Le reazioni del mondo politico e
sociale
- Presidente Bova- ''Di nuovo, come avviene troppo
spesso e da troppo tempo, la nostra terra nel buio. Un repentino black-out
della democrazia'': cosi' il presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe
Bova, nel suo intervento introduttivo all' Assemblea. ''Niente - ha
detto Bova - appare determinato dal caso: si sceglie un momento alto
e solenne di vitalita' democratica, qual era, qual e' stata, al di
la' delle legittime diverse valutazioni nel merito di ciascuno di
noi, anche in Calabria, la giornata delle 'Primarie'.Si e' voluto
colpire li', in quel momento, si e' voluto uccidere un servitore onesto
delle istituzioni, un uomo mite e giusto per dimostrare che la Calabria
e' territorio off limits, sottratto alle nostre responsabilita', fuori
dalle prerogative, dai poteri e dalle garanzie dello Stato italiano.La
sfida e' diretta, innanzitutto alla politica e alle istituzioni: chiunque,
in qualsiasi momento, puo' essere colpito e annientato.Simbolicamente
i colpi delle armi risuonano come rintocchi di morte per la normalita',
la sicurezza, la stessa vita democratica e civile delle nostre comunita'.Non
c'e' bisogno qui di richiamare le tante intimidazioni, i tantissimi
attentati, i ferimenti e le uccisioni. Non debbo ricordare a voi le
minacce a Callipo, al Presidente Loiero, alla Lo Moro, ad Occhiuto,
ad Aiello. Non e' piu' tempo di analisi o di riunioni interminabili
e senza sbocchi''. ''Cosa deve succedere ancora, quale altra vittima
innocente - si e' chiesto Bova - deve pagare con la vita prima che
si risponda colpo su colpo, non dando tregua alcuna all'agire malavitoso?
Per questo vi abbiamo chiamati, per i figli di Franco, per tutta la
nostra gioventu', per il futuro della nostra terra. Noi, voi, uomini
della Calabria che vuole dare di se' un'altra immagine e un'altra
sostanza. Non piu' terra di confine, ma Regione con un fortissimo
senso del dovere, che garantisca i diritti e offra grandi e vere opportunita'
a chiunque lo voglia e lo meriti.Avvertivamo ieri sera, mentre andavamo
a Locri, un dolore sordo; percepivamo la solitudine in cui versa tanta
gente onesta; tutto rischiava di apparirci buio. Oggi no. Ci sono
i gonfaloni delle nostre comunita'; ci sono, portati da voi con orgoglio
e fierezza, i colori dell'Italia. Da qui prima di tutto un messaggio:
tutti uniti manifestiamo alla Calabria che, malgrado tutto, noi siamo
Italia e che impegneremo tutte le nostre energie per esserlo davvero
e per tutto quello che di straordinariamente positivo c'e' in questa
parola. Sappiamo che oggi e' a Reggio il Ministro dell'Interno, on.
Pisanu, a presiedere il Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza,
cui e' invitato il Presidente Loiero.Il Ministro e' gia' stato qui
da noi in Consiglio Regionale; saremmo onorati di una sua partecipazione,
per quanto breve, alla nostra Assemblea di oggi.A lui vorremmo comunicare
un messaggio breve e chiaro. Il Comitato per l'Ordine pubblico di
oggi non deve essere l'eccezione. Per tutta una fase, per tutto il
tempo che sara' necessario, ci dovra' essere, sulle questioni dell'ordine
pubblico e della lotta alla mafia in Calabria, un fortissimo, inedito,
sistematico coordinamento tra Stato e Regione delle iniziative di
prevenzione e di repressione. Una sorta di Conferenza Permanente tra
Stato e Regione sull'ordine pubblico e la sicurezza in Calabria.In
questo quadro, alla luce della straordinaria gravita' della situazione
calabrese, noi facciamo appello al Presidente Ciampi; chiediamo di
essere ascoltati da chi e' l'espressione e la garanzia massima dell'unita'
del Paese.La Calabria vuole essere Italia, la Calabria e' Italia.
A volte non lo cogliamo; l'immagine con cui ci si dipinge, troppo
spesso, e' tutta negativa, tutta nera; troppo negativa e troppo nera
per essere vera.L'onere di dare della Calabria l'immagine giusta,
e gradualmente sempre piu' positiva, e', prima di tutto, responsabilita'
nostra; al Capo dello Stato chiediamo di non essere lasciati soli.Siamo
sicuri che lui continuera' a farlo, sostenendoci; l'augurio e' che
tanti altri italiani, a partire da quanti hanno grande responsabilita',
anche nella formazione dell'orientamento di fondo della comunita'
nazionale, lo seguano e ci aiutino''
- Vicepresidente Occhiuto “L’uccisione
di Franco Fortugno rappresenta un attacco senza precedenti alla Regione
ed alle Istituzioni della Calabria. Un attacco ancora più odioso
ed orribile perché ha riguardato un uomo senza ombre, la cui
mitezza ed il cui equilibrio sono stati ricchezza per tutta la società
politica calabrese”. E’ quanto asserisce il vicepresidente
del Consiglio regionale Roberto Occhiuto che aggiunge: “Si è
trattato di un attacco incomprensibile. Io non so se Fortugno è
morto perché - come ha affermato qualcuno - sono stati lesi
interessi in questi mesi di governo regionale, nè so se è
morto per quello che è stato fatto nei mesi scorsi. Io so,
invece, che è morto per quello che non è stato fatto
in Calabria in tanti anni. C’è stata in tutti questi
anni una generale sottovalutazione della mafia. Si è accettata
- ed a volte si accetta ancora - la mafia come un fenomeno che non
si può estirpare. A volte si è portati a pensare di
doverci convivere, magari di non voler averci a che fare direttamente,
ma di non poterla comunque combattere. Forse, estirpare la mafia non
è stata e non è una priorità nella coscienza
dei calabresi e del Paese”.
Argomenta Occhiuto “Io non so se l’assassinio di Franco
Fortugno rappresenti un messaggio. Tuttavia è essenziale che
la Calabria comprenda che la mafia non ha titolo a parlare con le
istituzioni. Per noi è importante capire il messaggio che intendiamo
rivolgere allo Stato. E allora, è opportuno che si alzi forte
la nostra voce per dire che è impossibile che tanti delitti
di mafia restino impuniti. Che a fronte di tanti episodi di intimidazione
verso amministratori ed esponenti delle Istituzioni - nonostante i
portentosi mezzi di investigazione disponibili nel Paese - nessuno
dei colpevoli venga assicurato alla giustizia. Occorre che lo Stato
aumenti il suo livello di attenzione verso il Sud, verso il problema
della sicurezza nel Sud, che da noi si trasforma in problema di democrazia
e di civiltà, prima che di sviluppo possibile”.
- Zavettieri (NPsi) - ''E' da tempo che in Calabria
c'e' una forte pressione di interessi malavitosi. Le modalita' sono
certamente quelle di un delitto di mafia, anche se senza preavviso,
perche' di solito la mafia preavvisa, manda messaggi preventivi e
specie quando si rivolge a uomini politici, tende ad avvisare''. E'
quanto sostiene l'ex assessore della Regione Calabria ed esponente
del Nuovo PSI Saverio Zavettieri, in un'intervista al giornale online
''diario21'', che sara' pubblicata per intero domani. Lo stesso Zavettieri
nel febbraio dell'anno scorso fu vittima di un attentato mentre si
trovava nell'abitazione del fratello a Bova Marina. ''Non so - ha
aggiunto - se ci sono stati preavvisi oppure no. E' da tempo che in
Calabria c'e' una forte pressione di interessi malavitosi sulle istituzioni
per condizionarle, controllarle e dominarle. Cosi' come in economia,
anche in politica la moneta cattiva scaccia la moneta buona. Ora,
c'e' da vedere, da valutare e da scavare per capire rispetto alle
motivazioni e agli interessi retrostanti. Posso solo dire che lo stato
della democrazia e delle istituzioni calabresi e' in una situazione
di emergenza e che bisogna aprire gli occhi e capire dove e come si
opera''. ''Coloro che hanno in mano - ha concluso Zavettieri - le
redini della regione, i partiti, le istituzioni, maggioranza e opposizione,
devono aprire gli occhi. Bisogna scavare, scavare e scavare''
- I segretari delle Confederazioni sindacali CGIL, CISL e
UIL, Pignataro, Sbarra e Castagna, hanno affermato in un
documento congiunto: “L’assassinio efferato di Francesco
Fortugno, Vice Presidente del Consiglio Regionale, ci riporta alla
tragica realtà di una Regione oppressa dalla criminalità,
che alza il tiro in modo drammatico colpendo al cuore le Istituzioni
e le rappresentanze democratiche.
La personalità colpita, la simbologia del giorno, del luogo
e del metodo di esecuzione hanno il sapore di una vera e propria sfida
che la ‘ndrangheta vuole lanciare alla democrazia, alla Calabria
degli onesti che non si arrende, che non si piega e pensa ad andare
avanti.
Non vi è dubbio che questa situazione si è resa possibile
e ancor più grave dalla sottovalutazione del fenomeno in questi
ultimi anni, da un forte intreccio tra politica, affari e criminalità
organizzata, da un attacco forsennato e continuo ad amministratori
locali, organizzazioni sindacali, rappresentanti di associazioni e
persino della Chiesa che si sono opposti con forza ai tentativi di
infiltrazioni mafiose nella Pubblica Amministrazione, in settori vitali
dell’economia di intere aree della nostra Regione, in tutti
i gangli vitali della società calabrese.
CGIL, CISL e UIL della Calabria hanno voluto segnalare il loro allarme
per una situazione sempre più grave e la forte opposizione
del mondo del lavoro, il bisogno di legalità che ha il territorio
calabrese per programmare una seria politica di sviluppo, nella grande
manifestazione dei 40.000 calabresi del 21 Maggio scorso a Lamezia.
Ritengono, pertanto, che ad un segnale così inquietante e pericoloso,
ad un omicidio eccellente di un personaggio pubblico di grande onestà
e moralità qual’era Franco Fortugno, si debba rispondere
in modo forte e chiaro sia dal versante istituzionale che da quello
dell’intera società calabrese.
Alla famiglia di Fortugno, al Partito della Margherita, all’intero
Consiglio Regionale Calabrese il mondo del lavoro esprime tutto il
proprio cordoglio, lo sdegno per l’assurdità di tale
atto criminoso, la rabbia per una morte così tragica, la volontà
di continuare a battersi per l’affermazione della legalità.”
- Rutelli (DL) Serve l'impegno di tutti per garantire
le condizioni di vita e di agibilita' politica in Calabria. E' questa
l'opinione di Francesco Rutelli, il quale, arrivando al vertice dell'Unione,
torna sull'omicidio del dirigente calabrese della Margherita, Francesco
Fortugno. ''E' stato ammazzato ieri - dice il presidente della Margherita
- in Calabria un amministratore ed un politico. E' un fatto di una
importanza e gravita' enormi. Credo che tutti noi dobbiamo impegnarci
per difendere le condizioni di vita e di agibilita' politica in quella
regione. E' un impegno di tutti, e' un impegno che dobbiamo ad una
vittima di una violenza atroce, alla famiglia, ad una comunita' che
oggi si trova assoggettata ad una violenza crescente''. ''Non dimentichiamo
l'omicidio di Fortugno - conclude Rutelli - perche' e' una cosa che
ci riguarda, che interpella la politica di tutto il paese''. (ANSA).
- Centaro - Quello che manca e' una ''mobilitazione
in grado di far stringere intorno agli uomini delle forze dell'ordine,
alla magistratura e ai politici onesti l'intera cittadinanza'': lo
ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Roberto
Centaro, riferendosi all'omicidio del vicepresidente del consiglio
regionale calabrese, Francesco Fortugno, avvenuto ieri a Locri. Un
attacco che, ha detto Centaro, ''fa seguito ad una serie di ulteriori
omicidi e atti illeciti che stanno rendendo sempre piu' intollerabile
la situazione in Calabria''. ''La commissione ha da sempre acceso
i riflettori sulla situazione in Calabria - ha aggiunto - quanto accaduto
dimostra che l'attenzione era necessaria''. In questi anni, ha proseguito
Centaro, ''c'e' stata una forte attivita' delle forze dell'ordine
e della magistratura, con punte di eccellenza, come nella cattura
di latitanti come Morabito''. ''In Sicilia - ha detto ancora - la
mobilitazione si e' verificata dopo le stragi, ora mi auguro non sia
necessario arrivare a questi estremi, e cioe' che i calabresi, forti
anche di una esperienza tragica di altre regioni, possano reagire''.
''Se noi attribuiamo solo alle forze dell'ordine e alla magistratura
il peso di questa lotta - ha concluso - rincorreremo sempre un fenomeno
che comunque e radicato da secoli nella regione''. Nel sottolineare
la delicatezza della situazione, il presidente dell' Antimafia ritiene,
pero', che non si debba parlare di ''Calabria fuori controllo'': ''non
arriverei a queste affermazioni eccessive, sono dichiarazioni estreme
che nascono dall'emozione del momento''. Non e' escluso, ha poi aggiunto,
che la commissione, ''anche se in versione ristretta'', possa avere
un incontro, la prossima settimana, ''con i vertici della magistratura
e delle forze dell'ordine, ma soprattutto con i vertici politici della
regione Calabria''. Centaro non ritiene che la pista da seguire per
risalire alle cause dell' omicidio Fortugno sia quella 'sanitaria'.
''Il settore della sanita' - ha spiegato - ha in se' un notevole giro
di affari in tutte le regioni d'Italia, e quindi in tutti i campi
in cui c'e' un giro di affari le organizzazioni criminali cercano
di inserirsi. Quella sanitaria potrebbe essere una delle piste, ma
non mi sento di indicarla come quella, in questo momento, da seguire
in via prioritaria''. Quanto alla necessita' di una mobilitazione,
ha ribadito che ''in Calabria ci sono segnali di voglia di riscatto,
ma bisogna andare piu' avanti, questa tensione deve crescere ancora''.
''Quella calabrese - ha aggiunto - mi sembra quasi la situazione siciliana
dei primi anni '90: non vorrei che si dovesse arrivare alle stragi
per avere quella mobilitazione che poi ha portato a infliggere colpi
durissimi alla mafia, mentre invece negli anni scorsi purtroppo la
Calabria e' stata sottovalutata in questo senso''
- Minniti (DS) - ''Dobbiamo parlare il linguaggio
della verita': oggi la democrazia in Calabria e' in ostaggio'': lo
ha detto Marco Minniti, intervenendo oggi pomeriggio alla seduta straordinaria
del Consiglio Regionale dopo l' assassinio di Franco Fortugno. ''La
mafia - ha proseguito Minniti - non vuole cambiamenti profondi ma
di pura formalita'. E' una forza potente che dice 'non si cambia'.
Quello che occorre invece fornire non e' una risposta ordinaria per
questo chiediamo che quanto successo non sia drammaticamente sottovalutato.
La 'ndrangheta ha bisogno di una risposta forte, unitaria, durissima
e non indistinta sul piano della prevenzione e della repressione,
affinche' questo omicidio sia pagato e chi l' ha commesso, pentirsi
di averlo fatto. Per questo non possiamo piu' permetterci inefficienze
e complicita'. Per questo propongo una straordinaria iniziativa di
popolo, capace di dare un segnale molto forte contro la minaccia mafiosa.
E la risposta deve essere solidale e intransigente: lo dobbiamo a
Franco Fortugno, ai nostri figli sapendo che la lotta per la democrazia
in Calabria riguarda ognuno di noi''.
- Pittelli (FI) - ''L' omicidio di Franco Fortugno
ci coinvolge tutti, nessuno escluso. E' un' aggressione inusitata
alla Calabria intera, al primato della politica, alle istituzioni
e a tutti i partiti''. Lo ha detto, nel corso del suo intervento in
Consiglio regionale, Giancarlo Pittelli, deputato di Forza Italia
e coordinatore regionale per la Calabria del partito. ''Occorre reagire
senza riserve o tentennamenti - ha aggiunto Pittelli - per ristabilire
coralmente le regole della convivenza civile. E' necessario dunque
approntare una risposta unitaria a chi vuole imporre le proprie logiche
criminali alla politica. E' necessario costruire un patto di solidarieta'
abbattendo le forme piu' esasperate di clientelismo che indeboliscono
la Calabria. E' necessario assieme a tutto cio' una forte spinta nazionale
perche' non e' piu' tempo di ipocrisie''. Pittelli ha parlato inoltre
di ''devastanti e delegittimanti faide nella magistratura calabrese
che talvolta sboccano in semplicistiche o clamorose indagini mentre
la Calabria agonizza. Cio' che serve e' un ritorno all' autorevolezza
dei partiti''. ''Oggi - ha concluso Pittelli - chiniamo il capo di
fronte ad un amico morto per un ideale e al presidente Loiero diciamo
che se manterra' la barra dritta il nostro atteggiamento sara' di
massima collaborazione perche' la speranza non abbandoni i calabresi
onesti''.
- Cesare Marini (Sdi)- ''Al di la' dello sconforto
per un amico assassinato, e' giunto il momento che lo Stato dia una
risposta ai cittadini calabresi''. Lo ha sostenuto Cesare Marini,
senatore dello Sdi, nell' intervento fatto in Consiglio regionale.
''Ma dove sono finiti - si e' chiesto Marini - quei magistrati cosi'
impegnati negli anni passati nella battaglia per la legalita'? E se
la criminalita' continua imperterrita per la propria strada, la politica
e' immune da tutto cio'? Siamo stati noi, la politica, all' altezza
della situazione? La battaglia per la sicurezza e la legalita' va
combattuta unitariamente per favorire un radicale processo di rinnovamento,
che pero' stenta ad affermarsi. Nelle azioni di governo e' fondamentale
applicare i principi della legalita' e dell' etica pubblica, con una
forte tensione morale per restituire speranza ai calabresi''.
- Napoli (AN) La barbara uccisione di Francesco
Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale, fa esplodere in
tutta la sua drammaticita' la grave situazione in cui versa la Calabria
intera''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Angela Napoli, deputato
di An e vicepresidente della Commissione antimafia. ''Il grave atto,
di chiaro stampo mafioso - aggiunge Angela Napoli - evidenzia la capacita'
della 'ndrangheta nell' alzare il proprio tiro e nel modificare, quindi,
la propria strategia intimidatoria. Avere colpito brutalmente un uomo
politico, la cui professionalita' e moralita' sono sempre risultate
indiscusse e che rappresentava uno dei vertici del consesso regionale
calabrese, non possono non destare viva preoccupazione in ciascuno
di noi. Da tempo vado denunziando l' 'emergenza Calabria' e tuttavia
trovo assurdo che per poter cogliere la vera drammaticita' della situazione
si sia dovuto attendere questo delitto eccellente. Oggi i riflettori
si sono accesi, ma non so per quanto tempo rimarranno tali. Pensare
che la sola provincia reggina e' stata costretta a registrare, dall'
inizio del 2005, ben 23 omicidi, di nessuno dei quali a tutt'oggi
sono stati individuati esecutori e mandanti, non lascia certamente
sperare bene. La Calabria, purtroppo, e' diventata terra di eccessivo
garantismo. Nessuno espia piu' le proprie colpe. Anche quando vengono
individuati i colpevoli, i relativi processi giudiziari si perdono
nel tempo. Gli affari illeciti, congiunti con gli interessi personali,
sono all' ordine del giorno e l' 'area grigia' diventa sempre piu'
densa''. ''Appaiono quindi del tutto inutili - conclude il vicepresidente
dell' Antimafia - le passerelle, contenenti certamente buoni intendimenti,
che anche oggi ci saranno. Occorre che ognuno individui le proprie
responsabilita' e che, in particolare, il mondo politico calabrese
sappia riconoscere in questo barbaro messaggio la corretta strada
sulla quale incamminarsi''.
- Sottosegretario Valentino - ''Un'altra pagina
di angoscia e di morte e' stata scritta in Calabria. La nostra terra
martoriata dove la violenza spesso prevale sulla ragione nonostante
gli sforzi e gli auspici di coloro, e sono la maggior parte, che hanno
a cuore la legalita' e per essa si battono''. E' quanto sostiene in
una nota il sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Valentino, circa
l'omicidio di Francesco Fortugno. ''Sul tema della difesa della legalita'
- ha aggiunto - non devono esserci contrapposizioni. La politica deve
marciare unita. Tutto si puo' porre in discussione, fuorche' l'esigenza
di intervenire con fermezza e intelligenza contro le aree del crimine
che insanguinano la Calabria, la rendono piu' povera, la terrorizzano,
non le consentono di valorizzare le sue grandi potenzialita'. Si ha
il dovere di far comprendere appieno l'enormita' di cio' che accade.
Ma non basta la sola indignazione. Le indagini siano penetranti, non
si fermino di fronte a nessuna difficolta', siano concretamente ancorate
ai fatti, non si coltivino - come tal volta accade - grotteschi e
inutili teoremi nonostante le evidenti suggestioni che un delitto
come quello del povero Fortugno puo' suscitare''. ''La societa' Calabrese
- ha proseguito Valentino - ha bisogno di certezze. Deve sapere che
lo Stato la tutela con determinazione e grande onesta' intellettuale;
questo le dara' la forza ed il coraggio per insorgere contro le devianze,
gli abusi, le prevaricazioni. Sapra' mobilitarsi per essere accanto
a chi si batte realmente contro l'illegalita' e lo fa senza clamori
o inutili enfasi ma con passione, capacita' e rigore morale. Se ne
ha abbastanza di coloro che, contrabbandando grande esperienza e conoscenza
nella lotta alla mafia, blaterano a vanvera mentre nulla cambia e
tutto rimane desolatamente come e' sempre stato''. ''In questa drammatica
circostanza - ha concluso - che ci ha, ancora una volta, brutalmente
posto di fronte alla drammaticita' del problema mafioso, mi auguro
vi siano meno ''liturgie'' e piu' fermezza e determinazione nell'individuare
e colpire i responsabili ed il contesto reale che li esprime''
- Lumia - ''La 'ndrangheta ha messo sotto assedio
la politica calabrese in questi ultimi anni, prima si e' limitata
alle minacce e ad azioni mirate ma poco appariscenti, ora ha alzato
il livello dello scontro''. E' quanto sostiene in una nota il capogruppo
dei Ds nella commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Lumia, circa
l'omicidio di Francesco Fortugno. ''C'e' stata - ha aggiunto - troppa
disattenzione ed una risposta non univoca da parte del mondo politico
e quando c'e' stato il cambio della maggioranza di governo alla Regione,
le cosche devono aver avuto paura che il loro potere negli appalti
e nel controllo di settori economici importanti fosse a rischio. Per
questo hanno deciso di dare un segnale cosi' forte a tutto il mondo
politico, ma anche alle altre forze che si battono contro la 'ndrangheta.
Mentre la caccia ai latitanti ha dato buoni risultati non si e' riuscito
a scalfire il controllo del territorio e non si e' colpito in nessun
modo il potere economico dei boss''. ''La 'ndrangheta - ha concluso
Lumia - e' la capofila internazionale nel traffico di cocaina e nel
riciclaggio dei proventi, una parte consistente di questo riciclaggio
avviene ovviamente anche in Calabria attraverso interessi nell'economia
sana ed e' in questo campo che il contrasto deve essere senza quartiere
per restituire la Calabria alla sua parte sana''
- Il segretario regionale della Cisl Medici Calabria dott.
Mario Marino ricorda il dott. Francesco Fortugno, padre di
famiglia, amico e medico dirigente della Cisl Medici nonche' da anni
politico impegnato a ridare alla Calabria un volto migliore. Il suo
alto profilo di esponente politico della Margherita distintosi nella
passata e in questa legislatura ne fanno un sicuro punto di riferimento
a cui bisogna guardare con profondo rispetto. L' indignazione di noi
tutti nei confronti di un delitto efferato per le modalita' con cui
s' e' consumato e' tale che la societa' civile calabrese rifiuta il
tentativo di imbavagliare le forze politiche sane e confida nell'
alto e fermo impegno delle istituzioni e delle autorita' giudiziarie
a dare un volto ad assassini e mandanti. L' impegno profuso in campo
politico e sindacale dal dott. Fortugno continuera' a rappresentare
un punto di riferimento per la Cisl Medici Calabrese. L' intero gruppo
dirigente si stringe intorno alla famiglia condividendone il cordoglio
e lo sgomento.
- Il presidente del gruppo di Rifondazione comunista, Nino
De Gaetano, dopo la conclusione della seduta consiliare straordinaria,
ha rilasciato la seguente dichiarazione “L’omicidio del
consigliere Francesco Fortugno rappresenta un fatto di inaudita gravità
per la vita politica e istituzionale della Calabria e della Provincia
di Reggio. Con questo atto, la criminalità organizzata alza
nuovamente il tiro, colpendo non solo un uomo mite e gentile da sempre
impegnato in battaglie per il progresso civile del territorio, ma
anche una figura istituzionale di prestigio, il Vice-Presidente del
Consiglio Regionale. Bisogna ritornare con la mente ai tristi tempi
della guerra di mafia per ritrovare vicende analoghe.
Si è trattato di un vero e proprio attacco contro le Istituzioni
democratiche calabresi, sferrato, non a caso, in un giorno che doveva
essere di gioia e grande partecipazione popolare, quale quello delle
Primarie dell’Unione. La malavita ha deciso di lanciare un chiaro
segnale a tutti coloro che, con il loro impegno politico, sociale,
culturale cercano di modificare lo stato di cose esistenti. Negli
ultimi due anni non sono mancati i segnali d’allarme che, in
qualche modo, lasciavano presagire un’escalation di questo tipo:
più di trecento sono state le intimidazioni e gli attentati
nei confronti di uomini politici calabresi, culminati nei gravissimi
gesti compiuti contro lo stesso Presidente della Regione e contro
l’Assessore alla Sanità. Episodi come questi non fanno
che gettare per l’ennesima volta un’ombra sull’immagine
della nostra terra, in balia dell’offensiva dei poteri criminali
e dei potentati vari, incapace di reagire con forza alla barbarie
mafiosa. Crediamo che la coscienza civile, democratica, progressista
di milioni di calabresi oggi, invece, sia in preda allo sdegno proprio
perché forte è la voglia di pensare un’altra Calabria
in cui vivere, lavorare e da poter consegnare alle future generazioni.
Proprio per questo motivo il cammino per riportare alla normalità
democratica la nostra Regione non può passare per l’ennesimo
ed inutile intervento repressivo da parte delle Istituzioni centrali
dello Stato come la militarizzazione del territorio, invocando, addirittura,
come si è fatto da più parti, l’intervento dell’Esercito.
Certo crediamo che le forze dell’ordine si mobilitino e giustizia
venga fatta, che gli autori di un’efferatezza simile vangano
presto individuati e puniti in maniera esemplare. Ma non di meno il
PRC crede che l’intervento delle Istituzioni non si possa limitare
ad atti repressivi ogni volta che avviene un fatto eclatante come
questo. Occorre, invece, una seria politica per estirpare alla radice
il fenomeno mafioso togliendo il terreno da cui esso si alimenta.
E’ l’unica via d’uscita da questo che, altrimenti,
è un circolo criminale che si rinnova eternamente. Le domande
che poniamo a chi incarna le Istituzioni del Paese sono chiare: come
si intende risolvere, ad esempio, il drammatico problema del lavoro
in mancanza del quale moltissimi giovani cadono in balia delle organizzazioni
criminali diventando la loro principale fonte di manovalanza? Quali
provvedimenti si intendono prendere per eliminare quella rendita parassitaria
che rappresenta ancora oggi la struttura economica dominante in Calabria?
E ancora, perché non investire seriamente in piani formativi,
sociali, culturali, spesso trascurati e che, invece, destinati soprattutto
ai giovani, li renderebbero parte integrante del tessuto democratico
del Paese e non alimenterebbero quel sentimento di marginalità
oggi così diffuso in Calabria? La straordinaria mobilitazione
istituzionale, politica, civile di tanti calabresi, in questi giorni
è stata una risposta chiara di chi non è disposto a
piegarsi di fronte alla barbarie criminale. Ora tutti noi attendiamo
una risposta dallo Stato e da questa dipenderà probabilmente
il nostro futuro.
Alla famiglia dell’On. Fortugno, a chi con lui ha condiviso
tante battaglie, a tutto il partito della Margherita, facciamo pervenire
la nostra solidarietà non rituale, credendo che il modo migliore
per far sì che il suo sacrificio non sia stato vano è
proseguire con nuova linfa la lotta per la legalità e lo sviluppo
democratico,civile economico della nostra terra”.
- Don Ciotti - Dolore e rabbia: questi i sentimenti
di don Luigi Ciotti per l'uccisione del vicepresidente del Consiglio
regionale della Calabria, Francesco Fortugno. ''Il primo sentimento
e' di grande dolore - afferma Ciotti, presidente nazionale di Libera
- e di profonda solidarieta' con i suoi familiari. Il secondo e' di
rabbia: da tempo denunciamo, sotto il silenzio di tanti, il fatto
che le mafie hanno continuato a uccidere brutalmente, soprattutto
in Calabria. La lotta alle mafie ha bisogno, soprattutto, di coerenza
e di continuita', nella politica, nelle istituzioni, nella societa'
civile. Dobbiamo garantire ¿ ha aggiunto Luigi Ciotti - tutto
il sostegno possibile alle tante testimonianze di coraggio civile
contro il racket, alle esperienze d'impegno autentico per la solidarieta',
i diritti, la giustizia sociale che pure sono presenti in Calabria.
E che faticano, troppo spesso, a trovare ascolto in chi ha responsabilita'
di governo, a tutti i livelli''. ''Sono stati i giovani, questa mattina,
a Locri a dare ancora una volta l'esempio - conclude Luigi Ciotti
- lo hanno fatto con il loro silenzio, gli striscioni bianchi. I giovani
ci sono sempre. E' dagli adulti che deve arrivare un chiaro e forte
segnale di ribellione. Di rabbia civica contro chi cancella la democrazia
e la liberta', nella Locride come in tutte le altre realta' del Mezzogiorno
che soffrono lo strapotere delle mafie''.
- L'ex sindaco di Castrovillari, Riccardo Vico chiede
piu' forza alla politica ed alla democrazia'' Omicidio Fortugno .
''Se, per come titolano diversi giornali, e' ancora presto per fare
delle ipotesi sui moventi, non e' presto per dare una risposta politica
a questo assassinio . Chiediamo che da subito quello che e' il crocevia
del rapporto fra politica, affari, e interessi dei cittadini, ovvero
l' azienda sanitaria di Locri sia risanata, riportando chiarezza e
fiducia nel rapporto fra cittadini, onesti operatori sociali e finanziari,
e istituzioni. Che la magistratura e le forze dell' ordine diano un
nome e consegnino alla giustizia gli esecutori materiali e i mandanti
dell' omicidio Fortugno, e che la politica nelle sue rappresentanze
istituzionali spezzi, faccia luce, e chiarisca ogni eventuale zona
d'ombra nella gestione della cosa pubblica . Sara' presto per fare
delle ipotesi, ma non e' presto per dare delle risposte, quelle chiedono
i cittadini della Calabria e queste si aspettano per dimostrare l'
inutilita' e la stupidita' di ogni forma di violenza mafiosa nella
nostra regione''.
- ''Un uomo muore davvero quando ci si dimentica di lui. Spero che
il mio partito possa leggere l' efferato crimine subito da Franco
Fortugno come il piu' alto e nobile testamento di un uomo che intendeva
la politica come tramite per la redenzione di una Terra da troppi
malmenata. Le poche squallide e ignave mani armate sappiano che da
oggi le anime ed i cuori calabresi ereditano dal dott. Franco Fortugno
un gigantesco ed erculeo modello di vita vera, quella fatta di impegno
e rispetto civile contro la vilta' e l' estrema pochezza di chi uccide
col volto coperto e poi scappa. Franco e' ora lassu' ad osservare
con pieta' quanti annaspano nell' accidia, a brandire il testimone
della giustizia che noi riceviamo con onore e coraggio. Vinceremo
il terrore se solo riusciremo a pensare che la politica non e' la
cura del particolare, ma il motore di quella dignita' che la stragrande
maggioranza dei calabresi indossa ogni mattina, oggi piu' di prima.
Ricominciare da quel sangue perche' questo possa diventare catarsi
e non nuovo intollerabile buio. Ciao Franco, vola! Dott. Ermanno
Cribari Portavoce Circolo Margherita ''G. Capograssi''.
- Il presidente del gruppo consiliare “Popolari-Udeur”,
Franco La Rupa, ha dichiarato: “Nel giorno in cui il popolo
festante del centrosinistra sperimentava uno strumento di consultazione
inedito, quale le “primarie”, il nostro Vicepresidente
veniva assassinato proprio davanti ad un seggio. Un uomo mite, perbene
e dai modi assai galanti; un medico cattolico prestato alla politica.
Era proprio questo l’onorevole Francesco Fortugno. E’
questa la bella e pulita immagine che rimane nel ricordo collettivo,
e che chiunque non abbia avuto la fortuna di conoscerlo personalmente
può facilmente ricavare sfogliando i giornali. Il delitto di
Francesco Fortugno segue a distanza ravvicinata i gravi atti intimidatori
perpetrati nei confronti dell’Assessore Lo Moro, del Presidente
Loiero, del Sindaco di Lamezia Speranza ( costretti ancora a vivere
sotto scorta) e si inserisce all’interno di un quadro a tinte
fosche che registra, nell’ultimo anno, più di 300 attentati
contro amministratori e imprenditori e un centinaio di intimidazioni
contro amministratori pubblici. Tutti tentativi evidenti di bloccare,
attraverso il ricorso all’inaudita violenza, il progetto di
una Calabria “diversa” sul quale abbiamo raccolto lo straordinario
successo dello scorso aprile. Non era mai accaduto, finora, che un
Presidente di Regione venisse fatto oggetto di così gravi atti
intimidatori. Non era mai successo, neppure, che un VicePresidente
del Consiglio venisse assassinato. Sono questi i segnali eclatanti
ed evidenti di una criminalità organizzata spavalda che ha
deciso di alzare il tiro, proprio perché si è capito
che con l’avvento del nuovo governo regionale interessi corposi
ed illeciti rimarranno senza “copertura” e garanzia. I
colpi che hanno ucciso l’onorevole Francesco Fortugno, sono
proiettili esplosi contro la democrazia e l’immagine della nostra
terra. Una Calabria che alla voglia di riscatto e all’ansia
del cambiamento di una moltitudine, vede contrapporsi l’offensiva
della criminalità organizzata che arriva ad uccidere, in pieno
giorno, un uomo delle istituzioni. Nel segno dell’impegno, della
dirittura morale e della professionalità del collega Fortugno,
andremo avanti con maggiore determinazione, forti della chiara volontà
di tutti i calabresi che hanno inteso esprimere un segnale di rottura
col passato, e quindi di cambiamento. Abbiamo la responsabilità
ed il dovere di continuare, di costruire e ridare la speranza di un
futuro migliore per le nuove generazioni. Quella che abbiamo intrapreso,
e sulla quale continueremo tutti assieme ad impegnarci, è una
battaglia di civiltà che - nel nome e nei valori dell’amico
e collega Francesco Fortugno - ci vedrà impegnati in prima
linea per l’affermazione di una autentica cultura della legalità”.
- CRINO': L'infinita serie di attentati e di intimidazioni
ai danni di politici e amministratori calabresi ha toccato l' apice
piu' efferato con l' omicidio, a Locri, dell' on. Fortugno. Il mio
personale cordoglio alla famiglia che ha perso una figura pulita e
una persona mite e leale. Il fatto, per la violenza e per la spavalderia
dimostrate dagli autori del crimine, che hanno colpito a morte il
vice presidente della Regione Calabria, in pieno giorno, alla presenza
di molte persone, e per di piu' all' interno di un seggio elettorale,
fornisce un quadro davvero inquietante e conferma, purtroppo, gli
allarmi suscitati nei giorni scorsi dai tanti delitti impuniti che
si sono succeduti nella Locride. Sen. Franco Crino'
- RENATO MEDURI: L'assassinio dell' On. Dottor
Franco Fortugno, vice presidente del consiglio regionale della Calabria,
riapre un capitolo che sembrava chiuso dopo l' omicidio di Vico Ligato.
Di nuovo la mafia alza il tiro delle sue armi e colpisce al vertice
della classe politica di potere. Il segnale e' veramente inquietante
e fa supporre che non tutto fila liscio, che ha ragione Angela Napoli
nei suoi continui gridi di allarme su possibili interessi mafiosi
che passano attraverso vie politiche o con esse si scontrano. Conoscevo
da circa un lustro Franco Fortugno ed avevo avuto modo di stimarlo
molto per il suo dato cortese, per la sua misura, per la sua grande
educazione, per il senso del rispetto Istituzionale e personale. Sono
certo, fino ad impossibile prova del contrario, che l' On,. Fortugno
non avesse nulla da spartire con interessi mafiosi e, dunque, evidentemente
vi si opponeva. Mi auguro che, almeno, sia fatta piena luce e subito
su un episodio sconvolgente e tragico che getta nella costernazione
totale non solo i familiari di Franco Fortugno, ai quali va tutta
intera la mia solidarieta' ed il mio affetto ( anzitutto a moglie
e figli ma anche ai miei vecchi amici Mario e Guido Lagana' ), ma
in effetti tutta la Calabria, che malgrado tutto spera ancora di poter
vivere e svilupparsi libera ed affrancata dai tentacoli della mafia.
Occorre uno sforzo comune per ristabilire nei fatti e non solo nelle
parole vuote e spesso completamente disattese, il rispetto per una
legalita' assoluta senza la quale il buoi calera' ancora per molti
anni sulla nostra regione.
- COSNIL- Vivo cordoglio per l' uccisione del vicepresidente
dell' assemblea regionale della Calabria Francesco Fortugno e' stato
espresso anche dal segretario nazionale della Cosnil Francesco Lucirino,
a nome dei 45000 iscritti alla forza sindacale nazionale cosentina,
che da sempre si batte con forza e spirito di irriducibilita' per
la difesa dei diritti dei lavoratori. ''La Cosnil esprime tutto il
suo cordoglio ai famigliari del vicepresidente della Regione Calabria
Francesco Fortugno, barbaramente ucciso ieri pomeriggio a Locri davanti
alle sede del seggio elettorale, durante le operazioni di voto per
le primarie'' dichiara Francesco Lucirino. ''La Cosnil, - prosegue
poi il coordinatore nazionale Pietro Zannoni - insieme con i suoi
45000 lavoratori, esprime tutta la solidarieta' alla famiglia e in
particolare ai figli del dottor Francesco Fortugno ai quali ha provveduto
gia' ad inoltrare un telegramma di condoglianze'' . Pietro Zannoni
(Coordinatore nazionale esecutivo Cosnil)
- Centro Studi Regionale sull' illegalita' Verso
Sud Cosenza Associazione socio-culturale 'ndrangheta: delitto Fortugno,
'politica faccia la sua parte' ''Tutto si puo' fare davanti al delitto
di Francesco Fortugno tranne che meravigliarsi. Ma anche l' efferato
omicidio di Locri deve insegnare che e' triste essere 'profeti del
dopo'. Limitarsi a rilevare che la 'ndrangheta colpisce quando e dove
vuole e' una drammatica manifestazione di debolezza delle Istituzioni''.
Lo affermano Gianfranco Bonofiglio del Centro Studi Regionale sull'
illegalita' di Cosenza e Orfeo Notaristefano dell' Associazione Verso
Sud. ''Da tempo denunciamo che c'e' stata una tragica caduta di tensione
nella lotta alle mafie, a livello nazionale e locale: specialmente
in Calabria e' forte il legame tra 'ndrangheta e politica, in connessione
con gli affari, mentre le Istituzioni e i partiti non vanno oltre
un'antimafia di facciata, o, peggio, di parata. Abbiamo fiducia nella
magistratura e nella Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria
che accertera' le motivazioni che sono alla base del delitto di Locri
e speriamo che i colpevoli siano assicurati alla giustizia. La politica
non si appropri del lavoro dei magistrati e delle forze dell' Ordine,
che hanno conseguito, anche recentemente, risultati importanti nella
lotta alle 'ndrine calabresi. La politica, piuttosto, faccia la sua
parte, effettuando scelte serie nella conduzione della cosa pubblica
e in particolare nel sistema degli appalti, adottando efficaci protocolli
di legalita'. Solo cosi' potra' dare alla societa' calabrese un segnale
di discontinuita' rispetto ad anni bui di collusione e di 'vicinanza'
tra ambienti politici e ambienti 'ndranghetisti''. Bonofiglio e Notaristefano
cosi' concludono: ''Giustamente il Ministro dell' Interno Beppe Pisanu
oggi e' in Calabria e la partecipazione della politica ai funerali
di Fortugno sara' visibile. Ma la famiglia di Fortugno ha bisogno
di vedere, oltre alla solidarieta', un segnale tangibile di cambiamento.
E' l' unico modo per lenire il dolore''.
- Benedetto Di Iacovo, segretario del Movimento
Socialismo e' Liberta'. ''La societa' civile, i Partiti, le OO.SS
e le istituzioni locali della laboriosa e civile locride e della Provincia
reggina, devono reagire con forza e respingere con fermezza e sdegno
l'attacco criminale al cuore della massima istituzione regionale,
che ha colpito uno degli uomini migliori della comunita' politica
locale; amico e persona accorta, misurata e onesta.'' E' il cordoglio
ed il ricordo insieme di Benedetto Di Iacovo, che ha conosciuto e
collaborato con Franco Fortugno nella provincia di Reggio Calabria
dove dal 1991 al 2000 ha ricoperto l'incarico di segretario provinciale
generale della UIL. ''Franco Fortugno -ricorda Di Iacovo, che oggi
riveste la carica politica di Segretario provinciale del Movimento
Politico Socialismo e' Liberta'- era una persona dotata di straordinarie
doti politiche e sensibilita' umana. Confrontarsi con lui era un arricchimento
politico, sociale e culturale sicuro di ogni persona che ha avuto
questo privilegio. L'efferato atto deve indurre la politica a reagire
con fermezza e dotare quell'area e la regione intera di un vero e
proprio ''Progetto Sicurezza'', a valere sul PON, individuando le
necessarie azioni, risorse e strumenti per affrontare l'escalation
criminale. Tutto questo unito a Politiche del Lavoro effettivamente
fruibili, al fine di togliere braccia alla mafia e alla delinquenza
organizzata. La perdita di Franco Fortugno e' incolmabile. Alla sua
famiglia e al suo Partito la vicinanza dei socialisti e delle persone
oneste che hanno conosciuto il galantuomo, l'uomo impegnato nel sociale,
il politico accorto e scrupoloso che della politica aveva un'idea
di servizio''.
- Amedeo Canale, assessore alla Pubblica istruzione
al Comune di Reggio Calabria: ''Intendo esprimere il mio piu' profondo
sgomento per la tragica scomparsa dell' on. Franco Fortugno. Nonche'
la vicinanza alla famiglia in un momento cosi' tremendo. Ed intendo
farlo non solo a titolo personale ed in qualita' di assessore al Comune
di Reggio Calabria, ma anche a nome dei numerosi presidi, dirigenti
scolastici ed insegnanti della scuola reggina che mi hanno sollecitato
ad interpretare e ribadire l' impegno profondo di tutti coloro che
operano nelle scuole della nostra citta' nel formare ragazzi in grado
di incarnare e testimoniare i piu' profondi valori del vivere civile.
Valori che si percepivano chiaramente nell' agire umano, professionale
e politico dell' on. Fortuno, cui va il mio pensiero piu' affettuoso
ed addolorato''.
- Faga': ''La Consigliera Regionale di Parita',
Marisa Faga', profondamente indignata per questa ennesima barbarie
che, spudoratamente, mette a rischio la democrazia, esprime il proprio
cordoglio alla famiglia Fortugno. Grida, a tutte le donne e gli uomini
di buona volonta', di mettersi insieme per abbattere questa malapianta
e fronteggiare, concretamente, l'emergenza permanente della nostra
regione, che esige uno sforzo corale e una forte e convinta intesa,
volta a promuovere reale sviluppo sociale, culturale ed economico,
unico serio intervento di contrasto contro chi, reiteratamente, offende
le operose e gli operosi calabresi.
- Comitato per Prodi Presidente- sede Nazionale
e sede di Locri Della Calabria oggi, sulle reti nazionali, non sono
state mostrate le file della gente di ogni eta', che come in tutta
Italia, anche qui, si sono registrate; ma il tragico palcoscenico
di un omicidio compiuto sul luogo di esercizio del diritto della nostra
gente di partecipazione alla scelta di chi deve rappresentare, promuovere,
difendere gli interessi di crescita del nostro territorio. L' omicidio
efferato del vice presidente del Consiglio Regionale della Calabria,
compiuto, a palazzo Nieddu, a Locri, presso il seggio di voto per
le primarie volute da Romano Prodi, pretende imporre ancora una volta,
in questa regione, il primato di chi non accetta la crescita di una
societa' civile, consapevole e impegnata a partecipare. Un atto che
porta l'inequivocabile segno di un'azione politica, per la sede e
il contesto scelto. Un atto che sancisce l'arrogante pretesa di espropriazione
del diritto di esercizio trasparente della democrazia. Palazzo Nieddu
e' il simbolo di una citta', Locri, catalizzatrice delle energie,
della cultura di una vasta rete di attori che piu' che in altri territori
ha, con indomabile capacita' di ripresa, avviato azioni per lo sviluppo
della Locride. Qui il 9 agosto 2005 abbiamo presentato il movimento
Oltre il mare, un movimento impegnato per la rigenerazione della politica,
attraverso la partecipazione attiva e unitaria di tutte le forze che
riconoscono nel disegno prodiano la via maestra per ricominciare un
percorso di rinascita civile e sviluppo economico, al tempo stesso.
Qui era insediato uno dei due seggi che a Locri, come in tutta Italia,
stava registrando una affluenza costante e numerosa alle primarie,
volute da Romano Prodi come azione manifesta di una concezione della
politica che a pieno titolo rida' il primato ai diretti beneficiari
e lo sottrae a chi la intende come puro esercizio del predominio di
pochi su molti.
- Elio Bozzo, capogruppo della Margherita nel Consiglio
comunale di Cosenza, esprime «a nome personale e dell’intero
gruppo consiliare lo sconcerto per il vile attentato costato la vita
all’on. Francesco Fortugno, la vicinanza alla famiglia così
duramente colpita e la solidarietà con quanti oggi in Calabria,
nell’esercizio dell’impegno politico-amministrativo, hanno
subito e subiscono intimidazioni e violenze. La tragedia dell’assassinio
del Vice Presidente del Consiglio regionale della Calabria –
esponente di rilievo della Margherita, uomo serio, mite e appassionato
alla professione medica e all’attività sindacale e politica
– non deve spingere a ritirarsi dall’impegno nella vita
sociale, ma – conclude Elio Bozzo – suscitare una volontà
ancora più forte per cambiare la Calabria e sconfiggere i poteri
criminali».
- ''Un patto per la legalita' nel nome di Francesco Fortugno''.
Lo ha proposto il vicesegretario regionale della Margherita Franco
Laratta che ha aggiunto che ''la Calabria si potra' salvare
se tutte le forze sane della politica, della societa' e dell' economia
si mettono insieme, al di la' di schieramenti e appartenenze partitiche,
per dare vita ad una stagione dei diritti e della legalita', che metta
al bando il malaffare, gli interessi delle cosche, e ogni forma di
criminalita'''. Secondo Franco Laratta a questo punto e' urgente un
forte intervento dello Stato a difesa delle istituzioni per evitare
che la Calabria affondi e non sia piu' in grado di resistere alla
tracotanza della criminalita'''. Il vicesegretario regionale della
Margherita ha affermato che ''con il terribile assassinio di Francesco
Fortugno si e' giunto ad un punto in cui o i calabresi onesti reagiscono
con coraggio e determinazione o la Calabria non si salvera' piu'''.
- Coisp: L'ennesimo omicidio, in poche settimane,
nella Locride fa assumere una durissima presa di posizione del Sindacato
di Polizia Coisp nei confronti del Governo nazionale. Il Coisp, il
Coordinamento per l'Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia,
attraverso il suo massimo esponente regionale, Giovanni Fortino, analizzando
la drammatica situazione della crescente criminalita' in Calabria
individua in primis l'assenza del Governo sul fronte sicurezza e legalita'.
''Eravamo intervenuti sulla stampa poche settimane fa, in occasione
della ''visita'' del Governo centrale a Reggio Calabria, per evidenziare
lo stato di preoccupazione che vige all'interno degli operatori del
comparto sicurezza, per la forte escalation della criminalita' organizzata
che imperversa in Calabria e nella Locride in particolare, questa
zona d'Italia che sembra essere entrata nel dimenticatoio dei Dicasteri
romani''. Commenta Giovanni Fortino, Segretario Regionale Generale
del Coisp, dopo il triste e macabro assassinio di ieri sera a Locri
che ha visto colpire il Vice Presidente del Consiglio Regionale, l'Onorevole
Francesco Fortugno. ''Innanzitutto la nostra solidarieta' ed il nostro
cordoglio, in questo momento, vanno immediatamente alla famiglia Fortugno
per la perdita del loro caro. Ma le forme di vicinanza, di solidarieta',
di cordoglio e di indignazione da parte di espressioni partitiche
ed istituzionali non possono piu' bastare in una terra come la Calabria
dove la criminalita' organizzata, conosciuta come `ndrangheta, ha
preso il sopravvento in maniera esponziale. Questo non puo' piu' essere
un problema calabrese che riguarda i calabresi, ma e' un problema
nazionale che riguarda lo Stato, e lo Stato deve immediatamente intervenire''.
- Dolore, sdegno e preoccupazione e' stato espresso dal consigliere
regionale Bruno Censore (Ds) dopo l'attentato che
e' costato la vita al vice presidente del Consiglio Regionale della
Calabria, Francesco Fortugno. ''Si e' voluto colpire un uomo delle
Istituzioni'', ha detto Censore, ''proprio nel momento in cui in Calabria
ed in Italia si stava celebrando un atto di vera democrazia attraverso
le elezioni Primarie. Questo e' un chiaro segnale di come nella nostra
regione esista un chiaro disegno che mira a destabilizzare il progetto
di riforma e di legalita' portato avanti dal nuovo Governo regionale
e dai partiti di centro sinistra. Ho piu' volte sottolineato come
sia necessario costituire un tavolo istituzionale per la redazione
di un Piano Straordinario per la Sicurezza Pubblica che ponga la questione
della criminalita' in Calabria come emergenza nazionale. Non possiamo
permettere che i nostri cittadini credano ancora che le cosche criminali
riescano a prevalere sullo Stato perche' cio' significherebbe creare
una crisi di fiducia senza precedenti che minaccerebbe i valori dei
principi democratici e di difesa dello stato di diritto''. ''Nonostante
i lodevoli sforzi compiuti dalle forze dell'ordine ed il numero considerevole
di uomini impiegati nella repressione del crimine'', ha proseguito
Censore, ''ci dobbiamo scontrare ancora con una serie di lunghe intimidazioni
ad esponenti politici ed amministratori che quotidianamente svolgono
la loro missione con impegno ed abnegazione; in questo quadro, occorre
pero' un forte impegno civile affinche' si sconfigga il nocciolo duro
dell'omerta' che, spesse volte, costituisce l'unico paravento per
chi si aggira indisturbato a compiere azione criminose. Occorre un'inversione
di rotta che coinvolga la famiglia, la scuola e tutti i nuclei della
societa' in un grande protocollo di legalita'; ma, occorre soprattutto
che tutte le forze politiche facciano quadrato con azioni visibili
e concrete a difesa delle Istituzioni e dei principi democratici perche'
altrimenti nella nostra regione non ci potra' mai essere quel progresso
sociale ed economico necessario a farci uscire dall'isolamento cui
ci vede relegati da decenni''. Conclude Censore: ''Francesco Fortugno
ha rappresentato per tutti un baluardo in difesa della legalita' ed
un esempio di impegno politico e sociale che ha pagato con la vita.
Voglio esprimere alla sua famiglia tutta la mia vicinanza ed il mio
personale cordoglio''.
- ''Un evento gravissimo e inaccettabile. Chi ha sparato a Francesco
ha inflitto un duro colpo alle Istituzioni''. Cosi' il capogruppo
alla Regione dello Sdi, Cosimo Cherubino commenta
l'omicidio perpetrato ieri pomeriggio ai danni del vice presidente
del Consiglio regionale, Francesco Fortugno: ''In particolare la locride
- dice Cherubino -, a seguito di tale episodio, fa un passo indietro
e noi tutti ci auguriamo un intervento immediato e concreto da parte
dello Stato''.
- Michele Trematerra: Sono almeno 20 anni che la
Calabria e' l'anello debole d'Europa e la presenza di una criminalita'
cosi' spietata, che uccide un consigliere regionale in questo modo,
e' la vera, grande malattia.Siamo vicini alla famiglia Fortugno con
le lacrime agli occhi ed al presidente Bova, che ci rappresenta tutti,
chiederemo oggi di fare in modo che l'assemblea dimostri la sua unita'
di fronte a fatti del genere.
- Confagricoltura Calabria: ''Quello che e' accaduto
a Locri e' sconcertante, e' assurdo, e' terribile!'' Poche ma significative
parole quelle espresse a caldo dal Presidente di Confagricoltura Calabria
Francesco Macri' all'indomani della barbara uccisione del Vice Presidente
del Consiglio Regionale Francesco Fortugno, ''un politico ed un professionista
ma soprattutto un amico e padre di famiglia che aveva forse la ''colpa''
di desiderare una Calabria piu' civile e legale''. ''Negli ultimi
tempi ¿ prosegue Macri' - abbiamo espresso la nostra solidarieta'
per attentati ed atti intimidatori perpetrati ai danni di politici,
amministratori, imprenditori e semplici cittadini, ma con l'omicidio
di Fortugno ormai la misura e' colma''. ''Oggi tutti noi siamo pervasi
da un senso di smarrimento e di debolezza ¿ prosegue il Presidente
dell'Organizzazione degli imprenditori agricoli calabresi - che rischia
di consegnare la nostra terra nella mani di una banda di efferati
criminali che vogliono affogare con l'odio ed il veleno ogni testimonianza
di liberta' e di civile convivenza, vanificando cio' che di positivo
e' stato fatto fin ora per la Calabria''. ''Di fronte a simili episodi
non bisogna assolutamente gettare la spugna ¿ conclude Francesco
Macri' - ma al contrario si deve essere forti ed uniti piu' di prima,
perche' solo facendo fronte comune, senza distinzioni di partiti e
schieramenti, contro coloro che vogliono spazzare via la democrazia,
potremo restituire dignita' alla Calabria e garantire sicurezza e
tranquillita' ai cittadini''. Ma ora e' il momento del dolore, del
silenzio e della riflessione.
- Procaccini - La Calabria oggi ha bisogno di una
forte coesione delle istituzioni, di destra di sinistra o di centro,
ma si deve capire perche' accadano fatti del genere, senza accontentarsi
delle motivazioni superficiali: e' l'unico modo per aprire uno squarcio
di luce sulla verita'. Lo afferma l'on. Maria Burani Procaccini, responsabile
della Consulta Etico-Religiosa di Forza Italia. Reggio e' una perenne
emergenza - dice Burani - ma solo uscendo dall' emergenza si contrasteranno
a fondo le mafie: e per fare questo c'e' bisogno che tutti cerchino,
ad ogni costo, la verita'. C'e' un' avanzata delle cosche che non
conosce eguali - sostiene la Burani - e che offende la storia e la
civilta' di questa Regione. Nel 1989 fu ucciso Ludovico Ligato - dice
Burani - e d allora altre morti hanno caratterizzato la politica:
e' giunto il momento di riflettere ad alta voce, isolando la mafia
ed ogni possibile collateralismo.
- Michelangelo Tripodi, segretario regionale Pdci:
''Francesco Fortugno era un uomo buono, una persona limpida, un amico
carissimo. Il ricordo del suo viso aperto e sorridente mi rimarra'
sempre impresso nella memoria. In questi anni, da quando nel 2001
era diventato consigliere regionale, avevamo avuto la possibilita'
di approfondire la nostra conoscenza e i nostri rapporti con frequentazioni
quasi quotidiane anche perche' la sua stanza di lavoro nel Consiglio
Regionale si trovava proprio di fronte alla mia. Cio' mi ha consentito
di apprezzare il carattere e le doti dell'uomo, del professionista
e del politico. Negli ultimi tempi ci aveva accomunato anche lo stesso
problema di salute, avendo sofferto tutti e due, lui prima di me,
di problemi cardiaci. La sua conoscenza, la stima e il rispetto di
cui godeva mi rende ancora piu' difficile accettare la dolorosa e
tristissima tragedia dell'assassinio di Francesco Fortugno tanto efferato
quanto barbaro e criminale. Quella che si annunciava ormai come una
giornata di festa per tutti noi, per la democrazia di questo paese,
per il centrosinistra si e' trasformata in un attacco senza limiti
e senza precedenti alla convivenza civile e all'intera comunita' calabrese
di cui tutti ci sentiamo colpiti. Davvero era inimmaginabile che un
fatto di questo genere potesse accadere ma soprattutto che la vittima
di un'azione cosi' spietata potesse essere un uomo come Francesco
Fortugno che non era capace di far male neanche ad una mosca. La ndrangheta
non fa mai nulla per caso. Per questo il segnale lanciato e' ancora
piu' violento e pesante quanto simbolico: l'assassinio di Francesco
Fortugno, del Vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria,
e' avvenuto nella giornata delle primarie dell'unione, davanti ad
un seggio elettorale della sua citta', in un momento ed in un posto
dove c'erano tante persone e si poteva verificare una vera e propria
carneficina. Ma la violenza criminale e mafiosa che non ha alcun rispetto
e considerazione della vita umana si manifesta nelle sue forme piu'
spietate e sanguinarie a dimostrazione della forza e della potenza
di cui dispongono le organizzazioni mafiose. Sotto tiro sono le istituzioni,
la democrazia calabrese. Si vuol bloccare il processo di rinnovamento
appena avviato dalla Giunta Regionale di centrosinistra, si vuol impedire
che la Calabria possa diventare una regione normale in cui i diritti,
la sicurezza e la liberta' dei cittadini sono tutelati e garantiti
e in cui non c'e' posto per un'organizzazione criminale come la ndrangheta
che vuole privarci anche della possibilita' di sperare in un futuro
diverso e migliore. Di fronte a questa sfida che non ha precedenti
ci vuole una risposta fortissima e determinata dello Stato, delle
forze dell'ordine e della magistratura. Si deve fare luce sugli autori
e sui mandanti del brutale assassinio di Francesco Fortugno, ma deve
essere finalmente interrotta la lunga catena dei delitti rimasti impuniti
senza colpevoli e senza responsabili cosi' come deve essere bloccata
la sequela di attentati,aggressioni, intimidazioni ed episodi di violenza
nei confronti dei sindaci e degli amministratori pubblici culminata
nei mesi passati nelle minacce pesanti che sono state lanciate contro
il presidente della Regione Agazio Loiero. ''Cio' significa che il
governo deve cambiare registro: troppe sottovalutazioni ci sono state,
troppi atteggiamenti di accondiscendenza abbiamo visto, troppi comportamenti
inadeguati ed insufficienti abbiamo registrato. Per troppo tempo la
guardia e' stata abbassata e le conseguenze come si vede sono state
devastanti visto che la ndrangheta e' cresciuta, si e' rafforzata
e controlla con piu' arroganza di prima l'economia e il territorio.
Per questo oggi con la forza e la voce della Calabria che vuole cambiare
chiediamo azioni efficaci ed incisive, il potenziamento dei mezzi
e delle strutture, l'aumento del personale, piu' risorse per l'intelligence,
piu' attivita' repressive capaci di colpire i santuari inesplorati
e di mettere le mani sul patrimonio e sulle ricchezze dei mafiosi.
Insomma una svolta vera e profonda nella politica per la sicurezza
e per la legalita' che non puo' essere piu' elusa da nessuno di quelli
che ne hanno la responsabilita' e la competenza. Sarebbe questo il
modo migliore per onorare la memoria di Francesco Fortugno, per manifestare
concreta e attiva solidarieta' ai familiari cosi' duramente colpiti
e per rispondere con la forza necessaria alla straordinaria ed eccezionale
gravita' della situazione calabrese''.
- Antonio Acri presidente Legautonomia Calabria:
Avevamo lanciato l'allarme lo scorso anno. Di fronte ai casi dell'allora
Sindaco di Rende e oggi collega Principe, dell'ex assessore regionale
on. Zavettieri, dell'assessore del Comune di Serra San Bruno, di quello
di Sinopoli, casi in cui si era gia' sparato per uccidere. Quest'anno
''sotto tiro'' sono gia' finiti colleghi del consiglio regionale,
l'assessore alla sanita', il presidente della Giunta. Per finire,
in un crescendo di violenza, con l'uccisione dell'on. Fortugno. C'e'
oggi un modo giornalisticamente efficace ma storicamente illusorio
di descrivere questa situazione: che la 'ndrangheta ha alzato il tiro.
Ma non e' oggi. Sono decenni che questo tiro e' alto, che e' rimasto
alto. Non possiamo rispondere, da calabresi, con l'ingenua meraviglia
di chi pensa che non e' mai stato cosi'. E' stato gia' cosi'. Ci sono
gia' stati sindaci, amministratori provinciali e regionali uccisi
in questa regione. Interi, interi consigli comunali intimiditi. Parti
importanti della societa' civile, imprenditoriale, della magistratura,
persino della Chiesa. E' un gia' visto, un gia' vissuto. Cinque anni
e dieci mesi. 410 attentati intimidatori ad amministratori e due omicidi.
Inutile nasconderlo, i numeri parlano chiari; la risposta, le risposte,
qualunque esse siano, hanno, allo stato, fallito lo scopo. Ho troppo
rispetto e ammirazione per le forze dell'ordine e per la magistratura
per sottovalutare il loro impegno. Ma leggo anche i giornali, parlo
con questi uomini. E quando si giunge a casi di auto che non vanno
perche' non ci sono i soldi per la loro manutenzione; a magistrati
che devono pagarsi la vigilanza privata sotto casa; ad indagini difficili
da condurre perche' mancano gli uomini da applicare, occorre prendere
atto che non e' il destino. Ma precise scelte di politica giudiziaria.
Il Governo ha presentato recentemente un programma di contrasto al
terrorismo per impedirne il radicamento nella nostra societa'. Bene.
Si vuole presentare adesso qualcosa perche' quei territori gia' conquistati
siano strappati alla criminalita' mafiosa? Poi ci siamo noi. C'e'
da fare la nostra parte, che non e' meno importante, determinante.
La politica deve diventare intransigente. Un aggettivo che male si
coniuga con il sostantivo che accompagna. Ma questo lo dobbiamo ai
calabresi che hanno chiesto una svolta nel modo di amministrare la
cosa pubblica. Al vice presidente del Consiglio Fortugno, la cui uccisione
non puo' vederci retoricamente impegnati in analisi che non approdano
a nulla. Ma ci chiama a produrre una politica nuova, di qualita' ma
intransigente, in cui i nostri singoli destini individuali cedano
per una volta ¿ e spero per sempre ¿ il passo alla necessita'
di privilegiare il destino collettivo di questa nostra regione. Di
cui molte volte ci si e' serviti e poche volte la si e' servita.
- Giuseppe Ielo, coordinatore regionale Governo
Civico per la Calabria: L'assassinio dell' On Francesco Fortugno e'
un atto di una gravita' eccezionale che ci lascia sbigottiti ed increduli
e mina alle radici la democrazia in Calabria. La situazione e' ormai
divenuta insostenibile ed e' indispensabile che chi deve intervenire
lo faccia, con fatti tangibili, immediatamente e senza ulteriori tentennamenti!
Lo Stato deve dare, senza indugio, una risposta decisa, indagando
in tutte le direzioni, per assicurare alla giustizia gli autori di
questo efferato gesto criminale. Fare attivita' politica in Calabria
non deve, mai piu', comportare tali rischi. Esprimiamo a nome di ''Governo
Civico'' il nostro piu' sentito cordoglio ai familiari di Franco Fortugno,
uomo mite e per bene.
- RIFERIMENTI - L'omicidio Fortugno , pone in tutta
la sua drammaticita', la gravita' del caso Calabria. Denunciamo grande
preoccupazione per il rapporto tra politica e criminalita' organizzata
nella regione.dove I tentativi di condizionamento nella gestione della
cosa pubblica , da sempre all'ordine del giorno, sono andati sempre
piu' aumentando fino a creare, oggi, disorientamento, angoscia e allarme
destabilizzante. . Cercare di affermare legalita' in un clima d'illegalita'
vissuta, si sa, e' impresa ardua . Cionondimeno, invitiamo le forze
politiche sane a fare cordata e respingere con determinazione qualsiasi
interferenza criminale diretta o indiretta che sia. La vera forza
della mafia, infatti, e' determinata da una zona grigia , che agisce
come area di supporto alla criminalita' interagendo e diventando ad
essa strumentale.Chi a questa logica si oppone e si ribella compie
un atto di grande responsabilita' ancor piu' grande se ad opporsi
sono pubblici amministratori. Ad essi, in questo momento, esprimiamo
la nostra solidarieta' invitandoli a proseguire nell'opera iniziata
certi del sostegno della societa' civile. Al consiglio Regionale della
Calabria, al gruppo dela Margherita , la vicinanza del coordinamento
nazionale antimafia Riferimenti.
- Masotina - Solidarieta' per l'on. Fortugno anche
da parte del Consiglio comunale di Castrovillari. Il presidente del
parlamentino castrovillarese, Nunzio Masotina, a nome e per conto
dell'intera assise cittadina, ha inviato un telegramma al presidente
del Consiglio Regionale calabrese, on. Giuseppe Bova, esprimendo il
cordoglio piu' sincero e la condanna piu' sentita e ferma per il vigliacco
attentato che e' costato la vita al vice presidente del Consiglio
regionale, on. Francesco Fortugno. ''Le coscienze democratiche scosse
da episodi di tale crudelta' e violenza devono trovare - ha scritto
Masotina-, al di la' di ogni credo politico, una compattezza che si
ponga come barriera invalicabile a difesa dei valori e della democrazia
del nostro Paese''. Il capoluogo del Pollino, comunque, sara' presente
al funerale del Vice presidente del consiglio regionale con Gonfalone
e rappresentanti.
- Chiarella PATTO - LIBERALDEMOCRATICI Dopo questo
grave e agghiacciante omicidio del Vice Presidente del Consiglio On.
Franco Fortugno, uomo mite e nostro caro amico, molto e' cambiato
negli ambienti della politica calabrese. La mafia ha alzato il tiro
e quindi le istituzioni devono fare meno passerelle e lavorare con
piu' determinazione e coraggio intorno a prospettive comuni, in grado
di dare un segnale di fiducia alla gente di Calabria. In questa legislatura
il Consiglio regionale non e' piu' quello di prima! Questo inquietante
episodio lo ha segnato profondamente. Bisogna allora reagire con piu'
forza e determinazione. Bisogna investire ancora di piu' nella legalita'.
Bisogna far capire alla criminalita' organizzata che le istituzioni
democratiche vanno verso strade, che non possono essere controllate
dagli appetiti mafiosi.
- Il Consiglio Provinciale di Catanzaro esprime
grande preoccupazione e costernazione per la barbara uccisione del
Vice Presidente del Consiglio Regionale Franco Fortugno, e si dichiara
solidale e vicino alla famiglia. Il Consiglio Provinciale partecipa
come segno di testimonianza e di un impegno istituzionale contro ogni
forma di violenza mafiosa che tenta di sopprimere le liberta' democratiche
della Regione Calabria che cerca con forza di liberarsi dal giogo
della criminalita' organizzata. Aver colpito brutalmente un esponente
politico che rivestiva un ruolo istituzionale regionale di rilievo
assume il significato di un attacco diretto alle Istituzioni. Colpisce
profondamente il barbaro assassinio di un uomo attivamente impegnato
la cui professionalita' e moralita', sono risultate sempre indiscusse.
Il Consiglio Provinciale di Catanzaro chiede un forte impegno civile
ed istituzionale per fare piena luce sul grave attentato ed assicurare
alla giustizia i colpevoli. Con questo spirito la Provincia di Catanzaro
partecipa con una delegazione di consiglieri e con il gonfalone dell'Ente
alla seduta straordinaria del consiglio regionale convocata per oggi.
- Marciano' - ''Esprimo ferma condanna per un atto
gravissimo nei confronti di un uomo di grande moralita' e di professionalita'
indiscusse che colpisce tutto il mondo politico e le Istituzioni calabresi
impegnate quotidianamente nell'affermare la legalita'''. Il vice-presidente
del Consiglio Comunale di Reggio Calabria Michele Marciano' interviene,
con una dichiarazione, sull'uccisione del vice-presidente del Consiglio
Regionale della Calabria Francesco Fortugno. ''Il barbaro assassinio
di Fortugno - prosegue Marciano' - e' un'ulteriore sfida alla democrazia
e dimostra, ancora una volta, come non si possa mai pensare di abbassare
la guardia di fronte a questi fenomeni criminali. Anzi le Istituzioni,
davanti a questo segnale inquietante e pericoloso, sono chiamate a
reagire e lo faranno con maggiore forza.
- Sdi Crotone - Esprimiamo il nostro profondo sdegno
per l'omicidio del dottor Francesco Fortugno, esponente di spicco
della Margherita e vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria.
Cio' che deve indurre a riflettere e' soprattutto il fatto che l'omicidio
sia avvenuto con modalita' cosi' sfrontate e proprio in occasione
le elezioni primarie del centro sinistra, un avvenimento importante.
- Traversa - Come Presidente della Provincia di
Catanzaro non posso che esprimere tutto lo sgomento mio e dell'intera
giunta per la barbara uccisione del vice presidente del consiglio
regionale della Calabria, Francesco Fortugno. Quanto e' accudito a
Locri ferisce l'intera comunita' calabrese e catanzarese ed e' motivo
di grande preoccupazione. Aver colpito un esponente politico che ricopriva
un ruolo istituzionale importante assume il significato di un attacco
diretto alle istituzioni.
- Paolo Abramo ''La societa' calabrese e le istituzioni
continuano a sentire forte il peso della propria fragilita' di fronte
alla violenza , da qualunque parte e per qualunque motivo essa venga''.Cosi'
si e' espresso il Presidente dell'Uniocamere Calabria, Paolo Abramo-
appena avuta notizia del fatto criminoso relativo all'assassinio Fortugno.
''Prosegue- ha continuato Abramo- il fardello di una criminalita'
diffusa ed incontrollabile che incide profondamente ed in termini
negativi sullo sviluppo della nostra regione . Una criminalita' che
impedisce il decollo economico e sociale della regione. Ancora una
volta si sottolinea la necessita' di creare un fronte comune contro
l'emergenza criminale con particolare riguardo a tutto cio' che puo'
essere di intralcio allo sviluppo complessivo e quindi utile a garantire
parametri ottimali di vivibilita'.
- C'e' anche la citta' di Lamezia Terme oggi alla seduta straordinaria
del Consiglio regionale, convocato dopo l'uccisione di Francesco Fortugno.
La citta' della Piana sara' rappresentata dal sindaco, Gianni
Speranza, e dal gonfalone. ''Partecipiamo sconvolti e sdegnati.
- ha dichiarato il primo cittadino di Lamezia, prima di partire alla
volta di Reggio Calabria - Ora la reazione deve essere larga ed immediata
e durare nel tempo sia da parte della gente che delle istituzioni
preposte alla lotta alal criminalita'. La mobilitazione, oggi legata
all'emozione per la perdita di un autorevole uomo politico, - ha aggiunto
Speranza - deve, quindi, protrarsi nel tempo con determinazione. Il
governo ed il ministero dell'Interno devono farsi carico di un'azione
costante di contrasto alla criminalita' organizzata nella nostra regione
che non va abbandonata a se stessa. La Calabria - ha concluso il sindaco
di Lamezia - non puo' permettersi tra una settimana di tornare alla
normalita' come se nulla fosse accaduto, ma la reazione deve essere
ferma. In poche parole, noi non ci lasceremo intimidire perche' cosi'
possiamo interpretare il bisogno di liberta' e cambiamento della nostra
popolazione''.
- Demetrio Naccari Carlizzi gruppo comunale Margherita
Reggio: La barbara esecuzione di franco Fortugno dimostra come ormai
la criminalita' organizzata si senta padrona assoluta della Calabria.
Gli sforzi pur apprezzabili delle istituzioni e gli attuali mezzi
di contrasto si sono rivelati sinora insufficienti. Da anni si sente
parlare della pericolosita' della 'ndrangheta calabrese ma oggi si
deve amaramente constatare che alcuni territori sono sotto il dominio
criminale e non sotto la giurisdizione dello Stato. Siamo perche'
le istituzioni diano un forte segnale di cambiamento dimostrando di
volere combattere con tutti i mezzi possibili la criminalita' e non
accetteremo che dopo le manifestazioni di rito il sacrificio di tanti
calabresi rimanga un dramma individuale o familiare. Non accettiamo
che la morte tragica ed ingiusta del consigliere regionale Franco
Fortugno possa essere stata vana e non l' inizio di una risposta diversa
della Calabria e delle istituzioni.
- Chizzoniti ''E' un evento di tale gravita' che
sgomenta e lasciare senza parole''. Cosi', il presidente del Consiglio
comunale, Aurelio Chizzoniti, alla notizia del barbaro omicidio del
vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno. ''E' impensabile
e sconvolgente constatare che si possa, ancora oggi, pagare con la
vita una qualsivoglia scelta politica ¿ ha commentato Chizzoniti
¿ sottolineando che lo spietato delitto colpisce, non soltanto
il centro sinistra, bensi' l'intera democrazia del nostro Paese e
le Istituzioni tutte''. ''Non e' ammissibile ¿ ha detto ancora
Chizzoniti ¿ che vi siano cellule deviate della nostra societa'
le quali possano ritenere di condizionare lo svolgimento della vita
amministrativa di una regione o di un Paese, attraverso l'intimidazione
mafiosa, e meno che mai, che si possa perdere la vita facendo politica
e mettendosi a disposizione della societa'. Purtroppo, la gravita'
di quanto accaduto ci fa ricadere, sprofondare, nei tempi piu' oscuri
vissuti dalla nostra regione. Il rischio di tentativi di condizionamento
e' ancora evidentemente forte. Ma sono certo, come uomo e rappresentante
delle Istituzioni, che nessuno di noi si arrendera' alla violenza,
come d'altra parte e' avvenuto nel caso delle intimidazioni contro
il Consiglio comunale reggino, la Giunta ed il sindaco Scopelliti''.
Proprio per queste motivazioni, l'avvocato Aurelio Chizzoniti, nell'esprimere
cordoglio alla famiglia Fortugno e Lagana', ha rimarcato con forza
¿ la necessita' di porre fine in modo determinante a questo
stato di cose. Secondo Chizzoniti, infatti, ''i tempi sono ormai maturi,
e la societa' pronta, per attuare scelte decisive ed interventi finalizzati
a combattere un fenomeno criminale, che vorrebbe influenzare la politica
e decidere della vita dei cittadini, ma certamente non l'avra' vinta''.
- Dichiarazione del segretario regionale calabrese del Pri
Pino Vita:Il barbaro assassinio del consigliere regionale
e vicepresidente del Consiglio Francesco Fortugno colpisce indistintamente
tutte le forze politiche impegnate nella difesa della democrazia calabrese
e riempie di dolore e di sdegno quanti si battono per l'avanzamento
civile e sociale della Calabria. Il Pri vuole sostenere, nel rispetto
della sua coerente linea di opposizione, l'impegno del presidente
Loiero perche' rappresenti al Governo e ai vertici dello Stato la
drammaticita' della situazione calabrese, assediata da una mafia ormai
padrona del territorio, che viola quotidianamente le condizioni di
sicurezza dei cittadini e attenta alle istituzioni democratiche. I
repubblicani sosterranno senza riserve tutte le misure necessarie,
anche straordinarie, tese a rafforzare ''qui e ora '' la presenza
dello Stato, senza la quale la liberta' dei cittadini rimane sospesa''.
- Il vicesindaco di Catanzaro, Filippo Pietropaolo,
dopo l'efferato omicidio del vicepresidente del Consiglio Regionale,
Francesco Fortugno, ha rilasciato la dichiarazione che riportiamo
qui di seguito. ''Abbiamo appreso con sgomento la notizia del barbaro
assassinio dell'onorevole Fortugno. Il nostro primo pensiero lo rivolgiamo,
anche a nome dell'intera cittadinanza catanzarese, alla moglie e ai
figli del vicepresidente del Consiglio Regionale ucciso, ai quali
vogliamo fare giungere i nostri piu' profondi sentimenti di cordoglio
per l'immensa tragedia che li ha colpiti.Come amministratori, auspichiamo
che gli inquirenti assicurino alla giustizia i responsabili di questo
gesto barbaro nel piu' breve tempo possibile. Ma piu' ancora auspichiamo
che lo Stato centrale sappia, una volta per tutte, assumere le iniziative
necessarie a restituire ai cittadini e ai loro rappresentanti quelle
condizioni di legalita' e di democrazia, indispensabili a fare uscire
la nostra regione dalla condizione di debolezza estrema e di estrema
vulnerabilita', nella quale maturano fatti inauditi e gravissimi come
l'uccisione del vicepresidente della massima assemblea elettiva''.
- Cordoglio di Margherita e Forza Italia: ''Siamo
sconvolti dal dolore e ci stringiamo attorno alla famiglia di Franco
Fortugno uomo delle non comuni doti politiche ed umane, professionista
serio e corretto, attento ai bisogni della gente''. E' questo il primo
commento del capogruppo della Margherita, Antonio Argiro' che ha espresso
a nome dell'intero gruppo consiliare '' Il dolore per l'orrenda ed
assurda morte che colpisce un amministratore stimato. Siamo sdegnati
- ha aggiunto Argiro' - per questo nuovo episodio di criminalita'
organizzata che colpisce le istituzioni calabresi e manifestiamo tutta
la nostra vicinanza alla famiglia, convinti che gli autori di questo
tremendo omicidio vengono al piu' presto assicurati alla giustizia''.
''Cordoglio e profondo dolore'' e' stato espresso dal capogruppo di
Forza Italia, Vitaliano Marino, il quale ha esteso i sentimenti di
dolore e vicinanza di tutti gli esponenti azzurri a palazzo de Nobili
''alla famiglia ed ai dirigenti della Margherita. Questo barbaro assassino
- ha aggiunto Marino - ferisce tutti quanti siamo impegnati nelle
istituzioni. ''
- Anci: ''Se lo Stato non avesse colpevolmente
sottovalutato il grido d'allarme lanciato dall'Anci dopo l'ondata
di attentati e atti intimidatori ai sindaci, oggi forse la mafia non
avrebbe avuto la forza di alzare il tiro e colpire direttamente al
cuore le istituzioni democratiche della regione. Le lacrime non bastano
piu', ne' le generiche solidarieta'. Bisogna avere il coraggio di
dire che la Calabria e' stata abbandonata a se' stessa, che gli stessi,
solenni impegni assunti dal ministro degli Interni Pisanu per difendere
la sicurezza degli amministratori locali non sono stati onorati. Avevamo
chiesto l'istituzione di una task force investigativa, fortemente
specializzata, capace di assicurare alla giustizia gli autori delle
decine di intimidazioni a sindaci, assessori, consiglieri comunali.
Ancora oggi, tutti questi reati sono rimasti impuniti. Da questa impunita',
la mafia ha tratto la forza per compiere la barbara esecuzione di
un limpido Uomo delle istituzioni come Francesco Fortugno''.Non usa
mezzi termini, il presidente di Anci Calabria, Franco Iacucci, all'indomani
dell'efferato delitto di Locri.''La mafia ha cambiato strategia -
dichiara Iacucci - Alcuni lo scoprono solo oggi, dopo lo sconvolgente
delitto dell'on. Fortugno. Noi lo stiamo dicendo, anzi urlando, da
almeno due anni, purtroppo inascoltati. La stessa riunione straordinaria
del Consiglio regionale di un anno fa, alla presenza del ministro
Pisanu, si e' rivelata, alla lunga, solo un vuoto ed inutile rituale.
I sindaci sono stati lasciati soli, a combattere questa disperata
guerra contro un nemico invisibile e insidioso. Dai Comuni, il livello
dell'attacco mafioso e' passato alla Regione. Si puo' dire che nessuno
dei politici ed amministratori locali della Calabria sia al sicuro
o, comunque, garantito rispetto al pericolo di attentati. La risposta
dello Stato deve essere alta e puntuale. La nostra Associazione non
sara' disponibile a fare piu' sconti a nessuno e pretende dallo Stato
¿ e principalmente dal responsabile del Viminale ¿ il
massimo dello sforzo per assicurare alla giustizia gli assassini di
Fortugno e soprattutto i loro mandanti. Se cosi' non sara', dalla
Calabria dovra' partire una straordinaria protesta per denunciare
le insufficienze statali e i Sindfaci saranno alla testa di questo
movimento''
- Il consigliere regionale Francesco Talarico,
che e' anche segretario regionale dell'Udc, rende nota la dichiarazione:
'Sono sconvolto. Un atto barbaro, inaudito ed inammissibile nei confronti
di un uomo integro, animato da una passione civile autentica e limpida.
Ho condiviso con Franco Fortugno l'esperienza della precedente legislatura
imparando ad apprezzare le sue doti di uomo e di politico. Esprimo
a nome mio personale e di tutta l'Udc regionale il cordoglio piu'
sentito alla famiglia. E' necessaria, ora, una riflessione profonda.
La misura e' colma e le istituzioni non possono assistere inermi all'arroganza
della criminalita' organizzata che tenta, con i suoi metodi cruenti,
di imporre la sua supremazia sul nostro territorio. La Calabria puo'
e deve riscattarsi da questa schiavitu'. Occorre una reazione corale
di societa' ed istituzioni. La politica deve farsi carico di questa
esigenza assumendo scelte e forme che vadano al di la' del colore
politico''.
- Ex consigliere regionale Giuseppe Mistorni: ''La
morte di Franco Fortugno mi ha letteralmente sconvolto, confuso, smarrito,
disorientato, scombussolato e frastornato. Nessuno di questi aggettivi
e' esagerato per descrivere le sensazioni che sto provando da quando
sono stato raggiunto dalla tragica notizia. I quattro anni della scorsa
legislatura passati insieme, nello stesso gruppo consiliare, io come
capogruppo e Lui come consigliere, mi hanno fatto comprendere di aver
perso un amico carissimo, una persona perbene, un autentico signore
di quelli che alle nostre latitudini e' difficile oggigiorno trovare
piu'. La sua dote piu' grande era l'umilta'. Arrivo' in Consiglio
regionale con una modestia non comune, era conscio di trovarsi in
un ambiente nuovo per Lui e quindi non si vergognava di chiedere spesso
ai colleghi piu' anziani come comportarsi. Ricordo il suo impegno
e la sua dedizione all'interno della Commissione Sanita', una materia
che sentiva profondamente Sua per la provenienza dal mondo sanitario,
ed ospedaliero in particolare. Era anche fortemente attaccato al Partito,
infatti il suo sacrificio e' stato consumato nel contesto di una iniziativa
dalla forte valenza politica. Questa volta la criminalita' mafiosa
ha alzato fortemente il tiro colpendo un uomo delle istituzioni per
cui come classe politica e come semplici cittadini pretendiamo una
risposta seria ed immediata da parte dello Stato. Le mie piu' sincere
condoglianze e la mia piu' profonda vicinanza vanno alla sua famiglia,
alla moglie, ai figli, ai fratelli ed alla Margherita calabrese''.
- Sindaco di Gela, Rosario Crocetta: ''L' assassinio
di Francesco Fortugno, ucciso mentre esercitava i suoi diritti di
cittadino e di democratico, assume il significato terribile di un
attacco alle istituzioni democratiche ed a quanti vogliono vivere
in un mezzogiorno liberato dal malaffare e dalla prepotenza. Una cosa
devono avere chiare i criminali che hanno barbaramente ucciso il vicepresidente
del Consiglio regionale della Calabria ed i loro mandanti: nessuno
puo' pensare di arrestare il movimento di rinascita civile del nostro
Mezzogiorno''.
- Marco Venturi, presidente nazionale della Confesercenti:
''La voglia di gridare lo sconcerto e l' indignazione per l' omicidio
di Francesco Fortugno non deve sviare l' attenzione dalle misure effettive
cghe servono per sradicare un cancro che confina la Calabria in coda
all' Italia. Per non ritrovarci ancora una volta di fronte ad un omicidio
impunito occorre la solidarieta' e l' impegno di tutte le forze sane
della Calabria e delle istituzioni locali e nazionali''.
- Dalle Organizzazioni Sindacali Cgil-Cisl-Cisal-Snals dell'Universita'
della Calabria una mozione contro la criminalita' mafiosa
che ha portato all'uccisione del vicepresidente del Consiglio Regionale,
Francesco Fortugno. Chiesta una giornata di mobilitazione da svolgersi
presso l'Universita' della Calabria. Vi alleghiamo a seguire la mozione
approvata stamani all'unanimita' dall'assemblea. ''L'Assemblea dei
Sindacati Cgil-Cisl-Cisal e SNALS dell'Universita' della Calabria,
convocata stamani, nell'aula magna, per una discussione sulle candidature
e sul programma politico elettorale presentato per la elezione dei
rappresentanti del personale tecnico amministrativo negli Organi Collegiali
dell'Ateneo, le cui votazioni avverranno il prossimo 27 ottobre, ha
condannato l'atto criminoso che ieri sera ha portato a Locri all'uccisione
del vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria, Francesco
Fortugno. Contestualmente e' stato discusso che non bastano piu' le
parole di esacrazione e di condanna per tali atti di violenza criminosa
e che bisogna attuare, come societa' calabrese, un baluardo di difesa
dei diritti delle persone alla vita e che va ripetuto con forza il
valore del comandamento di Dio: NON UCCIDERE. A tal fine occorre,
che proprio l'Universita' della Calabria, quale centro di presenza
giovanile a carattere regionale, di cultura e di ricerca a dimensione
internazionale, pensata dai padri fondatori quale strumento di sviluppo
e innovazione, sia luogo di mobilitazione civile, morale e sociale,
contro ogni forma di violenza e cattiva amministrazione, affinche'
nella trasparenza totale e nel rispetto della dignita' di ogni uomo.,
si possa arrivare a far vivere alla nostra regione l'era di un reale
cambiamento nel contesto di un Mediterraneo aperto all'Europa. Per
arrivare a cio' e' opportuno che si realizzi, nell'arco di pochi giorni,
nei luoghi dell'Universita' della Calabria, una giornata di mobilitazione
e di lotta alla criminalita', con il coinvolgimento di tutte le componenti
dell'Ateneo (docenti, studenti, personale tecnico amministrativo),
delle forze sindacali e politiche, come della stessa societa' calabrese,
interessati a svolgere un ruolo chiave nella individuazione delle
giuste forme di lotta e di programmazione allo sviluppo del territorio,
che atti come quelli perpetrati a danno del vicepresidente del Consiglio
Regionale, Francesco Fortugno, ne distruggono le possibilita' e l'immagine
della nostra Regione. Le quattro sigle sindacali firmatarie della
mozione si impegnano affinche' tali valori diventino parte integrante
del proprio programma politico- sindacale futuro assumendosi l'impegno
di informare e coinvolgere tutte le componenti e autorita' accademiche
dell'Ateneo.
- ''Provo sdegno e dolore''. E' questa la reazione dell'ex vicepresidente
del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Rizza (An),
dopo il barbaro assassinio di Francesco Fortugno. ''Quello di cui
e' stato vittima Franco Fortugno - ha detto Rizza - e' stato un atto
di pura barbarie contro le istituzioni che non deve e non puo' restare
impunito''. ''All'arroganza e alla violenza criminale - ha aggiunto
Rizza - la risposta dello Stato deve essere tempestiva, incisiva e
piu' che mai determinata a contrastare un fenomeno che ha provocato
il declino morale, economico, politico e sociale della Calabria intera''.
''Purtroppo - ha rilevato Rizza - all'offensiva mafiosa di questi
anni si e' spesso contrapposto un'azione debole, composta da molte
parole e pochissimi fatti. E' giunto il momento che lo Stato si riappropri
del territorio ricorrendo a tutti gli strumenti a disposizione, creandone
di nuovi e straordinari se insufficienti, al fine di debellare le
metastasi di un male che sta divorando le cellule sane della societa'
calabrese''. ''E' doveroso ripristinare la sicurezza e la legalita'
nel territorio, cosi' come bisogna restituire ai cittadini quel senso
di fiducia verso lo Stato''. ''Voglio esprimere alla famiglia di Fortugno
- ha concluso il dirigente di Alleanza nazionale - tutta la mia vicinanza
e il mio cordoglio per la perdita di un calabrese vero che voleva
bene alla Calabria''.
- Messaggio di cordoglio del Rettore Salvatore Venuta
alla Signora Maria Grazia Lagana', moglie di Francesco Fortugno Il
Rettore Salvatore Venuta ha fatto pervenire oggi alla Signora Maria
Grazia Lagana', moglie del dottor Francesco Fortugno, una lettera
con la quale ha espresso le proprie condoglianze. ''Compiuto questo
gesto personale e umano - ha detto il Rettore Venuta - preferisco
in questo momento non aggiungere altro. Nelle prossime settimane il
nostro Ateneo organizzera' una giornata di riflessione sui fenomeni
criminali affinche' l'Universita' possa contribuire alla rinascita
della Calabria''.
- Domenico Cubello, segretario generale Cisl Fp
Calabria: ''Esprimiamo una forte condanna per il grave e odioso attentato
di stampo mafioso che e' costata la vita di Francesco Fortugno.Il
livello di impunita' raggiunto dalla criminalita' organizzata nella
nostra regione mette in discussione le condizioni di garanzia minima
del vivere civile senza lasciare intravedere la prospettiva e la speranza
di un domani migliore''.
- Katia Stancato Presidente Regionale Confcooperative:
''La morte di Francesco Fortugno, Vice presidente del Consiglio Regionale
della Calabria, rappresenta un avvenimento di immane violenza nei
confronti dei calabresi e non puo' che innescare nelle istituzioni
e nella gente una risposta ancora piu' forte verso quanti pensano
di portare la nostra Regione in un baratro senza uscita. Chi ha perpetrato
un'azione cosi' crudele e orrenda non ha solo spento la vita di un
uomo, ma intende annientare una intera regione. Ecco perche' e' necessaria
una forte azione del mondo politico, istituzionale e sociale insieme
con le forze dell'ordine per riportare la legalita' in territori dove
forse spesso lo Stato e' assente. L'uccisione di Francesco Fortugno,
che mi onoro di aver conosciuto personalmente come uomo cattolico
impegnato nella politica con tutti i suoi valori, ha eliminato uno
degli uomini politici che con dedizione e passione aveva cominciato
un processo di rinnovamento e ripristino della legalita', e vuole
frenare quel processo di liberazione della nostra regione dalla ndrangheta.
Le forze sociali, le istituzioni, lo Stato, i cittadini non possono
piu' restare isolati nel fronteggiare tanta violenza e arroganza,
''il clamoroso caso Fortugno'' deve spronare verso una significativa
reazione comune prima che la Calabria sara' persa per sempre.
- Comune di San Lorenzo del Vallo (Provincia di
Cosenza) Dichiarazione del Sindaco Dr Luciano F. Marranghello L'omicidio
di Francesco Fortugno non puo' lasciare indifferenti. Non possiamo
consentire che il male prevalga sul bene. Non possiamo consentire
che la Calabria e i calabresi onesti, che sono la stragrande maggioranza,
vengano tenuti sotto schiaffo, umiliati e oppressi da una criminalita'
organizzata alimentata dalla cattiva politica fatta di clientele e
illegalita'. Gli amministratori locali calabresi si sentono soli,
vivono una condizione di difficolta' e di insicurezza. Oggi piu' che
mai lo Stato, in tutte le sue articolazioni, deve garantire la propria
presenza accanto a chi, mettendo anche a rischio la propria vita,
si impegna con rettitudine per la crescita civile ed economica della
Calabria. L'omicidio di Francesco Fortugno non puo' rimanere impunito.
A sostegno della azione della magistratura e delle forze dell'ordine
occorre una forte mobilitazione di tutti coloro che hanno a cuore
le sorti della terra di Calabria. Non ci e' consentito alcun cedimento.
In tal senso ho disposto che da domani la sede municipale del mio
Comune esporra' in segno di lutto e solidarieta' verso la famiglia
e il partito dell'on. Fortugno la bandiera tricolore listata a lutto.
- Sviluppo Italia: Il barbaro assassinio dell'On.
Francesco Fortugno, vice Presidente del Consiglio Regionale della
Calabria, ha destato profondo e vivo dolore in tutte le componenti
di Sviluppo Italia Calabria. ''Chi opera, come faceva Lui, nell'interesse
della Gente di questa Regione si sente defraudato di una parte di
se stesso''. ha affermato il Presidente dr. Lamberti-Castronuovo.
L'onorevole Fortugno era ben noto negli ambienti di Sviluppo Italia
come politico attento ai problemi del territorio, garante della supremazia
del pubblico interesse e particolarmente incline a vedere nei giovani
la speranza di riscatto della nostra Terra. Tutta Sviluppo Italia
Calabria vuol far pervenire alla famiglia dell'On. Fortugno piena
solidarieta' consapevole del senso di smarrimento ed impotenza che
in questo momento aleggia negli ambienti a Lui cari. Il Presidente
di Sviluppo Italia Calabria dr. Eduardo Lamberti-Castronuovo, l'Amministratore
delegato dr. Leonardo Loprete, il Consiglio di Amministrazione, i
dirigenti e tutti i collaboratori delle sedi periferiche delle cinque
province, anche in questo momento di profonda costernazione, riaffermano
la loro precisa volonta' di promuovere le vie dello sviluppo, sulla
scia degli insegnamenti di Uomini come l'On. Fortugno, che con il
loro esempio di vita, hanno fatto della legalita' una componente essenziale
della politica . Una nutrita rappresentanza di Sviluppo Italia Calabria
presenziera' alle Esequie dell'On. Fortugno, in segno di profondo
rispetto per l'Uomo ed il politico serio, garante delle Leggi che
regolano la democrazia.
- Aurelio Misiti, a nome dei soci dell'Associazione
ProCalabria e ha inviato ''sentitissime condoglianze per la barbara
uccisione del Vice Presidente Dott. Francesco Fortugno. La certezza
che le forze dell'ordine e la magistratura troveranno i colpevoli,
non puo' far dimenticare che comunque il delitto costituisce un vero
e proprio attacco alla democrazia. Siamo anche certi che la gente
comune e la classe politica onesta sapranno reagire unitariamente
per sconfiggere le forze criminali''.
-
Franco Morelli (AN) - “Un gesto spregevole
colpisce il mondo politico calabrese nella sua interezza, non ci sono
divisioni ma una unica profonda commozione per l’evento luttuoso
che ha colpito l’amico Franco e la Sua famiglia e che ci impone
di cercare con maggiore impegno e forza chiarezza su questo tragico
episodio” lo ha dichiarato il consigliere regionale di AN Franco
Morelli