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Cronaca
La Locride come il Far West

 

La locride peggio del Far West: Oggi ad Africo il 26° delitto.

31/10 Nella locride come nel far west, si spara e si uccide in pieno giorno, con scene da film, mentre l' intera provincia reggina e' sotto la pressione delle forze dell' ordine alla ricerca degli autori del delitto Fortugno. Oggi ad Africo, sulla statale ionica 106 nei pressi del cimitero, pieno di persone per l' imminente giornata dei defunti, si e' consumato il 26mo delitto in un anno nella locride e si tratta di un omicidio pesante, per modalita' e personalita' dell' ucciso, che in un primo tempo si era pensato anche collegato direttamente all' assassinio del vicepresidente del Consiglio Regionale, anche se le successive indagini sembrano escludere un nesso. La persona assassinata e' Antonio Giorgi, di 21 anni, nato a San Luca e residente a Bovalino. Nell' agguato di stampo mafioso, Giorgi stava procedendo sulla statale ionica 106 a bordo di un' automobile Mercedes Classe A, quando e' stato affiancato da una moto di grossa cilindrata con due persone a bordo, una guidava e l' altra sparava. Giorgi si e' accorto dell' agguato ed ha speronato la moto, facendo addirittura cadere i due. Giorgi ha abbandonato l' auto, ha cercato di fuggire ed il suo cadavere e' stato trovato a 300 metri di distanza dal luogo in cui ha abbandonato l' auto, nei pressi di un agglomerato di case. Era stato finito dai killer. Secondo fonti investigative, l' omicidio di Africo potrebbe essere la risposta da un altro omicidio, quello di Salvatore Favasuli, di 20 anni, assassinato il 6 gennaio di quest' anno sempre nella locride, in contrada Palazzi di Casignana. Una risposta degli africoti forse nell' ambito di una contrasto per una partita di stupefacenti. L' ucciso era comunque imparentato con un boss che conta, Antonio Cordi', detto 'il ragioniere', uno dei presunti capi cosca di Locri, reggente dell' omonima famiglia dopo l' assassinio nel 1997 del fratello Cosimo. La Procura antimafia di Reggio Calabria conduce l' inchiesta anche sull' omicidio di Giorgi, dopo quella sul delitto Fortugno, analizzando i dati ed i dettagli di un omicidio assolutamente efferato. Sono state usate due pistole, una calibro nove ed una 357 magnum. Quest' ultima e' stata trovata dagli investigatori e dal suo esame, attraverso le opportune comparazioni balistiche, potrebbero venire importanti novita' per le indagini. Determinante per l' esito dell' attivita' investigativa potrebbe rivelarsi anche il fermo in serata del proprietario della moto utilizzata per compiere l' agguato, un minore, L.F. Il fermo e' stato eseguito dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e della Compagnia di Bianco dopo una perquisizione fatta nell' abitazione del minore. Secondo fonti investigative, il minore fermato sarebbe stato legato da stretti vincoli di amicizia con Salvatore Favasuli, l' operaio forestale assassinato il 6 gennaio scorso in contrada Palazzi di Casignana. Prende sempre piu' corpo, cosi', l' ipotesi che l' omicidio di Giorgi sia da collegare ad una vendetta per l' assassinio di Favasuli.

Ritrovata una pistola

E' stata trovata una delle due pistole utilizzate dai killer di Antonio Giorgi, assassinato oggi ad Africo Nuovo. E' un revolver 357 con matricola cancellata. Non si ha traccia dell' altra pistola mentre si precisa la dinamica dell' agguato. La Mercedes di Giorgi percorreva la statale 106 verso nord ed e' stata intercettata nell' abitato di Africo dalla moto dei killer. Forse i due hanno sparato una prima volta (cinque i fori sul parabrezza dell' auto), poi sono tornati e sono stati speronati, sono caduti ed hanno lasciato la moto per terra. Sulla moto sono appuntate le maggiori attenzioni nel caso ovviamente non dovesse risultare rubata. Ma chi era Antonio Giorgi? Aveva due precedenti di polizia, uno dei quali risalente a quando era minorenne. Era fratello di un acquisendo nipote di Toto' Cordi'. Poi basta. Perche' questa eclatante esecuzione? Gli inquirenti si mantengono cauti. Al momento sembrano anche loro escludere collegamento con il delitto Fortugno, il nesso con l' omicidio di gennaio dicono che e' plausibile. ''Si naviga - dice all' Ansa un investigatore - nelle ipotesi, nell' analisi per ora sui soggetti e sulle loro frequentazioni. I moventi verranno''. Domani il magistrato incaricato dell' inchiesta, Franco Mollace, ha disposto una perizia collegiale balistica e sui luoghi. Sempre domani ci sara' l' autopsia sul cadavere di Giorgi.

Gambale (DL) “Una continua mattanza”

''L' omicidio avvenuto oggi ad Africo dimostra come, dopo tante conferenze stampa e promesse di intervento da parte del Governo, in Calabria continui indisturbata la mattanza di mafia''. Lo sostiene Giuseppe Gambale, responsabile lotta alle mafie della Margherita. ''I regolamenti di conti - dice Gambale in una nota - sono una tragica realta' quotidiana, segnale che la malavita organizzata ha il controllo del territorio e che lo Stato ha praticamente abdicato al suo ruolo. E' chiaro che l' omicidio Fortugno non e' un evento occasionale, bensi' la prassi in una regione abbandonata a se stessa. E' mancata una strategia di lungo periodo, le operazioni ad alto impatto tanto sbandierate dal Governo sono un' eccezione, interventi sporadici che certo non bastano per fronteggiare una minaccia quale quella mafiosa''. Sul fronte sicurezza, continua il parlamentare, ''il governo Berlusconi ha fatto poco e spesso male: basti pensare ai continui tagli alle risorse destinate alle forze dell'ordine. Se qualcuno si era illuso che con la mafia si potesse venire a patti oggi abbiamo la dimostrazione che cosi' non e'. La stessa nomina di De Sena, persona di altissima professionalita', e' non solo tardiva ma sembra solo il disperato tentativo di riparare alle distrazioni precedenti. E' necessario, inoltre, che la giustizia sia messa nelle condizioni migliori per operare senza trovarsi bloccata in sterili dibattiti''.

E’ il 26° omicidio in un anno

Con quello di oggi ad Africo Nuovo sono 26 gli omicidi in poco piu' di un anno nella Locride, da settembre 2004 a ottobre 2005, in una ventina di episodi diversi. Il 17 settembre 2004, a Locri, viene ucciso Massimiliano Carbone, 30 anni, titolare di una cooperativa di servizi; il 19 settembre, a Grotteria, Giuseppe Commisso, 29 anni, parrucchiere; il 29 settembre, a Bianco, Bruno Mollica, 56 anni, geometra; il 2 novembre, a Ferruzzano, Pasquale e Paolo Roda', 36 anni e 13 anni, pastori. Nel 2005: il 6 gennaio, a Casignana, Salvatore Favasuli, 20 anni, commesso, di Africo; il 17 gennaio, a Stilo, Marcello Geracitano, 31 anni, operaio; il 15 febbraio, a Locri, Giuseppe Cataldo, 36 anni, nipote dell' omonimo capoclan; il 7 marzo, a S. Ilario, Francesco Luca', 45 anni, benzinaio; il 17 aprile, a Portigliola, Giuseppe e Giovanni Longo, 58 e 21 anni, pensionato e operaio. La serie degli omicidi prosegue il 20 aprile, a Ferruzzano, con Elia Altomonte, 30 anni, imprenditore; il 24 maggio, a Siderno, Gianluca Congiusta, 34 anni, commerciante; il 31 maggio, a Siderno, Salvatore Cordi', 51 anni, nipote del presunto capocosca Antonio Cordi', detto ''U ragiuneri''; il 26 giugno, a Bovalino, Pepe Tunevic, 36 anni, slavo, venditore ambulante; il 26 luglio, Gioiosa Jonica, Pasquale Simari, 40 anni. Nell' ultimo mese la serie degli omicidi ha assunto un ritmo impressionante: il 15 agosto, a Mammola, viene ucciso Domenico Barillaro, 45 anni, operaio forestale; l'8 settembre, a Gerace, Fortunato La Rosa, un medico oculista in pensione; il 16 settembre, a Bovalino, i fratelli Domenico e Filippo Cristarella, di 60 e 57 anni, braccianti agricoli; il 17 settembre, a Bruzzano Zeffirio, l'ultimo duplice omicidio: vengono uccisi nei pressi del cimitero Giuseppe Talia, di 26 anni, bracciante agricolo, di Bruzzano, e Antonia Lugara', 27, commerciante, di Ferruzzano. Forse la faida di Motticella dietro l'agguato mortale. Poi gli ultimi tre omicidi tra cui quello eclatante di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio Regionale assassinato il 16 ottobre a Locri, in un seggio dove si stavano svolgendo le Primarie del centrosinistra

 

 

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