade consiglia di evitare il rientro verso le grandi
città (Genova, Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli) nella
fascia oraria 15:00-21:00 di lunedì. Secondo i dati dell'Osservatorio
sul turismo italiano di Unioncamere Isnart sono 11,3 milioni gli italiani
che hanno pianificato un periodo di ferie nell'arco di tutto il mese
di aprile. In particolare, quasi 6 milioni sono partiti a Pasqua,
3,3 milioni il 25 aprile e 1,5 milioni si preparano a partire per
quest'ultimo ponte, quello del 1 maggio. L'80% degli italiani sono
rimasti entro i confini nazionali e hanno preferito, come destinazione,
il mare (40%), seguito dalla montagna (30%) e dalle città d'arte
(15%). Questa stagione rappresenta anche quella della riapertura delle
seconde case, per cui chi si è mosso lo ha fatto nel giro dei
100-200 chilometri e difficilmente ha usufruito, secondo la Fiavet,
la Federazione delle agenzie di viaggio, del pernottamento in albergo.
Tra le destinazioni estere, nel lungo raggio, prevalgono le Maldive,
tornate ormai alla quasi normalità, ed il Messico, per chi
al mare vuole unire la cultura. Secondo l'Osservatorio di Telefono
Blu saranno numerosi anche gli stranieri in Italia, almeno 3 milioni,
1 milione in più rispetto allo scorso anno, e si concentreranno
soprattutto nelle città d'arte (50%) e al mare e nelle isole
(30%). Buona è stata la ripresa degli agriturismi: almeno un
15% di quanti hanno deciso di trascorrere una vacanza fuori casa in
questo periodo ha scelto il contatto con la natura. E non è
mancato chi ne ha approfittato per rifugiarsi in una delle tante beauty
farm che stanno sostituendo le tradizionali mete termali per liberarsi
delle tossine accumulate durante l'inverno.
Conferimento
di cittadinanze onorarie dal Comune di Santa Sofia d’Epiro
27/04 L'Amministrazione Comunale di Santa Sofia d'Epiro il 29 Aprile
alle 18.00 presso la sala consiliare, intende conferire la Cittadinanza
Onoraria a tre studiosi di fama internazionale dell'Università
di Tor Vergata ( Roma ) da tempo impegnati nello studio e nella ricerca
sull'incidenza della dieta e della qualità dei prodotti sulla
nostra salute. L'iniziativa ha il fine di promuovere in ambito nazionale
il patrimonio gastronomico di Santa Sofia d'Epiro.
Verranno insigniti dell'onorificenze il prof. Franco Salvatori, Preside
della Facoltà di Lettere e Filosofia; il prof. Renato Lauro,
Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia; il prof. Antonio
De Lorenzo, Professore Ordinario di Fisiologia Umana. Questi tre luminari
con i loro studi hanno saputo dare valore al legame naturale fra il
territorio e i suoi prodotti, promuovendo la valorizzazione di contesti
geografici e ambientali difendendo in questo modo l'identità
storica dei piccoli luoghi.
Schiavelli
(CGIL) “Condotta antisindacale del Commissario di Rossano”
27/04 Antonio Schiavelli, della Cgil, ha scritto al commissario straordinario
del Comune di Rossano, Maria Vercillo, parlando di "condotta
antisindacale realizzatasi in occasione della riunione di delegazione
trattante ed omettendo di portare in discussione i temi della mobilità
interna, come da noi richiesto". La missiva al commissario Schiavelli
è stata sottoscritta anche dal segretario comprensoriale della
Fp-Cgil, Gino Di Minco, e da Alfonso Sifonetti, della Rsu-Cgil. "Riguardo
la richiesta di bilancio preventivo 2006 - affermano nella missiva
i dirigenti della Cgil - vi chiediamo copia di tutti gli atti prima
della sua approvazione. Con rammarico constatiamo, comunque, che puntualmente
non viene data risposta alle nostre richieste d' incontro. Stigmatizziamo,
altresì, i toni usati dalla parte pubblica della riunione e
riteniamo che alcuni provvedimenti adottati siano in netto contrasto
con le recenti disposizioni di legge, di contratto e regolamentari
dell' ente". "Pensavamo, sbagliandoci - conclude la Cgil
nella lettera al commissario - che la sua venuta a Rossano significasse
il ripristino delle corrette relazioni sindacali all' interno dell'
ente. Purtroppo, con amarezza, registriamo la continuità nello
scontro e nelle illegittimità"
Fare
Verde e Monarchici sdegnati per l’attentato al presidente di
Neutrergon
27/04 ''A distanza di pochi giorni dalla sottoscrizione dell' accordo
di collaborazione tra Fare Verde e l'associazione per la difesa dei
diritti umani Neutrergon, il presidente di quest' ultima, Mariano
Marchese, viene fatto oggetto vigliaccamente di nuove minacce ed intimidazioni''.
E' quanto afferma, in una dichiarazione, Francesco Pacienza, presidente
di Fare Verde Cosenza. ''Simili gesti, divenuti ormai troppo frequenti
- aggiunge Pacienza - devono essere esecrati da tutta la societa'
civile se la Calabria vuole avere quello scatto di orgoglio in grado
di riscattarla agli occhi degli italiani. Qualche mese fa era stato
il responsabile di San Donato di Fare Verde ad essere oggetto di minacce
ed intimidazioni solo per aver cercato di tutelare un bene prezioso
e di tutti come l' ambiente''. ''La presidenza provinciale di Fare
Verde Cosenza, unitamente alla presidenza regionale di Fare Verde
Puglia ed a tutti i gruppi locali, in particolar modo quello di Corigliano
afferma ancora Pacienza - esprimono tutto il loro sdegno per il grave
e vile atto intimidatorio ed al contempo tutta la loro vicinanza e
solidarieta' a Mariano Marchese, ribadendo, con ancora piu' forza,
la piena condivisione di battaglie comuni tese a tutelare, valorizzare
e promuovere il territorio, la cultura, le tradizioni, gli uomini,
la storia della Calabria''
“La segreteria Regionale della Calabria del Movimento Monarchico
Italiano, appresa notizia dell'infame atto intimidatorio nei confronti
dell'avvocato Mariano Marchese, Presidente nazionale del movimento
per la tutela dei diritti umani Neutrergon - si legge in una nota
- ha inteso esprimergli tutta la sua solidarietà e la sua vicinanza
affettiva. Il segretario regionale MMI Calabria, Paolo Arcuri, si
è recato personalmente presso lo studio di Mariano Marchese
ringraziandolo per il continuo apporto che da con le sue battaglie
civili alla lotta ai soprusi ed al malcostume che, purtroppo, sempre
più inquinano la società calabrese”.
Cerminara
(Ance-CZ): “Allarme dei costruttori per la scarsa competizione
nei lavori pubblici”
27/04 "Quanto denunciato dall' Antitrust e dall' Autorità
di vigilanza, non fa altro che accrescere l' allarme dei costruttori
per i sempre più aggressivi fenomeni di distorsione e restringimento
degli spazi aperti alla libera competizione". E' quanto afferma,
in una nota, il presidente dell' Associazione nazionale costruttori
(Ance) sezione edile di Confindustria della provincia di Catanzaro,
Raffaele Cerminara, in riferimento alla "segnalazione che l'
Antitrust e l' Autorità di vigilanza sui Lavori Pubblici, a
seguito di una denuncia fatta dall' Ance, hanno rivolto a Parlamento
e Governo in merito alla scarsa concorrenza nelle gare per gli appalti
pubblici nel settore autostradale". "Sono in corso operazioni
- aggiunge Cerminara - che puntano alla creazione o al rafforzamento
di posizioni dominanti: dal dilagare dei lavori in house ad opera
delle società di gestione dei servizi pubblici locali, ai casi
di inutile e pretestuoso gigantismo degli appalti, fino agli inediti
modelli di società miste per la gestione e realizzazione diretta
delle opere pubbliche. Tali fenomeni di distorsione del mercato e
di competizione sleale, di dubbia convenienza economica, oltre ad
ignorare le peculiarità strutturali del nostro sistema produttivo,
rappresentano un segnale che non può essere sottovalutato.
Sta emergendo, infatti, la volontà di imporre al sistema delle
costruzioni cambiamenti che tendono a penalizzare la maggioranza per
favorire pochi soggetti. Sul versante dei lavori pubblici non è
accettabile assistere all' attuale gigantismo negli appalti, escludendo
così dalla partita tante piccole imprese, che tra l' altro
costituiscono oltre l' 80% del settore; non è pensabile che
l' arbitrario accorpamento di opere tagli fuori dal mercato le piccole
realtà, mettendo a rischio lo sviluppo stesso del settore e
la sua base occupazionale". "Il Governo Centrale - afferma
ancora Cerminara - ha ritenuto, per esempio, di accorpare in pochissimi
lotti i lavori dell' autostrada Salerno Reggio Calabria, con commesse
che si aggirano su migliaia di miliardi delle vecchie lire. Ma quante
imprese possono partecipare a tali appalti? Poche imprese italiane
certamente non calabresi, che non possiedono i requisiti per partecipare,
cioé cinque o seimila miliardi annui delle vecchie lire di
fatturato. Il panorama che si è tratteggiato non è per
niente incoraggiante. Chi ha in mano le redini delle scelte sembra
avere improvvisamente dimenticato che avere un sistema delle costruzioni
competitivo è nell' interesse del Paese intero". "Partendo
dal presupposto che il pluralismo delle imprese e la sua difesa -
conclude Cerminara - è uno dei principi fondanti di qualunque
democrazia economica, occorrerà dalla politica un' inequivocabile
correzione di tiro, che dia certezze non solo alle grandi imprese
che si occupano di opere strategiche, ma ponendo un limite fisiologico
ai maxilavori, soprattutto alle piccole e medie imprese, che realizzano
le opere ordinarie, indispensabili per farci recuperare il gap che
dura da 50 anni ed innescare uno sviluppo duraturo, dando respiro
al mercato"
Blaiotta
“In corso il piano di riqualificazione di Castrovillari”
27/04 Il progetto politico su 'Castrovillari che cambia' è
fondato sulla riqualificazione urbanistica della città attraverso
una molteplicità di interventi strutturali e di recupero. Lo
rende noto il sindaco di Castrovillari, Franco Blaiotta. "Si
tratta di interventi - aggiunge Blaiotta - alcuni già iniziati
ed altri in avanzata fase di definizione progettuale, che riguardano
sia il centro storico che le zone periferiche; su una varietà
di iniziative culturali che vanno dalla stagione teatrale alla pubblicazione
di testi che fanno rivivere e valorizzano la storia e la tradizione
della nostra comunità;su una forte politica di solidarietà
sociale di cui il piano regolatore sociale, pubblicato in questi giorni,
è una tangibile testimonianza; su un forte impegno per una
reale ripresa economica basata sugli investimenti produttivi che con
l' assegnazione degli oltre 40 lotti del Pip non urbanizzato ha preso
forma e sostanza; su un nuovo più immediato rapporto dei cittadini
con l' Ente comunale attraverso l' uso delle nuove tecnologie informatiche.
www.comune.castrovillari.cs.it, infatti, è oggi il portale
a servizio del cittadino, pronto ad interfacciarsi con tutte le postazioni
per dare notizie sul territorio e l' urbanistica, per offrire un colloquio
tra persone, per metterli in relazione tra loro e per rappresentarli
sul mercato del lavoro, sempre più bisognoso di quelle capacità
che, a partire dalle loro professionalità e specificità,
sono pronte ad innovare, rischiare, assumere decisioni e responsabilità.
Basti pensare al forum delle associazioni, alla richiesta ed ottenimento
di certificati, al pagamento di servizi e tributi on line, alle informazioni
stampa del Comune e a quelle sui vari organismi istituzionali, sulla
città, sulle sue iniziative, su atti, bandi e concorsi;ed ancora
notizie sui finanziamenti per la formazione e per fondi strutturali
europei e tante altre che non sto qui ad elencare e che troverete
enumerate e spiegate più avanti. Una serie di novità,
insomma, nel percorso di informatizzazione che sta interessando da
alcuni anni l' Ente e inediti vantaggi per la presenza di supporti
informatici che in questi giorni stanno arricchendo il sito del Comune
come lo è il progetto per la gestione delle pratiche edilizie,
tassello successivo al sistema informatico territoriale, già
in funzione dal 19 gennaio scorso e che si sta rivelando un ottimo
strumento di lavoro per tutti i professionisti". "E' anche
questa la sfida per cambiare la città - conclude il sindaco
- a cui l' Amministrazione ha voluto aderire tra le tante iniziative
e risorse attivate, le quali in più modi ed a diverso titolo
concorrono alla crescita economica ed allo sviluppo sociale di Castrovillari,
ormai sul sentiero di una nuova e più reale centralità,
al passo coi tempi. Con questi atti concreti stiamo dando risoluzioni
alle tante attese in modo da garantire una prospettiva alla città
ed agli uomini e donne che in essa vivono, coscienti di essere andati
sicuramente oltre a quanto programmato, mantenendo, così, il
patto sottoscritto. Su queste esigenze abbiamo cominciato a costruire
un modo nuovo di rapportarci alle tante esigenze della comunità,
avviando molti processi, mai affrontati prima, che danno il senso
del nostro progetto per la città, che sta cambiando volto,
grazie ad una caparbietà che non ha mai messo in discussione
la partecipazione, il coinvolgimento e la concertazione, come esprime
lo stesso format del sito civico e le sue diverse implicazioni multimediali,
le quali lo rendono tra quelli meglio consultabile a livello nazionale.
Un elemento di soddisfazione, dunque, che ancora una volta conferma
la bontà del nostro progetto, anche in seno all' e-Government,
quello che utilizza le nuove tecnologie dell' informazione e della
comunicazione (Ict) per rendere la Pubblica Amministrazione sempre
più veloce, efficiente e vicina al cittadino. Questo è
stato il nostro obiettivo di cui oggi vediamo i frutti, consapevoli
che una Pubblica Amministrazione, orientata all' utente, cittadino
ed impresa, fornisce moderni servizi, creando valore pubblico aggiunto
oltre che un modello innovativo di eDemocracy".
Brevi
di cronaca da Cassano, Diamante, Praia, Trebisacce
27/04 A Cassano Ionio la locale Tenenza ha arrestato 3 persone per
evasione. A Diamante i carabinieri della locale Stazione hanno arrestato
un extracomunitario di nazionalita' marocchina, per non aver ottemperato
ad un ordine di espulsione emesso dal Questore di Cosenza. A Praia
a Mare la locale Stazione ha tratto in arresto un cittadino rumeno,
per non aver ottemperato ad un ordine di espulsione emesso dal Questore
di Cosenza. A Trebisacce un uomo, Mario Spadafora, di 60 anni, e'
stato arrestato dai carabinieri perche' ritenuto l'autore dell'accoltellamento
di un uomo di 31 anni avvenuto il 15 aprile scorso. A Spadafora e'
stata notificata una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip
del tribunale di Castrovillari. L'accoltellamento era avvenuto nel
corso di un litigio per futili motivi.
Incidente
mortale sulla A3 tra Rogliano e Cosenza: due vittime
26/04
Due persone sono morte ed una terza è rimasta ferita in un
incidente stradale avvenuto sulla carreggiata nord dell'A3, tra gli
svincoli di Rogliano e Cosenza. Si trattaStrano, 72 anni, di Messina,
e Vito Innocenzo Ventrella, 86 anni, di Bari. Le due persone decedute
e quella ferita erano a bordo di una Opel che per cause ancora in
corso di accertamento, si è infilata sotto il cassone di un
camion tamponandolo. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti gli
agenti della polizia stradale, i vigili del fuoco ed il personale
dell'Anas. A causa dell'incidente, secondo quanto si è appreso
dalla Polstrada, il tratto della A3 è stato chiuso al traffico
per circa quattro ore creando una lunga coda di autoveicoli. La corsia
nord è stata chiusa allo svincolo di Rogliano ed i traffico
è stato dirottato sulla strada provinciale. In serata dopo
le 21 l’A3 è stata riaperta completamente alla marcia
dei veicoli. La ripertura del tratto di autostrada e' stata comunicata
da una nota dall'Anas. Le squadre dell'Anas sono intervenute poco
dopo l'incidente ed hanno provveduto a ripristinare le condizioni
di transitabilita' sul tratto interessato. La circolazione si avviata
lentamente alla normalita'. Sulle cause dell’incidente indaga
la polizia stradale. Sembra, comunque, che al momento dell’incidente
la visibilità non era delle migliori, a causa della nebbia,
e il fondo stradale era stato reso viscido dalla pioggia.
Arrestato
per concussione il presidente del Consorzio Industriale di Crotone:
Filmato dai CC mentre intascava 1000 euro
26/04 I carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale
di Crotone hanno arrestato il presidente del Consorzio di sviluppo
industriale di Crotone e consigliere comunale di An, Carlo Turino,
di 54 anni, con l' accusa di concussione in flagranza di reato. Secondo
quanto riferito dai militari del Reparto operativo, Turino è
stato arrestato dopo che il dirigente avrebbe intascato una busta
contenente una somma di denaro consegnatagli da un imprenditore. Secondo
le indagini dei carabinieri, il denaro costituiva una tangente quale
corrispettivo di un servizio reso dallo stesso Consorzio industriale.
La consegna della busta con il denaro è stata filmata dai carabinieri
del Reparto operativo dei carabinieri di Crotone, ha poi rivelato,
nel corso di una conferenza stampa, il comandante del Reparto operativo,
il cap. Paolo Storoni.. La consegna della busta, con una somma di
denaro non ingente (1000 euro), è avvenuta ieri sera lungo
la strada statale 106 ionica nell' area di un distributore di carburanti
dismesso, nella zona industriale di Crotone. L' ufficiale dei carabinieri
ha detto che dall' autunno scorso era in corso un' attività
di indagine che prevedeva il "monitoraggio" di una decina
di imprenditori crotonesi, dopo che agli investigatori dell' Arma
era giunta voce di generiche lamentele da parte di esponenti del mondo
produttivo. La consegna della busta con il denaro, secondo gli investigatori,
riguarderebbe proprio l' ottenimento della riduzione del costo dell'
uso del depuratore del Consorzio di sviluppo industriale di Crotone.
Storoni non ha escluso la possibilità che nei prossimi giorni
altre persone possano essere indagate per un episodio che non sarebbe
comunque isolato.
L'imprenditore che ha consegnato la busta, lavora nel settore del
trattamento dei rifiuti ed era uno di quelli che i carabinieri stavano
controllando per accertare la veridicità delle voci raccolte
sul pagamento di tangenti. Subito dopo la consegna della busta con
il denaro, i militari sono intervenuti bloccando Turino. Le indagini
dei carabinieri adesso proseguono per accertare se vi siano state
altre tangenti e se il denaro sia stato consegnato anche ad altre
persone.
Secondo quanto reso noto dai carabinieri, Carlo Turino, al momento
dell' arresto ha fatto alcune dichiarazioni che sono secretate. Nei
prossimi giorni si terrà l'udienza nel corso della quale il
giudice dovrà decidere se convalidare o meno l' arresto di
Carlo Turino. In serata Taurino si e' dimesso dalla carica di presidente
del Consorzio per lo sviluppo industriale di Crotone. La lettera di
dimissioni e' stata protocollata oggi negli uffici dell'ente attraverso
gli avvocati di fiducia. Turino era in congedo dallo scorso 28 marzo
per motivi di salute.
''Carlo Turino e' in questo partito da 40 anni; abbiamo la ragionevole
speranza che riuscira' a spiegarsi. Aspettiamo fiduciosi che la giustizia
faccia il suo corso, ma ci aspetteremmo che non ci sia una speculazione
oltre misura in una campagna elettorale che e' gia' molto delicata''.
E' quanto ha detto il presidente provinciale di Alleanza nazionale,
Domenico Rizza, sulla vicenda che ha portato in carcere Carlo Turino,
presidente del Consorzio per lo sviluppo industriale di Crotone e
consigliere comunale di An, arrestato dai carabinieri con l'accusa
di concussione. Rizza ha incontrato i giornalisti insieme al candidato
sindaco di Crotone per la Casa delle liberta' alle elezioni del prossimo
28 maggio, Salvatore Foti, al segretario provinciale dell'Udc, Rocco
Bruno, e all'assessore comunale Arcangelo Curto (Forza Italia). Foti
ha voluto ''rassicurare i miei concittadini che andremo avanti con
tranquillita', proseguiremo con fermezza la nostra campagna elettorale''.
Secondo Bruno ''questo singolo episodio non puo' essere utilizzato
come motivo di distinguo politico, come strumento di divisione. La
citta' e' gia' divisa da altre vicende''.
Ucciso
un commerciante nel reggino. Il corpo senza vita scoperto dal figlio.
26/04 Un commerciante, Antonino Sicari, di 45 anni, è stato
ucciso da sconosciuti a Taurianova, nel reggino, a colpi di arma da
fuoco. Il cadavere dell'uomo è stato trovato in un casolare
di campagna in località Amato, nelle campagne di Taurianova.
Sul luogo del ritrovamento del cadavere sono intervenuti i carabinieri
che hanno avviato le indagini. La vittima, secondo quanto si è
appreso, è stata raggiunta da due colpi d'arma da fuoco alla
testa. I carabinieri stanno effettuando numerosi controlli e perquisizioni
nella zona dove è stato rinvenuto il cadavere. Sicari, secondo
quanto riferito dagli investigatori, era già noto alle forze
dell'ordine per reati contro il patrimonio. Gli investigatori stanno
sentendo i familiari della vittima per ricostruire i suoi ultimi spostamenti
e per accertare se in passato aveva avuto contrasti con altre persone.
Il cadavere di Antonino Sicari e' stato trovato da uno dei figli.
L'uomo si era allontanato dalla sua abitazione per recarsi in un terreno
di sua proprieta' ma giunto nei pressi di un casolare, in localita'
Amato, e' stato ucciso. La vittima e' stata raggiunta da due colpi
di pistola alla testa. Sul luogo dell'omicidio non sono stati trovati
bossoli e questo farebbe pensare che per il delitto e' stato utilizzato
un revolver. Gli investigatori hanno sentito anche i familiari di
Sicari per accertare se recentemente aveva avuto contrasti con altre
persone. Sicari, che era gia' noto alle forze dell'ordine per reati
contro il patrimonio, era titolare di un negozio di ferramenta. Gli
investigatori stanno effettuando anche accertamenti sulle utenze telefoniche
della vittima per verificare se prima del delitto ha avuto contatti
con qualcuno. I carabinieri hanno effettuato anche alcune perquisizioni
nei confronti di persone con precedenti penali di Taurianova e comuni
limitrofi. Sul movente del delitto gli investigatori non escludono
nessuna ipotesi.
Nominato
il nuovo Cda dell’Istituto Papa Giovanni XXIII
26/04 “Proseguendo l’azione di rinnovo degli organi statutari
della Fondazione “Istituto Papa Giovanni XXIII” di Serra
d’Aiello (CS), l’Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano,
Padre Salvatore Nunnari, ha provveduto alla nomina del nuovo Consiglio
di amministrazione”. E’ quanto si legge in una comunicazione
della Curia Vescovile dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano.
Il Consiglio è composto da: Mons. Emilio Aspromonte, Vicario
episcopale per il laicato; Padre Antonio De Rose, Vicario episcopale
per la vita consacrata; Mons. Francesco Marigliano, Vicario giudiziale;
Mons. Mario Merenda, Vicario episcopale per la liturgia; il Sacerdote
Francesco Perrone, Economo dell’Arcidiocesi; il Sig. Sergio
Principe, esperto nei campi dell’economia no-profit e del volontariato;
il Sacerdote Pasquale Traulo, Vicario episcopale per il coordinamento
dell’azione pastorale. L’Arcivescovo ha poi nominato Presidente
del Consiglio di amministrazione il Sacerdote Francesco Perrone, Economo
dell’Arcidiocesi. Nella sua prima riunione, il Consiglio di
amministrazione ha eletto all’unanimità Vice Presidente
il Sig. Sergio Principe e Segretario il Sacerdote Pasquale Traulo.
Lo stesso Cda ha poi deliberato altresì all’unanimità
di delegare il Vice Presidente Sergio Principe alla gestione ordinaria,
con poteri di firma e di rappresentanza, in continuità con
l’azione svolta da Principe nelle scorse settimane. «Nella
difficile fase della vita dell’Istituto Papa Giovanni XXIII
- dichiara l’Arcivescovo Padre Salvatore Nunnari -, anche in
vista di una positiva conclusione delle procedure per l’affidamento
della struttura ad una nuova gestione, la Chiesa di Cosenza-Bisignano
si impegna ai suoi massimi livelli nel testimoniare la propria vicinanza
agli ospiti e ai lavoratori della struttura». Il nuovo Consiglio
di amministrazione procederà alla revisione dello Statuto per
una formulazione più aderente alla nuove esigenze emergenti
nella conduzione della Fondazione.
Sabato
a Rossano Notte Bianca per il lavoro e la legalità
26/04 Musica, spettacoli ed enogastronomia caratterizzeranno la manifestazione
'Notte Bianca per il lavoro e la legalita'' che si terrà sabato
e domenica prossima nel centro storico e allo scalo di Rossano. La
manifestazione, ideata dall'Associazione "Michele Cara",
é organizzata dalla Comunità Montana "Sila Greca",
con il contributo della Regione Calabria e della Provincia di Cosenza,
con la collaborazione del Gruppo Studenti del Liceo Scientifico di
Rossano, di Confcommercio, Cna, Cgil, Cisl e Uil con il supporto del
Comune di Rossano e con il patrocinio dei 13 comuni aderenti alla
Comunità Montana "Sila Greca". L'iniziativa inizierà
sabato, alle 19, nel centro storico, in Piazza Steri con concerti
di musica leggera. Si passerà poi allo Scalo di Rossano, in
piazza B. Le Fosse, con una festa spettacolo, esibizione di cantanti
e, alla fine, con fuochi pirotecnici. Domenica si proseguirà
con una "Festa in Piazza", la manifestazione chiude con
un convegno su "Lavoro, sviluppo e legalità", nell'interno
del Palazzo delle Culture "San Bernardino"
Il
Comune di Terravecchia dona i terreni ai giovani per evitare lo spopolamento
26/04 Tre iniziative sono state attivate dal Comune di Terravecchia,
nel cosentino, per contrastare il fenomeno dello spopolamento. Tra
questi c'é anche l'idea di concedere i terreni comunali ai
giovani che potranno realizzare produzioni tipiche e di qualità.
Per incrementare il numero di residenti l'amministrazione comunale
punta anche sulla realizzazione di un parco eolico e di una casa di
riposo per anziani. Attualmente a Terravecchia risiedono 990 persone.
Negli anni il comune del consentino ha subito una drastica riduzione
del numero dei residenti. La gran parte dei nuclei familiari che hanno
abbandonato Terravecchia ora vivono negli Stati Uniti, in Argentina,
in Emilia Romagna e Lombardia. "Abbiamo una serie di iniziative
- ha detto il sindaco, Antonio Cristaldi - sulle quali stiamo puntando
e pensiamo che entro i prossimi due anni riusciremo a far lievitare
il numero dei residenti. Pensiamo ad esempio alla realizzazione di
una casa di riposo che darà lavoro ad una ventina di persone.
E poi ci sarà anche il parco eolico che attività e indotto
ci fa anche ben sperare". Ma il progetto sul quale l'amministrazione
comunale di Terravecchia punta per contrastare l'emigrazione è
quello relativo alla concessione dei terreni di proprietà dell'ente.
"Siamo pronti a concedere - ha aggiunto il sindaco - i terreni
comunali a coloro che vorranno utilizzarli per produzioni di qualità.
Abbiamo intenzione anche di favorire la nascita di cooperativa alla
quale concedere un bosco dove si potrebbero realizzare degli allevamenti
finalizzati alla produzione di insaccati e prodotti caseari. Tutte
iniziative che intendiamo portare avanti nei prossimi mesi e che sicuramente
ci porteranno ad avere una inversione di tendenza sul numero dei residenti".
A Terravecchia, così come accade nei piccoli comuni meridionali,
nei periodi estivi i piccoli Borghi si ripopolano. "Nei periodi
estivi - ha proseguito Cristaldi - nel nostro comune c'é un
consistente rientro di emigranti. Nell'ultimo periodo, inoltre, abbiamo
avuto decide di richieste di nuclei familiari, attualmente residenti
all'esterno, che intendono tornare nel nostro comune dove vorrebbero
realizzare delle attività commerciali e artigiane. E proprio
queste richieste ci fanno ben sperare sul futuro della nostra comunità.
Certo il nostro non è un comune che sta per chiudere ma è
una realtà che vuole rilanciare il suo ruolo nell'ambito della
provincia di Cosenza". "A dimostrazione del forte legame
- ha concluso il sindaco - tra gli emigranti e la nostra comunità
posso citare l'esempio di una donna, da anni residente in America,
che ha portato a Terravecchia i suoi dodici nipoti che mi sono apparsi
entusiasti del nostro territorio. Ci sono anche molti giovani, inoltre,
figli di nostri emigrati, che hanno intenzione di tornare in Italia
a studiare. Noi siamo pronti ad accoglierli nella nostra comunità
con la speranza che i nostri borghi tornino ad essere popolosi come
un tempo"
Ragazzi
toscani coltiveranno le terre confiscate alla mafia
26/04 Saranno ben 140, quest'anno, i ragazzi toscani che aiuteranno
Libera, l'associazione di don Luigi Ciotti, a combattere la mafia
coltivando i campi sequestrati alle cosche. Il progetto ''Liberarci
dalle spine'', di cui la Regione Toscana e' promotrice, e' stato presentato
questa mattina dal vicepresidente Federico Gelli e dall'assessore
regionale alla cultura, Mariella Zoppi, capofila dei progetti per
la cultura della legalita'. Tra le novita' del 2006, oltre al maggior
numero di volontari coinvolto (erano 82 nel 2005), c'e' l'adesione
della Regione Calabria. ''E' importante - spiegano i due rappresentanti
della Toscana - far dialogare esperienze di miglioramento della sicurezza
urbana realizzate in realta' del centro-nord ed esperienze di lotta
alla criminalita' organizzata avviate nel mezzogiorno. Il nostro progetto
di collaborazione con la Calabria e' nato sulla spinta dell'indignazione
per l'omicidio Fortugno ma anche della speranza che ci hanno regalato
i giovani di Locri con la loro mobilitazione''. La Calabria sara'
anche meta di alcuni gruppi di volontari. Saranno quattro le realta'
in cui i ragazzi andranno ad operare: Corleone e Monreale (Pa) e Canicatti'
(Ag) in Sicilia, la Piana di Gioia Tauro e San Luca e Locri in provincia
di Reggio Calabria. In particolare, a Locri e' previsto un campo urbano
che svolgera' un'attivita' di tipo socio culturale e che si avvarra'
del prezioso supporto operativo di due istituzioni locali toscane:
la Provincia ed il comune di Prato che hanno da tempo stabilito contatti
con i paesi della Locride in un rapporto di amicizia e di collaborazione
nel campo dell'animazione sociale. ''I campi - spiega Gelli, che tra
le sue deleghe ha anche quella alla sicurezza - si inseriscono nella
volonta' di sconfiggere la criminalita' grazie all'impegno, alla forza,
alla ricchezza della societa' civile e delle nuove generazioni. Questa
esperienza si inserisce nel contesto di un impegno piu' complessivo
con cui viene messa a disposizione l'esperienza maturata in questi
anni, dai risultati raggiunti con il progetto speciale ''Una Toscana
piu' sicura'', a leggi come quella sulla trasparenza dell'attivita'
amministrativa e politica, a realta' come l'Osservatorio sugli appalti''.
''Si tratta di una doppia soddisfazione - dice l'assessore Zoppi -
quella di vedere tanti nostri ragazzi disposti ad impegnarsi in prima
persona per portare un segno tangibile di solidarieta' e di speranza
alle popolazioni che piu' sentono il peso della presenza della mafia
nella vita sociale, politica ed economica, e quella di trovare al
nostro fianco, quest'anno, una Regione come la Calabria, che sta portando
avanti una propria lotta contro il fenomeno della 'ndrangheta e che
vuol trasmettere un coraggioso messaggio di rinascita a tutti i giovani
italiani, perche' la mafia non e' un problema del solo sud, ma una
realta' subdola capace di infiltrasi ovunque le sia concesso''. Al
fianco delle due Regioni nel portare avanti il progetto 'Liberarci
dalle spine' anche Cgil, Caritas, Arci e l'associazione Avviso Pubblico.
I campi di lavoro saranno organizzati in 7 turni di circa 15 giorni
ciascuno (per informazioni o per partecipare ai campi www.regione.toscana.it/cld).
I primi volontari partiranno il 15 giugno alla volta di Corleone e
rientreranno in Toscana il 30. Saranno seguiti da una seconda esperienza,
sempre a Corleone, dal 1° al 15 luglio. Seguiranno, dal 16 al
31 luglio, due gruppi che andranno a San Luca e nella Piana di Gioia
Tauro, dal 22 luglio al 5 agosto un gruppo diretto a Canicatti', dal
19 agosto al 2 settembre una nuova esperienza a Corleone e, infine,
dal 20 agosto al 4 settembre ancora una nella Piana di Gioia Tauro.
I ragazzi, come lo scorso anno, aiuteranno alcune cooperative locali
nei lavori agricoli (trebbiatura del grano, raccolta dei pomodori,
piantumazione di un vigneto, raccolta di ortaggi e piccoli frutti
come ribes, lamponi, mirtilli, more e ciliegie) nei campi sottratti
al controllo delle cosche mafiose. Alcuni di loro parteciperanno anche
alla realizzazione di spettacoli ed eventi culturali. La Regione Toscana,
come lo scorso anno, offrira' materiale di supporto e si fara' carico
del viaggio dei ragazzi e dei loro accompagnatori, per un totale di
130 euro a persona. Gli enti locali che sostengono il progetto (Province
di Firenze, Grosseto, Lucca, Pisa, Prato e Comuni di Calenzano, Capannori,
Capraia e Limite, Cascina, Castelfiorentino, Castelfranco di Sopra
e Castelfranco di Sotto, Certaldo, Collevaldelsa, Fiesole, Firenze,
Lari, Massa e Cozzile, Montopoli, Pontassieve, Pontedera, Prato, Quarrata,
Roccastrada, San Giuliano Terme, San Miniato, Santa Maria a Monte,
Scandicci, Vicopisano) contribuiranno con 150 euro per ogni volontario
inviato e gli stessi partecipanti pagheranno 6 euro al giorno, un
ulteriore gesto di disponibilita' che andra' ad aggiungersi al lavoro
manuale prestato. Il dialogo tra Toscana e Calabria non si esaurira'
con questo progetto. Le due Regioni sottoscriveranno nei prossimi
giorni un protocollo d'intesa con il quale si impegneranno a collaborare,
oltre che nelle previste attivita' socio-culturali nella Locride,
anche in altre attivita', a sostegno di iniziative locali per la sicurezza,
l'innovazione tecnologica e in tanti altri settori.
Francesco
Cersosimo nuovo presidente dell' Associazione Nazionale Giudici di
Pace
26/04 Francesco Cersosimo, 64 anni, è il nuovo presidente
dell' Associazione Nazionale Giudici di Pace. Lo ha eletto all' unanimità
il direttivo dell' associazione nel corso dell' assemblea nazionale
riunita a Roma nei giorni scorsi. "Continuità e rinnovamento
è il binomio programmatico che ci guiderà nei prossimi
anni - ha detto Cersosimo -. Nei prossimi giorni sarà chiaro
a tutti gli operatori della giustizia, al prossimo governo e al prossimo
parlamento, che si preannuncia una stagione di forte presenza di magistrati
laici per una giustizia al servizio dei cittadini". Il nuovo
presidente dell' Associazione, alla quale sono iscritti mille giudici
di pace su tremila in servizio, subentra a Francesco Mollo, che è
stato in carica dal 2002. Calabrese di Castrovillari, Francesco Cersosimo,
è stato avvocato civilista fino alla nomina a giudice di pace
presso l' ufficio di Bologna, nel 1995. E' stato tra i fondatori dell'
associazione regionale Giudici di Pace dell' Emilia Romagna, coordinatore
della Consulta nazionale dei giudici di pace e vice presidente vicario
della federazione Nazionale Unitaria dei Giudici di Pace. Dal 2002
al 2004 è stato vice presidente dell' Associazione Nazionale.
I
lavori del Consiglio Provinciale rinviati a dopo le amministrative.
26/04 Il Consiglio Provinciale di Cosenza, convocato per questa mattina,
sotto la presidenza dell’On. Francesco Principe, in sessione
straordinaria, nella sala delle adunanze consiliari del Comune di
Cosenza, in prima convocazione, ha aggiornato i suoi lavori a dopo
le elezioni amministrative. La richiesta, era stata formalizzata all’assemblea
dal consigliere Domenico Barile, di Forza Italia, e motivata dalla
necessità, per molti consiglieri provinciali impegnati a dare
il loro contributo, diretto o indiretto, alla chiusura delle liste
entro il 29 aprile prossimo. La proposta è stata approvata
a maggioranza, in considerazione anche del fatto che gli argomenti
all’ordine del giorno dei lavori non sono soggetti ad immediate
scadenze.
Brevi
di cronaca da Cassano e Paterno
26/04 A Cassano allo Jonio tre persone sono state arrestate dai carabinieri
per evasione dagli arresti domiciliari. Le persone arrestate sono
Rocco Bevilacqua, 38 anni; Ciro Scognamiglio, 28 anni, di Pozzuoli,
e Umberto Crescenti, 28 anni di Trapani. Crescenti e Scognamiglio
si era allontanato dalla comunità terapeutica "Saman".
A Paterno Calabro i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato
una ragazza per evasione dagli arresti domiciliari dal centro di riabilitazione
“Borgo dei Mastri”
Appello
di Marziale: “L’Onu impedisca la giornata dell’orgoglio
pedofilo”
25/04 "Per l'ottavo anno consecutivo la lobby pedofila internazionale
celebra impunemente la giornata del proprio orgoglio, denominata 'Boyloveday
international', fissata per il prossimo 26 giugno e orientata a normalizzare
e legalizzare il più turpe dei crimini contro l' umanità".
La denuncia è del sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio
sui Diritti dei Minori. "Facendo leva sull' articolo 19 della
Dichiarazione internazionale sui Diritti dell' uomo, sull' articolo
11 della Carta Costituzionale europea e sulla Costituzione degli Stati
Uniti d' America, che nell'insieme sanciscono la libertà degli
individui - sostiene ancora Marziale - la comunità pedofila
rivendica la libera espressione sessuale dei bambini, anche di quelli
di pochissimi mesi, che rappresentano massicciamente l'ultima frontiera
della depravazione pedopornografica e sulla pelle dei quali si muove
un mercato miliardario di euro e dollari. Coadiuvati da un numero
inquantificabile di siti web concepiti per giustificare da più
punti di vista la pedofilia, il più paradigmatico e blasfemo
dei quali è il 'christian boylove forum', quest'anno i pedocriminali
hanno allestito un negozio online dove è possibile acquistare
felpe, magliette, borse, slip, boxer, orsetti di peluche, tazzine
ed orologi da muro recanti lo spregevole logo del 'boyloveday', il
tutto rigorosamente marchiato Made in USA". Secondo Marziale,
"é inaudito che organismi come l' Onu non conferiscano
alla lotta contro la pedofilia priorità assoluta e pazientino
con paesi membri smisuratamente indulgenti da permettere la veicolazione
di siti Internet a così alto contenuto criminale, che se allocati
in Italia avrebbero vita molto breve, considerate la solerzia e l'efficacia
con le quali operano le istituzioni di polizia nostrane". Da
qui la proposta che il presidente dell' Osservatorio sui diritti dei
minori rivolge ai rappresentanti italiani all' Onu. "Siano i
loro - dice Marziale - i promotori di una risoluzione internazionale
che persegua il crimine pedofilo sin dalla radice apologetica e non
permetta a delinquenti tanto spietati di infierire sessualmente su
bambini inermi e indifesi e di deriderli oltretutto con una vergognosa
quanto indecente e deprecabile giornata dell'orgoglio".
Agguato
a Locri, ucciso un presunto componente della cosca D’Agostino
Pubblicata
sulla Gazzetta Ufficiale le tabelle sulle dosi massime di droghe consentite
25/04 La nuova legge sulla droga diventa pienamente operativa: è
stato, infatti, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto (ministero
della Salute di concerto con il ministero della Giustizia) che indica
le quantità massime di sostanze stupefacenti e psicotrope consentite
per l'uso personale, oltre le quali può scattare l'accusa di
spaccio. Il provvedimento entrerà in vigore tra 15 giorni.
Per arrivare alla definizione di queste quantità si è
ritenuto opportuno utilizzare i valori relativi alla dose media singola
efficace, incrementati in base a un moltiplicatore variabile in relazione
alle caratteristiche di ciascuna sostanza, con particolare riferimento
al potere di indurre alterazioni comportamentali e scadimento delle
capacità psicomotorie. Il provvedimento stabilisce, ad esempio,
come limite massimo 250 mg di principio attivo per l'eroina, che corrisponderebbero
a 1,7 grammi di sostanza lorda e a 10 dosi; 750 mg per la cocaina,
cioé 1,6 grammi lordi e 5 dosi; 500 mg di cannabis, corrispondenti
a 5 grammi lordi e a 15-20 spinelli. Tra le altre sostanze più
diffuse, l'ecstasy con 750 mg (5 compresse), l'amfetamina con 500
mg (5 compresse) e l'Lsd con 0,150 mg, cioé 3 "francobolli".
Va ricordato che la quantità non è l'unico parametro
indicato dalla legge per definire se si tratta di consumo personale
o di spaccio: ci sono anche la modalità di presentazione della
sostanza e le altre "circostanze dell'azione", per esempio
se si viene trovati in possesso di grandi quantità di denaro.
Se l'autorità giudiziaria, quindi, decide che, da tutti questi
parametri, risulta che la sostanza detenuta serve allo spaccio, scatta
la denuncia penale.
Brevi
di cronaca da Rende, Corigliano, Castrovillari, Mirto Crosia
25/04 A Rende è stata arrestata una cittadina straniera di
nazionalità romena perché non ha rispettato un decreto
di espulsione emesso nei suoi confronti dal Prefetto di Cosenza. A
Corigliano Calabro sono state arrestate quattro persone per detenzione
ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. A Castrovillari è
stato arrestato dai CC un uomo, M.A. per documenti falsi . I militari,
nel corso di una perquisizione nella sua abitazione , a Frascineto,
hanno trovato una carta d' identità smarrita a Latina sul quale
l' uomo aveva sostituito la foto originale con la propria. I carabinieri
stanno indagando adesso per verificare se il documento di identità
contraffatto sia stato utilizzato e a che scopo. M.A. è stato
portato nel carcere di Castrovillari. A Mirto Crosia un polacco, G.P.A.,
27 anni, e' stato tratto in arresto dai carabinieri . Il giovane era
ricercato dalle autorita' del suo paese che suoi confronti avevano
emesso un provvedimento di cattura. L'uomo e' accusato di appropriazione
indebita.Dopo le formalita' di rito l'extracomunitario e' stato richiuso
nel carcere di Rossano a disposizione dell'autorita' giudiziaria italiana
ed in attesa di essere estrado in Polonia.
Un
commerciante arrestato a Corigliano
24/04 Un commerciante, Damiano Giorgio Trebisonda, di 28 anni, e'
stato arrestato dai carabinieri a Corigliano Calabro con l' accusa
di detenzione illegale a fine di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel negozio di proprieta' di Tresebonda i militari, nel corso di una
perquisizione, hanno trovato 52 grammi di cocaina. Il commerciante
e' stato portato nel carcere di Rossano.
Due
anziani deceduti in un incidente stradale, sulla 106, nei pressi di
Rossano
23/04 Un pensionato, Domenico Graziano, di 76 anni, e la moglie,
Maria Federico, 75 anni, sono morti in un incidente stradale avvenuto
sulla statale 106 Jonica, nei pressi di Rossano. I due erano a bordo
di una Fiat 500 che, per cause ancora in corso di accertamenti, si
e' scontrata contro un camion. Graziano e' morto all'istante mentre
la moglie e' deceduta poco in ospedale.
Quattro
arresti a Santa Sofia d’Epiro
23/04 Quattro giovani, tutti di 19 anni, sono stati arrestati dai
carabinieri a Santa Sofia D'Epiro per furto e danneggiamento. I quattro
sono stati sorpresi dopo aver divelto una vasca di cemento armato
per la raccolta dell'acqua piovana posta in un cortile interno della
Chiesa Santa Venere di Santa Sofia. Durante lo spostamento la vasca
e' poi scivolata sfondando la saracinesca di un garage di un'abitazione
vicina. I quattro sono stati scarcerati dal magistrato di turno nella
Procura di Cosenza e posti in liberta' in attesa del giudizio.
Brevi
di cronaca da Rossano, Corigliano, Paludi
23/04 A Rossano e' stato arrestato un uomo in esecuzione di una ordinanza
di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Rossano. L'arrestato,
che ha ottenuto i domiciliari, e' accusato di detenzione ai fini di
spaccio di sostanze stupefacenti. A Corigliano e' stato arrestato
un uomo per evasione dai domiciliari. A Paludi l'automobile di un
operaio e' stata incendiata nella notte da sconosciuti . Il mezzo,
una Fiat Stilo, era parcheggiato nei pressi dell'abitazione dell'uomo
quando e' stato cosparso di liquido infiammabile e incendiato. L'episodio
e' stato denunciato ai carabinieri che hanno avviato le indagini.
Truffa
sul sito ebay, tre denunciati tra cui un calabrese
22/03 Tre italiani tra i 30 e i 35 anni originari di Calabria, Puglia
e Campania sono stati denunciati dalla polizia postale di Imperia
perché ritenuti responsabili di una truffa commessa tramite
il sito di aste on line 'E-bay'. Soltanto in provincia di Imperia
avrebbero raggirato in più occasioni almeno dieci clienti dai
quali si facevano versare acconti su carte 'Postepay' prepagate per
l'acquisto di merci che poi non venivano consegnate. "Invitiamo
gli utenti di 'Ee-bay' ma anche di altre aste on line - ha detto l'ispettore
Ivan Bracco, comandante della polizia postale di Imperia - a prestare
molta attenzione alle offerte troppo allettanti. Gran parte delle
truffe, infatti, sono state messe a segno con la proposta di prodotti
hi-tech, tipo telefonini, lettori dvd o computer, che venivano venduti
a prezzi stracciati". I tre denunciati utilizzavano dati anagrafici
falsi non solo per ingannare i clienti che accedevano al sito ma anche
per intestare le varie carte di pagamento. La polizia postale ha eseguito
una dettagliata indagine informatica prima di attribuire un nome vero
a ciascuna carta. Le indagini hanno preso il via dagli indirizzi identificativi
dei vari collegamenti a internet e dai numeri delle carte Postepay.
Convocato
per il 26 il Consiglio Provinciale di Cosenza
22/04 E’ stato convocato per mercoledì 26, in prima
convocazione, il Consiglio Provinciale di Cosenza. La riunione, che
sarà presieduta dall’on. Francesco Principe, si terrà
nella sala consiliare del Comune di Cosenza ed avrà inizio
alle ore 11. Questo l’ordine del giorno:
01) Approvazione Verbali delle sedute consiliari del 6 febbraio, 2
e 8 marzo 2006;
02) Interrogazione, presentata dal Consigliere provinciale Mario Caligiuri,
su: “Servizi di comunicazione sull’Altopiano Silano, chiave
di svolta per lo sviluppo delle popolazioni rurali ed il turismo”;
03) Interrogazione, presentata dal Consigliere provinciale Domenico
Barile, sulla trasparenza e correttezza amministrativa negli Enti
Pubblici;
04) Interrogazione, presentata dal Consigliere provinciale Leonardo
Trento, sul “Parere negativo autorizzazione paesaggistica ditta
Chez Mario”;
05) Sostituzione del Consigliere Provinciale Biagio Diana con il Consigliere
Gianfranco Ponzio dalla Quarta alla Sesta Commissione Consiliare Permanente;
06) Adesione all’Associazione Nazionale Federmobilità;
07) Strada provinciale Scalo Rocca Imperiale-Canna-Nocara-bivio Montegiordano
Oriolo. Approvazione accordo per il trasferimento al patrimonio del
Comune di Rocca Imperiale;
08) Strada provinciale Roseto Capo Spulico. Proposta di declassificazione
e di dismissione-cessione al patrimonio del Comune di Roseto Capo
Spulico;
09) Ordine del Giorno, presentato dal Consigliere Provinciale Francesco
Corbelli, sull’Aeroporto della Sibaritide;
10) Ordine del Giorno, presentato dal Consigliere Provinciale Biagio
Diana, sulla proposta di iniziativa popolare per l’istituzione
di una nuova scala mobile per l’indicizzazione automatica delle
retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici;
11) Ordine del Giorno, presentato dal Consigliere Provinciale Marino
Reda, sulla concessione delle acque, degli invasi e dei laghi silani
per la produzione di energia elettrica alla Società spagnola
Endesa;
12) Designazione di altro componente effettivo in sostituzione del
Sig. Antonio Chiappetta, decaduto dall’incarico, nella 1^ Sottocommissione
Elettorale di Paola - Sede di Scalea -;
13) Ordine del Giorno, presentato dal Gruppo Consiliare della Margherita
“Democrazia è Libertà”, sulla istituzione
del “Tavolo Agricolo Provinciale”.
Mancano
i fondi per la benzina. Le pratiche del Tribunale di Crotone viaggiano
sulle auto della polizia giudiziaria
22/04 Sono stati portati dalla polizia giudiziaria, per l' impossibilità
di utilizzare il furgone in dotazione all' ufficio per mancanza di
benzina, non acquistabile per mancanza di fondi, gli atti del processo
Salib di cui è fissata stamattina la prima udienza davanti
al Tribunale di Crotone. Gli atti portati dalla polizia giudiziaria
sono quelli che compongono il fascicolo del pubblico ministero, Luigi
de Magistris, che nel gennaio del 2005 ha condotto l' inchiesta nell'
ambito della quale sono state fermate dalla polizia di Stato 29 persone,
presunte componenti di un' organizzazione internazionale che avrebbe
gestito un traffico di immigrati clandestini dal nord Africa all'
Italia. Agli arrestati vengono contestati una serie di reati che vanno
dall' associazione per delinquere e dalla tratta di esseri umani al
sequestro a scopo di estorsione. La mancanza di fondi per l' acquisto
di benzina sta comportando una serie di gravi problematiche all' attività
della Procura della Repubblica di Catanzaro. I magistrati, da tempo,
devono anticipare le somme per l' acquisto del carburante necessario
per l' utilizzo delle auto di servizio. In altre occasioni si sono
dovuti rinviare dibattimenti anche di criminalità organizzata
per l' impossibilità di trasportare gli atti processuali. I
problemi sono determinati dall' esaurimento dei fondi per l' acquisto
del carburante erogati dal Ministero della Giustizia. Fondi che, secondo
quanto riferiscono fonti della Procura, si sono sensibilmente ridotti
negli ultimi mesi, con gravi conseguenze per l' operatività
dell' ufficio.
Brevi
di cronaca da Rossano e Corigliano
22/04 A Rossano un giovane di 19 anni, M.G., incensurato e' stato
tratto in arresto questo pomeriggio, in esecuzione di una ordinanza
di custodia cautelare agli arresti domiciliari, dai carabinieri del
nucleo operativo e radiomobile . Il giovane e' accusato di spaccio
continuato di sostanze stupefacenti. A Corigliano Calabro i carabinieri
hanno arrestato Antonio Labonia, di 35 anni, con l' accusa di evasione
dagli arresti domiciliari. Labonia era sottoposto alla detenzione
domiciliare dopo essere stato arrestato per detenzione illegale di
sostanze stupefacenti.
Interventi
dell’ANAS sulla A3 per il ponte del 25 aprile
21/04 L' Anas ha messo a punto una serie di interventi per limitare
i disagi alla circolazione e assicurare i necessari standard di sicurezza
agli automobilisti che transiteranno sulla A3 Salerno-Reggio Calabria
in occasione del "ponte" del 25 aprile. E' quanto si afferma
in un comunicato dell' Anas. "In particolare, per agevolare la
fluidità del traffico - é scritto nella nota - l' azienda
ha ridotto lungo l' intero tracciato i cantieri di lavoro, ad eccezione
di quelli di lunga durata per i lavori di ammodernamento. Assicurata
anche la presenza delle squadre di pronto intervento, che pattuglieranno
la tratta autostradale 24 ore su 24, e l' attivazione di postazioni
multioperative poste in corrispondenza dei cantieri inamovibili. Le
postazioni multioperative, sono dislocate nel tratto che va da Sicignano
degli Alburni ad Atena Lucana, dove si circola su carreggiata unica
nei due sensi di marcia, e all' altezza dello svincolo di Padula-Buonabitacolo,
in Campania; e in Calabria, nel tratto che va dallo svincolo di Sant'
Onofrio allo svincolo di Gioia Tauro, dove pure insiste il doppio
senso di marcia". "Per bypassare il tratto Sicignano degli
Alburni- Atena Lucana - è detto ancora nella nota - l' Anas
consiglia il percorso alternativo che prevede l' utilizzo del Raccordo
Sicignano-Potenza, con ingresso allo svincolo di Sicignano degli Alburni,
uscita a Buccino e immissione sulla ex strada statale 19ter fino allo
svincolo di Atena Lucana, dove rientrare in autostrada, o viceversa".
L' azienda, per informare l' utenza sui cantieri inamovibili e sugli
itinerari alternativi, ha anche predisposto l'opuscolo "Primavera
2006. In viaggio sulla A3" che è in di distribuzione presso
le stazioni di servizio presenti sia sulla A3 che sulla A30 Caserta-Salerno
e sulla Napoli-Salerno, e presso le postazioni multioperative dislocate
lungo l' autostrada.
Allarme
ANAS “A luglio finiremo i fondi e stop ai cantieri”, la
Cisl “Nostre denunce fondate”.
20/04 ''Abbiamo risorse per arrivare fino a luglio dopo di che dovremo
iniziare a fermare i cantieri sull'A3 Salerno-Reggio Calabria, come
nel resto dell'Italia''. Mario Virano, consigliere d'amministrazione
dell'Anas rivolge un appello al nuovo governo affinche' corregga i
tagli previsti nella finanziaria. ''Con l'ultima legge finanziaria
sono stati fatti tagli rilevanti. Cio' significa che abbiamo risorse
fino a luglio - spiega Virano a Salerno, a margine dell'inaugurazione
di Fare Turismo - Tagli, quelli applicati, che se non vengono corretti
rischierebbero effetti critici. Le nostre risorse arrivano fino a
luglio dopo di che dovremo iniziare a fermare i cantieri''. ''Un problema
drammatico'', lo definisce Virano che spera ''sia tra le priorita'
dell'agenda politica del prossimo governo''. ''E' qualcosa di piu'
che un semplice appello - aggiunge il consigliere d'amministrazione
- Intorno all'Anas ruotano l'occupazione di chi ci lavora, le imprese,
il turismo che vive dell'efficienza delle infrastrutture. Nessun governante
serio puo' permettersi di mandare in crisi, anche se solo per un breve
periodo, un sistema cosi' rilevante e complesso che riguarda l'intero
territorio nazionale e che presenta criticita' maggiori nelle aree
meno forti e meno strutturate''. ''Ho fiducia che qualsiasi governante
serio affrontera' il problema. Magari lo dovra' affrontare con misure
ponte per coprire il differenziale - sottolinea Virano - poi si dovra'
mettere mano ad una ripresa di sistema di finanziamenti che non dovra'
avere lo spasimo dell'ultimo minuto ma che ragioni su un asse pluriennale''.
''Nell'ultimo periodo questo respiro pluriennale si e' un po' affannato
- conclude - Ci auguriamo che il nuovo governo assuma questo tema
come una delle sue priorita'''.
''Avevamo segnalato, da tempo, i pericoli che correva la Salerno-Reggio
Calabria per la mancanza di fondi. Tutti smentivano, oggi apprendiamo
da un dirigente dell'Anas la triste verita'''. E' quanto afferma in
una nota il segretario provinciale della Feneal UIL di Salerno, Luigi
Ciancio, dopo le dichiarazioni rilasciate da Mario Virano, consigliere
d'amministrazione dell'Anas, che ha rivolto un appello al nuovo governo
affinche' corregga i tagli previsti nella finanziaria. ''Quanto affermato
stamani a Salerno dal consigliere d'amministrazione dell'Anas - dice
Ciancio - mette il Paese ed il Mezzogiorno di fronte ad una situazione
drammatica: la chiusura di tutti i cantieri entro pochi mesi''. ''Siamo
al paradosso - sostiene il segretario provinciale della Feneal Uil
- dirigenti silenti chiedono al governo di assumere come priorita'
le questioni della infrastrutturazione del Paese in generale e del
sud in particolare. Noi, invece, chiediamo con forza al nuovo Governo
di mettere questi signori, che insieme con il ministro Tremonti hanno
bloccato nei fatti per oltre due anni la Sa-Rc, alla porta''. La nota
di Ciancio prosegue chiedendo ''come e dove sono stati impiegati i
2.359,23 milioni di euro di finanziamenti Qcs ed i fondi CIPE deliberati
tra il 1997 ed il 2001''. Ciancio poi elenca quello che secondo la
Feneal UIl salernitana e' ''il disastroso quadro economico''. Secondo
il sindacalista non sarebbero mai stati impiegati 949 milioni di euro,
deliberati dal Cipe dal 1999 al 2000; piu' di 2000 milioni di euro
dalla Unione europea mai giunti o dirottati, ed inoltre sullaSalerno-Reggio
Calabria resterebbero lunghi tratti dell'autostrada abbandonati, con
gli svincoli in attesa di ulteriori decisioni. L'unico maxilotto -
secondo la nota - e' stato avviato solo attraverso un oneroso mutuo.
Intimidazione
al Sindaco di Paola
20/04 Una cartuccia di fucile vuota contenuta in un involucro e'
stata ritrovata questa mattina dalla moglie del sindaco del comune
di Paola, Roberto Perrotta, attaccata al tergicristallo della sua
auto, una Fiat Panda che era parcheggiata sotto casa. L'episodio e'
stato denunciato ai Carabinieri della Compagnia di Paola che hanno
avviato delle indagini per stabilire se si tratta o meno di una intimidazione
o di uno scherzo di cattivo gusto. Il primo cittadino di Paola non
ha mai denunciato in passato atti di intimidazione.
Per
il ponte del 25 aprile 13 milioni di auto in movimento.
20/04 Ancora un lungo ponte primaverile, dopo le vacanze pasquali,
per la Festa della Liberazione che quest'anno cade di martedì.
Gli spostamenti saranno favoriti dalle condizioni di bel tempo, con
sole e temperature gradevoli su gran parte dell'Italia. Sulla rete
del Gruppo Autostrade (3.408 km, pari al 61 % della rete autostradale
a pedaggio), tra venerdì 21 aprile e mercoledì 26 aprile,
sono previsti 13 milioni di veicoli in circolazione. Mete preferite,
le località di villeggiatura e le città d'arte: le partenze
dalle grandi città inizieranno venerdì pomeriggio-sera
e proseguiranno sabato mattina, 22 aprile, con punte di traffico nell'arco
orario 10-13. I rientri si concentreranno martedì pomeriggio-sera
(ore 17:00-21:00) e nella mattina di mercoledì 26 aprile. Per
agevolare la fluidità del traffico sono stati rimossi tutti
i cantieri di lavoro, ad eccezione di quelli di lunga durata per il
potenziamento della rete autostradale e dell'Alta Velocità
ferroviaria, in corrispondenza dei quali tuttavia non ci saranno limitazioni
del numero di corsie di transito.
Stop dei mezzi pesanti domenica e martedi' dalle 8 alle 20
I mezzi pesanti, inoltre, non potranno circolare domenica 23 e martedì
25 aprile dalle ore 08:00 alle 22:00. Particolari flussi di traffico
interesseranno l'Autosole tra Milano e Bologna, in direzione della
riviera romagnola, all'altezza di Firenze verso la Versilia e tra
Roma e Napoli. Circolazione intensa anche in Lombardia sia verso i
Laghi che verso Venezia. Il nodo di Bologna e l'A14 Adriatica saranno
soggetti a traffico intenso venerdì pomeriggio, sabato mattina
e martedì pomeriggio-sera. In Liguria, anche per la Mostra
Internazionale Euroflora, la circolazione sarà elevata su tutti
i tratti autostradali che convergono sul capoluogo ligure. Gite fuori
porta per il bel tempo anche intorno a Roma verso le coste tirreniche
e le località abruzzesi e anche tutta l'area campana sarà
interessata da flussi di traffico turistico. Il gruppo Autostrade
per il lungo ponte del 25 Aprile ha potenziato i servizi di assistenza,
presidio e informazione ai viaggiatori; rafforzata anche la presenza
delle pattuglie della Polizia Stradale che garantiranno il controllo
della sicurezza della circolazione, con l'ausilio dei reparti volo
e delle più moderne tecnologie per il rilievo di possibili
infrazioni, in particolare l'eccesso di velocità. Prima di
mettersi in viaggio è opportuno informarsi sulle condizioni
di viabilità, chiamando il Centro Informazioni Autostrade (840-04.21.21.)
e il numero verde del CCISS 1518, o consultando il sito internet (www.
autostrade. it) e le pag. 647-649 di Televideo. Durante il viaggio
le informazioni real-time sul traffico vengono indicate sui quasi
900 pannelli a messaggio variabile posti in entrata alle stazioni
e lungo il tracciato autostradale e diramate attraverso i notiziari
radiofonici di Isoradio 103.3 FM, RTL 102.5, Onda Verde RAI. Autostrade
raccomanda agli automobilisti la massima prudenza e, in caso di lunghi
spostamenti, frequenti soste per riposarsi nelle aree di servizio
dislocate lungo la rete. Si ricorda, infine, che tutti i venerdì
e sabato, da mezzanotte alle cinque, nelle 207 Aree di Servizio della
rete Autostrade per l'Italia, i viaggiatori potranno ritirare gratuitamente
un "palloncino" (alcotest) per verificare il loro tasso
alcolemico e acquisire, così, consapevolezza sulla propria
capacità di proseguire il viaggio in sicurezza
Secondo
una ricerca Eurispes sette giovani su dieci bevono alcolici e il 20%
è abitudinario
20/04 Sette giovani su dieci bevono alcolici. A 13 anni l'età
media del primo bicchiere. I consumatori abituali rappresentano il
18,7 per cento di chi ha dichiarato di aver bevuto almeno 5 unità
di bevande alcoliche nell'ultimo mese. Oltre 18mila gli under 18 capitati
in moto o in auto con il guidatore in stato di ebbrezza. Conferenza
stampa dell'Eurispes Calabria in occasione della giornata mondiale
sulla prevenzione di alcool. Presenti il direttore generale dell'Azienda
ospedaliera di Cosenza, Cesare Pelaia, il direttore dell'Azienda sanitaria
di Cosenza, Battista Aquino e la responsabile dell'Unità operativa
alcologia dell'Asl di Cosenza, Maria Francesca Amendola. "E'
necessario fare rete per proteggere le giovani generazioni dai rischi
alcol-correlati. I giovani - ha dichiarato il presidente dell'Eurispes
Calabria, Raffaele Rio - costituiscono un target molto esposto ai
rischi legati al consumo di alcool. Rischi spesso assunti in maniera
inconsapevole e sempre più influenzati dalle pressioni sociali,
mediatiche, pubblicitarie, familiari. L'alcool, a differenza degli
altri principali fattori di rischio, gode di una accettazione sociale
e di una familiarità e popolarità legate alla cultura
italiana del bere, una cultura mediterranea che poneva, sino ad un
decennio fa, il consumo di vino come componente inseparabile dell'alimentazione.
Oggi si può affermare senza ombra di dubbio - ha continuato
Rio - che, a fronte delle modificate abitudini e modelli di consumo
e della più ampia disponibilità ed offerta di bevande
alcoliche, i giovani, e spesso anche gli adulti e, tra questi, le
donne in particolare, hanno adottato modelli di consumo che, separando
il bere dalla ritualità dei pasti, hanno trasformato il significato
originale del bere in un valore comportamentale prevalentemente legato
all'uso dell'alcol in funzione degli effetti che esso è in
grado di esercitare sulle performance personali. L'alcool - ha concluso
Raffaele Rio - è usato, e non consumato, per sentirsi più
sicuri, più loquaci, per facilitare le relazioni interpersonali,
per apparire più emancipati e più "trendy",
alla moda, per essere più facilmente accettati dal gruppo o,
in alcuni casi, per conquistare un ruolo di (presunta) leadership
tra i pari". Il consumo: "trincano" sette ragazzi su
dieci. in testa Paola, Rossano e Lamezia. Il consumo di bevande alcoliche
tra i ragazzi calabresi risulta molto diffuso: 7 giovani su dieci
(70,8%) hanno dichiarato di bere alcolici con una prevalenza maggiore
fra i ragazzi (75%) rispetto alle ragazze (66,2%). Riguardo i luoghi
di ritrovo in cui abitualmente i giovani consumano bevande alcoliche,
in testa alle preferenze troviamo i pub e le birrerie (30,7%); seguono
la propria casa o casa di amici (17,5%) e la pizzeria (15,0%), pochi,
invece, i ragazzi che si ritrovano a bere alcolici in discoteca (3,8%).
Nella disarticolazione dei dati per ASL di appartenenza dei giovani
intervistati, è possibile tracciare una graduatoria del livello
di diffusione del fenomeno tra le diverse aree della regione. In testa
alla classifica, con la più alta percentuale di soggetti che
dichiara di consumare sostanze alcoliche, si collocano le ASL di Paola
con l'81,6%, Rossano con il 76,3% e Lamezia Terme con il 75,3%. A
seguire, con valori di poco inferiori, le ASL di Crotone e di Cosenza
entrambi con un valore pari al 74,3%; nei gradini più bassi
si posizionano invece le ASL di Locri (63,1%), Vibo Valentia (61,5%)
e Palmi (59,7%). La "prima volta" a 13 anni. Relativamente
all'età della prima assunzione, si rileva, che l'età
media in cui i ragazzi hanno iniziato a bere è 13 anni. In
particolare, l'analisi per sesso evidenzia ancora una volta che i
ragazzi iniziano prima delle ragazze: il 20% dei primi a fronte del
10% delle seconde hanno provato sostanze alcoliche prima dei dodici
anni (precisamente tra 8-11 anni). Poco meno di 3 ragazzi su 4 (il
73,1%) hanno iniziato tra i 12 e i 15 anni (quasi indistintamente,
sia per i maschi, il 73,6%, che per le femmine, il 72,7%), l'11,5%
tra i 16 e i 18 anni ed in questo caso, a conferma di quanto appena
osservato, sono di più le ragazze che i ragazzi (rispettivamente
il 17,1% a fronte del 6,6%). Le motivazioni al consumo: la compagnia
fa l'uomo ladro per 1 giovane su 2. Ma quali sono i motivi che spingono
i giovani calabresi a consumare sostanze alcoliche? La maggioranza
del campione intervistato, il 51,3%, indica come motivazione principale
lo spirito di gruppo, ossia la possibilità o volontà
di farlo in compagnia (51,3%). Un'altra quota rilevante, il 25,9%,
non individua una ragione specifica sostenendo che l'alcool procura,
comunque, piacere; il 10,2% sostiene, invece, che esso aumenti il
divertimento, pochi coloro che trovano nel bere un modo per evadere
dai problemi quotidiani (4,1%) o ancora una condizione che li può
fare sentire più adulti (1,1%). La birra "prima di tutte".
Relativamente alla tipologia di alcolici e alla modalità di
consumo delle stesse, si nota innanzitutto che i ragazzi, in generale,
fanno un maggiore uso di alcolici rispetto alle loro coetanee. La
bevanda più consumata, principalmente durante i pasti (59,2%)
risulta la birra: hanno dichiarato di berla il 93,7% dei maschi e
l'86,8% delle femmine; a seguire, con un numero sensibilmente inferiore
di consumatori, il vino, anch'esso bevuto per lo più durante
i pasti (56,9%), dal 72,5% dei ragazzi e da un più basso numero
di ragazze, il 58,4%. Rilevante è anche la quota di soggetti,
il 71,7% dei maschi a fronte del 64,7% delle femmine, che ha dichiarato
di bere superalcolici, che, a differenza del vino e della birra, vengono
consumati quasi esclusivamente fuori dai pasti (64,5%). I digestivi
risultano le sostanze alcoliche meno consumate, incontrando comunque
i gusti del 62,7% dei ragazzi e del 57,7% delle ragazze
La frequenza di consumo di bevande alcoliche: gli abitué sono
il 18,7%. Uno dei quesiti relativi al comportamento dei giovani rispetto
all'uso di bevande alcoliche era diretto ad indagare la frequenza
di consumo di queste sostanze. Alla domanda "...nell'ultimo mese
quante volte ti è capitato di bere 5 o più unità
di bevande alcoliche...", metà del campione intervistato,
il 50,9%, afferma di non aver raggiunto questi livelli di consumo
(in misura maggiore le ragazze, 58,9%, rispetto ai ragazzi, 43,1%),
l'altra metà (il 49,1%), invece, risponde positivamente. Più
specificatamente, un quinto dei soggetti intervistati, il 26,5%, dichiara
di avere bevuto con questa frequenza 1-2 volte nell'ultimo mese, il
13,5% lo ha fatto 3-5 volte, mentre una non trascurabile fetta del
campione lo ha fatto con una certa continuità nell'ultimo mese:
6-10 volte il 5,1% e 11 volte o più il 4,1%. Quest'ultimi,
che costituiscono i consumatori abituali di bevande alcoliche, pesano
sul numero complessivo di soggetti che hanno dichiarato di bere 5
o più unità nell'ultimo mese per il 18,7%. Ancora, dall'analisi
dei dati per sesso, si nota che le frequenze di consumo tendono ad
aumentare fra i maschi e a diminuire fra i soggetti del sesso opposto.
E' interessante nell'analisi territoriale, definire le aree in cui
si registra un più elevato consumo di alcool. Escludendo il
numero di quanti hanno risposto di non avere mai consumato nella stessa
occasione 5 o più unità di bevande alcoliche, in base
alla frequenza di consumo il campione è stato suddiviso tra
consumatori occasionali (quanti hanno dichiarato di bere 5 o più
unità "1-2" volte o "3-5" volte nell'ultimo
mese) e consumatori abituali (quanti hanno dichiarato di bere 5 o
più unità "6-10" volte o "11 e più"
volte nell'ultimo mese). Pertanto, in relazione alle due categorie
individuate, si può osservare che in testa alla graduatoria
dei consumatori più assidui si collocano i ragazzi dell'Asl
di Paola e di Reggio Calabria, rispettivamente con il 26,6% ed il
25,3%; seguono i ragazzi dell'ASL numero 9 di Locri, con il 23,6%,
e dell'ASL numero 7 di Catanzaro, con il 23,3% dei casi; in coda,
si pongono i ragazzi dell'ASL numero 2 di Castrovillari, con il 14%,
e dell'ASL numero 3 di Rossano, con il 10,2%. Ultima in graduatoria
l'ASL numero 8 di Vibo Valentia che, con il 9,5%, resta l'area in
cui è presente il minor numero di consumatori abituali di sostanze
alcoliche. Vite spericolate: oltre 18mila under 18 in auto o in moto
con guidatore in stato di ebbrezza. Capire i comportamenti legati
al consumo di alcool diventa molto importante ai fini della prevenzione
dei rischi connessi a questa abitudine, che, ad oggi, come dimostrano
i dati, risulta molto diffusa tra i ragazzi. Si tratta di un fenomeno
molto ricorrente in Italia che ha indotto ad introdurre controlli
e misure molto severe, oltre che un inasprimento delle pene. Ma i
giovani calabresi sono coscienti dei rischi che si corrono guidando
una moto o un auto sotto l'effetto dell'alcool? Salirebbero su una
macchina o su una moto sapendo che il guidatore ha bevuto ed è
in stato di ebbrezza? Dall'analisi delle frequenze di risposta, si
deduce chiaramente che i giovani dimostrano di essere abbastanza prudenti
e in misura maggiore le ragazze rispetto ai ragazzi: rispettivamente
il 92,3% ed il 79,2%, ha dichiarato di non avere viaggiato, negli
ultimi 30 giorni, con persone che si trovavano sotto l'effetto di
sostanze alcoliche. Occorre, comunque, rilevare che non proprio tutti
hanno mostrato attenzione: un ragazzo su dieci, il 10,1%, cosciente
o non cosciente delle gravi conseguenze che ne potessero derivare,
ha dichiarato che gli è capitato 1-5 volte nell'ultimo mese;
la circostanza, inoltre, ha interessato dalle 6 a 10 volte nell'ultimo
mese l'1,6% del campione, mentre vero e proprio incosciente, nel senso
che ha vissuto questa esperienza addirittura undici volte o più
nell'ultimo mese, si è dichiarato il 2% dei giovani intervistati.
Complessivamente il 14,1% del campione intervistato (dato ottenuto
inferendo la percentuale sulla popolazione tra i 14 ed i 18 anni residente
in Calabria), pari a poco meno di 18mila e 200 under 18, ha dichiarato
di essersi trovato, negli ultimi 30 giorni, in moto o in auto con
il guidatore sotto l'effetto dell'alcool.
Il
Comune di Cassano chiede di inserire Sibari nell’elenco di siti
protetti dall’Unesco
20/04 L' incarico di elaborare lo stato di fattibilita' per il riconoscimento
di Sibari quale sito da inserire nella lista del patrimonio mondiale
dell' Unesco e' stato affidato, dall' Amministrazione comunale di
Cassano Ionio, all' architetto Pietro Laureano. ''L' iscrizione di
Sibari nella lista del 'Patrimonio mondiale dell' Unesco' - afferma
in una nota il sindaco di Cassano, Gianluca Gallo - sicuramente potra'
contribuire ad accrescere la notorieta' e l' attenzione sulle testimonianze
storiche e culturali dell' antica citta' magnogreca, posta in posizione
strategica e baricentrica tra i monti del Pollino e il mare Jonio.
L' inserimento del sito di Sibari nella lista dell' Unesco - prosegue
Gallo - gioverebbe a tutta la provincia di Cosenza. Si potrebbe realizzare
un turismo culturale di qualita' e di alto livello. Le ricadute di
immagine avrebbero effetti positivi anche sulle attivita' produttive
e artigianali che potrebbero fregiarsi di un ulteriore marchio di
qualita' territoriale, sancito dal massimo organismo mondiale per
la scienza e la cultura. La decisione di contattare e incaricare l'architetto
Laureano - sottolinea il sindaco - e' stata dettata sia dalla sua
professionalita', che dal suo status di componente dell' Iconos e
di consulente dell' Unesco''
Il
Comune di Castrovillari sceglie di destinare Il cinque per mille per
il sociale
20/04 "Ancora una scelta a sostegno del sociale, per migliorare
i servizi alla persona, e soprattutto, per aiutare le fasce più
deboli della popolazione". E' quanto hanno dichiarato il sindaco
di Castrovillari, Franco Blaiotta e l' assessore alle finanze, Orazio
Attanasio, annunciando la decisione dell' Amministrazione comunale
di Castrovillari di destinare il cinque per mille dell' Irpef per
le attività sociali svolte dall' Ente. "Per questo motivo
- è scritto in una nota - si esortano i cittadini a firmare
nel riquadro, corrispondente alla voce 'attivita' sociali svolte dal
Comune di residenzà, che si trova nel modello integrativo Cud
2006, sul 730 bis e sul modello Unico per la dichiarazione dei redditi.
Quest' Amministrazione offre l' assistenza domestica agli anziani,
l' assistenza di terapia riabilitativa, il servizio mensa a domicilio,
l'assistenza agli alunni disabili, il trasporto pubblico agli anziani,
l'asilo nido, il centro sociale anziani, il centro estivo minori,
il centro appoggio diurno per i disabili e la casa famiglia per disabili
mentali. Si tratta di servizi indispensabili e per i quali anche quest'anno
l' Ammnistrazione ha aumentato le previsioni in bilancio, evidenziando
che questa nuova opportunità di destinazione scelta dallo Stato
potrà potenziarli e migliorarli, garantendo maggiori occasioni
di intervento". "Non si tratta - conclude la nota - di una
tassa aggiuntiva perché questi fondi saranno sottratti a quelli
che altrimenti andranno allo Stato. Questa scelta e quella dell' otto
per mille non sono in alcun modo alternative fra loro e non andranno
ad influire sui pagamenti dei contribuenti. E' un' occasione in più
per far valere l' impegno profuso per una scelta, che può valorizzare
opere ed azioni per l' ottimizzazione della condizione dei servizi
alla persona, bisognose di corrispondenza a tutti i livelli".
Il
PM Dominijanni chiede nuove risorse per la lotta la mafia
20/04 ''Ogniqualvolta viene compiuta un' operazione contro la 'ndrangheta,
si verifica nella zona interessata un aumento dei proventi delle estorsioni.
Denaro che serve, secondo quanto si puo' ipotizzare, per fare fronte
alle spese necessarie per pagare i difensori degli arrestati".
La denuncia è di Gerardo Dominijanni, magistrato della Procura
antimafia di Catanzaro. Il fenomeno, secondo quanto riferito da Dominijanni,
è stato rilevato, in particolare, dopo le operazioni Mithos
e Revenge, risalenti, rispettivamente, al 2004 ed al febbraio scorso,
con l' arresto, complessivamente, di un centinaio di presunti affiliati
alla 'ndrangheta. ''Nelle zone di Soverato e Catanzaro, che sono quelle
interessate alle due operazioni - ha detto Dominijanni - abbiamo rilevato
sin da subito un aumento dei proventi delle estorsioni. Ed in molti
casi le richieste di denaro vengono rivolte alle stesse persone che
hanno subito le estorsioni per le quali sono stati eseguiti gli arresti
nell' ambito delle operazioni contro la criminalità organizzata.
Si determina così una sorta di accanimento contro le vittime
delle estorsioni, che sono costrette a subire una doppia penalizzazione".
"Si sono verificati casi - sostiene ancora Dominijanni - in cui
i mafiosi arrestati nell' ambito delle operazioni, dopo che sono stati
rimessi in libertà, si sono ripresentati dalle vittime ed hanno
chiesto non soltanto quanto era stato pattuito a suo tempo in occasione
della prima richiesta estorsiva per la quale erano stati arrestati,
ma anche una somma aggiuntiva per i danni economici subiti a causa
del loro coinvolgimento nelle operazioni. Una sorta di circolo vizioso
dal quale non si riesce ad uscire e che rappresenta una grave sconfitta
per lo Stato per le persecuzioni che vengono attuate nei confronti
delle vittime. Per combattere questo tipo di fenomeni servirerebbero
molte più risorse economiche, per consentirci di svolgere le
nostre inchieste, ed una maggiore collaborazione da parte delle vittime,
che non c' è per mancanza di fiducia nei confronti dello Stato
e delle forze dell' ordine".
Sabato
convegno CDO sull’educazione a Lamezia
20/04 "La prima carità è l'educazione" è
il tema di un convegno, promosso dalla Federazione dell' Impresa Sociale
della Compagnia delle Opere e dall' Associazione volontari per il
servizio internazionale (Avsi), che si terrà sabato 22 aprile
a Lamezia Terme. I lavori dell' iniziativa saranno introdotti da Gianni
Lacaria, responsabile regionale Federazione dell' Impresa Sociale
Cdo; seguiranno le testimonianze di Alberto Piatti, segretario generale
Fondazione Avsi e Vincenzo Arnone, responsabile regionale Fondazione
Avsi. Le conclusioni del convegno saranno tratte da Giancarlo Franzé,
presidente Compagnia delle Opere Calabria. "La Fondazione Avsi
- è detto in un comunicato - è un' organizzazione non
governativa senza scopo di lucro nata nel 1972 e impegnata con circa
100 progetti di cooperazione allo sviluppo in 35 paesi del mondo.
In Calabria, l' Avsi ad oggi ha effettuato oltre 350 adozioni a distanza.
Un numero raddoppiato negli ultimi due anni. Per non parlare poi degli
Avsi point che in Calabria sono una decina: gruppi di persone che
si impegnano in modo continuativo nella raccolta di fondi a sostegno
dei progetti della Fondazione con la realizzazione di numerose iniziative
a cui partecipano centinaia di persone".
Brevi
di cronaca da Zumpano, Mangone, Diamante, Cassano
20/04 A Zumpano i carabinieri di Celico hanno tratto
in arresto, in flagranza di reato, tre cittadini extracomunitari per
furto aggravato. A Mangone i carabinieri del Nucleo
operativo e radiomobile della Compagnia di Rogliano hanno arrestato
una persona con l' accusa di evasione dagli arresti domiciliari. A
Diamante, infine, persone non identificate si sono
introdotte nella parrocchia di Santa Maria dei Fiori ed hanno asportato
due teste di angelo in legno risalenti al quindicesimo secolo. A Cassano
allo Ionio i carabinieri hanno arrestato un immigrato indiano,
Singh Sukrajy, di 36 anni, con l' accusa di non avere ottemperato
al decreto di espulsione emesso nei suoi confronti. Il provvedimento
di espulsione nei confronti era stato emesso dal Questore di Cosenza
il 29 marzo scorso. Sukrajy e' stato portato nel carcere di Castrovillari.
Al
telefono azzurro le bambine chiedono più aiuto dei maschietti
19/04 Sono le bambine e le adolescenti, più dei coetanei maschi,
a chiedere aiuto a Telefono Azzurro: a loro si deve infatti il 59,8%
delle telefonate - contro il 40,2% - giunte all'associazione per chiedere
aiuto e consulenze su abusi e sofferenze. A livello regionale, le
richieste maggiori provengono dalla Lombardia, (14,2%), dalla Campania
(11,9%) e dal Lazio (11,9%). E' il bilancio di quasi sette anni di
attività del Centro nazionale di ascolto di Telefono Azzurro,
aggiornato a marzo 2006. Il 31% delle chiamate (pari a 9.664 casi)
sono richieste di aiuto relative a situazioni di abuso: fisico (36,2%),
sessuale (15,5%), psicologico (25,2%), trascuratezza (23,1%). Queste
quattro situazioni segnalano una prevalenza di abusi a danno delle
bambine e delle adolescenti pari al 56,5% contro il 43,5% dei maschi.
In particolare, fra le femmine l'abuso sessuale raggiunge il 74,3%
(25,7% fra i maschi), l'abuso fisico il 54,9% (45,1%), l'abuso psicologico
il 53% (49,1%), la trascuratezza il 50,9% (49,1%). Il 7,1% delle chiamate
giunge da bambini ed adolescenti stranieri. Sebbene dalle femmine
arrivi il maggior numero di chiamate, nella fascia di età 0-10
a prevalere sono invece i maschi (47,5% contro il 40,1%); nella fascia
adolescenziale (15-18 anni) le ragazze rappresentano ben il 70,1%
delle richieste di aiuto. Il maggior numero di richieste giungono
dalle regioni settentrionali (39,5%), seguite dal meridione (29%),
dal centro (19,7%) e dalle isole (11,8%). In oltre 9 casi su 10, alla
richiesta telefonica si è risposto con una consulenza specialistica
mentre i restanti casi hanno reso necessaria una segnalazione ai servizi
del territorio. Ma quali sono i principali problemi denunciati dai
minori? I dati forniti oggi confermano che sono i rapporti relazionali
con i genitori (32,6%), i problemi relazionali generici (18,7%), il
bisogno di parlare (11,7%) e i problemi con i coetanei (9,2%). Tra
i disagi spicca anche la percentuale, decisamente elevata e pari al
18,5% - osserva Telefono Azzurro - relativa alle conseguenze per la
separazione dei genitori. In particolare, questa difficoltà
emerge nei giovani tra gli 11 e 14 anni (36,5%). Altri disagi: fughe
da casa (5,6%), problemi legati alla sfera sessuale 5,4%) ed alla
gravidanza (nonché l'interruzione, 3%), l'uso di droghe (2,4%),
intenzioni suicide (2%). E' confermato, inoltre, il dato che le principali
fonti di abuso sono i genitori: padre (46,6%) e madre (41,4%). Seguono
altri parenti (7,4%) e conoscenti (7,2%). La trascuratezza trova un
valore particolarmente alto fra le madri (75,4%). Degna di nota la
percentuale delle insegnanti in merito all'abuso psicologico (7,8%).
Varato
dalla Provincia di Cosenza il concorso “Progetti d’impresa”
19/04 Provincia di Cosenza, scuola ed impresa unite in un progetto
dell' Assessorato alle Politiche del lavoro di Donatella Laudadio,
che partirà a breve in collaborazione con l' Assindustria ed
il Provveditorato agli Studi di Cosenza. Si tratta, in particolare,
di un concorso, "Progetti d' impresa", riservato agli studenti
delle quarte e quinte classi degli istituti di istruzione secondaria
di secondo grado, con assegnazione finale di un premio di 1.500 euro
per i 20 migliori progetti realizzati da allievi singoli o gruppi
e finalizzati alla creazione, organizzazione e gestione d' impresa,
formulati ed attuabili sulla base delle vocazioni e delle risorse
del territorio. "Progetti d'Impresa" sarà presentato
alla Stampa il prossimo venerdì 21 Aprile, alle ore 11,00,
nella sala di Presidenza di Corso Telesio. Parteciperanno all' incontro
il presidente, Mario Oliverio; l' assessore alle Politiche giovanili
ed al Mercato del lavoro, Donatella Laudadio; il Provveditore agli
studi di Cosenza, Antonio Santagada, ed il presidente ed il direttore
dell' Assindustria di Cosenza, Raffaele De Rango e Sarino Branda.
Due
mezzi incendiati a Corigliano e Rossano
19/04 Un escavatore di un' impresa, che stava effettuando i lavori
di pavimentazione del centro storico di Rossano, è stato incendiato
da ignoti. La presenza di alcuni stracci intrisi di liquido infiammabile,
trovati dai vigili del fuoco e dai carabinieri, non lascerebbe alcun
dubbio sull' origine dolosa dell' incendio. A distanza di poco più
di un' ora dall' episodio di Rossano, un' autovettura Audi A3 di proprietà
di un avvocato del posto, é stata incendiata a Corigliano.
Anche in questo caso non si esclude il dolo. Sui due attentati incendiari
stanno indagando i carabinieri.
Scossa
di terremoto avvertita da Vibo a Messina
18/04 Un evento sismico di magnitudo 3.0 e' stato avvertito stasera
dalla popolazione nelle province di Messina e Vibo Valentia. Lo rende
noto il Dipartimento della Protezione civile presso la Presidenza
del Consiglio, precisando che l'epicentro e' stato localizzato tra
i comuni di Lipari,S.Maria Salina, Malfa (Messina), Ricadi e Tropea
(Vibo Valentia) e che al momento non risultano danni a persone o cose.
L'evento sismico e' stato registrato alle 21,31 dall'Istituto nazionale
di geofisica e vulcanologia.
Arrestato
il presunto feritore del bracciante di Cassano
18/04 I carabinieri di Cassano hanno arrestato Eduardo Rubini, di
46 anni, in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Procura
della Repubblica di Castrovillari, con l’accusa di tentato omicidio
e porto abusivo di arma da fuoco. Rubini, infatti, e' stati ritenuto
responsabile del ferimento del bracciante agricolo Achille Greco,
di 29 anni, avvenuto sabato scorso in Piazza Mercato, nei pressi di
un bar di Cassano. Nell' occasione, Greco era stato ferito all' avambraccio
sinistro da un colpo di pistola.
Il
console francese a Napoli, Henry Vignal, in visita alla Provincia
di Cosenza
18/04
Il console generale di Francia a Napoli, Henri Vignal, è stato
in visita, stamani, dal presidente della Provincia di Cosenza, Mario
Oliverio, presente il vice presidente, Salvatore Perugini. Accompagnato
dal console onorario di Francia a Cosenza, Giovanni Conti, Vignal,
è scritto in una nota, si è intrattenuto in un lungo
colloquio che, tra l' altro, ha ricordato come in Francia, così
come in Italia, il livello amministrativo rappresentato dalle Province
sia tradizionalmente molto sentito dalla popolazione che riconosce
in queste realtà un punto di riferimento e di collegamento
con lo Stato molto forte. Nel corso dell' incontro è stato
sottolineato anche il legame tra la Francia e la provincia di Cosenza,
stabilito da varie ondate migratorie che in entrambi i dopoguerra
hanno portato in Francia numerosi cosentini, oggi residenti soprattutto
nei territori del Nord-Est e nel Sud-Est. "Rinnoviamo attraverso
la sua presenza i sentimenti di stima e di amicizia che ci legano
alla Francia" ha detto Oliverio a Vignal, cui ha riferito la
circostanza che vede nella provincia di Cosenza molte città
e paesi gemellati con realtà francesi, così come numerose
iniziative di partenariato locale in vari settori. "In più
- ha aggiunto Oliverio - dobbiamo proprio al decennio francese dei
primi anni del 1800 la nascita dell' Intendenza della Provincia. Un
evento che ci apprestiamo a celebrare questo anno in cui ricorre il
bicentenario della legge di divisione del Regno di Napoli in province,
con iniziative di carattere storico-culturale. Un convegno di studi
internazionale ed un grande spettacolo rievocativo, dal quale sarà
tratto un film, serviranno a connotare e ricordare in pieno l'importanza
di una riforma politico-amministrativa la cui eredità oggi
raccogliamo". Il diplomatico ha accettato l' invito a partecipare
alla festa rivolto dal Presidente della Provincia di Cosenza.
Traffico
intenso sulle strade per il rientro. Code a Villa
18/04 In serata il traffico di rientro verso le grandi città,
dopo il ponte di Pasqua, è notevolmente aumentato: lo rende
noto la Società Autostrade per l'Italia, la quale spiega che
i rientri verso le grandi città si stanno concentrando in queste
ore anche a causa del maltempo che interessa soprattutto le regioni
adriatiche. I tempi di percorrenza che si registrano lungo i principali
itinerari verso le città sono sensibilmente superiori al normale
- afferma Autostrade per l'Italia - nonostante l' assenza dei cantieri
di lavoro e i consigli diramati sulla opportunità di evitare,
per i rientri, la giornata di oggi e le ore centrali del pomeriggio.
In particolare, i tempi di percorrenza risultano quasi raddoppiati
sull'Autosole in direzione nord tra Napoli e Roma e sul tratto toscano
da Valdichiana a Firenze. Anche sulla A14 da Senigallia a Cattolica
e da Faenza a Bologna il traffico è molto intenso. Questa è
la situazione che si registra al momento lungo le tratte interessate
dal traffico più intenso: * Salerno - allacciamento diramazione
Roma sud (via A30 e A1): si impiegano circa 220 minuti rispetto ai
130 normali * Allacciamento dir. Roma sud - Firenze sud (A1): 340
minuti rispetto ai 190 di riferimento, con forti rallentamenti concentrati
nel tratto Arezzo - Firenze sud * Firenze sud - Bologna, allacciamento
A14 (A1): 120 minuti circa rispetto ai 75 normali, a causa del traffico
molto intenso nel tratto fiorentino fino a Scandicci * Roseto degli
Abruzzi - Ancona nord (A14): circa 165 minuti rispetto a 85 normali,
anche a causa dei forti temporali in atto * Ancona nord - Bologna,
allacciamento A13 (A14): circa 260 minuti rispetto ai 125 normali,
per rallentamenti concentrati nel tratto Faenza - San Lazzaro. Il
traffico si manterrà su livelli molto intensi fino alle ore
22 circa, fa sapere Autostrade per l'Italia, consigliando pertanto,
a chi dovesse mettersi ancora in viaggio, di posticipare le partenze
alla tarda serata di oggi o, se possibile, direttamente a domani mattina.
Prima di intraprendere il viaggio, sarà comunque opportuno
aggiornarsi sulle condizioni di viabilità, chiamando il call
center Autostrade per l'Italia al numero 840-04.21.21 o mantenendosi
in ascolto del canale Isoradio RAI - FM 103.3. E intanto agli imbarcaderi
di Villa San Giovanni è di circa due ore il tempo di attesa
per la Sicili. Il traffico, infatti, si e' intensificato nelle ultime
ore e agli imbarchi si sono formate le code. Sul resto della rete
viaria calabrese e sull' autostrada Salerno-Reggio Calabria, il traffico
e' nella norma.
Due
milioni di persone hanno viaggiato in treno per Pasqua. Prenotarsi
in tempo per il prossimo ponte
18/03 Sono oltre due milioni i viaggiatori che durante le festività
pasquali hanno scelto il treno per raggiungere i luoghi di vacanza
o per rivedere parenti e amici. Lo annuncia Trenitalia che negli scorsi
giorni ha fatto registrare il tutto esaurito per i convogli ordinari
ed ha praticamente riempito anche i treni aggiuntivi. Trenitalia ricorda
che la circolazione è stata regolare anche se con 260 carrozze
ancora indisponibili perché inserite nel programma di bonifica:
da giovedì 13 a lunedì 17 aprile sui treni della media
e lunga percorrenza si è infatti registrato un aumento del
30% dei viaggiatori "grazie a una programmazione più razionale".
Trenitalia invita ora i propri clienti a prenotare per tempo i biglietti
anche in vista dei prossimi 'ponti' del 25 aprile e del 1° maggio,
durante i quali sarà rinnovata l'offerta aggiuntiva di treni.
Approvato
dal Comune di Cassano il progetto di recupero dell’Arena centrale
18/09 L' Amministrazione comunale di Cassano allo Ionio ha approvato
il progetto preliminare per il recupero strutturale e l' adeguamento
funzionale dell' Arena centrale, che rientra nel Piano di Sviluppo
Urbano e prevede lavori per un importo complessivo di 450 mila euro,
che saranno finanziati dalla Regione Calabria con l' attuazione del
Psu. Lo rende noto l' Amministrazione comunale di Cassano. "L'
operazione da compiere nel riprogettare l'Arena - è scritto
in una nota dell' Amministrazione comunale - consiste principalmente
nel tentare di restituire alla dimensione urbana gli elementi storici,
i riferimenti della memoria e della cultura che hanno perduto significato
e pregnanza e che devono essere recuperati proprio per la loro capacità
di proporsi come rinnovamento della vita nella città stessa.
Le scelte tecniche e progettuali per il recupero dell' Arena centrale
mirano a ricercare una nuova qualità urbana, ricaricando lo
spazio esistente di nuovi significati con l' obiettivo di ritrovare
un' identità collettiva. La caratteristica fondamentale dell'
Arena dovrà essere la flessibilità, ovvero, la possibilità
di adattarla a funzioni diverse mediante la variazione della disposizione
del pubblico in rapporto allo spazio dello spettacolo".
Nel
reggino un latitante torna a casa per Pasqua e viene arrestato
18/04 Ricercato dal maggio dello scorso anno, e' stato arrestato
nel week-end pasquale dai Carabinieri. Si tratta di Rocco Lamari,
41 anni, bloccato mentre si apprestava a trascorrere le festivita'
in famiglia. L'uomo, che deve scontare una pena di tre anni e mezzo
di carcere, e' ritenuto vicino alla cosca Bellocco.
Brevi
di cronaca da Rocca Imperiale
18/04 A Rocca Imperiale un sorvegliato speciale, Emanuele Tralascia,
di 29 anni, è stato arrestato dai carabinieri per resistenza
a pubblico ufficiale. Tralascia, secondo quanto riferito dai militari,
nel corso di un controllo si sarebbe scagliato contro i carabinieri.
Il giovane è stato portato nel carcere di Castrovillari.
Due
scosse di terremoto nel mar Ionio avvertite nella notte tra Cariati
e Cirò. In Grecia una scossa più forte.
17/04 Sono state due le scosse di terremoto avvertite la notte scorsa
dalla popolazione di numerosi centri delle province di Cosenza e Crotone.
Entrambe hanno avuto l' epicentro in mare ad oltre 10 chilometri dalla
costa. Dopo la prima, di magnitudo 4,3, registrata alle 3.44, una
seconda scossa si e' verificata alle 4.10 ed ha avuto magnitudo 3.
Entrambe sono state distintamente avvertite dalla popolazione di centri
quali Crucoli, Ciro', Ciro' Marina, Strongoli, Carfizzi, Pallagorio
(Crotone) e Cariati, Scala Coeli, Terravecchia (Cosenza). Alcune di
queste localita' distano anche una trentina di chilometri dall' epicentro
del sisma. Molte le telefonate giunte ai centralini dei vigili del
fuoco e di carabinieri e polizia, ma nessun danno a persone o cose
e' stato registrato dalla protezione civile regionale e dalle forze
dell' ordine. Più tardi in Grecia una forte scossa sismica,
con epicentro sul fondale del mar Jonio, a sud di Zacinto, e' stata
registrata alle ore 11,55 di oggi. E' la sesta scossa nel giro di
una settimana, in quella zona, ma stavolta e' un po' piu' forte della
media delle altre, con una magnitudine di 5,2 gradi Richter. L'epicentro
e' stato localizzato dall'Istituto Geodinamico dell'Osservatorio di
Atene 240 chilometri a ovest della capitale greca, ed i sismologi
ateniesi interpretano la scossa come inquadrabile nello sciame sismico
di questa settimana. Meno di un'ora dopo un'altra scossa meno forte
(4,7 gradi Richter) e' stata registrata con l'epicentro spostato sul
fondale mediterraneo a sud del Peloponneso, 420 chilometri a sud-ovest
di Atene. Finora non ci sono stati ne' vittime ne' danni, a parte
alcuni muri incrinati di taluni edifici di Zacinto, dove le autorita'
hanno disposto la chiusura precauzionale delle scuole. Nel museo archeologico
di Zacinto una statua e' caduta dal piedistallo, e le mura perimetrali
della fortezza veneziana sono state rafforzate.
Pasquetta
tranquilla per i calabresi. Gite fuori porta e traffico regolare.
Nessuna attesa agli imbarcaderi
17/04 Una tranquilla pasquetta fuori porta, come da tradizione, per
i calabresi, che oggi hanno preso d' assalto, come di consueto, le
principali localita' turistiche marine, collinari e montane della
regione. In Sila, anche oggi, gli impianti della Valle dell' Inferno
hanno registrato la presenza di numerosi appassionati di sci che hanno
trascorso la giornata sulle piste. Coloro che gli sci li hanno lasciati
a casa hanno sopperito facendo i tradizionali pic nic sui prati della
zona. Anche le localita' di mare hanno riscosso un buon successo,
nonostante la giornata non proprio estiva per via delle nuvole che
in molte zone hanno coperto il sole. Il traffico, sull' autostrada
Salerno-Reggio Calabria e sulle principali arterie della regione,
comunque, e' stato nella norma per tutta la giornata. Il compartimento
calabrese della polizia stradale segnala traffico sostenuto, ma senza
nessun problema, sulla corsia nord dell'A/3, sulla strada statale
106 e sulla statale 18, a causa del rientro dalle gite fuori porta.
Situazione tranquilla anche agli imbarcaderi di Villa San Giovanni,
dove i tempi per raggiungere la Sicilia sono nella norma.
Incidente
mortale nel vibonese: Giovane si schianta con la moto contro un muro
17/04 Un giovane, Francesco Schiariti, di 20 anni, di Ricadi, e'
morto in un incidente stradale accaduto stasera in localita' San Pietro
di San Calogero nel vibonese. Il giovane stava percorrendo, alla guida
di una moto di grossa cilindrata, la statale 18 in direzione sud quando,
per cause in corso d' accertamento, ha perso il controllo del mezzo,
che e' finito contro un muro. Il giovane e' morto sul colpo. I rilievi
sul luogo dell' incidente sono stati eseguiti dai carabinieri della
Compagnia di Tropea.
Tra
Sila e mare la Pasqua dei calabresi
16/04 E' stata una Pasqua all' insegna della tradizione per i calabresi.
Molti hanno trascorso la giornata in famiglia, favoriti anche dal
clima incerto, con un cielo velato su gran parte della regione. Il
traffico si e' mantenuto nella norma per tutta la giornata, ma non
sono mancati quelli che hanno approfittato della festa per trascorrere
una giornata al mare in una delle tante localita' turistiche della
regione. E c' e' stato anche chi ha voluto approfittare dell' ultima
neve della stagione per una sciata. Stamani, infatti, sono rimasti
aperti gli impianti della Valle dell' Inferno, nella zona di Botte
Donato, la vetta piu' alta della Sila, nel cosentino, con quasi 2.000
metri. Gli appassionati hanno potuto sciare per tutta la mattinata,
ma col passare delle ore e l' aumento della temperatura la neve ha
cominciato a sfarinarsi costringendo gli sciatori a rinunciare alla
loro passione. Chi ha scelto il mare, invece, ha potuto godere di
un clima quasi estivo con temperature sopra la media.
Non
si trova il feritore di un giovane accoltellato ieri a Trebisacce
16/04 Un giovane di 31 anni, G.P., e' stato accoltellato in modo
non grave, nella tarda serata di ieri, a Trebisacce, da una persona
che poi ha fatto perdere le sue tracce. L' accoltellamento e' avvenuto
nella centralissima via Lutri, al termine di una lite scoppiata per
futili motivi. G.P. e' stato soccorso e portato nell' ospedale Chidichimo.
Le sue condizioni non destavano preoccupazioni. I sanitari gli hanno
riscontrato delle ferite addominali guaribili in 20 giorni. Sull'
episodio stanno indagando i carabinieri che avrebbero gia' identificato
l' accoltellatore.
Svolti
in forma privata i funerali dei due calabresi uccisi nell’aretino
16/04 Si sono svolti stamani alle 6, nella cappella del cimitero
di Cerva, i funerali di Angelo e Ettore Talarico, di 42 e 35 anni,
i fratelli uccisi a colpi di pistola ed i cui cadaveri sono stati
scoperti domenica sera, seppelliti in un bosco in localita' Il Tasso,
a Terranuova Bracciolini, nel Valdarno aretino. Alla cerimonia hanno
partecipato solo i familiari dei fratelli Talarico. A disporre la
celebrazione delle esequie in forma privata e' stato il questore di
Catanzaro, Romolo Panico, per motivi di ordine pubblico.
Sparatoria
in un bar di Cassano: un uomo ferito, lo sparatore si dilegua
15/04 Un bracciante agricolo, A.G., di 35 anni, e' stato ferito in
modo non grave a Cassano allo Jonio da una persona che gli ha sparato
un colpo di pistola calibro 7,65 ad un braccio, dandosi poi alla fuga.
L' episodio e' accaduto nella centrale Piazza Italia, davanti ad un
bar. Il ferito e' stato soccorso dal personale del 118 e portato in
ospedale. Le sue condizioni non destano preoccupazioni. I carabinieri
della Tenenza di Cassano avrebbero gia' identificato il responsabile
del ferimento e lo stanno ricercando. Alla base dell' episodio, secondo
quanto si e' appreso, ci sarebbe un movente passionale. Il bracciante
e' stato portato nell' ospedale di Trebisacce dove i medici gli hanno
riscontrato una ferita d' arma da fuoco all' avambraccio sinistro
giudicata guaribile in 30 giorni. I carabinieri di Cassano, intanto,
stanno ascoltando i familiari del giovane e alcune persone presenti
in piazza al momento dell' accaduto. I militari, comunque, avrebbero
gia' identificato il feritore che dopo avere sparato si e' dileguato
tra i vicoli del centro storico.
Torna
l’emergenza cani violenti. Un pitbull aggredisce un uomo a Catanzaro.
Altra aggressione nel reggino
15/04 Si sono vissuti momenti di panico stamattina a Catanzaro a
causa di un cane di razza pitbull che ha seminato il terrore nei pressi
dell'ospedale civile Pugliese, mordendo a una mano un pensionato e
tentando di aggredire altre persone prima di essere abbattuto dai
carabinieri con alcuni colpi di pistola. Il cane, che era munito di
collare ma il cui proprietario non e' stato identificato, si trovava
in una via poco distante dall'ospedale quando ha cominciato improvvisamente,
e senza che nessuno lo aizzasse, a dare segnali di agitazione, abbaiando
nei confronti dei passanti e dimostrando una forte aggressivita'.
Il comportamento dell'animale ha provocato subito scene di panico
tra i numerosi passanti, molti dei quali erano diretti all'ospedale.
A fare le spese del comportamento del cane e' stato un pensionato
di 71 anni che si stava recando proprio in ospedale per sottoporsi
a una visita medica. Il cane lo ha morso a entrambe le mani provocandogli
lesioni per le quali l'uomo e' stato giudicato guaribile in 15 giorni.
Poco dopo sono giunti sul posto i carabinieri della Compagnia di Catanzaro
e i vigili del fuoco, che hanno tentato di immobilizzare il cane,
che nel frattempo si e' scagliato anche contro una delle guardie giurate
dell'ospedale e contro un altro cane di piccola taglia che era al
guinzaglio di un'anziana donna. L'animale, sotto la pressione dei
militari, e' stato costretto in un vicolo senza uscita all'interno
del parcheggio dell'ospedale dove, vista l'inutilita' dei tentativi
di ricondurlo alla calma, i carabinieri sono stati costretti ad abbatterlo
con quattro colpi di pistola. Sono state avviate indagini per identificare
il proprietario del cane e procedere alla denuncia nei suoi confronti
per omessa custodia. Per una coincidenza un episodio analogo si e'
verificato, sempre stamattina, a Reggio Calabria. Protagonista, in
questo caso, un cane meticcio di taglia medio grande che, nella frazione
Pellaro, dopo essere fuggito dall'abitazione in cui era custodito,
ha aggredito alcuni passanti e ha poi ferito gravemente un altro cane.
I carabinieri, giunti poco dopo sul posto e non riuscendo a ricondurre
l'animale alla calma, si sono visti costretti a sparare un colpo di
pistola che ha ferito il cane a un fianco. E' stato poi chiamato un
veterinario che ha prestato all'animale le cure del caso. La proprietaria
del cane e' stata denunciata all'autorita' giudiziaria.
I
fratelli calabresi uccisi nell’aretino tentarono di fuggire
dagli aggressori. Funerali in forma privata
14/04 Una fuga disperata nel tentativo di sottrarsi ai loro carnefici:
i fratelli Angelo e Ettore Talarico, di 42 e 35 anni, di Cerva (Catanzaro),
trovati sepolti in una buca in un bosco di Terranuova Bracciolini
(Arezzo), in localita' il Tasso, domenica scorsa, avrebbero provato
a scappare. L' ipotesi emerge dall' autopsia eseguita dai medici legali
dell' ospedale di Siena. I fratelli Talarico non sono stati uccisi
con un solo colpo di pistola alla nuca, come ritenuto in un primo
momento: sui cadaveri sono state trovate piu' ferite da sparo. Tre
i colpi esplosi su Ettore, due su Angelo. E a provare che i due avrebbero
tentato la fuga ci sono le ferite nella zona lombare, per Ettore,
e alla scapola destra, per Angelo. Una volta feriti alle spalle, i
due fratelli sarebbero stati raggiunti e freddati: Ettore con due
colpi, Angelo con uno, sparati da distanza ravvicinata verso la nuca.
I killer hanno usato due pistole diverse. Chi ha ucciso Ettore ha
sparato con una calibro 6.35; il giustiziere di Angelo impugnava una
7.65. Una volta uccisi i Talarico sarebbero stati trascinati per alcuni
metri fino al punto dove sono stati sepolti e coperti con calce e
ritrovati da un contadino che aveva seguito alcune tracce di sangue.
Antonio Talarico si era trasferito circa un anno fa a San Giovanni
Valdarno, lasciando in Calabria la famiglia, mentre Ettore lo aveva
raggiunto da due-tre mesi, anche lui da solo e per un lavoro come
muratore nella stessa ditta del fratello, un'impresa calabrese con
appalti nel fiorentino. I due erano scomparsi da San Giovanni Valdarno
il 7 aprile. Proseguono intanto le indagini dei carabinieri del comando
provinciale di Arezzo, coordinati dal pm della Dda fiorentina Paolo
Canessa, che puntano alla Calabria. All'inchiesta collabora anche
il pm antimafia di Catanzaro Maria Carla Sacco. Se chi ha ucciso i
due fratelli sarebbe venuto da fuori della Toscana, non si esclude
che possa aver contato anche su un appoggio nella zona del Valdarno:
il luogo dove sono stati nascosti i cadaveri e' isolato e per raggiungerlo
bisogna conoscere il territorio.
Invece si svolgeranno domattina all' alba, nel cimitero di Cerva ed
in forma privata, i funerali di Angelo e Ettore Talarico, di 42 e
35 anni, i fratelli uccisi a colpi di pistola ed i cui cadaveri sono
stati scoperti domenica sera, seppelliti in un bosco in localita'
Il Tasso, a Terranuova Bracciolini, nel Valdarno aretino. Lo ha deciso
il questore di Catanzaro, Romolo Panico, per motivi di ordine pubblico.
Le vittime, secondo gli investigatori, sarebbero stati affiliati alla
cosca Carpino, contrapposta da tempo a quella dei Bubbo in una faida
che negli ultimi anni ha provocato una decina di morti nella zona
della Presila catanzarese.
Riconoscimento
della Gerbera Gialla di Riferimenti a Grasso e Cortese per la cattura
di Provenzano
15/04 Nell'ambito delle giornate della Gerbera Gialla 2006, organizzate
dal coordinamento nazionale antimafia Riferimenti, due speciali riconoscimenti
saranno attribuiti al Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso,
e al vicequestore Renato Cortese, per la cattura di Bernardo Provenzano.
Il coordinamento Riferimenti, e' scritto in una nota, ''intende cosi'
suggellare un momento storico dell' impegno delle Istituzioni nella
lotta alla mafia, premiando le due persone che piu' di tutti, da anni,
incessantemente, hanno lavorato per raggiungere questo obiettivo''.
I riconoscimenti saranno consegnati il 3 maggio a Vibo Valentia, nell'
ambito dei premi Gerbera Gialla Antonino Caponnetto che vedranno insigniti,
tra gli altri il questore di Palermo, Giuseppe Caruso; il prefetto
di Reggio Calabria, Luigi De Sena; il comandante provinciale di Reggio
Calabria dei Carabinieri Antonio Fiano; i giornalisti Francesco Lalicata
e Fabrizio Feo. La Gerbera Gialla e' un premio destinato a persone
che si sono particolarmente distinte nella lotta al crimine organizzato
e all' illegalita' ed e' stato istituito da Riferimenti in ricordo
del suo fondatore, il giudice Antonino Caponnetto scomparso nel 2002.
Le giornate antimafia della Gerbera Gialla inizieranno il 22 aprile
a Verona e proseguiranno in Calabria dal primo al 4 maggio. Il percorso
della Gerbera tocchera' anche la Toscana con l' isola di Pianosa e
Firenze per concludersi a Palermo il 23 maggio.
Pasqua
di tradizione in Calabria. Traffico regolare
15/04 Festivita' pasquali all'insegna della trazione in Calabria.
Molto partecipate le manifestazioni religiose, che in ogni angolo
della regione ripropongono la passione di Cristo, con rappresentazioni
che in molti centri coinvolgono in qualita' di attori tutti i residenti.
A tavola sara' anche quest'anno il trionfo dei piatti tipici della
tradizione, con il classico agnello cucinato secondo le antiche ricette
dell'arte culinaria calabrese. Molti calabresi hanno scelto di trascorre
le vacanze pasquali fuori regione, scegliendo soprattutto localita'
italiane. Per la prima volta si registra un vero e proprio assalto
alle strutture agrituristiche, che sono quasi tutte piene per la giornata
di domani. Per quanto riguarda il giorno di pasquetta si confida molto
nel bel tempo, anche se le previsioni non sono affatto buone. Gia'
pronto l'assalto alle localita' di montagna e di mare per il classico
pic-nic fuori porta. Situazione regolare dal punto di vista del traffico.
La polizia stradale da oggi non segnala situazioni particolari sull'autostrada
A3 Salerno-Reggio Calabria e sulle principali arterie della regione,
ed anche agli imbarcaderi di Villa San Giovanni, dopo le attese dei
giorni scorsi, i tempi per raggiungere o partire dalla Sicilia sono
tornati nella norma.
Solidarietà
alla coop di Mons. Bregantini dalla cantautrice per la pacce Agnese
Ginocchio
15/04 Un messaggio straordinario di Solidarietà è stato
inviato dalla cantautrice per la pace di Caserta Agnese Ginocchio
a S. E. Mons. Giancarlo Maria Bregantini Vescovo della diocesi di
Locri-Gerace per l'aggressione a sfondo mafioso subita a danno della
cooperativa Valle del Bonamico, frutto del Progetto Policoro della
Diocesi di Locri. La cantautrice fu presente il 4 novembre scorso
alla marcia nazionale antimafia della Legalità e della Speranza
che si tenne nel reggino a Locri. E fu proprio Agnese, alla presenza
di autorità e di Mons. Bregantini, vescovo antimafia a terminare
la marcia con un canto di Pace e un messaggio di Speranza rivolto
a tutta la popolazione della Locride. Questo il messaggio della cantautrice
di pace: " Esprimo profonda solidarietà a tutti i componenti
della cooperativa Valle del Bonamico e al Vescovo Giancarlo Maria
Bregantini. Cantare e impegnarsi per la pace e la legalità
ogni giorno, ci chiama ad essere infaticabili provocatori di nonviolenza.
Nonviolenza che condanna ogni atto di intimidazione e di omertà,
che ci chiama all'impegno decisivo, a scendere in campo e testimoniare
la nostra volontà di Pace attraverso scelte obiettive e coerenti.
Il grande lavoro che state realizzando con le vostre cooperative è
un segnale di Speranza e di Rinascita per tutto il sud, questo nostro
martoriato sud che fa tanta fatica a risollevarsi, al quale come figlia
mi sento di appartenere. Ma il sud deve rinascere, sì, deve
rinascere e deve rinascere partendo da quell' enorme forza, spinta,
sfida ed esempio che sta emergendo proprio dalla volontà di
cambiamento dei nostri giovani. Essi cominciano a emergere dal silenzio,
a ribellarsi al sistema malavitoso, a riprendere Coraggio, ad uscire
fuori le loro case, ad attivarsi, a mettersi insieme e alzare le loro
voci, affinchè prevalgano i loro Sogni di Speranza per un futuro
migliore. E futuro perchè infine questo sud emergendo dalla
paura, possa essere di esempio per l'intera nazione italiana. Questo
vostro e assiduo impegno di Rinascita, di Pace e di Speranza ha dato
fastidio ai nemici della vita, che come zizzania sono venuti di notte
per mischiarsi insieme al grano buono e seminare così panico,
paura, confusione. Ma ormai il messaggio pasquale ci rammenta con
tutta la forza che emana dallo splendore della Verità che Cristo
Re e Profeta di Speranza e di Pace ha trionfato sulla morte e vinto
la paura con la Vita e la Resurrezione! O morte dov'è il tuo
pungiglione? I veri sconfitti dunque non siete voi, ma tutti coloro
che nemici del bene hanno seminato la paura. La zizzania è
destinata ad essere estirpata alla radice e bruciata nel fuoco perenne
della geenna. Nel nome della Verità, Noi seminatori e provocatori
di Speranza, osiamo sperare dunque, che alle tenebre dell' ignoranza
e dell' arroganza, che alla paura e a ogni atto intimidatorio e criminale,
che alla violenza e alla guerra di ogni mafia, devono prevalere innanzitutto
e splendere ora e sempre lo Splendore della Verità e la Luce
della Vita, come UNICI messaggi di Pace e di Liberazione. Con questa
forza, uniti nel nome della Pace e della Legalità, vi diciamo:
Non abbiate Paura! Andate avanti.Vinca ora e sempre la Pace, il rispetto
per la Vita, la legalità e la Speranza nel segno dell' Arcobaleno.
Shalom! Buona Pasqua di Pace, di Speranza e di Resurrezione !"
.
La Diocesi di San Marco Argentano-Scalea, in una nota, ''condanna
le aggressioni mafiose subite dalla Cooperativa Valle del Bonamico,
frutto del Progetto Policoro della Diocesi di Locri e si oppone ad
ogni tipo di logica mafiosa, ad ogni tipo di aggressione o intimidazione,
rivolta a persone che ogni giorno lottano per restituire dignita'
alla Calabria e ai calabresi''. La Diocesi di San Marco Argentano-Scalea
esprime poi ''la propria solidarieta' e vicinanza ai soci della Cooperativa
vittima degli attentati e al vescovo di Locri, Giancarlo Maria Bregantini,
che da molti anni lotta per affermare il 'Vangelo della legalita''
in una terra' martoriata dalla 'ndrangheta''. Come gesto di solidarieta'
la Diocesi di San Marco Argentano-Scalea organizzera' a maggio un
incontro con gli studenti del liceo classico di Cetraro, aperto a
tutti gli studenti degli altri istituti superiori della Diocesi, sulla
legalita' e sul Progetto Policoro. ''Pensiamo infatti - conclude la
nota - che uno dei modi per contrastare la criminalita' sia educare
i giovani alla legalita' e alla pace. Riteniamo, inoltre, che bisogna
restituire speranza al mondo del lavoro: lavoro che metta al centro
la persona e non il profitto e l'interesse personale, lavoro che parta
da valori etici e che sia luogo in cui tutti gli uomini possano esprimere
la propria dignita'''
Una
mistica gronda sangue a Thurio, visto in esclusiva su TEN
14/04 Ha fatto una certa impressione vedere in televisone la contadina
di 49 anni che con la sua vicenda straordinaria la vede protagonista
dall' agosto del 1985: Giulia Arancino vive a Thurio, frazione di
Corigliano Calabro, nella Piana di Sibari. Qui, nel periodo della
Settimana Santa, si ripete sul suo corpo il fenomeno delle stimmate
che sanguinano come quelle del Cristo che le appare in visione. Il
caso della mistica, denominata ''la cocciuta della croce'', e' stato
raccontato in esclusiva in un servizio di Emilia Canonaco sulla televisione
Teleuropa Network. A nove anni Giulia ebbe una prima visione, Santa
Teresa del Bambino Gesu'. Il 5 di agosto di 21 anni addietro, invece,
la donna ''vide'' e ''parlo''' con Cristo per la prima volta. E le
modalita' sono sempre le stesse: oltre alle stimmate anche la corona
di spine, il buco della lancia sul costato, le ferite dei chiodi alle
caviglie. E, soprattutto, le visioni di Cristo ''lunghissimi ed intimi,
affettuosi colloqui quotidiani anche con la Madonna''. ''Arriva Gesu'
- dice la donna - mi chiede se puo' ancora usarmi per lenire un poco
il suo immenso dolore, se puo' ancora poggiarsi a me, se puo' mandarmi
un' altra spina, magari per evitare un flagello che in quel momento
accade da qualche parte; io rispondo di si', dico sempre di si', ecco
perche' mi ha soprannominato la cocciuta della croce, la sua piccola
cocciuta, la sua piccola figlia''. Dalla diocesi di Rossano Calabro,
alla cui competenza appartiene la frazione Thurio, non si riesce ad
andare oltre un ''no comment''. Intanto, pero', dallo scorso mese
di dicembre, c' e' qualcuno che sta operando per tentare di superare
il muro di indifferenza che da quasi un ventennio circonda la vicenda.
E' un sacerdote, si chiama don Vincenzo Diodati. Il religioso, lasciata
la citta' di Pescara dove reggeva due parrocchie, e' giunto in questo
spicchio di Calabria sostenendo di essere stato ''chiamato da Gesu'
- dice - che qui a Thurio sta piantando di nuovo la sua croce per
farla conoscere al mondo intero che ancora gli volta le spalle''.
Esodo
di Pasqua: Traffico intenso ma scorrevole
14/04 A partire dal primo pomeriggio di oggi sono ripresi gli spostamenti
degli italiani in partenza dalle grandi citta'. Traffico intenso sulla
A7 Milano - Genova in direzione delle riviere liguri e sulla A10 Genova
- Ventimiglia verso il confine con la Francia. Qualche rallentamento
anche sulla A1 in direzione Napoli, sia nel tratto fiorentino sia
a sud di Roma. Nessun problema invece alla barriera di Salerno sulla
A30, punto terminale di collegamento tra la rete del Gruppo Autostrade
e la Salerno - Reggio Calabria, con code minime ai caselli grazie
al potenziamento dei servizi di presidio attuato per tutto l'esodo
pasquale. La circolazione e' risultata generalmente fluida grazie
al divieto di circolazione dei mezzi pesanti, in vigore dalle 8 alle
22 e alla completa rimozione dei cantieri di lavoro, attuata gia'
da ieri su tutta la rete del Gruppo. Per la mattinata di domani e'
attesa un'altra fase delle partenze dalle citta', che si ripeteranno
nella giornata di pasquetta per la classica gita fuori porta. Chi
domani vorra' evitare le situazioni di traffico piu' intenso dovra'
partire preferibilmente nelle prime ore della mattina o direttamente
nel pomeriggio. Prima di intraprendere il viaggio, Autpstrade per
l'Italia consiglia di informarsi sulle condizioni di viabilita', chiamando
il Call Center al numero 840-04.21.21 o il numero verde 1518 del Cciss
o mantenendosi in ascolto del canale Isoradio.
Il
2 maggio l’offerta dell’olio per la lampada votiva di
San Francesco al Santuario di Paola
14/04 I Comuni di San Vincenzo La Costa (Cosenza), Acconia di Curinga
(Catanzaro) e Polistena (Reggio Calabria) offriranno il prossimo 2
maggio, in un’apposita cerimonia religiosa che avrà luogo
al Santuario di Paola, l’olio per la lampada votiva di San Francesco.
La cerimonia religiosa del 2 maggio, che vede in primo piano il ruolo
dei sindaci dei tre comuni invitati a fare l’offerta dell’olio
con il coinvolgimento del Comune di Paola, sarà preceduta da
tre missioni religiose che i Padri Minimi dell’Ordine di San
Francesco di Paola effettueranno a partire da martedì 18 aprile
nella comunità parrocchiale del Comune di San Vincenzo La Costa,
dove sarà portata la reliquia del manto appartenuto al Santo
protettore della Calabria. Dal 18 al 20 aprile i frati minimi, accompagnati
dal Sindaco del Comune di Paola, Roberto Perrotta, opereranno in spirito
missionario tra la popolazione del Comune di San Vincenzo La Costa,
accolti dal Sindaco, Marisa Fallico, e con il sostegno della comunità
parrocchiale guidata dal parroco, don Pier Luigi Mauro, coadiuvato
da padre Antonio De Rose, generale dell’Ordine degli Ardorini.
Il programma prevede per martedì 18 aprile l’arrivo delle
reliquie di San Francesco alle 18,30 nella chiesa di San Vincenzo
La Costa con una solenne celebrazione eucaristica; mentre nella giornata
di mercoledì 19 aprile le reliquie, alle ore 18,00, saranno
trasferite nella chiesa di Gesuiti. Nella giornata di giovedì
20 aprile le reliquie verranno portate nella chiesa di San Sisto dei
Valdesi. Il programma prevede durante le tre giornate degli incontri
con i giovani, le visite agli ammalati e alle scuole da parte dei
missionari. Per giovedì 20 aprile, alle ore 17,30, verrà
svolto un Consiglio comunale straordinario aperto a tutti, nel corso
del quale il Padre Provinciale dei Minimi Gregorio Colatorti avrà
modo di incontrare il Sindaco, gli amministratori e i dipendenti comunali.
La cerimonia conclusiva con una veglia di preghiera sul tema: “Con
San Francesco per la pace”, si svolgerà nella chiesa
di San Sisto dei Valdesi, luogo che diede i natali al Venerabile Padre
Bernardo Maria Clausi nel 1789, per il quale è in corso un
processo di beatificazione.
“Avere scelto il Comune di San Vincenzo La Costa per offrire
l’olio della lampada votiva che arde perennemente dinanzi ai
resti mortali del Santo patrono della Calabria – ha dichiarato
il Sindaco, Marisa Fallico – costituisce motivo di forte emozione
guardando al fatto anche che ricade nell’anno in cui al nostro
San Francesco vengono riservati dei festeggiamenti per il quinto centenario
della sua morte. E’ una occasione per richiamare tutti ad un
vissuto di fede autentico e ad un rinnovato impegno nella costruzione
di un mondo di pace e carità.
Il fatto poi che la scelta è caduta sul nostro comune per aver
dato i natali al Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi, dello stesso
Ordine dei Minimi, ci rende ancora più felici e pieni di speranza
e fiducia perché la nostra comunità possa godere la
gioia di annoverare al più presto tra i propri concittadini
un Beato della Chiesa”.
Il
GOI precisa: “Noi non vogliamo il trasferimento di Mons. Bregantini”
14/04 ''E' del tutto priva di fondamento la notizia apparsa sulla
stampa calabrese secondo la quale 'la massoneria ufficiale, attraverso
i canali segreti di alti prelati con il 'grembiule', si starebbe mobilitando
per il trasferimento da Locri di mons. Bregantini''. A sostenerlo,
in una dichiarazione, e' stato l' avv. Gustavo Raffi, Gran Maestro
del Grande Oriente d' Italia di Palazzo Giustiniani. ''Con l' arcivescovo
di Locri e Gerace - ha aggiunto Raffi - abbiamo pubblicamente e duramente
polemizzato nel periodo natalizio, ritenendo del tutto gratuite, fuorvianti
ed offensive certe sue accuse di contiguita' tra la massoneria e la
malavita organizzata. Ci siamo dapprima sfidati a pubblici confronti,
poi ci siamo conosciuti personalmente, assumendo il comune impegno,
nel reciproco rispetto, a combattere 'il male' ed eliminare le condizioni
che lo alimentano''. ''Per questo motivo - ha sostenuto Raffi - ci
siamo sentiti in dovere di partecipare immediatamente tutto il nostro
sdegno per i recenti crimini di cui mons. Bregantini e' stato vittima
per la sua opera contro la criminalita' organizzata ed a difesa del
lavoro dei giovani della locride: crimini che non colpiscono soltanto
gli uomini della Chiesa, ma tutti gli uomini liberi''. ''Voglio rendere
pubblicamente onore e merito - ha concluso Raffi - a mons. Bregantini
per le lotte condotte contro la 'ndrangheta, che anche noi combattiamo
senza quartiere: ognuno nel suo ambito e con le proprie 'armi'''.
Sequestrati
tre ettari di colture, invase dai liquami di una fogna rotta, a Campora.
Si teme per le falde acquifere.
14/04 La Capitaneria di porto di Vibo Valentia ha sequestrato, in
localita' Campora San Giovanni di Amantea, un' area agricola di circa
tre ettari invasa, dieci giorni fa, da liquami a causa della rottura
della pompa di sollevamento della condotta fognaria che attraversa
la zona. La condotta, secondo quanto ha riferito la Capitaneria, raccoglie
i liquami dei comuni di Belmonte Calabro, Amantea e Nocera Terinese.
Il guasto che ha provocato la dispersione dei liquami e' stato rilevato
dal personale della Capitaneria di porto, che ha trasmesso un' informativa
di reato alla Procura della Repubblica di Paola, che ha cosi' disposto
il sequestro dell' area a titolo cautelativo. Occorre, infatti, accertare
se i liquami abbiamo provocato danni tali alle colture da renderle
nocive per la salute. Accertamento che, secondo quanto si e' appreso,
sara' effettuato dai carabinieri del Nas. Il sequestro, inoltre, ha
lo scopo di verificare se ci siano stati danni alle falde acquifere.
A
Rossano un uomo muore in ospedale dopo un incidente, aperta un inchiesta
14/04 La Procura della Repubblica di Rossano ha aperto un inchiesta
sulla morte di un operaio di Acri, Cosimo Le Pera, di 48 anni, deceduto
nel reparto di ortopedia dell'ospedale di Corigliano dove era stato
ricoverato in seguito a un incidente stradale. Secondo quanto riferito
dal legale dei familiari dell'operaio, l'avv. Demetrio Marchiano',
l'uomo sarebbe rimasto nel reparto per due giorni, senza essere sottoposto
ad accertamenti clinici, anche se, oltre alla frattura del femore,
gli sarebbero stati riscontrati un trauma cranico e ferite in tutto
il corpo. La Procura ha ordinato il sequestro delle cartelle cliniche
di Le Pera
Intimidazione
al direttore di Villa degli Oleandri
14/04 Una busta contenente un foglio di carta con un pezzo di stoffa
nera e un bottone dello stesso colore e' stata inviata, a scopo intimidatorio,
al direttore amministrativo della casa di cura Villa degli Oleandri
di Mendicino. Il direttore ha denunciato l' accaduto ai carabinieri.
Rubano
le gomme nuove ad un auto e gli rimontano quelle vecchie: arrestati
14/04 Tre giovani, Massimo La Rosa e Mario e Tommaso Gigliotti, di
29, 27 e 22 anni, sono stati arrestati a Catanzaro dalla Polizia di
Stato con l' accusa di furto aggravato. I tre, che erano in compagnia
di un minore, sono stati bloccati da alcuni poliziotti della Squadra
volante mentre erano a bordo di un' automobile, di proprieta' di Massimo
La Rosa, non di recente fabbricazione ed i cui pneumatici erano in
ottime condizioni di uso. I quattro giovani che erano a bordo della
vettura, inoltre, avevano le mani sporche di grasso ed alcuni indossavano
scarpe infangate, circostanze che hanno suscitato la curiosita' dei
poliziotti. Si e' scoperto cosi', anche grazie alla confessione fatta
dal minore, che i quattro avevano smontato i pneumatici nuovi di un'
Alfa Romeo e li avevano poi a bordo dell' automobile sulla quale viaggiavano
nel momento in cui sono stati fermati dai poliziotti. La Rosa ed i
suoi complici, inoltre, avevano provveduto a montare sull' Alfa Romeo
i pneumatici in pessime condizioni d' uso della vettura di proprieta'
dello stesso La Rosa. La scoperta del furto di pneumatici ha portato
cosi' all' arresto dei tre maggiorenni del gruppo. Il minore che era
insieme ai tre arrestati e' stato denunciato in stato di liberta'
alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni.
Brevi
di cronaca da Cerchiara, San Donato di Ninea, Altomonte, Castrovillari
14/04 A Cerchiara di Calabria i carabinieri hanno arrestato un cittadino
marocchino per violazione delle prescrizioni imposte dalla detenzione
domiciliare. A San Donato di Ninea un imprenditore e' stato denunciato,
in stato di liberta', dai carabinieri per favoreggiamento e permanenza
di tre cittadini stranieri nel territorio italiano. Ad Altomonte i
carabinieri hanno denunciato in stato di liberta' due persone con
l' accusa di favoreggiamento dell' immigrazione clandestina. I due
denunciati avrebbero dato lavoro ad immigrati privi di permesso di
soggiorno. Nel corso della stessa operazione i carabinieri hanno segnalato
alla Questura di Cosenza un' immigrata rumena priva di permesso di
soggiorno e nei confronti della quale e' stata avviata la procedura
di espulsione. A Castrovillari gli agenti del Commissariato della
Polizia di Stato hanno sequestrato 35 dosi di crack e 10 grammi di
cocaina pura segnalando dal punta di vista amministrativo quattro
giovani della citta'. La sostanza stupefacente per l' acquisto della
quale, a dire dei giovani sarebbero stati pagati duemila euro, e'
stata trovata all' interno dell' autovettura su cui i ragazzi viaggiavano.
Strage
di Caraffa: L’Avv. Veneto chiede la scarcerazione di Tomaino
13/04 L' avvocato Armando Veneto ha presentato un' istanza al Tribunale
della liberta' per chiedere la revoca dell' ordinanza di custodia
cautelare emessa contro Claudio Tomaino, presunto responsabile della
strage di Caraffa in cui, il 27 marzo scorso, sono stati uccisi Camillo
Pane, la moglie Annamaria, ed i figli Eugenio e Maria. Tomaino e'
accusato di avere commesso la strage in concorso con persone per identificare
le quali sono in corso le indagini dei carabinieri sotto le direttive
del sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Salvatore
Curcio. L' avvocato motivera' oralmente l' istanza di revoca della
misura cautelare in occasione dell' udienza di riesame, che dovrebbe
avere luogo nella prossima settimana. Intanto, entro cinque giorni,
il sostituto procuratore Curcio dovra' depositare gli atti dell' inchiesta.
Secondo l' accusa, tra Tomaino e Camillo Pane, impiegato dell' Azienda
sanitaria di Lamezia Terme, ci sarebbero stati contrasti in relazione
all' attivita' economica svolta dai due. Attivita' che consisteva
nella compravendita di case e terreni reperiti attraverso le aste
giudiziarie. Nell' abitazione della famiglia Pane i carabinieri hanno
sequestrato una corposa documentazione amministrativa che comprova
l' attivita' economica svolta dall' impiegato insieme al nipote. Nella
casa, tra l' altro, sono stati trovati assegni emessi da Pane in favore
del nipote per un importo consistente.
CSV:
“Garantire un futuro ai giovani della locride dopo gli attentati
alla coop del Bonamico
13/04 “Ancora clima di tensione a Locri per i vili attentati
che hanno colpito la cooperativa “Valle del Bonamico”,
sostenuta dal vescovo di Locri – Gerace, Mons. Giancarlo Bregantini.
Dopo l'avvelenamento delle serre, sabato scorso c'è stato un
nuovo episodio doloso, l'incendio di un deposito”. E' quanto
si afferma in una nota del Coordinamento dei Centri di servizio per
il volontariato della Calabria. “Il Coordinamento dei Centri
di Servizio per il volontariato della Calabria esprime solidarietà
e vicinanza a Mons. Bregantini, ai lavoratori e ai volontari delle
cooperative oggetto di questi vili atti di violenza, sottolineando
l’importanza del lavoro di questi giovani che devono essere
recuperati e che possono dare speranza alla Calabria, martoriata dalla
‘ndrangheta. Un futuro deve essere garantito ai giovani calabresi
e le cooperative di Mons. Bregantini rappresentano la Calabria pulita,
onesta, capace di favorire lo sviluppo socio-economico del territorio.
Il Coordinamento dei CSV calabresi invita tutto il mondo del volontariato
e del non profit a farsi sentire e a manifestare la propria vicinanza
alle cooperative della Locride. Per far capire alla mafia che non
abbiamo paura. Un’alternativa c’è e le cooperative
di Mons. Bregantini lo hanno dimostrato”.
Esodo
pasquale: Traffico intenso sulla A3 e 2 ore di coda a Villa
13/04 Traffico intenso viene segnalato sulla carreggiata sud lungo
il tratto calabrese dell'autostrada Salerno - Reggio Calabria. Agli
imbarchi di Villa San Giovanni, secondo quanto si e' appreso dalla
Polstrada, e' scattata la seconda fase e le attese sono di circa due
ore. Nonostante il traffico intenso, intanto, su tutto il tratto calabrese
della A3 non vengono segnalati disagi. La polizia stradale ha intanto
intensificato i controlli mentre il personale dell'Anas controlla
costantemente il tratto autostradale. Traffico intenso e' segnalato
anche sulle altre principali strade della Calabria che vengono utilizzate
dagli automobilisti per raggiungere le principali localita' turistiche.
Processo
G8/Diaz. L’irruzione nel mediacenter
13/04 Mercoledì 12 aprile udienza interamente dedicata alla
stanza che ospitava "radio GAP". Presenti cinque attivisti
del circuito radiofonico. Le loro storie circa gli eventi della Pascoli
e in particolare del piano di radio GAP sono simili: i poliziotti
prima arrivano alla Diaz, poi passano alla Pascoli, sfondando al piano
terra e salendo rapidamente al secondo piano. Qui, in poco tempo,
arrivano alla stanza di radio GAP, dove entrano interrompendo la trasmissione
e procedendo a una "perquisizione sommaria". Vanno via dopo
poco senza particolari violenze, ne' sequestri, ma tutti notano come
le forze dell'ordine si accaniscono su PC, oggetti rinvenuti nelle
stanze, e in alcuni casi persone. La testimone FC chiarisce finalmente
il punto sui passaggi delle auto della polizia nella strada tra le
due scuole: i passaggi sono due, il primo, lento, con una singola
macchina, il secondo, più rapido, con una macchina. Si armonizzano,
così, delle testimonianze precedenti, che erano sembrate discrepanti.
Si chiarisce, inoltre, che nulla viene tirato contro le FFOO durante
il secondo passaggio, se non una lattina dopo che la volante è
già passata. F.C. e le persone presenti con lei nel Mediacenter
si allarmano, visto il clima, e sospettano che il passaggio delle
FFOO possa essere presagio di qualche "visita" notturna,
come poi è effettivamente avvenuto. Vengono già da quel
momento allertati parlamentari e giornalisti. Sempre FC ricorda che
il venerdì pomeriggio un gruppetto di persone travisate passa
davanti alla scuola, ma che qualcuno esce dalla Pascoli per spiegare
che e' un Mediacenter e che non ha senso che si fermino lì.
Il gruppo va, dunque, via, senza fermarsi nella struttura. Rilevante
per la ricostruzione di quelle ore c'è anche, al di là
del valore processuale, il ricordo di M.S., che durante l'irruzione
delle ffoo alla Diaz è affacciato a una delle finestre della
Pascoli e vede nel corridoio della scuola di fronte le persone in
piedi faccia al muro; ne vede una che viene colpita da un poliziotto
senza motivo. Quando le FFOO entrano nel Mediacenter viene chiesto
loro se hanno un mandato;"Adesso arriva" e "Non serve"
sono le laconiche risposte. Nessun mandato di perquisizione è
mai stato mostrato. LG anch'esso redattore di Radio GAP e voce della
radio nel momento del blitz vede chiaramente dalla finestra cosa accade
nella scuola Diaz, in particolare i poliziotti che manganellano qualcosa
o qualcuno steso a terra e invisibile. Nella mattinata di oggi sono
stati ascoltati due testi tedeschi, che, ancora una volta, confermano
vicende raccontate da altri ragazzi che erano nella scuola con loro.
Il mediattivista M.F. è al secondo piano e vede dalle finestre
l'irruzione alla Diaz; commenta anche le immagini in cui alcuni agenti
avevano lo scudo orizzontale sopra la testa. Questo particolare che
ha portato molte domande su inesistenti lanci di oggetti sulle FFOO.
Secondo il teste gli agenti, accalcati davanti alla porta, avevano
alzato gli scudi per guadagnare spazio. La sua interpretazione sembra
convincere il tribubale. Anche M.F. vede da una finestra persone che
scappano nei corridoi della scuola Diaz; racconta, poi l'irruzione.
E' tra i testi più chiari nel rendere con un'immagine forte
quel diffuso senso di paura che tutti i testi raccontano:"Non
so se mi sono spiegato, però dopo quello che abbiamo visto
che stava succedendo di la eravamo terrorizzati. Avevamo paura...io
mi stavo per buttare di sotto". M.L., riconosce in aula uno dei
suoi video: nella prima parte è ben visibile l'inizio dell'irruzione
alla Diaz e un agente in borghese con la coda di cavallo, mai identificato
nonostante "l'impegno" da parte dello stesso capo della
polizia De Gennaro, e l'invio delle sue foto in tutte le questure
d'Italia. Molti dei ragazzi della Diaz, invece, lo hanno riconosciuto
come autore di numerose violenze. Al momento dell'entrata delle ffoo
nella scuola il video si interrompe, riprendendo poi immediatamente
dopo l'irruzione i danni fatti all'interno della Pascoli dopo la "perquisizione".
A queste due ultime udienze ha assistito anche il parlamentare tedesco
Paul Schaefer, che dichiara: "Mi sconvolge sentire ancora una
volta il racconto della violenza perpetrata contro i manifestanti.
E' altrettanto sconvolgente ricordare che per diversi giorni, in un
certo senso, è stato sospeso lo stato di diritto, soppiantato
da una sorta di stato d'emergenza, che consentiva qualsiasi tipo di
azione. I testimoni, ad esempio, riportano di essere stati informati
dei propri diritti come imputati solo al quinto giorno di carcerazione.
I loro diritti fondamentali sono stati calpestati. E trovo, infine,
sconvolgente che i poliziotti, che sono rappresentanti dello Stato,
non stiano cercando di fare chiarezza sul loro operato, ma che, al
contrario, cerchino di insabbiare il tutto. Vorrei anche ricordare
che nel 2007 Heiligendamm, in Germania, ospiterà il g8. Portare
la nostra solidarietà qui alle vittime della violenza della
polizia è anche un modo per ribadire che l'anno prossimo non
vogliamo un'altra Genova." Prossima udienza mercoledì
3 maggio.
Truffavano
gli automobilisti che facevano il biglietto a Villa: sette denunce
13/04 Sette cassieri della societa' Rfi-Bluvia, che gestisce i servizi
di traghettamento nello Stretto di Messina, sono stati denunciati
in stato di liberta' dalla polizia ferroviaria, con l' accusa di avere
attuato una serie di truffe ai danni degli automobilisti, impossessandosi
di svariate somme di denaro nel momento del pagamento dei biglietti.
I denunciati erano in servizio presso la biglietteria di Villa San
Giovanni di Rfi-Bluvia. Approfittando della distrazione degli automobilisti
in procinto di imbarcarsi per la Sicilia, i sette cassieri attuavano
la truffa o consegnando agli automobilisti un resto inferiore a quello
dovuto, o sostituendo repentinamente le banconote consegnate per l'
acquisto del biglietto con altre di taglio minore e facendo cosi'
credere agli utenti di avere corrisposto una somma insufficiente per
il pagamento del biglietto e inducendoli, cosi', a versare altro denaro.
Le indagini che hanno portato alla denuncia dei sette cassieri sono
state svolte dalla Polfer di Villa San Giovanni, che ha presentato
un' informativa di reato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria.
Secondo quanto riferito dagli investigatori, i cassieri si sarebbero
anche accordati soprattutto con autotrasportatori, offrendo sconti
a quanti non erano interessati al rilascio di fatture, oppure praticando
una tariffa non corrispondente all' effettivo importo del biglietto.
Le somme derivate dagli accordi illeciti sarebbero state divise poi
tra gli stessi cassieri e gli utenti. Nei giorni scorsi, in seguito
alle risultanze delle indagini, il gip del Tribunale di Reggio Calabria,
su richiesta della Procura della Repubblica, aveva disposto il sequestro
preventivo di beni mobili ed immobili, conti correnti bancari e postali,
depositi di titoli e documentazioni relative ad attivita' economiche
svolte dagli indagati e da loro familiari conviventi, ritenendoli
provento delle presunte attivita' illecite. I sette - che sono inoltre
indagati per associazione per delinquere e corruzione - sono stati
interdetti dai pubblici uffici. Le sette persone coinvolte nella presunta
truffa sono tutte di Reggio Calabria. Nei loro confronti la Direzione
di Rfi ha disposto l' immediata sospensione dal servizio. Secondo
quanto riferito dalla polizia ferroviaria, inoltre, Rfi ha collaborato
alle indagini, consentendo di acquisire ulteriori elementi indiziari
per il prosieguo dell' attivita' investigativa.
Brevi
di cronaca da Fagnano, Sibari, Rossano, Tarsia
13/04 A Fagnano Castello i carabinieri hanno denunciato
in stato di liberta' uno studente minorenne. Il giovane, secondo l'
accusa, avrebbe cosparso di creolina i davanzali di alcune finestre
della sua scuola, l' istituto tecnico industriale di Fagnano . L'
episodio risale al 22 marzo scorso, ma l' identificazione del responsabile
del danneggiamento e' accaduta oggi. A Sibari due
giovani pugliesi sono stati denunciati, in stato di liberta', dai
militari della Guardia di Finanza di Corigliano Calabro, per detenzione
illegale a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. I due sono stati
sorpresi dai finanzieri nella stazione ferroviaria, mentre aspettavano
il treno per ritornare in Puglia. I militari, nel corso della perquisizione
e dell' ispezione dei bagagli, hanno trovato all' interno di una borsa
da viaggio 284 dosi di metadone, per complessivi 5.680 milligrammi.
Le indagini proseguono per individuare gli eventuali fornitori dei
due denunciati, che si sarebbero procurati la sostanza stupefacente
nel territorio di Cassano allo Jonio. A Rossano i
carabinieri hanno arrestato una persona, gia' nota alle forze dell'
ordine, in esecuzione di un' ordinanza di custodia cautelare agli
arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Rossano per furto
aggravato. A Tarsia i militari hanno arrestato una
cittadina ucraina per essersi trattenuta illegalmente nel territorio
italiano.
Strage
di Caraffa: l’avv. Veneto ricorre al TDL
12/04 L' avv. Armando Veneto, difensore di Claudio Tomaino, il giovane
accusato della strage di Caraffa dove sono stati uccisi Camillo Pane,
la moglie, Annamaria, ed i due figli della coppia, Eugenio e Maria,
presentera' giovedì 13 ricorso al Tribunale del riesame per
il suo assistito. Lo ha confermato lo stesso legale. Tomaino e' accusato
di omicidio volontario plurimo in concorso con ignoti. Dopo il deposito
del ricorso, il Tribunale del riesame avra' alcuni giorni per fissare
l' udienza. Sul fronte investigativo, intanto, inquirenti ed investigatori
sono ancora in attesa dei risultati dei tanti accertamenti disposti,
a cominciare dallo stub su una delle vittime, Eugenio Pane. Altri
esami riguardano gli accertamenti scientifici sulle automobili di
Tomaino e della famiglia Pane; le perizie balistiche sulla pistola
9x21 di Tomaino che sarebbe stata utilizzata per compiere i quattro
omicidi; l' esame del Dna sul sangue trovato sul luogo della strage;
gli accertamenti sul ''Contratto con Satana'' trovato nell' abitazione
di Tomaino col quale il giovane chiedeva l' impunita' per il suo progetto
di uccidere lo zio Camillo e gli altri suoi familiari. I risultati
degli accertamenti, secondo quanto si e' appreso, non arriveranno
a breve termine.
Dalla
Regione Val D’Aosta un contributo alla Coop di Mons. Bregantini
12/04 Il gruppo Arcobaleno della Regione autonoma Valle d'Aosta si
e' fatto promotore di una iniziativa di solidarieta' in favore della
cooperativa 'Valle del Bonamico', fondata e sostenuta da monsignor
Giancarlo Bregantini, vescovo di Locri e Gerace (Reggio Calabria),
che da alcuni messi e' oggetto di intimidazioni da parte della 'ndrangheta.
La cooperativa, che fa parte del Consorzio Sociale GOEL, ha gia' subito
negli anni scorsi minacce e danneggiamenti di impianti e culture da
parte dell' 'ndrangheta', rappresenta ''un reale esempio di come e'
possibile cambiare modo di operare nella Locride''. La Cooperativa
Valle del Bonamico e' nata ''per strappare i giovani alla 'ndrangheta,
proponendo loro un lavoro onesto della campagna anziche' il denaro
facile della criminalita'''. Il tre consiglieri del gruppo Arcobalen,
Secondina Squarzino, Alessandro Bortot e Ugo Venturella, hanno presentato
una mozione in cui chiedono che ''la Regione, visti i danni economici
subiti dalla Cooperativa, partecipi con un proprio contributo alla
ripresa dell'attivita' della cooperativa stessa''. Nella mozione i
tre consiglieri, ricordano che ''piu' volte il Consiglio si e' espresso
contro le conseguenze devastanti delle organizzazioni mafiose''. Inoltre,
nel sottolineare in particolare ''le parole pronunciate dal Presidente
del Consiglio in occasione dell'assassinio del vicepresidente del
Consiglio della Calabria, Franco Fortugno'', invitano l' Assemblea
valdostana ad ''esprimere la propria solidarieta' nei confronti della
cooperativa e del consorzio sociale per l'attentato subito''.
Sostenere organicamente tutti i germogli di Speranza come il Progetto
Policoro e altre iniziative significative in campo imprenditoriale
e sociale. E' quanto emerge nel documento realizzato dall'Ufficio
pastorale sociale e il lavoro della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea
realizzato dopo che a Vibo Marina, si e' svolta la settimana sociale
delle Chiese Calabresi. Nel corso dell'incontro le comunita' ecclesiali
di Vibo hanno voluto anche sottoscrivere il Patto per il riscatto
del Territorio. ''Il pensiero - e' scritto in una nota del responsabile
della pastorale del lavoro - va alle cooperative della Locride duramente
colpite in questi ultimi giorni. La Pastorale e' impegnata a concretizzare,
entro il prossimo primo maggio, gli impegni sottoscritti nel patto
per il riscatto del vibonese. Si stanno infatti raccogliendo le adesioni
per formare l'Osservatorio che supporti e valuti tutte le scelte delle
amministrazioni pubbliche e delle altre Organizzazioni che incidono
sul versante dello sviluppo del territorio e anche per avviare l'elaborazione,
in collaborazione con le scuole, un di un progetto educativo comune
con lo scopo di sostenere le famiglie nella formazione delle nuove
generazioni particolarmente sul versante dell'educazione alla famiglia,
al lavoro e alla cittadinanza attiva''
Il
boss dei boss, Provenzano, in 41 bis a Terni
12/04 Frastornato e silenzioso. Bernardo Provenzano ha trascorso
la sua prima giornata in cella, nel carcere di Terni, guardato a vista
e videosorvegliato 24 ore su 24 dagli uomini del Gom, il reparto speciale
della polizia penitenziaria. Per lui menu' separato, come del resto
per tutti i detenuti in 41 bis (carcere duro) di un certo rilievo:
il cibo per il bos dei boss di Cosa nostra - che oggi ha mangiato
regolarmente - non viene preparato nelle cucine dove si preparano
i pasti per i detenuti comuni. Provenzano - secondo quanto si e' appreso
- e' in isolamento e non puo' leggere ne' guardare la tv. E' stato
visitato da un medico e al momento non sarebbe sottoposto a particolari
terapie farmacologiche, ad eccezione del pannolone per l'incontinenza
che il capomafia porta per via dell'operazione alla prostata. Non
e' escluso che Provenzano venga in futuro trasferito dal carcere di
Terni: le sue condizioni di salute - viene fatto notare da fonti qualificate
- sono infatti giudicate non buone. Il viaggio da Palermo al carcere
umbro e' infatti avvenuto con un medico a bordo. A Terni, al momento,
ci sarebbero 28 detenuti in regime di 41 bis, molti dei quali arrivati
nei mesi scorsi dal supercarcere di Spoleto.
Pasqua
in agriturismo, oltre 600.000 prenotazioni
12/04 Piu' di 600 mila persone hanno scelto la vacanza pasquale a
contatto con la natura. Cosi' anche quest' anno gli agriturismi faranno
il pienone di presenze soprattutto nel prossimo week-end che coincide
con la Pasqua. La stragrande maggioranza dei vacanzieri sara' composta
da italiani, mentre gli stranieri saranno pochi. Per il loro arrivo
massiccio bisognera' attendere la prossima estate, per la quale si
registra un vero boom delle prenotazioni. E' quanto evidenzia la Cia-Confederazione
italiana agricoltori e la sua associazione agrituristica Turismo Verde
sottolineando che il settore mostra una certa ripresa dopo il calo
avutosi nei mesi estivi del 2005. Flessione appena compensata dalle
scorse feste natalizie che hanno messo a segno un andamento soddisfacente,
soprattutto nelle localita' montane. In quasi tutte le regioni -sottolineano
Cia e Turismo Verde- si ha un buon numero di prenotazioni. Il maggior
afflusso riguarda la Toscana, l'Umbria, il Veneto, la Campania, le
Marche, il Trentino, la Liguria, il Lazio, la Lombardia. Ma anche
nelle altre regioni e nelle isole le previsioni evidenziano una costante
crescita di presenze. E proprio il Veneto, in particolare, registra
il tutto esaurito gia' da molto tempo. Soltanto nel week-end pasquale
-afferma la Cia- il settore agrituristico mettera' in moto un giro
di affari superiore ai 150 milioni di euro. La aziende agrituristiche
italiane hanno piu' 140 mila posti letto e quelle con la ristorazione
sono 7.350, mentre quelle con agricampeggio sono circa mille e quelle
con maneggi di cavalli 1.550. La durata media soggiorno agrituristico
di questo periodo festivo e' di tre giorni (sabato, domenica e lunedi'
prossimi). Solo in Calabria si riscontrano, al momento, prenotazioni
che coprono anche il ponte del 25 aprile. Oltre al soggiorno e alla
ristorazione tradizionale locale, con la riscoperta dei menu tradizionali
locali, la richiesta di servizi agrituristici -sostengono Cia e Turismo
verde- e' all'insegna del benessere e della salute. Ecco, quindi,
l'ampia diversificazione dell'offerta da parte delle aziende: percorsi
fitness, massaggi, bagni di fieno ed erbe aromatiche, corsi di Yoga.
A farla da padrona quest'anno e' la vinoterapia: trattamenti in grado
di combattere i radicali liberi, curare lo stress della vita quotidiana,
rinforzare la microcircolazione. E poi ancora percorsi agri-archeologici,
percorsi della fede, percorsi alla scoperta degli antichi borghi.
Assenti, per il momento, gli stranieri che stanno pero' prendendo
contatti per le prenotazioni estive. Oltre ai tedeschi, olandesi e
inglesi, a giugno, luglio e agosto saranno i cittadini statunitensi
a 'invadere' le aziende agrituristiche, in particolare quelle quelle
umbre grazie anche a un accordo tra la Cia e i Tour operator Usa.
Le prenotazioni nelle aziende agrituristiche del Nord e del Centro
Italia riguardano soprattutto le coppie tra i 35 e i 40 anni. Piu'
famiglie invece nel Sud e nelle Isole.
Trovata
in casa con oltre un etto di cocaina donna si giustifica: “La
vendo per sfamare i figli”
12/04 Ai poliziotti che la arrestavano dopo averle trovato in casa
oltre 100 grammi di cocaina ha detto di spacciare per poter dare da
mangiare ai cinque figli, ma cio' non le ha evitato il carcere, con
l' accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli agenti della squadra volante ed una pattuglia dei falchi della
Questura di Catanzaro si sono recati a fare una perquisizione nell'
abitazione di Marisa Passalacqua, di 32 anni. Dopo avere suonato al
portone, i poliziotti hanno visto cadere da un balcone del quarto
piano una borsa da donna ed un borsello. All' interno gli agenti hanno
trovato 220 euro in banconote di vario taglio, un bilancino elettronico,
un paio di forbici, varie cartine per il confezionamento, un contenitore
di plastica e 175 dosi pronte alla vendita di cocaina per un totale
di 62 grammi. Nell' appartamento, invece, hanno trovato un bicchiere
di plastica pieno di polvere bianca che dai successivi controlli e'
risultata essere cocaina, per altri 51,5 grammi. La donna e' stata
cosi' arrestata. Agli agenti ha detto di essere madre di cinque figli
e di vendere droga per sfamarli. Il marito della donna, Fiore Bevilacqua,
di 34 anni, che al momento della perquisizione non era in casa, secondo
quanto e' stato riferito, sara' denunciato per concorso in detenzione
e spaccio di sostanze stupefacenti.
Arresti
per le false riviste della GDF, l’editore si dichiara estraneo
alle truffe
12/04 ''A tutela della mia immagine e della mia dignita' professionale,
dichiaro di essere totalmente estraneo a qualunque truffaldina operazione
dei presunti editori e promotori della vendita della rivista 'Finanza
oggi'''. Lo afferma, in un comunicato, il giornalista pubblicista
Carmelo Raschella' indagato per il reato di associazione a delinquere
finalizzata alla truffa nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla
Guardia di Finanza di Reggio che ha portato anche all'esecuzione di
due arresti. ''Preciso - prosegue Raschella' - di aver gia' denunciato
tramite uno studio legale di Vibo Valentia i responsabili della societa'
'Pubblifinanza' di Maropati, editrice della rivista 'Finanza oggi',
regolarmente autorizzata dal Tribunale di Palmi, per essersi serviti
della mia responsabilita' giornalistica al fine di mettere in vendita
un prodotto giornalistico nei modi e nei tempi a me completamente
sconosciuti. Preciso altresi' che il sottoscritto prestava la sua
opera a totale titolo gratuito per venire incontro a dei ragazzi che
mi avevano pregato di redigere per loro conto il contenuto del giornale''.
''Ribadisco - conclude Raschella' - di essere il responsabile del
contenuto giornalistico della rivista e di essere completamente estraneo
alle modalita' di diffusione del periodico e di non aver mai avuto
alcun riconoscimento economico per le prestazioni fornite esclusi
pochi rimborsi spese''.
Brevi
di cronaca da Corigliano e Rossano
12/04 A Corigliano un carrozziere, Cosimo Di Novi,
di 25 anni, e' stato arrestato dai carabinieri Calabro per detenzione
e spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale.
Nel corso di una perquisizione personale il giovane e' stato trovato
con 17 grammi di cocaina e tre pacchetti contenenti pasticche di anfetamina
del tipo 'Lsd'. Nel corso della perquisizione Di Novi ha opposto resistenza.
A Rossano un uomo, Luca Arezzo, di 36 anni, e' stato
arrestato dai carabinieri perche' ritenuto l'autore di uno scippo
nei confronti di una donna. Ad Arezzo, che ha ottenuto la detenzione
domiciliare, e' stata notificata una ordinanza di custodia cautelare
emessa dal Gip del tribunale di Rossano.
Arrestato
il boss dei boss, Bernardo Provenzano: soddisfazione in Calabria
11/04 E’ stato catturato questa mattina, nei pressi di Corleone,
piccolo centro del palermitano noto come centro ad alta densità
mafiosa, il boss dei boss, Bernardo Provenzano, latitante da ben 43
anni. L’arresto di Provenzano compiuto, guarda caso, da un calabrese,
ha innescato una lunga serie di commenti favorevoli del mondo politico
calabrese. ''Faccio i miei complimenti al ministro dell' Interno,
Giuseppe Pisanu, per la cattura di Bernardo Provenzano''. Ha detto
il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero. ''Motivo di ulteriore
soddisfazione - ha aggiunto Loiero - e' che i due funzionari della
polizia di Stato che lo hanno arrestato sono calabresi''. ''L' arresto
del boss superlatitante - ha detto Loiero in una nota del portavoce
- e' motivo di grande orgoglio per tutto il Paese''. ''Si tratta -
ha aggiunto - di un successo importante, risultato del lavoro assiduo
e costante delle forze dell' ordine che non hanno mai perso di vista
l' obbiettivo''.
''La cattura di Provenzano e' l'ennesimo grande successo di Pisanu
e del Governo''. E' quanto sostiene in una nota il senatore di Forza
Italia e componente della commissione parlamentare antimafia, Giuseppe
Gentile, circa la cattura di Bernardo Provenzano. ''E' - ha concluso
- l'ultimo regalo, ma solo per ora, che abbiamo fatto al paese''
Il coordinamento nazionale antimafia Riferimenti, in una nota, ha
espresso viva soddisfazione per l'arresto di Bernardo Provenzano ed
ha rivolto un ringraziamento ''alle forze dell'Ordine ed in particolare
alla Questura di Palermo per il lungo lavoro di intelligence svolto''.
''Grande merito e' da attribuire - conclude la nota - all'esperta
ed instancabile opera del Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso
cui va riconosciuto un impegno portato avanti in prima persona con
grande professionalita' ma anche abnegazione quotidiana''.
''Lo Stato quando vuole sa reagire. L'arresto di Bernardo Provenzano
e' la dimostrazione che la mafia si puo' sconfiggere''. E' quanto
ha dichiarato Raffaele Bonanni, segretario confederale della Cisl,
gia' designato alla successione a Pezzotta. ''Lo Stato e le forze
dell'ordine, ancora una volta, hanno dimostrato con questo arresto
di possedere gli strumenti per reprimere i fenomeni malavitosi - ha
detto Bonanni -. Va dato atto al ministro dell'Interno, ed a tutte
le forze di Polizia di aver condotto una operazione delicata ed importante,
dalla quale puo' scaturire una svolta nella lotta a tutte le mafie.
Ecco perche' speriamo che l'arresto di Provenzano non sia un fatto
isolato, ma rappresenti l'inizio di una fase di guerra senza quartiere
nei confronti di tutti i fenomeni criminosi che ostacolano oggi lo
sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno d'Italia''. Questo -
conclude Bonanni - ''sara' cio' che il sindacato confederale ribadira'
con grande forza anche in occasione del Primo Maggio che non a caso
quest'anno abbiamo deciso di celebrare in Calabria, a Locri, in una
delle zone 'simbolo' della lotta alla mafia''. ''L'arresto di Provenzano
rappresenta un grande successo delle Forze dell'ordine e delle forze
della legalita''', lo afferma Maurizio Gasparri dell'Esecutivo politico
di Alleanza Nazionale. ''E' un colpo ulteriore alla mafia - aggiunge
Gasparri - che fa seguito alla decisione di rendere definitivo il
41 bis. Ovvero il carcere duro che il centrodestra ha usato come efficace
strumento di contrasto alla criminalita' organizzata e che invece
il centrosinistra utilizzava soltanto con proroghe a termine''. ''Un
plauso sincero a tutte le Forze dell'ordine che sapranno mantenere
il loro impegno per una lotta senza quartiere alla criminalita' organizzata.
Il prossimo passaggio - conclude - dovra' essere l'accertamento delle
collusioni politiche che sono alla base dell'omicidio Fortugno in
Calabria. Ci sono settori politici che hanno sicuramente responsabilita'
in merito, che ci auguriamo la Magistratura sapra' evidenziare al
piu' presto''
''La cattura di Provenzano non solo evidenzia una vittoria dello Stato
ma con orgoglio dimostra una decisa volonta' del governo della Casa
delle Liberta' di contrastare la criminalita' organizzata in tutte
le sue articolazioni''. E' quanto ha detto la vicepresidente della
commissione parlamentare antimafia, Angela Napoli, circa la cattura
del boss latitante Bernardo Provenzano. ''Lo straordinario risultato
conseguito dalla polizia di Stato - ha concluso - merita un grosso
plauso a tutti gli uomini che hanno partecipato a questa operazione''
Truffa
con false fatture scoperta dalla Finanza a Scalea
11/04 Scoperta dalle fiamme gialle della Tenenza di Scalea nell’ambito
di una importante operazione di contrasto al dilagante fenomeno delle
truffe perpetrate da parte di ditte e/o società operanti nel
territorio dell’alto tirreno cosentino una società con
sede in Tortora (CS), che opera nel settore del commercio all'ingrosso
di abbigliamento, gestita da soggetti dell’hinterland napoletano
trasferiti in Calabria con la finalità di effettuare truffe
nei confronti di ignari fornitori posti sull'intero territorio nazionale.
L’attività di servizio, conclusasi con il deferimento
all’Autorità Giudiziaria di tre persone per i reati di
associazione per delinquere, truffa nonché per reati afferenti
alla emissione ed al ricevimento di fatture per operazioni inesistenti
e di una persona per emissione di fatture per operazioni inesistenti,
ha consentito di appurare che:
? al vertice della società era stato posto un “prestanome”
sconosciuto da tutti i soggetti economici che hanno intrattenuto operazioni
commerciali con la stessa, mentre gli effettivi rappresentanti e soci
occulti della società risultavano essere lavoratori dipendenti
della medesima;
? l'illecito consisteva nell’effettuare ingenti acquisti di
merci da fornitori che non venivano pagati o che venivano pagati con
assegni che alle scadenze risultavano insoluti e/o protestati. Tale
situazione portava la società, a causa dello stato di insolvenza
procurato dai soci occulti, ad avere debiti verso fornitori per circa
€ 300.000,00 e verso gli Istituti di Credito per € oltre
100.000,00;
? gran parte delle merci acquistate, successivamente, venivano vendute
in nero dai soci occulti i quali introitavano i relativi guadagni
senza farli passare sui conti della società, procurandosi,
in tal modo, un ingiusto profitto a danno dello Stato, attraverso
il mancato versamento delle relative imposte, sia dei fornitori che
non venivano pagati per le forniture effettuate;
? la società verificata ha emesso e ricevuto, nel periodo 2002/2005,
fatture afferenti ad operazioni inesistenti per un importo di circa
€ 280.000,00. In particolare, l’emissione di fatture false
è stata posta in essere dai soci occulti al solo scopo di giustificare
cartolarmente all’Amministrazione Finanziaria, in caso di controllo
fiscale, la mancata presenza presso i locali aziendali di merci che,
invece, erano state vendute al mercato nero.
L’attività ispettiva consentiva inoltre il recupero a
tassazione di elementi positivi e negativi di reddito non dichiarati
e/o non registrati per oltre € 360.000,00, e di IVA di oltre
€ 140.000,00, la segnalazione ai competenti uffici di trasferimenti
di denaro contante di valore per altri € 58.000,00, in violazione
al disposto di cui alla L. 197/1991 (c.d. legge antiriciclaggio),
nonché la scoperta di un lavoratore in nero.
Le indagini sono coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica
di Paola Dott. Domenico Fiordalisi. L’azione delle “fiamme
gialle” si inquadra in un più ampio dispositivo di contrasto
del Corpo della Guardia di Finanza, nell’intera provincia, nell’ambito
della missione di polizia tributaria ed economico finanziaria a tutela
dell’economia legale.
Accertamenti
dei RIS sul doppio omicidio dei due calabresi rinvenuti in una fossa
nell’aretino
11/04 Sara' eseguita giovedi' o forse venerdi' l'autopsia sulle salme
di Angelo e Ettore Talarico, 42 e 35 anni, i due fratelli di Cerva
(Catanzaro), uccisi con un colpo di pistola alla nuca e i cui cadaveri
sono stati scoperti domenica sera, seppelliti in un bosco in localita'
Il Tasso, a Terranuova Bracciolini, nel Valdarno aretino. Dall'esame,
slittato per questioni burocratiche, si attendono notizie anche per
meglio precisare la data della morte dei due fratelli, scomparsi da
venerdi' scorso da San Giovanni Valdarno, sempre nell'aretino, dove
si erano trasferiti per lavoro. Intanto sono stati affidati ai carabinieri
del Ris di Roma accertamenti sul sangue repertato lungo il sentiero
che conduce al bosco dove sono stati ritrovati i cadaveri, seppelliti
uno sopra l'altro e ricoperti anche con calce viva, ed esami su calchi
di impronte di scarpe e di pneumatici repertate sempre nella stessa
zona. Proseguono intanto le indagini del carabinieri del comando provinciale
di Arezzo, coordinati dal pm della Dda fiorentina Paolo Canessa, a
cui ieri e' passata l'inchiesta che punta alla Calabria: alle indagini
sta collaborando anche il pm antimafia di Catanzaro Maria Carla Sacco.
A breve ci dovrebbe essere anche un incontro fra i carabinieri di
Arezzo e i loro colleghi di Catanzaro. Se chi ha ucciso i due fratelli
sarebbe venuto da fuori della Toscana, non si esclude pero' che possa
aver contato anche su un appoggio nella zona del Valdarno: il luogo
dove sono stati nascosti i cadaveri e' isolato e per raggiungerlo
bisogna conoscere il territorio. Antonio Talarico si era trasferito
circa un anno fa a San Giovanni Valdarno, lasciando in Calabria la
famiglia, mentre Ettore, e' stato precisato oggi, lo aveva raggiunto
da due-tre mesi, anche lui da solo e per un lavoro come muratore nella
stessa ditta del fratello, un'impresa calabrese con appalti nel fiorentino.
Da venerdi' scorso le loro famiglie non avevano piu' notizie. Domenica
la denuncia di scomparsa, presentata dalle mogli, una rivoltasi di
persona proprio ai carabinieri di San Giovanni Valdarno. Poche ore
piu' tardi la scoperta, casuale, della fossa con i cadaveri, dopo
che un agricoltore ha notato le macchie di sangue lungo il sentiero
e le ha seguite. La conferma che le salme fossero dei due fratelli
e' poi arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, dopo il riconoscimento
effettuato da due cugini delle vittime, arrivati nell'aretino insieme
alla madre di Angelo e Ettore Talarico e alle mogli.
Sequestrate
due discariche abusive nell’alto Tirreno cosentino
Due discariche abusive, per un totale di circa tremila metri quadrati,
ricadenti rispettivamente nei territori dei comuni di San Nicola Arcella
e Tortora sono state sequestrate dagli agenti del comando provinciale
del Corpo forestale di Cosenza. All' interno dei siti gli agenti hanno
accertato la presenza di rifiuti speciali pericolosi e non, provenienti
dall' attivita' di demolizione, beni di uso domestico quali lavatrici
ed altro materiale ferroso insieme a rifiuti vegetali. I sequestri
sono stati fatti nell' ambito di una serie di controlli predisposti
con lo scopo di accertare le condizioni igienico sanitarie e ambientali
del territorio provinciale.
Brevi
di cronaca da Castrovillari e Altomonte
11/04 Una persona e' stata arrestata a Castrovillari dai carabinieri
di Altomonte e di Cassano per violazione agli obblighi imposti con
la detenzione domiciliare. L' arrestato si trovava in esecuzione ad
un ordine di ripristino della custodia cautelare in carcere, emesso
dal Gip del Tribunale di Castrovillari. Sempre , a Castrovillari un
giovane, Leonard Roci, di 25 anni, di nazionalita' albanese e' stato
arrestatodai carabinieri della compagnia di Castrovillari per non
aver rispettato il provvedimento di espulsione emesso dal Questore
di Cosenza il 16 marzo scorso. Leonard Roci e' stato portato nel carcere
di Castrovillari. Ad Altomonte il personale della locale Stazione
dei carabinieri ha tratto in arresto un pregiudicato del luogo per
evasione dai domiciliari.
Danni
alla coop. del Bonamico: Mons. Bregantini “Evidentemente danno
fastidio a qualcuno” . Il Presidente chiede l’intervento
dello Stato.
09/04 ''Evidentemente le cooperative danno fastidio a qualcuno. E'
bene quindi capire chi c'e' dietro a questi episodi ed individuare
l'obiettivo finale''. E' quanto ha detto il vescovo di Locri, Monsignor
Giancarlo Bregantini, circa il danneggiamento avvenuto ieri sera nella
cooperativa Frutti del Sole a Casignana, nella locride. ''Il fatto
accaduto ieri sera e' grave - ha aggiunto - ma credo che non ci sono
riferimenti diretti alla mia persona''. Stamane intanto i carabinieri
hanno effettuato un sopralluogo nel deposito incendiato per ricostruire
la dinamica dell'accaduto. L'incendio, secondo quanto si e' appreso,
non ha provocato ingenti danni e non ha interessato le serre che si
trovano a poca distanza dal deposito.
Il Presidente chiede l’intervento dello Stato
''C'e' bisogno di un intervento deciso dello Stato per individuare
i responsabili e per evitare che questi episodi continuino''. E' quanto
ha detto il presidente della cooperativa Frutti del Sole, Piero Schirripa,
dopo che ieri sera, nell'azienda di Casignana, nella Locride, si e'
verificato il secondo danneggiamento in quindici giorni. L'azienda
aderisce alle cooperative del consorzio 'Valle del Bonamico' sostenute
dal vesovo di Locri, monsignor Giancarlo Bregantini. ''E' un ulteriore
atto di intimidazione - ha aggiunto - di chi vuole spaventarci''.
L'incendio di ieri sera si e' sviluppato in un deposito dove generalmente
si trovano dei concimi e del materiale che, secondo i lavoratori della
cooperativa, non e' facilmente infiammabile. Alcuni operai hanno notato
del fumo uscire dal deposito ed hanno iniziato a spegnere l'incendio.
Le fiamme poi sono state definitivamente spente dai vigili del fuoco.
L'incendio e' stato denunciato ai carabinieri che hanno avviato le
indagini. Il 23 marzo scorso alcuni sconosciuti avevano provocato
danni per oltre 150 mila euro ad un terreno coltivato a piccoli frutti
dalla stessa cooperativa agricola. In quella circostanza furono danneggiate
circa 12 mila piantine attraverso l' introduzione di liquidi tossici
nell' autobotte che distribuisce il concime sulle piante. Il danneggiamento
fu scoperto dai responsabili della cooperativa insospettiti da strani
fenomeni come l' ingiallimento delle foglie e altri segnali di sofferenza
delle piante.
Bindi: “Un episodio grave”
''Tutta la mia solidarieta' ai giovani della locride e alla cooperativa
Frutti del Sole. Voglio anche esprimere la mia affettuosa vicinanza
a monsignor Giancarlo Bregantini, guida spirituale e coscienza morale
del risveglio della Calabria''. E' quanto sostiene in una nota Rosy
Bindi della Margherita. ''Questo secondo attentato - ha aggiunto -
in poco tempo, rappresenta un grave atto di intimidazione, il segnale
che cio' che si muove di buono e positivo della societa' calabrese
da' molto fastidio alla criminalita' organizzata e a quanti vorrebbero
impedire una effettiva rinascita del nostro mezzogiorno''. ''Una ragione
in piu' - ha concluso Bindi - per far sentire ai giovani lavoratori
e a tutti cittadini per bene della Calabria che non sono piu' soli
nella scelta della legalita' e della giustizia''.
Scoperti
due cadaveri nell’aretino: probabilmente quelli di due calabresi
scomparsi venerdì
09/04 La scoperta dei due cadaveri, trovati stasera nella proprieta'
di una fattoria isolata dell' aretino in localita' Il Tasso, nel comune
di Terranuova Bracciolini, e' stata fatta attorno alle 19 da un settantenne
del posto che ha notato tracce di sangue sul terreno e le ha seguite
pensando che si trattasse di un animale ferito. L' uomo ha notato
una buca dalla quale fuoriusciva qualcosa ed ha pensato che si trattasse
di un animale. Cosi' ha deciso di andare a chiedere aiuto alla signora
che abita nella casa piu' vicina al luogo dove e' stato trovato il
cadavere. Sul posto sono cosi' intervenuti i carabinieri che hanno
scoperto il primo dei due cadaveri. Assieme a loro anche il dirigente
della squadra mobile di Arezzo Marco Dal Piaz e il pm Elisabetta Iannelli.
Successivamente è stato scoperto anche il cadavere di un altro
uomo. Si attendono sviluppi. ''Che si tratti di un omicidio e' molto
probabile. Di sicuro c' e' un reato di occultamento di cavadere''.
Ha dichiarato il comandante del carabinieri di Arezzo colonnello Marco
Mochi intervenuto nella zona dove sono stati trovati i due cadaveri.
Il colonnello ha spiegato pero' che, fino a quando le due salme non
saranno tirate fuori dalla buca (azione che verra' effettuata solo
domattina) non si potra' capire le cause del decesso. Riguardo alla
loro identita' il colonnello ha spiegato che, al momento, non e' stato
possibile stabilire alcunche' perche' sono in corso accertamenti per
capire se si possa trattare di due fratelli di origine calabrese,
residenti a San Giovanni Valdarno, la cui scomparsa e' stata denunciata
oggi dai familiari. ''Allo stato pero', non e' possibile collegare
niente'' ha precisato il colonnello a proposito della denuncia di
scomparsa dei due fratelli calabresi. Secondo quanto si e' appreso
i due scomparsi sono Angelo ed Ettore Talarico, originari della provincia
di Catanzaro e occupati nel settore edile a San Giovanni Valdarno.
La famiglia non avrebbe loro notizie da venerdi' scorso, ma la denuncia
della scomparsa e' stata presentata solo oggi. L' ufficiale ha poi
spiegato che e' stato deciso, d' accordo col magistrato, che la rimozione
sara' effettuata domani mattina per preservare il luogo e a causa
della difficolta' ad intervenire anche per l' oscurita'. I due cadaveri
si trovano in una stessa buca di circa un metro e mezzo di profondita',
ricoperta con terriccio smosso, ma sono visibili solo alcune parti.
E' stato il medico legale a chiarire che si trattava di due salme
perche', come spiegato dal colonnello Mochi, sono visibili solo due
piedi e un' altra parte del corpo. A quanto sembra i due cadaveri
indossano dei vestiti.
Solidarietà
a Radio Cariati
09/04 ''Esprimo tutta la mia solidarieta' al giornalista Leonardo
Rizzo, vittima di atti che sono e restano in ogni caso inqualificabili
per l'incivilta' e per la simbologia''. E' quanto sostiene in una
nota il candidato a sindaco di Cariati per il Centro Democratico,
Alfonso Cosentino, riferendosi ai quattro proiettili di pistola che
l'altro ieri sono stati trovati davanti l'ingresso della sede di Radio
Centrale Cariati, di cui Leonardo Rizzo e' direttore responsabile.
''Sono certo - ha aggiunto - che i cittadini di Cariati condannano
senza mezzi termini quanto accaduto e spero che le forze dell'ordine
non lascino dubbi sulla reale matrice dell'atto sgradevole ai danni
di Rizzo e del giornalismo cittadino. Sono altresi' certo che Leonardo
Rizzo sapra' andare avanti, continuando nella sua attivita' di cronista
con sempre maggiore equidistanza ed equilibrio. Mi auguro che cessino
per sempre tentativi di far ripiombare Cariati, le sue istituzioni
e la sua gente in un clima di minacce velate, di misteri, intimidazioni
e atteggiamenti arroganti e prevaricatori che hanno caratterizzato
altri brutti periodi della nostra comunita'''.
Aggrediscono
i carabinieri con calci e pugni: due arresti a Pizzo
09/04 Due fratelli, Marcello e Giuseppe Romeo, di 27 e 24 anni, sono
stati arrestati dai carabinieri a Pizzo per oltraggio, violenza e
lesioni a pubblico ufficiale. I due avrebbero avuto un litigio con
altre persone a Pizzo. I carabinieri sono intervenuti per porre fine
al litigo ed i due fratelli li hanno aggrediti con calci e pugni.
Un
incendio provoca lievi danni alla cooperativa di Mons. Bregantini.
Due intimidazioni in quindici giorni
08/04 Un incendio e' stato provocato da sconosciuti all'interno di
un deposito di concimi dell'azienda agricola Frutti del Sole a Casignana,
nel reggino. L'azienda appartiene al consorzio di cooperative della
'Valle del Bonamico' sostenute dal vescovo di Locri, monsignor Giancarlo
Bregantini. L'incendio, che e' stato spento dai vigili del fuoco,
ha provocato lievi danni e non ha interessato, secondo quanto si e'
appreso, alcune serre che si trovano nelle adiacenze del deposito
di concimi. Nelle settimane scorse l'azienda agricola del consorzio
Valle del Bonamico aveva subito un ulteriore danneggiamento compiuto
da sconosciuti. L'incendio nel deposito di concimi e' stato notato
da alcuni lavoratori dell'azienda agricola. I lavoratori hanno quindi
chiesto l'intervento dei vigili del fuoco e dei carabinieri. Gli investigatori
sono intervenuti sul posto ed hanno avviato le indagini per individuare
la dinamica dell'incendio ed il movente dell'ennesima intimidazione.
I carabinieri hanno sentito anche il personale in servizio nell'azienda
agricola per accertare se siano state notate persone estranee nei
pressi del deposito incendiato.
L'incendio provocato in serata nel deposito di concimi dell'azienda
agricola Frutti del Sole a Casignana e' il secondo danneggiamento
in quindi giorni subito dalle aziende che aderiscono al consorzio
di cooperative 'Valle del Bonamico', sostenute dal vescovo di Locri,
Monsignor Giancarlo Bregantini. Il 23 marzo scorso alcuni sconosciuti
hanno provocato danni per oltre 150 mila euro ad un terreno coltivato
a piccoli frutti dalla cooperativa agricola 'Valle del Bonamico'.
In quella circostanza furono danneggiate circa 12 mila piantine attraverso
l' introduzione di liquidi tossici nell' autobotte che distribuisce
il concime sulle piante. Il danneggiamento fu scoperto dai responsabili
della cooperativa insospettiti da strani fenomeni come l' ingiallimento
delle foglie e altri segnali di sofferenza. L' appezzamento di terreno
che fu colpito dagli ignoti attentatori era coltivato a lamponi e
piccoli frutti (ribes e mirtilli). Il occasione del danneggiamento
del 23 marzo scorso il presidente della cooperativa Valle del Bonamico,
Pietro Schirippa, ricordo' che ''non e' la prima volta purtroppo che
si verificano episodi di intimidazione. In passato abbiamo trovato
gatti impiccati e messaggi di questo genere. Adesso si passa ad attentati
piu' diretti. E' chiaro che c'e' qualcuno che ci vuole cacciare''.
Numerose sono state le proteste contro l'intimidazione subita dalla
cooperativa agricola. Il vescovo di Locri, monsignor Giancarlo Bregantini,
in una lettera inviata ai parroci della diocesi, facendo riferimento
anche all'episodio del danneggiamento subito dalla cooperativa del
Bonamico, ha scomunicato tutti coloro che ricorrono all'uso di violenza
sia contro gli uomini che nei confronti dei prodotti della terra.
"Ancora una volta la protervia criminale della 'ndrangheta ha
prodotto i suoi danni: l' intera coltura di un' azienda agricola è
stata distrutta e migliaia di piantine di lamponi e piccoli frutti
sono state avvelenate, impedendo ai titolari della cooperativa di
immettere sul mercato i loro prodotti. Tale gesto esprime in realtà,
non solo violenza, ma anche il vero volto della mafia, che non è
solo quello di tutrice degli interessi illeciti, ma di organizzazione
che tende a mantenere il suo controllo, con tutti i mezzi, sul territorio".
E' quanto si afferma in un documento approvato dal Consiglio regionale
dell' Azione Cattolica a conclusione degli incontri tenuti a S. Cosmo
Albanese nell'Eparchia di Lungro. "L' azienda colpita, questa
volta - è detto nel documento - non è una delle tante
aziende private che operano nel territorio della Locride, ma è
il risultato di una scommessa che persone di buona volontà
hanno messo in cantiere per realizzare questa strategia della speranza
che vuole i giovani e i disoccupati non vittime di clientele o di
emigrazione, ma protagonisti del proprio futuro. Pertanto, l' attestato
di solidarietà e di stima nei confronti della Chiesa della
Locride, del suo pastore, mons. Giancarlo Maria Bregantini, e della
Cooperativa 'Valle del Bonamico' non è legato solo all' accaduto,
ma vuole essere attestato di riconoscimento per quanto fino ad ora,
con tanto sacrificio, ma anche con tanta determinazione, è
stato fatto per restituire alla Locride libertà, serenità
e speranza".
Resti
umani ritrovati a Reggio. Sarebbero quelli di un anziano scomparso
lo scorso anno
08/04 Dovrebbe appartenere a Rocco Lombardo, di 58 anni, lo scheletro
trovato nei giorni scorsi in un terreno incolto alla periferia di
Reggio Calabria. Con i resti umani, infatti, e' stata trovata anche
la fede nuziale che e' stata riconosciuta dai familiari di Lombardo.
Per accertare l'identita' saranno comunque compiuti accertamenti scientifici.
Lombardo si era allontanato dalla sua abitazione l'8 maggio dell'anno
scorso. Un gruppo di ragazzi, mentre stavano giocando, hanno rinvenuto
i resti umani che erano nascosti da alcuni alberi. Sull'episodio sono
in corso le indagini dei carabinieri.
La
Comunità Montana del Savuto chiede la metropolitana
08/04
La definizione di un’area urbana di mobilità pubblica
contermine al territorio di Cosenza non può prescindere dall’inserimento
in tale contesto del territorio del Savuto”. E' quanto si afferma
in una nota della Comunità montana del Savuto nella quale,
inoltre, si precisa che “è dunque necessario in un’ottica
globale, portare il Savuto in un contesto di crescita come può
esserlo l’area urbana di Cosenza e di Rende, legando tale progetto
con collegamenti più rapidi con le dorsali tirreniche ed adriatiche
per ancorare dette aree agli altri servizi viari nazionali ed internazionali.
Parlare di metropolitana leggera privando il Savuto di questo vitale
collegamento con i circuiti importanti e determinanti per la loro
crescita sociale ed economica crediamo sia una politica di non lunga
veduta perché non lascerebbe dispiegare a questi territori
le notevoli risorse esistenti.
Suscitano, pertanto, perplessità le notizie apparse nei giorni
scorsi sulla stampa locale dell’idea di una metropolitana Rende-Cosenza:
la Comunità Montana del Savuto, insieme a tutti i Sindaci dell’area
ed ai Consiglieri Provinciali del territorio, sta cercando da tempo
di porre all’attenzione delle Istituzioni competenti e delle
Ferrovie della Calabria la necessità e la opportunità
di realizzare il collegamento Savuto-Cosenza-Università attraverso
l’ammodernamento del tratto delle Ferrovie della Calabria Rogliano-Cosenza-Vaglio
Lise e la prosecuzione lungo la linea F.S. (con binario interposto)
Cosenza Vaglio Lise- Castiglione-Arcavacata.
E’ stato più volte attenzionata l’esistenza di
uno studio di massima con la quantificazione dei costi, sicuramente
sostenibili e di facile realizzazione.
Grazie alla sensibilizzazione di questo Ente ed al forte interessamento
dei Consiglieri Provinciali del territorio, il Consiglio Provinciale
di Cosenza, nell’approvare le linee guida per la redazione del
“PTS”, ha inserito il Savuto nel processo di ammodernamento
dei sistemi di trasporto e, nello specifico, nel progetto di metropolitana
leggera di superficie.
Riteniamo, quindi, che l’idea di privilegiare l’asse Cosenza-Rende-Montalto
smentisce la decisione del Consiglio Provinciale, mortifichi definitivamente
il territorio del Savuto e, ci permettiamo di dire, non esalti la
condizione della città capoluogo, che, almeno fino a qualche
tempo fa, perseguiva giustamente la creazione di un’ampia area
urbana, all’interno della quale favorire una mobilità
adeguata, evitando il carico della stessa sul centro cittadino.
Speriamo che la politica Provinciale, Regionale e della città
di Cosenza si convinca che l’area urbana non può chiudersi
nel solo territorio di Cosenza e Rende ma deve guardare necessariamente
anche a sud soprattutto verso l’area del Savuto. Pensare ad
un’area urbana allargata dunque che guardi alle zone periferiche
come la naturale continuazione della città di Cosenza.
Solo con tali premesse crediamo sia possibile dare impulso ed aiutare
ad emergere anche il polo industriale di Piano Lago che ad oggi non
riesce ad essere competitivo.
Cresce dunque la voglia di metropolitana, cresce soprattutto nei giovani
studenti del Savuto costretti oggi a notevoli disagi per raggiungere
la sede Universitaria di Arcavacata di Rende, centro pulsante di economia
e cultura, risorsa importante sulla quale puntare in maniera decisiva
e concreta per lo sviluppo socio economico della nostra Regione.
E’ tempo quindi che la politica del buon senso prevalga privilegiando
un sistema di collegamento più Europeo ed efficace, capace
di dare risposte vere ai bisogni della collettività. Pensare
quindi ad una metropolitana leggera su rotaie, inserendo in questo
progetto le aree in questione significa offrire una soluzione adeguata
ai problemi della viabilità e dare ossigeno all’economia
dell’intera area del Savuto.
Le Istituzioni Provinciali e Regionali devono, ognuna per la propria
funzione farsi garanti di questo progetto che, facendo perno sulla
metropolitana leggera, consenta al Savuto la possibilità di
programmare una rete di servizi efficace che guardi allo sviluppo
di questi territori contermini alla Città di Cosenza.
Sequestrata
una tonnellata di pesce ghiaccio spacciata per la più pregiata
neonata.
08/04 Poneva in commercio conserve alimentari confezionate in vasetti
con la dicitura ''neonata di pesce'', ma in realta' si trattava di
pesce ghiaccio, una specie proveniente dalla Cina e dall' India: con
tale accusa la Guardia costiera di Soverato, al termine di accertamenti
condotti con il Servizio veterinario dell' As 7, ha sequestrato in
un deposito di una ditta di Catanzaro una tonnellata di prodotto gia'
confezionato in quasi 7.000 vasetti di vetro gia' pronti per essere
messi in vendita. Il titolare dell' esercizio e' stato denunciato
in stato di liberta' per frode nell' esercizio del commercio. Il controllo,
effettuato sotto il coordinamento della Direzione marittima di Reggio
Calabria, si inserisce in una serie di verifiche avviate da parte
della Guardia costiera calabrese dall' inizio dell' anno.
Trovati
con una pistola rubata, arrestati due ragazzi a Cassano
08/04 I carabinieri di Cassano, durante un' operazione di controllo
del territorio, hanno arrestato stamani in flagranza di reato Giuseppe
Garofalo, di 28 anni, e Domenico Falbo, di 25, per detenzione, porto
abusivo e ricettazione di arma da fuoco e di munizioni. I due, nel
corso di una perquisizione personale e dell' automobile Audi 80 in
uso a Garofalo, sono stati trovati in possesso di una pistola calibro
9x21 Beretta, con caricatore contenente 13 proiettili. Secondo i militari
l' arma e' quella che e' stata rubata il 3 settembre 2005 a una guardia
giurata di Corigliano.
Intimidazione
a Radio Centrale Cariati con 4 bossoli rinvenuti davanti la porta
07/04
Quattro bossoli di pistola, calibro 38, sono stati trovati, stamani,
sulla soglia dell' ingresso di Radio Centrale Cariati, di proprietà
del corrispondente della Gazzetta del Sud, del centro ionico cosentino,
Leonardo Rizzo. A trovare i bossoli è stato lo stesso Rizzo,
che ha avvertito immediatamente i carabinieri, i quali hanno avviato
le indagini per risalire ai responsabili dell' atto intimidatorio.
Secondo Rizzo quanto accaduto è da collegare all' attività
giornalistica.
Il Presidente dei Giornalisti calabresi Soluri: “Un
gesto inaccettabile”
- L' atto intimidatorio nei confronti del giornalista Leonardo Rizzo
"é un gesto inaccettabile che, però, non gli impedirà
certo di continuare a svolgere il proprio lavoro con professionalità,
equidistanza e serenità": a sostenerlo è il presidente
dell' Ordine dei giornalisti, Giuseppe Soluri. Il presidente dell'
Ordine regionale dei giornalisti, in una dichiarazione, esprime solidarietà
a Rizzo e condanna duramente l' atto intimidatorio "che intenderebbe
- sostiene Soluri - evidentemente condizionare l' attività
giornalistica di Rizzo" L' episodio, secondo Soluri, "é
un segnale di intolleranza che non ha confini e giustificazione. Il
giornalista Leonardo Rizzo, corrispondente della Gazzetta del Sud,
impegnato nel mondo dell' informazione da circa 30 anni, ha sempre
cercato di svolgere il proprio lavoro di cronista, scrivendo e raccontando
quello che accade sul territorio in cui opera, con imparzialità
e correttezza. Evidentemente - conclude - non è bastato ed
oggi si è superato il limite, soprattutto per il clima concitato
che si vive a Cariati nella preparazione di una campagna elettorale
amministrativa che vede in campo molti interessi, e non solo politici"
La solidarietà dello Sdi di Cariati
Solidarietà a Leonardo Rizzo, proprietario dell' emittente
radiofonica Radio Centrale Cariati, davanti alla cui sede sono stati
trovati alcuni bossoli di pistola calibro 38, è stata espressa
dalla sezione dello Sdi di Cariati. "Il fatto - afferma il segretario
della sezione Filippo Sero - è, evidentemente, finalizzato
a far tacere una voce libera e segna un preoccupante salto di qualità
nella lunga serie di atti intimidatori che si sono registrati negli
ultimi mesi nella nostra cittadina. Nel manifestare la nostra solidarietà
e ribadire i nostri sentimenti di amicizia a Leonardo Rizzo, sentiamo
il dovere, morale e politico, di invitare tutti i cittadini a respingere
con forza l' arroganza di coloro che, nascondendosi nell' ombra, mortificano
la dignità dell' intera nostra comunità. Invochiamo
- conclude Sero - l' impegno e la vigilanza delle forze dell'ordine
affinché vengano garantite le condizioni di libera manifestazione
del proprio pensiero in un contesto di sereno e civile e confronto
democratico".
La solidarietà di Saverio Greco
Saverio Greco ha espresso la propria affettuosa solidarietà
a Leonardo Rizzo, giornalista calabrese della Gazzetta del Sud, vittima
di un atto intimidatorio a Cariati Marina.
Questo il testo del messaggio: "Caro Leonardo apprendo del gesto
intimidatorio compiuto ai tuoi danni. Sono veramente amareggiato nel
vedere cosa può accadere nella nostra amata Cariati. Sono profondamente
solidale a te ed a Maria ed alle tue figlie, che ti prego di salutarmi
caramente. L'insano gesto perpetrato nei tuoi confronti non può
e non deve minare il tuo impegno civile e politico, che il suo contributo
ha potuto assicurare all'intera cittadinanza cariatese in questi anni.
Un abbraccio Saverio Greco"
Nuova
truffa nell’ambito dei finanziamenti pubblici scoperta a Scalea.
Le Fiamme Gialle denunciano due funzionari della Regione
07/04 Nell’ambito dell’attivita’ di contrasto al
fenomeno delle frodi in materia di finanziamenti pubblici predisposta
dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, ed in
relazione ai controlli effettuati in tutta la regione Calabria dal
corpo in attuazione del protocollo d’ intesa stilato ai fini
del coordinamento e dello scambio d’informazioni in materia
di fondi strutturali siglato con l’ente Regione Calabria, le
Fiamme Gialle della Tenenza di Scalea hanno conseguito un altro importante
successo nello specifico settore individuando indebite percezioni
di finanziamenti erogati dalla Regione Calabria in base alla legge
n. 215/1992 (c.d. legge sull’imprenditoria femminile), da parte
di un soggetto economico.
Una particolareggiata e specifica azione ispettiva ha permesso di
constatare l’assenza, presso la sede della ditta, di parte dei
macchinari acquistati beneficiando del contributo, la fittizzia assunzione
di lavoratrici femminili, la mancata stipula di appositi contratti
con personale specializzato, la mancata realizzazione dell’area
necessaria all’espletamento di specifica attivita’ professionale.
La procura della Repubblica di Paola, nella persona del procuratore,
dott. Luciano D’Emmanuele, a seguito della segnalazione della
titolare della ditta e di alcuni soggetti che figuravano come dipendenti
ha delegato le Fiamme Gialle di Scalea all’espletamento di specifica
attivita’ d’indagine presso la sede della Regione Calabria.
tale attivita’ ha permesso di segnalare all’autorità
giudiziaria due funzionari della Regione, deputati all’istruttoria
della pratica di finanziamento, in relazioni a delle omissioni riscontrate
nel corso dei controlli.
L’azione delle fiamme gialle, si inquadra in un piu’ ampio
dispositivo di contrasto del corpo della guardia di finanza, nell’intera
provincia, nell’ambito della missione di polizia economica e
finanziaria a tutela dell’economia legale.
Stroncato
un traffico internazionale di droga dalla Finanza di Reggio. Coinvolta
la cosca Iamonte. Sequestrati 50 chili di coca e un quintale di hashish
07/04
Quattordici provvedimenti, undici dei quali eseguiti, di custodia
cautelare in carcere. E' il risultato dell' operazione condotta dalla
Guardia di Finanza e coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica
di Reggio Calabria Nicola Gratteri. L’operazione è stata
eseguita dal nucleo regionale Pt Calabria della Guardia di Finanza
e del Servizio Centrale di investigazioni sulla criminalità
organizzata (Scico) ed ha smantellato un traffico internazionale di
sostanze stupefacenti tra Italia, Spagna, Francia e Marocco. Sequestrati
50 chili di coca e un quintale di hashish. Con l' accusa di fare parte
di un' associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto
cocaina e hashish, sono finiti in carcere Giuseppe Bucalo, di 53 anni,
di Messina; Antonio Flamini (51), di Vicenza; Gregorio Gattuso (33),
di Reggio Calabria; Candeoloro Lia (24), di Reggio Calabria; Domenico
Santoro, 54 anni di Nocera Superiore (Salerno) e Nicola Zampagliene,
43 anni di Montebello Ionico. In carcere il provvedimento è
stato notificato a Gaetano Barilari, di 54 anni, di Crotone; Giuseppe
Lia (59), autotrasportatore; Santo Pansera (41), di Melito Porto Salvo;
Saverio Verduci (44), di Melito Porto Salvo, e Pasquale Zampagliene
(37), di Reggio Calabria. I particolari dell' indagine sono stati
illustrati nel corso di una conferenza stampa dal sostituto Gratteri,
delegato dal procuratore capo, Antonio Catanese, e dai colonnelli
della Guardia di finanza Francesco Grazzani, Ignazio Gibilaro e Cesare
Nota Cerasi, rispettivamente, comandante provinciale, dello Scico
e del Goa. L' operazione, oltre la Calabria, ha interessato alcune
regioni del nord e del centro, dopo che gli inquirenti avevano accertato
i forti legami tra alcuni degli arrestati ed elementi della cosca
Iamonte di Melito Porto Salvo e esponenti delle cosche di San Luca
legati al boss latitante Rocco Mammoliti, 37 anni. Attraverso un'
avviata impresa di autotrasporti e per il commercio di animali, la
cocaina e l' hashish giungevano in Italia dalla Spagna attraverso
i valichi della Francia. Il gruppo di trafficanti, secondo gli inquirenti,
poteva contare sulla complicità di gruppi criminali marsigliesi
diretti da Bernard Barucchi e Guy Fanget. Indagini sono in corso per
quel che concerne alcune verifiche patrimoniali. "Il problema
della 'ndrangheta, oggi - ha detto il pm Gratteri - non e' tanto quello
di guadagnare, poiché gli introiti dei traffici di cocaina
sono talmente alti, che può anche permettersi di perdere numerosi
carichi. Semmai è quello di salvaguardare le grandi ricchezze
accumulate negli anni. Basti pensare - ha concluso Gratteri - che
un chilogrammo di cocaina purissima a Bogotà costa 1.200 euro.
L' effetto stupefacente della sostanza è garantito fino alla
soglia del 25% nei successivi tagli cui è sottoposta".
DDA
di Catanzaro senza fondi: i giudici pagano la benzina
07/04 La Dda di Catanzaro non riceve da oltre un mese i fondi per
l' acquisto della benzina e così i magistrati sono costretti
ad anticipare il denaro necessario per gli spostamenti per motivi
d' ufficio con le auto di servizio. E' la situazione in cui si trova
la Procura distrettuale del capoluogo, che ha competenza sul territorio
di quattro delle cinque province calabresi. Ad erogare i fondi per
l' acquisto della benzina, secondo quanto hanno riferito fonti della
Procura distrettuale, è la Procura nazionale antimafia, che
però è impossibilitata a farlo per il mancato trasferimento
delle risorse economiche da parte del Ministero della Giustizia. Ogni
qualvolta un magistrato della Procura distrettuale deve recarsi in
una determinata località per esigenze di servizio deve, così,
anticipare di tasca sua i soldi necessari per l' acquisto della benzina.
Denaro il cui rimborso avverrà quando si sbloccheranno i fondi
da parte della Procura nazionale antimafia. Un esempio concreto di
questa situazione si è avuto il 27 marzo scorso, giorno in
cui è accaduta la strage di Caraffa, in cui sono state uccise
quattro persone. In quella occasione è stato il procuratore
della Repubblica, Mariano Lombardi, a staccare un assegno di cento
euro ed a consegnarlo ad uno degli autisti per accompagnare sul luogo
della strage il sostituto procuratore distrettuale Maria Carla Sacco.
Intervento rivelatosi, peraltro, ininfluente per le indagini, considerato
che la titolarità dell' inchiesta è stata assunta, ed
è tuttora condotta, da un magistrato della Procura ordinaria,
il sostituto Salvatore Curcio.
Il
Presidente del Papa Giovanni “Fiducioso nella capacità
della magistratura”
07/04 ''Oggi piu' che mai e' importante la coesione sociale, senza
la quale non ci puo' essere sviluppo. Cosi' come lo sviluppo e' impossibile
senza legalita'. A questo proposito sono fiducioso nella capacita'
della magistratura di fare al piu' presto luce sulla nuova vicenda
che contribuisce ancora una volta a danneggiare l' immagine e l' operato
dell' Istituto Papa Giovanni XXIII, per riportare al suo interno la
necessaria serenita'''. A sostenerlo e' stato il neo presidente della
Fondazione Istituto Papa Giovanni XXIII, Sergio Principe. ''Le vicende
degli ultimi giorni - ha aggiunto - hanno sicuramente creato disorientamento
e disagio, mentre i nostri ospiti, persone con gravi patologie, continuano
a fruire di un' assistenza erogata ai limiti delle possibilita' dell'
Istituto, considerate le condizioni strutturali e la funzionalita'
operativa spesso insufficiente. Tanta buona volonta' da parte di sanitari
ed altro personale, ma nelle condizioni attuali si opera con grandi
sacrifici. Cio' e' risaputo da tutti: Regione, Asl, Enti locali. Mentre
le speranze sembrano affievolirsi o svanire, l' intervento dell' assessore
regionale alla Sanita', Doris Lo Moro, ci tranquillizza sulla prosecuzione
dell' iter che portera' alla scelta di un imprenditore esterno interessato
alla gestione dell' Istituto: infatti, presso l' Assessorato, lunedi'
10 aprile si prendera' visione delle proposte e dei progetti pervenuti''.
''Cio' che oggi appare veramente utile, infatti - ha sostenuto Principe
- e' continuare il percorso avviato da molto tempo e seguito con grande
dedizione da chi mi ha preceduto, per giungere al piu' presto alla
soluzione intravista con l' assessorato alla Sanita', cosi' da permettere
una migliore assistenza per gli ospiti, assicurando una qualita' di
vita e di convivenza grazie alla quale anche la persona gravemente
ammalata continui ad essere un dono e una risorsa per la collettivita'.
Inoltre, la strada scelta per il rilancio dell' Istituto portera',
una volta raggiunto l' obiettivo, a spegnere uno dei focolai piu'
insidiosi sul piano della precarieta' lavorativa della Calabria. Da
questo punto di vista bisogna ringraziare chi fino ad oggi ha gestito
la Fondazione: nonostante le difficolta' ha contribuito con grande
e non facile equilibrio a mantenere la coesione sociale in un territorio
importante della provincia di Cosenza. Nessuno ha mai consegnato le
chiavi dell' Istituto al Prefetto o alla Regione: eppure, sarebbe
stata forse la soluzione piu' facile e, temo, questo potrebbe essere
l' esito della vicenda se non si dovesse concludere nel senso auspicato''.
''Chi in Calabria opera seriamente nel sociale - ha sostenuto Principe
- ha sempre apprezzato e sostenuto l' opera dei magistrati schierati
in prima linea contro l' illegalita'. Da parte mia faro' il possibile
per attivare in questa fase, mi auguro di costruzione del nuovo, ogni
utile azione che possa ampliare ulteriormente gli spazi di trasparenza
e correttezza gestionale, al fine di evitare qualsiasi problema che
possa intralciare le trattative con gli imprenditori interessati all'
Istituto e con la Regione. E' importante che tutte le persone forti
e libere della Calabria, i sindacati, i tanti amici delle organizzazioni
sociali e del volontariato contribuiscano a ricreare intorno all'
Istituto un clima di solidarieta' ed esprimano ad esso vicinanza,
per far si' che nell' auspicata operazione di rilancio del Papa Giovanni
XXIII siano perseguiti, da tutte le parti coinvolte, obiettivi di
bene comune. L' Istituto deve essere considerato una grande risorsa.
Insieme dobbiamo vigilare perche' sia realmente nelle intenzioni di
tutti salvaguardare questa importante struttura socio-sanitaria e
nessuno operi occultamente contro di essa, ai danni delle persone
sofferenti e dei lavoratori. In questo avremo certamente un valido
aiuto dalle istituzioni locali e regionali, in particolare sono convinto
che non verra' a mancare l' apporto determinato e competente dell'
assessore Lo Moro, che si sta prodigando per rimettere ordine in un
settore delicato come quello della Sanita'''
Coop
del Bonamico: Callipo vuole diventarne socio. Accordo della coop per
vendere prodotti al nord. Loiero: attività meritoria
07/04 Il presidente di Confindustria Calabria, Filippo Callipo, ha
scritto al vescovo di Locri, mons. Giancarlo Bregantini, chiedendogli
di diventare socio della cooperativa Valle del Bonamico, obiettivo
nei giorni scorsi di un' intimidazione. ''Le rivolgo questa richiesta
- scrive Callipo nella lettera a Bregantini - per tutto cio' che Lei
rappresenta in Calabria e soprattutto in uno dei territori piu' a
rischio e, insieme, piu' socialmente emarginato del Paese di poter
diventare, anche se soltanto simbolicamente, socio delle sue cooperative.
L' idea che la mafia si combatta sia con una rigorosa repressione
che con un' azione di prevenzione sociale che implica di per se' la
creazione di occasioni di lavoro vero, e' condivisa da tanti, ma Lei
finora, proprio nella Locride, e' stato l' unico, sostituendosi a
volte anche allo Stato, ad attuarla. Grazie, pertanto, a nome mio
e dell' associazione che rappresento, per questo suo contributo formidabile,
esempio eccezionale di sviluppo dal basso e di lucidita' imprenditoriale.
Per l' esperimento riuscito che lei ha messo in atto in Calabria -
il lavoro come recupero sociale e motivazionale per coscienze ferite
dalla loro storia personale e ambientale - i calabresi la ringraziano.
A me piacerebbe affiancarla, se Lei me lo permettera', nell'azione
coraggiosa di recupero sociale di persone che hanno commesso errori
gravi e nella concretizzazione di progetti economici di respiro nazionale
che testimoniano l' operativita' e l' acutezza imprenditoriale di
cui i calabresi sono capaci quando hanno la guida giusta ed un programma
economico definito''. ''Con soddisfazione, infine - conclude Callipo
nella lettera - ho notato la gara di solidarieta' che ha attraversato
la societa' calabrese e parte del Paese, a dimostrazione che in Calabria
si ha piena consapevolezza del ruolo propositivo da lei esercitato
nella Locride contro la mafia e per lo sviluppo. Mi rendo conto, pero',
che non tutti la pensiamo allo stesso modo e pertanto mi permetta
di esortarla a non demordere e a proseguire nella strada intrapresa.
Noi Calabresi abbiamo bisogno di Lei, della Sua grande capacita' di
sensibilizzare le coscienze e della Sua grande capacita' umana e religiosa
di parlarci sia con i segni, il lavoro e l' esempio, che con i sogni,
gli obiettivi ed i programmi''.
Linarello (GOEL) “Siamo una realtà scomoda”.
Accordi con aziende del nord
Hanno portato a Milano lo sdegno per "il vile attentato ai danni
di un'azienda della cooperativa Valle del Bonamico" - cui sono
state avvelenate 10 mila piantine di lamponi - i rappresentanti di
Goel, consorzio di cooperative sociali della Locride, che hanno stipulato
oggi un accordo con la 'Fondazione Peppino Vismara', nel corso di
un incontro con Consorzio Farmi Prossimo e Caritas Ambrosiana. "La
Cooperativa Valle del Bonamico - ha spiegato Vincenzo Linarello, presidente
di Goel - è nata per strappare i giovani alla 'ndrangheta,
proponendo loro un lavoro onesto anziche' il denaro facile della criminalità.
Ed è cresciuta molto, fino a non essere più solo un
bell'esempio isolato, ma una alternativa vera. Non solo: le cooperative
sociali della Locride hanno anche svolto una denuncia del ruolo sempre
più criminoso della 'ndrangheta e del clientelismo della massoneria
deviata''. Tutto questo, secondo Linarello deve aver colpito nel segno,
tanto che "é sfociato in questo gravissimo atto, ultimo
di una serie di dispetti e di intimidazioni, che dimostrano come siamo
diventati una realtà scomoda che viola le regole del potere
mafioso". Il presidente di Goel, che è anche uno dei collaboratori
del vescovo di Locri, Gian Carlo Maria Bregantini, ha raccontato una
realtà calabrese "che sta cambiando, man mano che si mettono
insieme le cooperative sociali. 'Calabria Guelfa', che sarà
costituita fra un mese, ha già al suo attivo 1315 addetti in
tutta la regione e può contare su un fatturato di 16.500.000
euro". Ecco, l'incontro milanese è anche per "saldare
una collaborazione e un' alleanza - ha detto Paolo Morerio, presidente
della Fondazione Vismara - con chi, come noi, ha la possibilità
di favorire la nascita e la crescita di altre cooperative sociali
in Calabria e aiutarle concretamente a commercializzare in Lombardia
i loro prodotti". Linarello ha poi reso noto che è stato
aperto un conto corrente entro cui versare i contributi destinati
alla riparazione dei danni subiti con l'avvelenamento delle piantine
di lampone e a promuovere "la nostra lotta contro le mafie della
Calabria". Il conto è il n. 000000513330 intestato a Consorzio
Sociale GOEL - Raccolta Fondi Bonamico e Legalità - Banca popolare
etica - CIN:R; ABI:05018; CAB:12100.
Loiero: una attività meritoria
“Portare in Giunta la delibera per un contributo straordinario
di cinquantamila euro alla cooperativa Valle del Buonamico era il
minimo che la Regione potesse fare, trattandosi di una iniziativa
meritoria, in un’area difficile, portata avanti da un vescovo
autorevole come monsignor Giancarlo Brigantini”. E’ sorpreso
il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero per le polemiche
sorte sulla vicenda e – in una nota del portavoce – si
dice convinto che, se veramente si vuole essere coerenti con gli impegni
presi nei confronti degli abitanti della Locride, “anche in
futuro bisognerà assumere decisioni come questa che viene stranamente
contestata”. Il presidente Loiero, poi, si è soffermato
sul fatto che all’interno della cooperativa, come viene denunciato,
lavorino figli di mafiosi. “La cosa non mi disturba affatto
– ha spiegato – per una serie di motivi. Ricordo che nel
nostro ordinamento esiste il principio della responsabilità
individuale e che, quindi, i figli non possono essere condannati per
le colpe dei padri. E poi voglio ribadire un concetto secondo cui
è compito delle istituzioni contribuire al recupero di chiunque
commetta un qualsiasi delitto. E’ un dettato costituzionale,
frutto della civiltà giuridica del nostro Paese”. Secondo
il presidente Loiero, dunque, la Regione non poteva stare a guardare
di fronte al fatto che i clan abbiano tentato, con un vile attentato,
di bloccare l’opera di un vescovo impegnato in un grande progetto
di valorizzazione economico-sociale di un’area a forte rischio
di condizionamento mafioso.
Soddisfazione
dell’ass. Mari sull’appalto del Ponte sul fiume Crati
ad Aprigliano
07/04 In merito all’appalto per la costruzione del ponte sul
fiume Crati, sulla ex Strada Statale 178, in territorio di Aprigliano,
l’Assessore Provinciale all’Urbanistica ed ai nulla osta
Paesaggistici Pietro Mari, aggiunge quanto segue: “Nel ribadire
la piena soddisfazione per la definizione di una procedura, che si
conclude positivamente dotando i paesi del comprensorio presilano
di un’importante arteria di collegamento con l’altopiano
della Sila e la città capoluogo, intendo ringraziare, anche
in quanto assiduo utente di quel tratto di strada, in particolar modo,
l’Assessore alle Infrastrutture e Viabilità Arturo Riccetti
ed il Consigliere Michele Ambroggio, Sindaco di Piane Crati, che grandi
meriti hanno avuto nella conclusione di questa vicenda, per il contributo
attivo e l’impegno prodigato, sia in termini politici che amministrativi,
volti a portare a buon fine la soluzione ottimale e definitiva della
costruzione del Ponte sul fiume Crati ad Aprigliano”.
“Sia l’Assessore Arturo Riccetti che il Consigliere Michele
Ambroggio, -ha detto ancora L’Assessore Pietro Mari- sensibili
a questo annoso problema che ha penalizzato a lungo e non poco il
territorio e la viabilità della zona, hanno seguito l’iter
burocratico, incalzando nei vari passaggi di competenza gli enti preposti,
per pervenire alla soluzione che finalmente risponde, in maniera concreta
ed efficace, alle richieste e alle giuste istanze dei cittadini di
Aprigliano e dei paesi vicini, con un risultato di collegamento strategico,
funzionale e moderno”.
Strage
di Caraffa: Tomaino incontra la fidanzata. Ancora nessun esito dagli
accertamenti
07/04 Claudio Tomaino, il giovane accusato della strage di Caraffa,
ha avuto un incontro nel carcere di Catanzaro con la convivente, Daniela
Silipo. Nella strage sono stati uccisi Camillo Pane, la moglie, Annamaria,
ed i due figli della coppia, Eugenio e Maria. Daniela Silipo e' indagata,
nell' ambito dell' inchiesta sulla strage, per favoreggiamento. Secondo
l' ipotesi accusatoria, infatti, la giovane avrebbe nascosto documenti
ritenuti utili per le indagini sulla strage ed avrebbe anche nascosto
il fatto che Tomaino, in occasione di un incontro che ha avuto con
lei il giorno della strage, aveva gli abiti sporchi di sangue. Dopo
il colloquio Daniela Silipo ha riferito di avere trovato Tomaino ''molto
provato per l' esperienza che sta vivendo''. Sul fronte delle indagini,
intanto, si e' appreso che il magistrato che conduce l' inchiesta,
il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Salvatore Curcio,
e' ancora in attesa dell' esito dei vari accertamenti disposti, tra
cui lo stub su una delle vittime, Eugenio Pane. Gli altri esami riguardano
gli accertamenti scientifici sulle automobili di Tomaino e della famiglia
Pane; le perizie balistiche sulla pistola 9x21 di Tomaino che sarebbe
stata utilizzata per compiere i quattro omicidi e l' esame del Dna
sul sangue trovato sul luogo della strage nel tentativo di ricostruire
l' ordine in cui sono avvenuti gli omicidi. Un altro accertamento
che e' in corso riguarda il ''Contratto con Satana'' trovato nell'
abitazione di Tomaino col quale il giovane chiedeva l' impunita' per
il suo progetto di uccidere lo zio Camillo e gli altri suoi familiari.
Si tratta di accertamenti il cui esito si potra' avere non a breve
termine. L' accusa contro Tomaino, intanto, resta quella di omicidio
volontario plurimo in concorso con ignoti. A dimostrazione della convinzione
di magistrati ed investigatori secondo cui il giovane non avrebbe
compiuto la strage da solo.
Intesa
della Provincia di Cosenza con un’istituzione brasiliana
07/04
Un ponte non più ideale ma concreto e costruito per reciproco
vantaggio. Un legame che si rafforza e spinge verso accordi che interessano
cultura, economia, formazione, commercio. Provincia di Cosenza, Fondazione
Europa Mezzogiorno Mediterraneo e Brasile, la sua città più
importante, San Paolo, che ne è centro e cuore di attività
ed interessi, insieme per relazioni che coinvolgeranno parte rilevante
di quei sedici milioni di abitanti, tra i quali otto d’origine
italiana, per maggior parte calabresi, che in essa vivono. E’
il senso del protocollo d’intesa firmato stamane in Provincia
dal Presidente, onorevole Mario Oliverio e dal professor Marcos Antonio
Gagliardi Cascino, Presidente della Facultade Italo Brasileira di
San Paolo del Brasile, figlio di un emigrato originario di Verbicaro,
nell’alto Tirreno, cui si deve la fondazione dell’istituzione
scolastica, a capo di una Università privata (come è
solito in Brasile dove l’istruzione pubblica copre solo una
minima parte del totale) che si estende su di un’area di 17.000
mq., frequentata da 3.500 studenti che saliranno a 5.000, punto di
eccellenza nel sistema dell’alta formazione del Paese sudamericano.
L’accordo formalizza e dà il via ad una serie di iniziative
già individuate nel corso di un primo incontro che nel Novembre
del 2004 aveva portato il professor Cascino in Provincia e dal quale
era discesa una intesa di massima su forme di collaborazione che oggi
vengono delineate.
In particolare, l’intesa, puntando al rafforzamento della comune
eredità culturale ed al consolidamento degli antichi legami
di appartenenza con le comunità cosentine e calabresi di San
Paolo del Brasile, considera l’emigrazione una risorsa strategica
per lo sviluppo locale e per la valorizzazione dei territori.
La stipula di protocolli bilaterali successivi serviranno a promuovere
e realizzare scambi di visite istituzionali ed a livello tecnico dirette
a favorire la conoscenza dei bisogni delle imprese locali per quanto
riguarda le opportunità di investimenti, la costituzione di
società miste; promuovere la valorizzazione e la conoscenza
delle produzioni della Provincia di Cosenza, dello Stato e del distretto
di San Paolo, attraverso attività promozionali come l’organizzazione
di Fiere, Convegni, Manifestazioni ; promuovere scambi e programmi
di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica, di alta formazione
e di aggiornamento professionale, rivolti allo sviluppo ed alla crescita
dei territori rappresentati; approfondire ed incentivare gli scambi
tra esperti ed operatori nei settori della tutela e della preservazione
del patrimonio culturale, artistico e del territorio, in modo da creare
una rete di trasferimento di conoscenze, anche attraverso l’allestimento
di manifestazioni artistiche e culturali.
Progetti nei settori delle Piccole e Medie Imprese, con particolare
riguardo al comparto agroalimentare, partenariato per assistenza tecnica
e trasferimento tecnologico, creazione di società miste, gli
strumenti operativi delle opportunità contenute nel Protocollo
firmato da Oliverio e Cascino, cui è stata riconosciuta una
validità di tra anni e la cui attuazione verrà monitorata
da un gruppo di lavoro congiunto.
“Le relazioni con i nostri concittadini che vivono stabilmente
all’estero- ha detto il Presidente Oliverio al momento della
firma del Protocollo- rivestono per noi una importanza fondamentale.
Quello di oggi non è un momento rituale ma iniziativa che realizza
un punto programmatico che riconosce l’emigrazione quale valore
aggiunto per la nostra azione di governo verso lo sviluppo.”
Un messaggio accolto con grande soddisfazione dal Professor Marcos
Antonio Cascino che si è detto “onorato” del legame
stabilito e che ha avuto modo di porre le basi concrete per una altra
iniziativa comune dedicata alla memoria del padre, Pasquale Cascino,
alla cui tenacia, intelligenza e passione si deve la Facultade Italo
Brasilera.
Proprio questa istituzione, insieme alla Provincia di Cosenza ed alla
sua Fondazione Europa Mezzogiorno Mediterraneo, al Comune di Verbicaro,
all’Associazione “Verbicaresi nel mondo” ha convenuto
l’istituzione di Borse di Studio i cui dettagli saranno elaborati
a breve da una apposita Commissione.
L’ulteriore protocollo dedicato è stato firmato sempre
stamattina oltre che dal Presidente Oliverio e dal professore Cascino
anche dal Vicepresidente della Provincia di Cosenza, Salvatore Perugini,
dal sindaco di Verbicaro, Carmine Cirimele, dal presidente dei “Verbicaresi
nel mondo”, Vincenzo D’Amante, presenti l’assessore
Arturo Riccetti ed il presidente del Consiglio Provinciale, onorevole
Francesco Principe
Un
arresto a Corigliano
07/04 I carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno arrestato
la scorsa notte un uomo. L' arrestato è accusato di detenzione
illegale a fine di spaccio di sostanze stupefacenti.
Portano
le tessere elettorali in Prefettura i cittadini di Montalto che protestano
contro l’elettrodotto
06/04 I componenti dei comitati spontanei di Montalto Uffugo, costituiti
contro l'elettrodotto Altomonte-Rizziconi, hanno deciso di sospendere
la loro protesta e di andare a votare in occasione delle prossime
elezioni politiche. E' quanto emerso al termine di un incontro tra
il prefetto di Cosenza, Bruno Sbordone, ed i rappresentanti dei comitati.
Nel corso dell'incontro è stato "chiarito - è scritto
in una nota della Prefettura di Cosenza - che la Regione Calabria
é produttrice dell' energia elettrica che tale linea conduce
e che la conferisce al centro nord d' Italia, i citati rappresentanti
hanno consegnato per protesta le tessere elettorali di 250 cittadini
richiedendo la dovuta attenzione sulla problematica. La richiesta
dei comitati è rivolta alla immediata sospensione dell' erogazione
dell' energia elettrica lungo la citata linea in attesa delle nuove
determinazioni circa le modalità di stesura dei cavi, per evitare
la permanenza nei centri abitati interessati di un campo elettromagnetico
considerato dannoso quanto meno sotto il profilo acustico". "Il
Prefetto - conclusa la nota - ascoltate tali rivendicazioni e fornita
assicurazione su un suo immediato intervento nei confronti del Presidente
della Giunta regionale, ha rivolto invito ai Comitati a riprendere
possesso delle tessere elettorali consegnate quale atto di buona volontà
e di fiducia verso le istituzioni, invito immediatamente accolto dai
presenti".
Sequestrati
beni ad affiliati nelle cosche, nel crotonese
06/04 Ammonta complessivamente a un milione e 200 mila euro il valore
dei beni sequestrati stamani in una operazione congiunta condotta
da polizia, carabinieri e Guardia di Finanza nel crotonese. A Papanice,
una frazione di Crotone, carabinieri e polizia hanno sequestrato un
fabbricato, un esercizio commerciale, una Ferrari "Mondial"
e una Lancia "Thema" blindata, per un valore di circa 500
mila euro, beni nella disponibilità di Domenico Megna, di 57
anni, considerato dagli inquirenti capo dell' omonima cosca, e di
un suo figlio. A Petilia Policastro, nella frazione Foresta, i militari
hanno apposto i sigilli ad una villa estesa per 300 metri quadrati,
per un valore stimato 500 mila euro, appartenente a Vincenzo Comberiati,
49 anni, ritenuto capo dell' omonimo clan. A Strongoli, la Guardia
di finanza ha sequestrato un impianto per il calcestruzzo, di circa
200 mila euro, nella disponibilità di Salvatore Giglio, 41
anni, ma gestito dalla moglie. Salvatore Giglio, secondo gli inquirenti,
sarebbe capo della cosca di Strongoli. I particolari dell' operazione
sono stati illustrati dal procuratore della Repubblica di Crotone,
Franco Tricoli, dal sostituto procuratore Pier Paolo Bruni, dal vicequestore
Rossella Parise, dal capitano dei carabinieri, Paolo Storoni, e dal
capitano della Guardia di finanza, Domenico Scarmozzino. Tricoli ha
evidenziato come l' aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati
punti "non solo sulla quantità, ma anche sulla qualità
dei beni sequestrati, espressione di una certa visibilità e
penetrazione delle cosche". Bruni, nell' affermare che "non
è tollerabile che la 'ndrangheta possa girare in Ferrari, possedere
ville lussuose o gestire attivita' imprenditoriali che di fatto pregiudicano
la libera concorrenza", ha sottolineato l' importanza del sequestro
dei beni, "strumento di prevenzione che si sta rivelando particolarmente
efficace".
Sassi
contro un camion sulla 106. Illeso il conducente
06/04 Un sasso è stato scagliato contro un camion mentre era
in transito sulla strada statale 106 nel comune di Mirto Crosia, nel
cosentino. L' autotrasportatore è rimasto illeso. La pietra,
che ha scheggiato il parabrezza, sarebbe stata lanciata da un' auto
di colore scuro che percorreva la stessa strada in direzione opposta
al camion. I carabinieri della Compagnia di Rossano stanno compiendo
accertamenti per chiarire la dinamica del fatto.
Migliora
la nipote di “Tiradrittu” ferita dal fratello
06/04 Bruna Morabito, 32 anni, la giovane avvocatessa nipote del
boss della 'Ndrangheta di Africo Giuseppe Morabito, ferita a Messina
dieci giorni fa dal fratello Giovanni con vari colpi di pistola alla
testa, ha lasciato oggi il reparto di rianimazione del Policlinico
di Messina, dove era ricoverata dal giorno dell'attentato e dove era
stata sottoposta ad un lungo intervento per l'estrazione di due proiettili
dalla testa. La prognosi resta ancora riservata ma Bruna non sarebbe
più in pericolo di vita anche se la sua degenza al Policlinico,
da oggi nel reparto di neurochirurgia, sarà ancora lunga. Bruna
Morabito, 10 giorni fa, aveva accolto, intorno alle 13, nella sua
abitazione di via Tommaso Cannizzaro, a Messina, dove svolgeva il
lavoro di praticante presso l'Avvocatura di Stato, il fratello Giovanni,
non sapendo che questi di lì a poco le avrebbe sparato addosso,
colpendola gravemente alla testaLa procura di Messina, per "Lavare
l'onta" di cui si era macchiata: un figlio al di fuori del matrimonio.
E' questa infatti la motivazione, raccontata dallo stesso giovane
ai quali un'ora dopo il fatto si era costituito, che avrebbe spinto
Giovanni Morabito a sparare alla sorella: per lui non era "onorevole"
che Bruna, separata da tre anni, convivesse con un altro uomo e da
questi, due settimane prima dell'attentato, avesse avuto un figlio.
Giovanni Morabito è ora agli arresti a Reggio Calabria e la
Procura di Messina che si occupa del caso oltre al reato di tentato
omicidio, gli ha contestato anche il porto e la detenzione abusiva
di arma da fuoco. L'arma però che Giovanni dice di avere buttato
in un cassonetto lungo la strada dopo avere sparato alla sorella non
è stata ritrovata. Gli investigatori sospettano che il giovane
l'abbia gettata in mare, perchè, ipotizzano, è probabile
sia stata usata in altre azioni criminose in Calabria.
Sequestrata
una discarica abusiva Praia. Una denuncia
06/04 Una discarica abusiva di 600 metri quadrati è stata
sequestrata nell'area industriale di Praia a Mare dai militari della
guardia di finanza che hanno denunciato un imprenditore edile per
violazione delle leggi sull'ambiente. L'area, secondo quanto si è
appreso, era nascosta da un fitto agrumeto e cumuli di terra che rendevano
inaccessibile la zona utilizzata per l'abbandono e deposito di materiale
di risulta edile e materiale ferroso. Nella discarica sono stati trovati
circa 1300 metri cubi di calcinacci, materiale ferroso, pneumatici
usati e altri materiali di risulta edile. Le indagini dei finanzieri
sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica presso
il Tribunale di Paola Francesco Greco.
Appaltati
i lavori per il nuovo ponte sul Crati ad Aprigliano
06/04 L’Amministrazione Provinciale di Cosenza ha appaltato
i lavori di costruzione del nuovo ponte sul fiume Crati, in Frazione
Vico, di Aprigliano, sulla ex Strada Statale 178. L’opera, con
un importo a base d’asta di 1.142.610,32 euro, è stata
aggiudicata all’Impresa PAVIMAG, che ha offerto il ribasso del
22,4%. L’Assessore Provinciale all’Urbanistica, competente
anche in materia di nulla osta paesaggistici, Ing. Pietro Mari, ha
espresso soddisfazione per il buon esito della gara che consente di
sostituire il ponte di vecchia struttura ad arco, ormai diventato
pericoloso, con un nuovo manufatto, ubicato opportunamente in modo
da consentire il miglioramento globale della geometria del tratto
di strada provinciale più impervio, compatibilmente con le
esigenze paesaggistiche di un ambito suggestivo e da salvaguardare.
A proposito della realizzazione dell’opera, da tempo attesa
dalle comunità presilane della zona, il Presidente della Provincia
On. Mario Oliverio e l’Assessore Pietro Mari, hanno rilevato
l’importanza della soluzione di questo annoso problema sull’arteria
provinciale di collegamento con l’altopiano, che dà risposta
alle pressanti e giuste richieste dei cittadini di Aprigliano e di
tutti i paesi viciniori. Con la costruzione del nuovo ponte, per quanti
sono costretti a percorrere il tratto di strada che collega la cittadina
di Aprigliano con l’altopiano della Sila e con la città
di Cosenza, si conclude positivamente una trentennale vicenda di viabilità
che, aveva, di fatto, posto in seria difficoltà la mobilità,
specialmente a causa del senso unico alternato, reso necessario dalla
limitata larghezza del vecchio attraversamento ormai quasi centenario.
Processo
G8/Diaz: Un giornalista tedesco riconosce il suo aggressore
06/04 Il giornalista freelance Andreas Huth, 32 anni, di Magdeburgo
(Germania), teste d'accusa nel processo per l'irruzione della polizia
nella scuola Diaz e Pascoli, avvenuta durante il G8 del 2001, ha riconosciuto
oggi in aula il suo presunto aggressore, che figura tra i 29 imputati.
Si tratta del sovrintendente capo della polizia Luigi Fazio, originario
di Savelli (Catanzaro) il quale, secondo l'accusa, nel corso dell'irruzione
nella scuola Pascoli, avrebbe strattonato il giornalista e, piegandogli
un braccio dietro la schiena, lo avrebbe colpito con manate al volto.
Intanto oggi hanno partecipato all'udienza, come osservatori internazionali,
il deputato tedesco Michael Luetert (del partito Linke) e il giornalista
britannico Mark Covell. Ieri infatti, per far luce sui processi del
G8, è nato l'Osservatorio internazionale Genova 2001 su iniziativa
del Comitato Verità e Giustizia per Genova. Il teste ha poi
ricordato che mentre si trovava al piano terra dell'istituto, dove
era stato allestito il media center, erano entrati due ragazzi tedeschi.
"Erano stati appena medicati - ha detto -. Uno aveva il volto
tumefatto e gonfio ed entrambi tremavano e non riuscivano neppure
a parlare dalla paura". Il secondo teste sentito oggi, Tino Handrik
Plumecke, 32 anni, di Berlino, all'epoca del G8 freelance per la rivista
"The Voice", arrivato a Genova in compagnia di Andreas,
ha raccontato di non aver visto pestaggi all'interno della scuola
Pascoli. "L'atmosfera però - ha sottolineato - era molto
tesa. Avevamo paura perché la polizia girava brandendo i manganelli".
Il giovane ha poi raccontato che nel corso dell'irruzione gli telefonò
una sua amica di Berlino, Katrin Otravay, la quale gli disse in lacrime
che era stata picchiata nella scuola Diaz e che aveva un braccio rotto,
mentre il fidanzato aveva riportato una ferita alla testa. Alla domanda
se nella scuola ci fossero i cosiddetti black bloc, il teste ha risposto:
"Non so dire se ci fossero i black bloc. C'erano ragazzi vestiti
anche di nero, ma è un colore di moda diffuso tra i giovani".
Arresto
a Corigliano per detenzione di cocaina
Un bracciante agricolo, Giovanni Beardi, di 28 anni, è stato
arrestato dai carabinieri a Corigliano per detenzione ai fini di spaccio
di soatanze stupefacenti. Nel corso di una perquisizione domiciliare
i carabinieri hanno trovato 30 grammi di cocaina che è stata
sequestrata.
Operazione
Banda Bassotti: Sgominata a Lamezia la banda degli uffici postali
che operava nelle province di Cosenza e Catanzaro.
05/04
Era una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla
commissione di rapine ai danni degli uffici postali delle province
di Catanzaro e Cosenza quella che e' stata sgominata dai carabinieri
del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lamezia Terme
a conclusione di un'indagine durata piu' di un anno e' che ha permesso
di far luce su numerosi colpi messi a punto dalla banda. Quattro le
ordinanze di custodia cautelare (due in carcere, una ai domiciliari
e una notificata al capo della banda gia' detenuto per un'altra rapina
commessa in un centro del Cosentino alcuni mesi fa, emesse dal giudice
per le indagini preliminari del tribunale di Lamezia Terme, su richiesta
del sostituto procuratore della Repubblica Elio Romano. I particolari
dell'operazione definita in codice "Banda Bassotti", sono
stati illustrati durante una conferenza stampa dal procuratore della
Repubblica di Lamezia Terme, Raffale Mazzotta, dal sostituto Elio
Romano e dal tenente dei carabinieri, Di Palo, comandante del nucleo
operativo de radiomobile della compagnia di Lamezia Terme. L'individuazione
della "Bbanda Bassotti, ha spiegato il procuratore Mazzotta e'
stata posibile grazie al lavoro di intelligence svolto dagli uomini
dell'Arma dei carabinieri. A mettere gli inquirenti sulle tracce dei
rapinatori sono state alcune tracce di tipo biologico, in particolare
sangue, che i componenti della banda hanno lasciato sul posto. Grazie
agli esami compiuti dai carabinieri del Ris di Messina, che hanno
codificato il dna, gli investigatori sono riusciti ad individuare
i componenti della banda. Gli ordini di custodia cautelare sono stati
emessi nei confronti di Roberto Amendola, 22 anni, Agostino Mano,
44 anni, indicato dagli inquirenti come il vero e proprio capo della
banda, Armando Gigliotti, 30 anni, e Tommaso Folino detto "Masino",
32 anni. Tutti sono accusati di associazione per delinquere finalizzata
alla commissione di rapine, furto, detenzione e porto abusivo di armi.
Nell'inchiesta sono coinvolte altre sette persone che sono state denunciate
a piede libero alla competente autorita' giudiziaria. La posizione
di questi ultimi indagati e' attualmente al vaglio degli inquirenti.
Dai carabinieri vengono indicati come i fiancheggiatori della banda,
avendone agevolato le attivita' ed avendo anche partecipato alla pianificazione
di alcuni colpi. Le quattro persone tratte in arresto vengono indicate
come gli autori delle rapine compiute ai danni degli uffici postali
di San Mango D'Aquino, di Migliuso di Serrastretta e della tentata
rapina ai danni dell'ufficio postale di Cortale, sventata solo grazie
al tempestivo intervento di una pattuglia dei carabinieri. Sono ritenute
responsabile anche di altre rapine, sulle quali le indagini sono ancora
in corso ma sulla cui matrice gli investigatori non nutrono alcun
dubbio. In particolare gli inquirenti ritengono di poter ricondurre
alla banda ben 12 rapine, di cui alcune solo tentate a causa di eventi
fortuiti e perche' oramai gli indagati si sentivano braccati dai carabinieri.
Ammonta a decine di migliaia gli euro il bottino trafugato dalla banda
nei propri colpi.
I
Vescovi calabresi intervengono sulla strage di Caraffa. “Difendere
il valore della vita”
05/04 "Sempre più vanno difesi, con tutti i mezzi che
la Chiesa ha a sua disposizione, il valore e la sacralità della
vita in un rinnovato impegno di solidarietà concreta, di vicinanza
alle famiglie e alle attività colpite, di avvio ad un itinerario
di perdono maturato alla luce della Parola di Dio e della Croce del
Signore Gesù". Lo afferma, in un documento, la Conferenza
episcopale della Calabria, riunitasi a Catanzaro sotto la presidenza
dell' arcivescovo di Reggio Calabria, mons. Vittorio Mondello, facendo
riferimento alla strage accaduta a Caraffa. Nella nota si fa anche
riferimento all' avvelenamento del sistema d' irrigazione dei terreni
coltivati dalla cooperativa Valle del bonamico fondata dal vescovo
di Locri, mons. Giancarlo Maria Bregantini. I vescovi calabresi, a
tale proposito, esprimono "piena solidarietà alle Chiese
di Locri e di Lamezia, per i gravi atti di ripetuta che sono stati
pwerpetrati. In questo senso, si è innestato positivamente
il segno attuato dalla Chiesa di Locri, a nome dell'intera Conferenza
Episcopale Calabra, di inviare a tutte le cattedrali d' Italia il
dono del bergamotto, come profumo per il Santo Olio del Crisma, anche
in segno di gratitudine per i tanti attestati di solidarietà
ricevuti in questi giorni di dolore e come rilancio di un'immagine
pulita della Calabri, simbolicamente rappresentata dalla tipica fragranza
del bergamotto". Nel documento approvato dalla Conferenza episcopale
si sottolinea inoltre come "i vescovi guardano con particolare
speranza ai laici. Siano coloro che sentono la vocazione della trasformazione
del mondo, affidato alle loro mani operose e amanti. Certo, qui si
gioca il futuro delle nostre Chiese. Con laici ben preparati e eroici,
potremo render credibile la nostra speranza. Laici però accompagnati
da presbiteri e sostenuti dalla testimonianza dei religiosi, in un
unico intento di crescita e di amore, con la luce del Cristo Risorto.
In questo senso, è preziosa l'esperienza di unità e
comunione testimoniata nelle nostre parrocchie dalle associazioni,
movimenti, gruppi e confraternite. Il nemico comune è troppo
forte e agguerrito, per poterlo affrontare isolati o frammentati.
Solo insieme, compatti pur se differenziati, potremo sconfiggere la
mafia, la rassegnazione, il vittimismo, la sfiducia, tutti ostacoli
alla speranza. Inoltre, alla compattezza, si aggiunga la forza dell'intelligenza,
che sa scrutare, capire, avere obiettivi chiari, seguire, accompagnare.
Non dobbiamo essere ingenui, ma scaltri, come ci esorta il Vangelo.
Anche nei confronti della politica. Ed infine, le nostre risposte
siano sempre nella logica del sogno, grande e comune, ben motivato
nel vangelo e del segno, attivo, piccolo nella logica del lievito".
Travolto
da un tronco che stava tagliando muore un settantaduenne a Cerisano
05/04 Un pensionato, Adolfo Di Santo, di 72 anni, è morto
dopo essere stato travolto dal tronco di un albero di castagno che
stava tagliando utilizzando una motosega. L' episodio è accaduto
nelle campagne di Cerisano in un terreno di proprietà dello
stesso Di Santo. Il pensionato è deceduto sul colpo. I carabinieri
della Compagnia di Cosenza hanno avviato indagini per accertare se,
nel momento dell' incidente, Di Santo fosse da solo. In ogni caso,
secondo quanto è emerso dagli accertamenti dei militari, non
ci sono dubbi sull' accidentalità dell' episodio.
Processo
G8/Diaz: cinque testi ascoltati raccontano la perquisizione della
scuola
05/04 Un pezzo alla volta si ricostruiscono gli eventi che hanno
caratterizzato la tristemente nota "perquisizione", alla
scuola Diaz la notte del 21 luglio 2001. Cinque sono i testi ascoltati
oggi 5 aprile 2005 nel corso della XXXVII udienza, dalle cui testimonianze
emergono particolari drammatici e importanti ai fini processuali:
Z.G.G. racconta le modalità di perquisizione all'interno della
scuola: "Prendevano gli zaini e li svuotavano senza assicurarsi
a chi appartenessero. Ho visto subito dopo che suddividevano le cose:
vestiti neri da un lato, quelle che ritenevano armi dall'altro".
Secondo la testimonianza, da uno zaino vennero estratti i ferri di
rinforzo della parte posteriore, sistemandoli nel mucchio, insieme
ai coltellini, i pezzi di legno". Drammatico è anche il
pestaggio di V.H.D. una signora spagnola di 69 anni, che racconta
l'accanimento dei poliziotti nei suoi confronti: "nel mio angolo
c'era tranquillità, ma io vedevo la polizia che picchiava,
strattonava, tiravano sedie, prendendo le persone a calci... C'era
una specie di contrasto tra le due situazioni. All'improvviso guardo
la polizia e uno dei poliziotti mi colpisce alla testa, ma io mi proteggo
con il braccio. Ho ricevuto due colpi precisi, nessuno in eccesso.
Io a quel punto non ho più visto cosa succedeva alle altre
persone". Una modalità ingiustificata, una furia della
quale ne fa le spese anche M.N. di Amburgo, che cerca rifugio in un
ripostiglio al quarto piano con la fidanzata L.Z.: viene trascinato
fuori, massacrato dagli agenti e gia' a terra e' sottoposto al getto
di un estintore. Il pm Zucca riserva il gran finale della giornata
alla deposizione dell'ultimo teste: picchiato in successione da tre
poliziotti diversi, M.D., mediattivista tedesco, ha tempo di guardarsi
intorno e vedere entrare due persone in borghese, con i caschi. Una
di loro la ricorda bene: "Sembrava il capo, sembrava uno abituato
a certe situazioni. Dava ordini ed era presente durante i pestaggi".
Quest'uomo che piu' tardi blocchera' un poliziotto mentre picchia
una persona, dando inizio alla fase discendente delle violenze, viene
riconosciuto dal teste in un video mostrato in aula: e' Francesco
Gratteri, ex capo dello SCO, ex capo dell'antiterrorismo, ma nonostante
il suo rinvio a giudizio per i fatti della Diaz, oggi saldamente al
comando della questura di Bari. Gratteri, che aveva negato di avere
visto violenze, viene invece riconosciuto per la seconda volta in
poche udienze - grazie ai suoi vestiti eleganti - come la persona
che era presente nella palestra durante i pestaggi. Un altro colpo
importante per i difensori dei 29 tra dirigenti, funzionari e agenti
di polizia rinviati a giudizio per lesioni, abuso d'ufficio, falso
e calunnia per l'irruzione alla scuola Diaz. Quando si arrivera' alla
fase processuale relativa alle loro acrobazie circa le prove false
(le due molotov e il finto accoltellamento dell'agente Nucera), questi
riconoscimenti avranno la loro esatta rilevanza processuale. Prossima
udienza giovedi' 6 aprile.
Al
Tdl si discute la libertà di Novella, tra gli accusati per
il delitto Fortugno
05/04 Sarà giovedì domani dal Tribunale della libertà
di Reggio Calabria il ricorso presentato per chiedere la revoca dell'
ordinanza di custodia cautelare emessa contro Domenico Novella, di
30 anni, arrestato dalla Polizia il 21 marzo scorso con l' accusa
di essere uno dei responsabili dell' omicidio di Francesco Fortugno,
vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, ucciso a Locri
il 16 ottobre scorso. Il ricorso in favore di Novella è stato
presentato dagli avvocati Sandro Furfaro e Luca Maio. Domenico Novella
è accusato di omicidio volontario insieme ad altre tre delle
nove persone arrestate dallo Sco e dalla Squadra mobile di Reggio
Calabria in occasione dell' operazione Arcobaleno, fatta a conclusione
delle indagini che hanno portato alla ricostruzione della fase esecutiva
dell' omicidio di Francesco Fortugno. L' attività investigativa
sta proseguendo per identificare i mandanti dell' assassinio di Fortugno.
Esecutore materiale dell' omicidio del vicepresidente del Consiglio
regionale, secondo l' accusa, sarebbe stato Salvatore Ritorto, di
27 anni, accompagnato sul luogo dell' agguato, fatto a Palazzo Nieddu,
sede del seggio delle Primarie dell' Unione, da Domenico Audino, anch'
egli di 27 anni. Novella, nell' organizzazione dell' assassinio di
Fortugno, avrebbe fornito un supporto logistico, ruolo che sarebbe
stato svolto anche da un altro degli arrestati, Carmelo Dessì,
di 28 anni. Le quattro persone accusate dell' assassinio di Fortugno
sarebbero tutte affiliate alla cosca dei Cordì di Locri, al
cui capo, Vincenzo Cordì, già detenuto, nell' ambito
della stessa operazione Arcobaleno è stata notificata in carcere
un' ordinanza di custodia cautelare per associazione per delinquere
di tipo mafioso. I ricorsi presentati dai difensori degli altri arrestati
saranno discussi dal Tribunale della libertà nei prossimi giorni.
Il
Sindaco di Platì denuncia manovre persecutorie “Non c’è
nessuna infiltrazione mafiosa”
05/04 Il sindaco di Platì, Giuseppe Mittiga, ha reso noto
di avere scritto, tra gli altri, ai presidenti della Repubblica e
del Consiglio, ai parlamenti nazionale ed europeo, al commissario
europeo per le autonomie e al Ministro dell' Interno "per chiedere
- è detto nel testo della lettera - l' istituzione di commissioni
d'inchiesta indipendenti e autonome, perché verifichino la
volontà e le azioni persecutorie manifestate ai danni dei cittadini
di Platì per ostacolarne il diritto a uno sviluppo democratico
nel rispetto delle leggi nazionali e internazionali, individuando
e condannando i responsabili di tali azioni anche solo per il decoro
della Repubblica Italiana". La decisione, ha spiegato Mittiga,
è stata adottata dopo la pubblicazione sulla stampa di notizie
relative al probabile scioglimento del Consiglio comunale di Platì
per "sospette infiltrazioni mafiose". "Ho aderito alla
richiesta dei miei concittadini - sottolinea Mittiga - di candidarmi
a sindaco di Platì per avviare un programma strategico di rinascita
morale, civile, culturale, sociale del nostro paese, con la creazione
di posti e prospettive di lavoro nel rispetto della legge e con la
creazione di centri di formazione professionale e aggregazione sociale.
La richiesta è stata formulata dopo il disprezzo della politica
che gli stessi cittadini avevano manifestato rifiutando più
volte di partecipare alle elezioni indette, ritenute una semplice
farsa. "Le richieste dei cittadini e il programma per realizzare
quanto necessario a soddisfarle - ha sostenuto ancora Mittiga - sono
state da me presentate da ultimo al Prefetto di Reggio Calabria il
quale dopo avere promesso il suo intervento per renderne possibile
la realizzazione oggi non ha inteso opporsi all' ultimo doloso tentativo
di interrompere, con lo scioglimento del Consiglio Comunale di Platì
per 'infiltrazioni mafiose' di cui ha direttamente verificato l' inesistenza
enunciando la propria impotenza, l' avviata rinascita del Paese"."Debbo
quindi denunciare, con tristezza ma non rassegnato, - ha sostenuto
ancora Mittiga nella lettera - l' esistenza di una precisa determinazione
politica di ostacolare la volontà di rinascita dei quattromilacinquecento
cittadini che vivono nel paese alle falde dell' Aspromonte orientale.
L' azione contro Platì, a questo punto, conferma la denuncia
dell' esistenza in Calabria di una 'mafia istituzionale' evidenziata
dal senatore Massimo Dolazza della Lega Nord, più volte ospite
gradito del nostro paese e l' esistenza della volontà di criminalizzare
un intero popolo dopo che i precedenti tentativi sono stati sventati
a conclusione anche di procedimenti penali decennali che hanno assolto
quanti, compreso il sottoscritto, erano stati denunciati e portati
in carcere per reati inesistenti, senza che mai i responsabili di
tali azioni ai danni della stessa giustizia e della democrazia siano
stati chiamati a rispondere del proprio operato, sicuramente doloso
proprio per la reiterazione delle azioni ai danni del popolo di Platì".
Il sindaco di Platì parla ancora di "silenzio più
vile e complice di ogni assise che dovrebbe (avrebbe già dovuto)
subito dopo la diffusione della notizia, condannarla sulla base della
consapevolezza dell' assenza delle condizioni per sciogliere il Consiglio
Comunale di Platì, documentato, da ultimo, dai risultati sia
della recentissima sentenza di assoluzione emessa dal Giudice delle
indagini preliminari di Reggio Calabria che dell' esito delle verifiche
effettuate a partire dal novembre del 2005 dalla Commissione nominata
dal Prefetto di Reggio che ha riscontrato della più corretta
e legale attività amministrativa. Tale silenzio - ha concluso
Mittiga - è la conferma della volontà della mafia istituzionale
denunciata dal senatore Dolazza di impedire ogni serio progetto di
rinascita di Platì. E infatti solo contro le amministrazioni
che ho avuto l' onore di presiedere s' è scatenato l' assalto
più becero e illegale per impedire il decollo di ogni seria
iniziativa di rinascita"
Volareweb
torna a Lamezia con un volo per Milano
05/04 Il Gruppo Volare "ritorna" in Calabria con il volo
giornaliero Volareweb.com Lamezia Terme-Milano Linate, volo che era
stato avviato con successo nella passata stagione estiva 2005, e che
sarà appunto nuovamente operativo dal 7 aprile. E' questa -
è scritto in una nota - la novità proposta in occasione
dell'apertura vendite voli per la prossima stagione vacanziera, con
la rotta di Lamezia "new entry" per il network del Gruppo,
che va ad aggiungersi ai collegamenti già stabilmente operati
tra Milano Linate e Parigi Orly, Napoli, Bari, Brindisi, Catania e
Palermo. Il nuovo volo, già acquistabile con tariffe a partire
da 29 euro a tratta (tasse e supplementi esclusi) collegherà
lo scalo lametino all'aeropoto milanese. Il presidente di Sacal, Giuseppe
Vitale, ha evidenziato che "un'altra buona notizia per i viaggiatori
calabresi; un altro significativo risultato per l'aeroporto, che continua
a registrare l'attenzione e l'interesse di nuovi vettori o - come
in questo caso - di vettori felicemente ricostituiti e ora rilanciati
dalle nuove acquisizioni, pronti alle sfide del mercato grazie al
patrimonio di tecnologia e know how decennali, che scelgono nuovamente
il nostro scalo non appena se ne dà occasione. Un segnale evidente
che l'aeroporto di Lamezia Terme é ritenuto strategico nel
panorama nazionale ed internazionale, che se ne riconosce il trend
costante di crescita, che prosegue la spinta e l'impegno per il suo
sviluppo".
Brevi
di cronaca da Corigliano, Castrovillari, Villapiana, Scigliano, Roseto
05/04 A Corigliano Calabro i carabinieri del locale Nucleo operativo
e radiomobile hanno arrestato una cittadina ucraina per non aver ottemperato
al provvedimento di espulsione. Altri due arresti per lo stesso reato,
riguardanti immigrati albanesi, sono stati eseguiti a Castrovillari
Si tratta di Vangjeli Kovi, 44 anni, e Vlash Kovi, 49 anni, entrambi
albanesi. Nel corso di controlli i carabinieri hanno accertato che
i due non avevano rispettato un decreto di espulsione emesso dal Questore
di Cosenza il 16 marzo scorso. A Villapiana è stato arrestato
un uomo con l' accusa di furto aggravato. Un' altra persona è
stata arrestata a Scigliano con l' accusa di detenzione a fine di
spaccio di sostanze stupefacenti. L' ultimo arresto è stato
eseguito a Roseto Capo Spulico nei confronti di una uomo accusato
di rapina. A Roseto Capo Spulico un giovane, Salvatore Luciano Ferraro,
di 23 anni, è stato arrestato dai carabinieri per rapina. Ferraro
è accusato di aver rapinato una cassaforte, contenente denaro
ed oggetti in oro, all'interno dell'abitazione di un uomo di 35 anni.
Mentre si allontanava dall'abitazione Ferraro ha anche aggredito un
uomo di 89 anni il quale ha denunciato l'accaduto ai carabinieri.
Dopo l'arresto di Ferraro la refurtiva è stata recuperata e
restituita al proprietario.
Lumia
e Sbarra: “Importante la scelta di Locri per la festa del primo
maggio”
"L'anno scorso i sindacati andarono a Scampia, dove infuriava
la faida di camorra, quest'anno scelgono Locri, la terra che ha visto
la morte di Francesco Fortugno ma anche la ribellione dei giovani:
una continuità che ha un grande valore". E' quanto sostiene
in una nota il capogruppo dei Ds in commissione parlamentare antimafia,
Giuseppe Lumia, circa la decisione di Cgil, Cisl e Uil di tenere a
Locri la manifestazione nazionale per il primo maggio. "Il Primo
Maggio - ha aggiunto - è legato nella memoria anche alla prima
grande strage mafiosa, quella di Portella della Ginestra, per questo
la scelta del sindacato nazionale di legare il tema del lavoro con
quello della lotta per la legalità è molto importante.
Tutti gli studi più importanti sottolineano che la presenza
delle mafie ruba al sud risorse imponenti e tiene spesso lontani gli
investimenti privati: per questo scegliere luoghi simbolo per continuare
a far sentire la voglia di ribellione dei cittadini contro le mafie
è decisivo".
"La decisione delle segreterie nazionali di Cgil - Cisl - Uil
di tenere a Locri la manifestazione nazionale per il Primo maggio
riveste una particolare importanza sotto il profilo politico perché
rilancia dalla Calabria l'impegno del movimento dei lavoratori a favore
dello sviluppo, del lavoro e della legalità nel Mezzogiorno
ed anche perché conferma l'attenzione e la solidarietà
delle confederazioni sindacali nazionali verso la nostra regione".
E' quanto ha detto stamane a Polistena il segretario generale della
Cisl della Calabria, Luigi Sbarra, nel corso di corso di una Manifestazione
di lavoratori precari Lsu ed Lpu. "Quest'anno - ha aggiunto -
ricorre il 60/mo anniversario della Festa del Lavoro ed è con
grande soddisfazione e ammirazione che salutiamo la scelta di collocare
la celebrazione nazionale del Primo Maggio a Locri, città simbolo
dell'impegno del sindacato per rilanciare lo sviluppo economico e
l'occupazione e per mettere in campo una forte iniziativa sociale
di contrasto ai poteri criminali e mafiosi che condizionano pesantemente
le libertà ed il vivere civile delle persone, che ostacolano
anche e soprattutto la crescita produttiva ed occupazionale della
Calabria. La manifestazione nazionale del Primo Maggio a Locri ha
il grande significato di collocare la centralità della Calabria
nell'iniziativa sociale di tutto il sindacato confederale sui temi
di una nuova politica economica a favore dello sviluppo e dell' occupazione
che rappresenta l'antidoto fondamentale per sconfiggere la mafia ed
anche per affermare la cultura della legalità e della sicurezza
nei nostri territori". "Il mondo del lavoro calabrese -
ha concluso Sbarra - saprà come sempre corrispondere con il
massimo di presenza e di partecipazione a questo grande avvenimento
che metterà in luce nel contesto nazionale la Calabria degli
onesti e le tante forze sane della regione che quotidianamente si
battono per l'affermazione dei diritti, per costruire un futuro di
certezze e di libertà, per sostenere lo sviluppo economico
e sociale, il lavoro e l'occupazione".
Per
la Dia a rischio un alleanza mafia-ndrangheta il ponte sullo stretto
04/04 Un ponte che unisce Calabria e Sicilia, ma anche mafia e 'ndrangheta,
interessate ad allearsi per spartirsi eventuali affari legati alla
realizzazione dell' opera. L' allarme lo lancia la Dia nella sua Relazione
inviata oggi al Parlamento, relativa al secondo semestre del 2005.
Gli investigatori dell' Antimafia ribadiscono anche che Bernardo Provenzano
e' il capo indiscusso di Cosa Nostra. POSSIBILI INTESE MAFIA-'NDRANGHETA
PER PONTE –
La Relazione rileva la ''capacita' di infiltrazione'' dei clan messinesi
negli appalti pubblici. E, in proposito, definisce ''fondato'' ritenere
che il ponte sullo Stretto ''rientri tra gli interessi delle tradizionali
organizzazioni mafiose, in considerazione dei notevoli flussi economici
attivati, al punto da poter ipotizzare forme di intesa tra 'cosa nostra'
e 'ndrangheta''. E la Dia, per prevenire possibili infiltrazioni,
ha avviato un progetto informatico volto a definire le procedure che
assicurino la trasparenza e la tracciabilita' dei cicli finanziari,
sia nella fase della raccolta dei capitali sia in quella del loro
impiego. Il progetto, spiega la Direzione, punta a cogliere per tempo
le eventuali anomalie dei flussi finanziari, favorendo, contemporaneamente,
l' avvio di indagini mirate e penetranti.
Il ponte sullo Stretto di Messina rientra quindi "tra gli interessi
delle tradizionali organizzazioni mafiose, in considerazione dei notevoli
flussi economici attivati, al punto da poter ipotizzare forme di intesa
tra 'cosa nostra' e 'ndrangheta''. E' quanto si legge nella Relazione
al Parlamento della Dia, relativa al secondo semestre del 2005, che
parla di forti "capacità di infiltrazione" da parte
dei clan messinesi. Il protocollo stipulato tra il Comitato di coordinamento
per l' alta sorveglianza delle grandi opere e la Società Ponte
sullo stretto spa ha affidato alla Dia un ruolo centrale nella complessa
attività di controllo sulla realizzazione dell' opera. L' accordo
punta a monitorare, ai fini della prevenzione delle infiltrazioni
mafiose, anche il sistema della provvista finanziaria dell' opera
e a stabilire procedure utili alla 'tracciabilita'' dei relativi flussi
finanziari che intercorrono tra tutti i soggetti che parteciperanno
alla realizzazione del ponte. La Dia ha così avviato lo studio
di uno specifico progetto informatico volto a definire le procedure
che assicurino la trasparenza e la tracciabilità dei cicli
finanziari, sia nella fase della raccolta dei capitali sia in quella
del loro impiego. Il progetto, spiega la Direzione, punta a cogliere
per tempo le eventuali anomalie dei flussi finanziari, favorendo,
contemporaneamente, l' avvio di mirate e penetranti attività
di indagine.
BERNARDO PROVENZANO CAPO INDISCUSSO MAFIA –
Se il suo avvocato lo da' per morto, la Dia continua a ritenere Bernardo
Provenzano ''il capo indiscusso'' della mafia. Il boss latitante da
43 anni, secondo la Relazione, ''si sarebbe posto come punto di riferimento
e momento di aggregazione tra i mafiosi in carcere e per quelli in
liberta'. Forte del convincimento che la cosidetta 'strategia dell'
inabissamento' sia la piu' lungimirante, sembra riuscito sinora a
trovare un punto di equilibrio tra le esigenze dei boss reclusi nelle
carceri sottoposti al 41 bis e quelle dei capimafia emergenti, piu'
che altro interessati alla gestione di attivita' illecite sul territorio''.
Un ruolo analogo a quello di Provenzano, prosegue la Dia, sarebbe
ricoperto da Benedetto ('Nitto') Santapaola nella Sicilia orientale
e da Giuseppe ('Piddu') Madonia in quella centrale.
SEQUESTRATI BENI A CLAN PER 56 MLN EURO –
Nel secondo semestre del 2005 la Dia ha sequestrato beni ai clan mafiosi
per circa 56,1 milioni di euro, mentre ha eseguito confische per 9,4
milioni di euro. La maggior parte dei beni sequestrati (per 50 milioni
di euro) riguardano la camorra. Nel semestre considerato, inoltre,
le informazioni trasmesse dalla Dia al Dap hanno contribuito alla
sottoposizione, per la prima volta, al 41 bis di 23 detenuti. Sono
stati poi assicurati ala giustizia 114 persone.
ATTACCO A BENI 'NDRANGHETA –
La Dia ha creato un Gruppo di lavoro per l' aggressione dei patrimoni
illecitamente posseduti dalle 'ndrine reggine. Nel semestre sono cosi'
stati sottratti alle cosche beni mobili ed immobili per quasi 2 milioni
di euro. Si e' inoltre assistito al tentativo della 'ndrangheta di
infiltrarsi all' interno delle amministrazioni comunali, come testimoniano
i diversi consigli comunali sciolti per mafia o gli attentati ed intimidazioni
nei confronti di uomini politici ed amministratori pubblici, tra i
quali l' omicidio di Francesco Fortugno.
CLAN CAMORRA IN FERMENTO –
La Relazione indica che i gruppi mafiosi campani sono ''in continuo
fermento'', cosa che conferma la peculiarita' della realta' delinquenziale
campana, ''caratterizzata da un' accesa aggressivita', sopratutto
in quelle parti della regione dove si registrano maggiori situazioni
di disagio sociale''. A Napoli il cartello dominante continua ad essere
quello costituito dai sodalizi Misso-Mazzarella-Sarno.
MAFIA CINESE NEL BUSINESS SESSO A PAGAMENTO –
Per quanto riguarda la criminalita' cinese, la Relazione segnala l'
interesse di questi gruppi per il business del sesso a pagamento aperto
anche agli occidentali, attraverso la tecnica delle inserzioni pubblicitarie
di messaggi in falsi centri benessere. Viene inoltre indicato il tentativo
delle Triadi di reinvestire i profitti illeciti in acquisizioni immobiliari.
In proposito, la Dia cita la confisca di beni a Firenze con la quale,
per la prima volta in Italia, e' stata applicata la normativa antimafia
nei confronti di cittadini cinesi.
Una
truffa nel settore agricolo scoperta dalla Finanza nella Locride:
139 avvisi di garanzia
04/04 Una truffa nel settore dell'agricoltura ai danni della Regione
Calabria, dello Stato e dell'Unione Europea è stata scoperta
dai militari della Guardia di Finanza nell'ambito di una indagine
coordinata dalla Procura di Palmi, che ha emesso 139 avvisi di garanzia.
Le persone coinvolte nell'inchiesta sono funzionari della Regione
ed imprenditori agricoli. Le accuse ipotizzate sono di associazione
per delinquere finalizzata alla truffa, falso ideologico ed alterazione
di documenti contabili. L'indagine ha avuto inizio da diverso tempo
e gli investigatori ipotizzano che nella gestione della truffa ci
sarebbe anche il coinvolgimento della 'ndrangheta ed altre organizzazioni
criminali della Sicilia e della Campania. La procura, per effetto
della complessita' dell'indagine, ha chiesto all'ufficio del Gip una
proroga delle indagini. La truffa, secondo l'accusa, avrebbe avuto
inizio nel 2001 e riguarderebbe la campagna agricola per il ritiro
delle pesche e nettarine. Dalle indagini della guardia di finanza
emergerebbe che numerose cooperative e consorzi agricoli avrebbero
prodotti dei dati falsi circa le produzioni ed avrebbero incassato
illecitamente contributi regionali, statali e comunitari. Tra le persone
indagate, in qualità di imprenditori agricoli, ci sarebbero
anche persone con precedenti penali e ritenute vicine a cosche della
'ndrangheta.
Incidente
mortale a Corigliano
04/04 Il conducente di un motocarro, Domenico Algieri, di 83 anni,
e' morto in un incidente stradale avvenuto nei pressi di Corigliano
Calabro. Il mezzo si e' scontrato frontalmente con un' automobile
Citroen C3 il cui conducente e' rimasto ferito. Sul luogo dell'incidente
stradale sono intervenuti i carabinieri.
Omicidio
Aversa, il PG chiede la condanna dell’ex testimone. Il difensore:
“Non è in malafede”.
04/04 Il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Alfredo Garbati,
ha chiesto la conferma della condanna per calunnia a tre anni e quattro
mesi di reclusione inflitta in primo grado dal gup del Tribunale di
Catanzaro a Rosetta Cerminara, la donna che dichiaro' di essere stata
testimone dell' assassinio dell' ispettore di polizia Salvatore Aversa
e della moglie, Lucia Precenzano, uccisi a Lamezia Terme (Catanzaro),
in un agguato di stampo mafioso, il 4 gennaio del 1992. La richiesta
e' stata fatta nel corso dell' udienza odierna del processo d' appello
la cui conclusione e' prevista in serata. Rosetta Cerminara, oltre
che di calunnia, e' accusata di falsa testimonianza e truffa aggravata
ai danni dello Stato. Quest' ultimo reato le e' contestato in considerazione
dell' indebita percezione delle somme di denaro ricevute nella sua
qualita' di testimone di giustizia. Parti lese del reato di calunnia
contestato a Rosetta Cerminara sono Giuseppe Rizzardi e Renato Molinaro,
le due persone che l' ex testimone di giustizia indico' come gli esecutori
materiali dell' assassinio dell' ispettore Aversa e della moglie e
di cui, successivamente, si accerto' l' estraneita' al duplice omicidio.
Rizzardi e gli eredi di Renato Molinaro (morto alcuni anni fa) si
sono costituiti parte civile contro Rosetta Cerminara. L' avvocato
Armando Veneto, difensore di parte civile nel processo, ha chiesto
anch' egli la conferma della sentenza di condanna emessa in primo
grado contro Rosetta Cerminara.
''Rosetta Cerminara non e' mai stata in malafede e la sua testimonianza
resta attendibile anche se ha indicato per errore come esecutori materiali
persone poi risultate estranee al duplice omicidio''. Lo ha detto
il prof. Carlo Taormina, difensore della donna che dichiaro' di essere
stata testimone dell' assassinio dell' ispettore di polizia Salvatore
Aversa e della moglie, Lucia Precenzano, uccisi a Lamezia Terme il
4 gennaio del 1992. Le due persone indicate come responsabili del
duplice omicidio da Rosetta Cerminara, Giuseppe Rizzardi e Renato
Molinaro (quest' ultimo nel frattempo deceduto), dopo la condanna
in primo grado, furono assolte in appello, con sentenza passata in
giudicato. Successivamente per il duplice omicidio furono condannate
altre quattro persone, Stefano Speciale e Giuseppe Chirico, entrambi
collaboratori di giustizia, Cosimo Damiano Serra ed Antonio Giorgi.
''In ogni caso - ha aggiunto Taormina - non ritengo che la partita
su questa vicenda sia chiusa. Se Rosetta Cerminara dovesse essere
assolta cambierebbe tutto il percorso per quanto riguarda sia la stessa
Cerminara, sia i vari processi che si sono celebrati. Ci potrebbe
anche essere una terza verita', con la necessita' di verificare se
i due collaboratori di giustizia, Stefano Speciale e Giuseppe Chirico,
abbiano detto effettivamente la verita'''. ''Un dato, comunque, e'
certo - ha concluso Taormina -. Rosetta Cerminara non soltanto non
e' in malafede, ma non e' mai stato pilotata da nessuno. Per questo
contesto chi, come il procuratore generale e gli avvocati di parte
civile, su questa vicenda ha evocato spettri e complotti, accusando
di esservi coinvolti i funzionari dello Stato ed i magistrati che
nelle varie fasi se ne sono interessati''.
''La migliore risposta alle affermazioni fatte dall' avvocato Taormina
sull' inesistenza di accuse precostituite nel processo per l' omicidio
dei coniugi Aversa e' che nei confronti dei magistrati che hanno gestito
come testimone di giustizia Rosetta Cerminara e' pendente presso il
Tribunale di Salerno un procedimento di responsabilita' civile per
colpa grave''. A riferirlo e' stato l' avvocato Armando Veneto, difensore
di parte civile nel processo contro Rosetta Cerminara, imputata di
calunnia, falsa testimonianza e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Le due persone indicate da Rosetta Cerminara come esecutori materiali
del duplice omicidio, Giuseppe Rizzardi e Renato Molinaro (nel frattempo
deceduto), furono condannate in primo grado, rispettivamente, all'
ergastolo ed a 26 anni di reclusione. La sentenza fu pero' successivamente
annullata con rinvio dalla Corte di cassazione ed il successivo processo
d' appello si concluse con l' assoluzione dei due imputati, sentenza
poi passata in giudicato. ''Il procedimento pendente a Salerno - ha
aggiunto Veneto - riguarda sia i magistrati requirenti che quelli
giudicanti che si sono occupati delle dichiarazioni di Rosetta Cerminara''.
Il 9 maggio prossimo, secondo quanto ha riferito lo stesso avvocato
Veneto, si svolgera' l' udienza civile davanti al Tribunale di Salerno.
Sventato
un sequestro di persona “per amore” nel vibonese
04/04 I carabinieri hanno arrestato ad Arena Salvatore Inzillo, di
35 anni, con l' accusa di sequestro di persona. Inzillo e' stato bloccato
dai militari della Compagnia di Serra San Bruno mentre era alla guida
della propria automobile (una Audi 3) sulla quale, secondo quanto
e' emerso dagli accertamenti investigativi, aveva costretto a salire
l' ex fidanzata, una ragazza di 22 anni, mentre i due si trovavano
a Sorianello. In occasione del sequestro, la giovane, secondo quanto
riferito dai carabinieri, ha riportato lievi lesioni alle braccia
ed in altre parti del corpo. Sia Inzillo che l' ex fidanzata sono
di Soriano Calabro. L' intervento dei carabinieri che ha portato all'
arresto del sequestratore e' scattato dopo che alcuni testimoni avevano
contattato il 112 per segnalare l' avvenuto rapimento. La vettura
con a bordo Inzillo e l' ex fidanzata e' stata bloccata dai carabinieri
due ore dopo il sequestro. L' uomo si e' lasciato ammanettare senza
opporre resistenza. Secondo quanto e' emerso dalle indagini dei carabinieri,
Inzillo aveva costretto l' ex fidanzata a salire in auto nel tentativo
di convincerla a riprendere la loro relazione.
Sei
arresti per caccia di frodo nel Parco del Pollino
04/04 Sei persone che stavano per dare vita ad una battuta di caccia
di frodo nell'area protetta nel Parco del Pollino, sono stati arrestati
dai carabinieri della compagnia di Scalea. I militari li hanno sorpresi
mentre stavano maneggiando le armi, sei fucili, tre dei quali con
la matricola cancellata, che sono stati sequestrati insieme a numerose
munizioni.
Sequestro
di merce taroccata al porto di Gioia
04/04 I Funzionari dell'Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro, in collaborazione
con il locale Comando della Guardia di Finanza, in sei distinte operazioni,
hanno sequestrato la seguente merce 11.100 portafogli, 814 borse e
4.472 paia di calzature, provenienti da Yantian ( Cina ) e recanti
i marchi contraffatti delle societa' ''Puma'', ''Dior'', ''Chanel'',
''Gucci'' e ''Fendi'' per un valore complessivo di 299.470,00 Euro.
Sequestrata anche una partita di merce proveniente dagli Emirati Arabi
per un valore complessivo di 123.240,00 Euro, consistente in 4.440
paia di calzature sportive con marchio contraffatto ''Puma'', 3.240
paia di calzature riportanti il marchio contraffatto ''Nike'' e 804
paia di calzature per donna riportanti la fallace indicazione ''Moda
Italy''; - 4.640 paia di calzature, provenienti da Jebel Ali ( Emirati
Arabi ), recanti l'indicazione fallace ''Moda Italy'' per un valore
di 46.400,00 Euro; - 3.348 paia di calzature, provenienti da Dubai
( Emirati Arabi ), recanti l'indicazione fallace ''Moda Italy'' per
un valore di 66.960,00 Euro; - 936 paia di calzature per donne, provenienti
dagli Emirati Arabi, recanti l'indicazione fallace ''Moda Italy''
per un valore di 11.232,00 Euro; - 600 paia di calzature, provenienti
da Jebel Ali ( Emirati Arabi ), recanti l' indicazione fallace ''Model
Italy'' per un valore di 18.000,00 Euro.
Brevi
di cronaca da Fagnano, Corigliano, Villapiana
04/04 Dopo gli arresti effettuati nei giorni scorsi a Longobucco,
continua il monitoraggio del territorio da parte del Corpo Forestale
dello Stato di Cosenza nella lotta agli incendi che hanno gia' visto
impegnati personale e mezzi aerei a Paola e Longobucco. Un'altra operazione,
infatti, ha portato alla denuncia di un sessantenne , di Fagnano ,
per il reato di incendio colposo. Sono stati gli uomini del Comando
Stazione di Longobardi ad intervenire in localita' ''Peperolo'' del
comune di Fagnano per domare le fiamme sviluppatesi in un bosco di
castagno e causate dallo stesso proprietario del terreno. Le fiamme
favorite dal vento presente si sono facilmente propagate su una superficie
di circa un ettaro e mezzo. A Corigliano una cittadina straniera di
nazionalita' ucraina, Sevtyc Olana, di 24 anni, e' stata arrestata
dai carabinieri per non aver rispettato due decreti di espulsione
emessi dalla Questura di Roma. La ragazza e' stata individuata dai
carabinieri nel corso di controlli compiuti in localita' ''Favella''
A Villapiana i carabinieri della locale stazione hanno arrestato,
in flagranza di furto aggravato, Serafino Guido, 43 anni di Rossano.
L'uomo rossanese e' stato sorpreso all'uscita di un supermercato di
Villapiana da dove aveva asportato furtivamente della merce, per un
valore di circa 70 euro
Cinque
avvisi i garanzia per l’indagine al Papa Giovanni XXIII.
03/04 Nuove perquisizioni disposte dalla Procura di Paola sono state
eseguite oggi dai militari della Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta
sulla gestione amministrativa e sulle condizioni igienico-sanitarie
dell'Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra D'Aiello, nel cosentino.
Nell'ambito dell'indagine sono stati emessi cinque avvisi di garanzia
per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa,
appropriazione indebita e false fatturazioni. Tra le persone indagate
c'e' anche don Alfredo Luberto, il presidente dell'Istituto di Serra
D'Aiello che si e' dimesso dal suo incarico il 28 marzo scorso. L'indagine,
coordinata dal sostituto procuratore Eugenio Facciolla, e' stata avviata
nei mesi scorsi dopo che la procura di Paola ha ricevuto numerose
segnalazioni sulla gestione finanziaria della struttura sanitaria.
All'attenzione degli investigatori e della Procura ci sarebbe una
serie di documentazione contabile ed alcuni video relativi alle condizioni
di degenza dei pazienti. Gli inquirenti ipotizzano che nell'ambito
dell'attivita' amministrativa dell'istituto ci sarebbe stata una massiccia
distrazione di fondi che ha provocato un ammanco nei bilanci.
Appello
di Callipo a sostegno della cooperativa di Mons. Bregantini
03/04 Appello del presidente di Confindustria Calabria, Pippo Callipo,
in favore della cooperativa Valle del Bonamico di mons.Giancarlo Bregantini.
"Carissimi lavoratori dipendenti delle aziende Calabresi e Trentine,
è noto a tutti quanto è avvenuto alla Cooperativa 'Valle
del Bonamico' di Locri e il significato disastroso che quella gravissima
intimidazione assume in una zona già povera e con carenza endemica
di lavoro.Il danno è stato materiale ma si é arrecato
un danno soprattutto simbolico.Non si è voluto soltanto bruciare
un ettaro di piante di lamponi, si è voluto bruciare un lembo
della bandiera della Calabria migliore che il Vescovo Mons. Giancarlo
Bregantini di origine Trentina egregiamente rappresenta. Si è
voluto toccare la cosa più cara che oggi i calabresi hanno;
che hanno tutti coloro che da anni si battono contro soprusi, prepotenze
e violenze d'ogni genere. Monsignor Bregantini pur essendo un Trentino
è ormai più calabrese di tanti nati in questa regione
del profondo Sud. Perché la calabresità, a parere mio,
non si misura con l'anagrafe, bensì con l'amore che si dimostra
di avere verso il territorio e verso la gente ed i suoi gravi problemi
di sopravvivenza quotidiana". "Monsignor Bregantini - scrive
Callipo - è un Calabrese a pieno titolo. Il suo sentimento
e il suo amore sincero verso la Calabria traspare in ogni sua iniziativa,
in ogni suo gesto ed in ogni suo dire. Coraggioso sempre nelle denunce,
chiaro nel linguaggio che non esige interpretazioni quando si schiera
contro coloro che sulla violenza fondano il proprio potere Con quel
gesto criminale che ha colpito la Cooperativa " Valle del Bonamico
" si è colpito chi, a Locri e dintorni contribuisce alla
sopravvivenza della propria famiglia.L'Italia, ma anzitutto la Calabria
e il Trentino, debbono stringersi intorno alle iniziative del nostro
Vescovo che merita solidarietà morale e materiale. Mi rivolgo
a voi perché mi è piaciuta l'iniziativa dei miei 200
dipendenti che hanno raccolto 10,00 Euro a persona e mi hanno invitato,
come Azienda a raddoppiarne l'importo, il tutto quale contributo tangibile
a quanti sono stati gettati nella disperazione per un atto da vigliacchi".
"Mi rivolgo a voi - conclude Callipo - per invitarvi a fare altrettanto.
A dimostrare che l'Italia è una e compatta che la mafia e la
violenza non hanno futuro se tutti reagiamo contro un cancro che devasta
il Paese. Se ne avete la possibilità, fatelo anche nella vostra
azienda e proponete la stessa cosa al vostro datore di lavoro che
sicuramente sarà d'accordo con questa nobile e preziosa iniziativa.
La nostra bandiera, Monsignor Bregantini, non si deve sentire solo,
anzi da questo episodio, grazie anche alla solidarietà non
retorica ma fatta di gesti ed atti concreti, ne deve uscire rafforzato
per continuare ad indicarci quei 'segni' che ci permetteranno di realizzare
i nostri 'sogni'. Il sogno di una Calabria e di un Paese affrancato
dalla violenza e dal sottosviluppo.Un grazie di cuore per quanto farete
ed un invito a volere sempre più bene alla Calabria".
Il
Sanpaolo Banco di Napoli offre una donazione alla cooperativa di Mons.
Bregantini
03/04 Il Sanpaolo Banco di Napoli scende in campo in favore dell'azienda
'Frutti del Sole', vittima di un attentato malavitoso, con la donazione
di 20 mila euro. Nei giorni scorsi, oltre diecimila piantine di piccoli
frutti di bosco sono state distrutte mediante l'uso di sostanze chimiche
velenose. Un danno ingente per l'azienda 'Frutti del Sole', partner
del consorzio di cooperative 'Valle del Bonamico', la realtà
agricola della Locride con il numero più alto di persone occupate,
nata con il sostegno del vescovo Giancarlo Maria Bregantini proprio
per contrastare il coinvolgimento dei giovani nelle attività
criminose. Solo per il mancato raccolto, ormai vicino, è stato
calcolato un danno di circa 200 mila euro. Il Sanpaolo Banco di Napoli
apre, dunque, la campagna di solidarietà offrendo i primi 20
mila euro e comunicando anche le coordinate bancarie per chi volesse
dare il proprio sostegno: deposito numero 0412/1003 intestato alla
Caritas diocesana di Locri (Abi 1010, Cab 81410, Cin E)
Un
arresto per usura a Crotone. Per il questore Salerno “Un fenomeno
come una cappa”
03/04 La polizia di Stato ha arrestato a Crotone un commerciante,
Salvatore Nicoletta, di 49 anni, accusato di avere gestito un vasto
giuro di usura e di estorsioni. Secondo quanto è stato riferito
dalla squadra mobile, che ha eseguito l'arresto sulla base di un'ordinanza
di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Crotone, Nicoletta
da anni, erogava somme di denaro pretendendone la restituzione con
tassi che andavano dal 50% al 100%. Nel negozio di articoli in pelle
di proprietà di Nicoletta, i poliziotti hanno trovato una vasta
documentazione che conferma l'attività usuraria svolta dal
commerciante, tra cui centinaia di assegni e cambiali e l'elenco delle
persone a cui venivano erogati i prestiti. Trovati anche molti oggetti
in oro e una trentina di telefoni cellulari che forse Nicoletta si
faceva dare a garanzia dei prestiti erogati. Le indagini che hanno
portato all'arresto di Nicoletta, hanno preso spunto dal ferimento
dello stesso commerciante, il 28 settembre scorso, con alcuni colpi
di pistola mentre stava chiudendo il suo negozio, sparati da due giovani
a bordo di uno scooter.
''Abbiamo scoperchiato una pentola di cui sento parlare fin dai primi
giorni in cui sono arrivato a Crotone e che soffoca la citta' come
una cappa''. Lo ha detto il questore di Crotone, Raffaele Salerno,
nell' incontro con i giornalisti ai quali e' stato illustrato l'esito
dell'indagine che ha portato, all'arresto per usura del commerciante
Salvatore Nicoletta, di 49 anni, da parte della Squadra Mobile. Il
questore, inoltre, ha evidenziato come, sul territorio delle provincia
''l'arresto di oggi configuri per la prima volta un presunto caso
di usura, reato estremamente difficile da provare''. Il sostituto
procuratore della Repubblica presso il tribunale di Crotone, Federico
Somma, ha detto che ''dopo l'arresto di oggi, l' attenzione e' comunque
concentrata su un aspetto inquietante, se esso dovesse trovare riscontri.
Il dubbio al quale gli inquirenti vogliono dare una risposta e', infatti,
quello se l'indagato avesse contatti con referenti all'interno di
istituti bancari ai quali faceva riferimento per ottenere notizie
riservate sulla situazione finanziaria delle persone che si rivolgevano
a lui''. Anche Somma ha quindi sottolineato la gravita' del fenomeno
contrariamente a quanto suggerirebbero le apparenze statistiche: ''L'usura
sembra inesistente - ha aggiunto - ma la realta' di questa provincia
e' ben altra''. Un'affermazione condivisa dallo stesso procuratore
della Repubblica, Franco Tricoli, secondo il quale ''per un caso accertato
ve ne sono almeno altri cinquanta che restano nell'ombra''. Il clima
di reticenza verrebbe dimostrato dal comportamento di una vittima
del presunto usuraio, un professionista in difficolta' economiche,
il quale ha negato ogni circostanza quando il magistrato gli ha fatto
ascoltare l'intercettazione delle telefonate avute con l'indagato
e gli ha mostrato gli appunti, sequestrati nel negozio del commerciante,
nei quali sarebbe stato annotato il debito da lui contratto, 2.300
euro, somma lievitata a 19 mila euro, con gli interessi da versare
mensilmente. Il capo della Squadra mobile, Angelo Morabito, ha inoltre
aggiunto che quando il professionista non riusciva a pagare riceveva
le minacce telefoniche.
Operazione
della GDF “Farmacista fai da te”, perquisizioni e denunce
anche in Calabria
03/04 Dieci procure coinvolte, 15 perquisizioni, 16 persone denunciate,
oltre 1.500 pasticche di Stamina Rx sequestrate. Questo il bilancio
dell'operazione 'Farmacista fai-da-te', appena conclusa dal Gat-Nucleo
speciale frodi telematiche della Guardia di finanza. Nel corso della
ricognizione telematica sulla Rete che gli 007 informatici della GdF
compiono a caccia di illeciti o frodi ai danni dei cittadini, gli
investigatori delle Fiamme gialle hanno individuato il commercio,
spiega un comunicato, di Stamina Rx, "pastiglie dalle promesse
virtù di incremento della potenza sessuale e fisica che presentano
- sostengono gli investigatori - serie controindicazioni". Il
prodotto, di provenienza statunitense, non può essere commercializzato
nel nostro Paese per la presenza nella sua composizione chimica di
particolari erbe ricomprese nella Lista nera approntata dal ministero
della Salute. I militari del Gat-nucleo speciale frodi telematiche
sono entrati in azione nell' operazione di servizio su delega delle
procure di Roma, Velletri, Viterbo, Monza, Venezia, Rimini, Cagliari,
Campobasso, Reggio Calabria e Catania.
Le indagini della Guardia di Finanza, come ha spiegato in una conferenza
stampa il colonnello Umberto Rapetto, comandante del Gat-Nucleo speciale
frodi telematiche, hanno consentito di stroncare un commercio di pasticche
di Stamina Rx che venivano acquistate sul mercato statunitense a circa
2 dollari e rivendute, in Italia, a 10-12 euro. "Un commercio
illegale - ha detto Rapetto - perché si tratta di un prodotto
la cui commercializzazione non è consentita nel nostro Paese
e che contiene delle erbe inserite nella 'lista nera' del ministero
della Salute. Si tratta di un prodotto che espone chi lo assume a
potenziali rischi cardiovascolari, anche in assenza di particolari
patologie". I denunciati (il reato ipotizzato è quello
di commercializzazione di farmaci non autorizzata) sono "persone
normalissime, senza alcuna competenza di tipo farmaceutico, che pensavano
di fare facili affari su internet". Il sito utilizzato, hanno
detto gli investigatori, era quello di aste on line e-bay e un altro
creato appositamente (www.staminaitalia.it): il gestore di quest'ultimo
sito figura tra i denunciati. Le indagini sono ora concentrate sui
canali di approvvigionamento dei farmaci: "le pastiglie di Stamina
RX - ha detto il colonnello Rapetto - sono state prodotte negli Usa
e importate in Italia, riteniamo sempre via Internet. Quindi sono
state messe in commercio, ancora una volta attraverso la Rete. Proprio
in queste ore stiamo ricostruendo tutti i passaggi, anche per accertare
eventuali altre responsabilità di questo traffico illecito".
Gli investigatori delle Fiamme gialle si rivolgono anche agli acquirenti
del farmaco, invitandoli a non assumerlo e, in ogni caso, a rivolgersi
ad un medico.
Due
agricoltori arrestati per un incendio a Longobucco
03/04 Due agricoltori, T.S., di 75 anni, e F.S. di 38, sono stati
arrestati a Longobucco dagli agenti del comando provinciale del Corpo
forestale dello Stato di Cosenza con l' accusa di avere provocato
un incendio che ha interessato circa tre ettari di macchia mediterranea
e bosco di pino laricio. Gli arresti sono stati fatti nell' ambito
di un' operazione di controllo e di sorveglianza predisposta dopo
che nella zona si erano verificati diversi principi d' incendio. I
due, secondo quanto riferito, sono stati bloccati mentre stavano dando
fuoco con alcuni accendini a diversi cumuli di ramaglia. L' incendio
che si è sviluppato ha reso necessario l' intervento di un
elicottero NH 500 alzatosi in volo dall' aeroporto di Lamezia Terme.
Agguato
di Lamezia, proseguono gli interrogatori. La vittima attinta da una
decina di colpi
01/04 Una decina di colpi hanno raggiunto il corpo di Francesco Provenzano,
il ventiduenne ucciso ieri sera in un agguato compiuto da sconosciuti
a Lamezia Terme. E' quanto emerso dall'autopsia compiuta stamane.
Dagli accertamenti compiuti nel corso dell'autopsia e' emerso che
la gran parte dei colpi sparati hanno raggiunto la vittima. Gli investigatori,
intanto, proseguono le indagini che sono principalmente incentrate
nell'ambito della vita privata di Provenzano. Nel corso della notte
i carabinieri della compagnia di Lamezia Terme, che hanno eseguito
numerose perquisizioni, hanno sottoposto allo stub alcune persone.
E gli interrogatori di familiari e amici di Francesco Provenzano,il
commerciante di 22 anni ucciso ieri in un agguato compiuto da sconosciuti
a Lamezia Terme. Nel corso dell'agguato sono stati sparati una decina
di colpi di pistola calibro 9, alcuni dei quali hanno raggiunto la
vittima alle spalle. Gli investigatori, nel tentativo di fare luce
sull' agguato mortale, hanno effettuato anche numerose perquisizioni
nelle abitazioni di persone con precedenti penali di Lamezia Terme
e comuni limitrofi. I carabinieri, secondo quanto si è appreso,
starebbero concentrando la loro attenzione su una vicenda personale
che ha visto protagonista la vittima ed alcuni suoi familiari. Provenzano,
che aiutava la madre nella gestione di un negozio, non aveva precedenti
penali e questo elemento farebbe escludere che l'agguato di ieri sia
riconducibile a vicende collegate alla criminalità
Brevi
di cronaca da Belvedere, Fagnano, San Nicola Arcella
01/04 A Belvedere Marittimo le apparecchiature per il funzionamento
di un impianto di telefonia mobile sono state distrutte da un incendio
provocato da sconosciuti. Alcune persone hanno cosparso di liquido
infiammabile una stanza posta al primo piano di un palazzo disabitato
e in pessime condizione strutturali, in affitto alla società
Ericsson di Roma per l'istallazione di rete telefonia Umts. Il danno
ammonterebbe a circa 120.000 euro. A Fagnano Castello un ragazzo minorenne
di nazionalità rumena è stato denunciato dai carabinieri
per violazione della legge sull'immigrazione. Nel corso di controlli
il ragazzo è stato fermato e dagli accertamenti è emerso
che non aveva rispettato un decreto di espulsione emesso nei suoi
confronti dal questore di Messina. Con il minore è stato rintracciato
anche un connazionale nei confronti del quale è stata avviata
la procedura di espulsione. A San Nicola Arcella i carabinieri hanno
denunciato una persona a piede libero per aver attivato una discarica
di rifiuti provenienti dalla demolizione di un edificio
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